giovedì 30 ottobre 2014

Visioni - ottobre 2014


Piccole crepe grossi guai - 6 depressivo
Pierre Salvadori  (Francia - uscita 16 ottobre)
Commedia molto amara; da evitare se si soffre anche minimamente di depressione, male condiviso dai due protagonisti, interpretati egregiamente da Catherine Deneuve e Gustave Kervern. Come al solito un titolo demenziale per la distribuzione italiana. Dans la Cour era quello originale.

Amore, cucina e curry - 6 patinato
Lasse Hallström (USA - uscita 9 ottobre)
Dal regista di Chocolat, un filmetto innocuo che scorre tranquillo a patto di mettere in stand by il cervello. A tratti piacevole e a tratti scontato: una fiaba buonista con allegato odorama di spezie indiane. 

Tutto può cambiare - 7 positivo
John Carney (USA - uscita 16 ottobre)
Altra fiaba metropolitana dai risvolti positivi (ma non sempre scontata) ambientata nel mondo della musica. A mio avviso molto meglio riuscita rispetto al noioso e sopravvalutato Once.

I due volti di gennaio - 5 ammuffito
Hossein Amini (USA, UK, Francia - uscita 9 ottobre)
Lo sceneggiatore di Drive all'esordio nella regia, realizza un film nato in-volontariamente vecchio. Ambientato nei primi anni '60, pare girato negli anni '80 più paludati. Viggo Mortensen sprecato.

Frank - 6½ border line
Lenny Abrahamson (UK, Irlanda - uscita 30 ottobre)
Ostico e surreale; dedicato agli outsider della musica e a chi se ne fotte della popolarità come gli Soronprfbs, band dal nome impronunciabile guidata dall'enigmatico Frank (interpretato da Michael Fassbender perennemente nascosto da un mascherone di cartapesta). Partenza interessante, poi perde slancio lungo la strada di pari passo con la colonna sonora.

Frances Ha - 7  alleniano
Noah Baumbach (USA - uscita 11 settembre)
Piccoli sogni di una ragazza nella grande mela, fotografata mirabilmente in bianco e nero. Ho visto tutti gli ultimi film del regista di Brooklyn (Greenberg, Il matrimonio di mia sorella, Il calamaro e la balena) e questo è il migliore.

Boyhood - 8½ universale
Richard Linklater  (USA - uscita 23 ottobre)
Una storia familiare che sfiora le tre ore, girata in dodici anni per catturare la crescita e l'invecchiamento reale dei protagonisti, è una minaccia potenziale anche per i cinefili più incalliti... Linklater invece firma un quasi capolavoro, dove l'epica del quotidiano diventa protagonista.

Jimi: All Is by My Side 5½ farraginoso
Linklater John Ridley (UK, Irlanda, USA - uscita 18 settembre)
La biografia dei primi anni di carriera di Jimi Hendrix senza la sua musica? Inconcepibile!
L'unica cosa che resta impressa è la sequenza finale quando Jimi, a Londra nel 1967, propose dal vivo e alla sua maniera Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band,  ad appena tre giorni dall'uscita dell'album.

venerdì 24 ottobre 2014

Post numero 1000: momenti di gioia e libertà sulla Terra
























La guerra con le cerbottane
Gli indiani metropolitani
Vagabondare nei paesi abbandonati dell'Appennino
Radio Graal e Radio Alice
Le case occupate di Amsterdam
L'amore e gli strapiombi della Corsica
La nascita di un figlio
L'alba e il tramonto nel Mojave e a Joshua Tree
Il tè e il blues dei Tuareg intorno al fuoco
Il sole e la luna che si rincorrono a mezzanotte
Le balene nell'oceano
I gatti da accarezzare
Karma Police dal vivo
Il bagno nel cratere del vulcano
Le onde sulla spiaggia di Sagres
Le urla dei lemuri nella foresta pluviale
Paradise Valley, Marocco
Le Illuminazioni di Rimbaud
Remain in Light

La libertà dello spirito non ha prezzo, ma questo mondo vuole imporne uno a ogni cosa.
Q, pag.160 - Luther Blisset (Wu Ming)

Landmannalaugar, Islanda - luglio 2009


mercoledì 22 ottobre 2014

La Teiera al cinema: da non perdere (promemoria)


La stagione autunnale cinematografica è iniziata in sordina: dalla fine dell'estate non sono riuscito a vedere niente che mi abbia anche minimamente esaltato. Unici film a cui posso dare più della sufficienza sono stati Frances Ha di Noah Baumbach e Tutto può cambiare di John Carney, (decisamente meglio del tedioso e sopravvalutato Once).

Nonostante la delusione per la bocciatura di Ravenna come capitale europea della cultura, dalle mie parti c'è la notizia positiva della riapertura definitiva di una multisala d'essai dove c'è poca confusione, proiettano buoni film e non ti assegnano i posti: ti siedi dove cavolo ti pare.

Tante vale proiettarsi nelle uscite più allettanti dei prossimi mesi. Nei titoli i link di approfondimento.

OTTOBRE

Boyhood
Il mio coetaneo Richard Linklater (School of Rock) esce questo weekend con una storia girata a spezzoni in dodici anni di tempo, accompagnando la crescita reale di Mason, un bambino di otto anni e della sua famiglia. Interessante esperimento che procede di pari passo con l'evoluzione della tecnologia e gli avvenimenti dell'ultimo decennio.


NOVEMBRE

Interstellar (6 novembre)
E' il nuovo film di fantascienza firmato da Cristopher Nolan con Matthew McConaughey. Può bastare!

Sils Maria (6 novembre)
Prima di vedere lo splendido Qualcosa nell'aria, uscito l'anno scorso, conoscevo poco le opere del regista parigino. Mi sono ripromesso di non perdere più niente di Olivier Assayas. Ed ecco in uscita il suo nuovo film che ha come protagonista Juliette Binoche.

DICEMBRE

L'amore bugiardo - Gone Girls (18 dicembre)
Un altro pezzo da novanta, cioè David Fincher, ha girato questo film con Ben Affleck e Rosamund Pike, tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice americana Flynn Gillian. Non so, ma sento odore di fregatura. Chissà! Il regista di Seven comunque finora ne ha sbagliati pochissimi.

2015 

Vizio di forma (febbraio)
Settimo film di Paul Thomas Anderson... California fine anni '60, J. Phoenix è Larry "Doc" Sportello, un investigatore privato
tossicodipendente...

Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet
Riusciremo a vedere in Italia il nuovo film dell'estroso e geniale Jeunet? (Delicatessen, Il magico mondo di Amelie)

venerdì 10 ottobre 2014

John De Leo - IL Grande Abarasse

John De Leo con la voce è un fenomeno: un artista capace come pochi di portare il proprio talento al servizio della sperimentazione. L'ho conosciuto di persona e visto diverse volte dal vivo fin dai tempi dei Quintorigo. L'ho sentito cantare e fare cose incredibili. Il verbo "fare" non è casuale, perché con la sua voce-orchestra lui dialoga realmente con ogni strumento, riuscendo a costruire ed esplorare zone ignote: territori dove passeggiava normalmente gente come Demetrio Stratos.
Dopo sei anni di progetti vari arriva Il Grande Abarasse, secondo album solista di John De Leo, accompagnato in alcuni brani dall'Orchestra Filarmonica di Bologna.
Stefano Benni, che ha lavorato con lui, l'ha ironicamente definito alla sua maniera: fa del jazz ma non è jazzista; fa musica contemporanea, ma sembra Rasputin; ha suonato con Uri Caine ma non si ricorda perché è completamente pazzo. Lo hanno avvicinato a Demetrio Stratos e Tim Buckley ma lui si sente vicino a Willy Coyote.
Il titolo dell'album è volutamente enigmatico, un po' come le composizioni che mischiano la poesia con i toni grotteschi, la musica colta con la mazurka, il pop con l'avanguardia. Prima dell'uscita è partito l'invito verso i frequentatori del suo sito a dare una definizione su che cosa poteva essere Il Grande Abarasse, con tanto di copia premio per coloro che davano le risposte più originali.  

Ogni canzone è una soggettiva all'interno dei pensieri dei vari personaggi che popolano un fantomatico condominio, fra cui ad esempio l'anziano de La Mazurka del Misantropo, che sproloquia con una badante dell'Est di nome Tania. Il paragone visivo più azzeccato che ho letto e che è venuto in mente anche a me, è quello con le atmosfere di Delicatessen, il surreale film di Jeunet e Caro ambientato proprio all'interno di un palazzo abitato da inquilini stralunati. 
Nell'insieme il disco è a tratti piuttosto spiazzante e certamente non facile da approcciare; io lo preferisco comunque nella sua funambolica dimensione live accompagnato da mini orchestra o anche in duo con Fabrizio Tarroni alla chitarra, capace come pochi con la sua duttilità di assecondare e supportare il talento puro di John. D'altra parte lui è stato molto chiaro e diretto nel dire:
"Pasolini diceva che lo spettatore deve fare tanta fatica quanta ne faceva lui per concepire i film. Ecco, io non dico che un ascoltatore debba faticare, però non voglio neanche cantare quel che la gente s'aspetta di sentire. Sarebbe noioso, se non offensivo. Prendi Björk: non fa dischi esattamente canticchiabili, però dietro c'è un pensiero musicale, un concetto stimolante. Il rispetto per il pubblico non sta nell'accontentarlo".

giovedì 9 ottobre 2014

Siamo stati bene insieme

Sedici anni da gatto vero (e non da soprammobile casalingo) a caccia di passerotti, merli e lucertole che a volte, preso da pietà, ti portavo via. Avevi reagito alla grande al trasloco; anzi, eri tu quella della famiglia ad essere subito a suo agio con molti più posti da esplorare e in cui nasconderti.
Te ne sei andata senza un lamento con una dignità felina commovente; da animale nobile qual eri.

Ciao Matula, bela gatona.







Da cucciola




Va bene la casa nuova, ma almeno datemi da bere!






mercoledì 8 ottobre 2014

Butterfly Effect: il ritorno di A Toys Orchestra

Nel 2010, ai tempi di Midnight Talk, era stato amore al primo ascolto, confermato poi dal vivo. Quell'anno furono premiati come miglior gruppo indipendente italiano grazie ad un pop cristallino d'ispirazione brit a dir poco raro nel panorama nostrano. Ad una settimana dall'uscita ufficiale del nuovo album, intitolato Butterfly Effect, la band di Agropoli poche ore fa ha postato lo streaming integrale. Speriamo bene.
Buon ascolto!