venerdì 27 marzo 2009

Il quintetto magico

I percorsi di ogni appassionato di musica sono sempre interessanti, perché raccontano più di tanti discorsi la personalità di un soggetto, le sue inclinazioni. Se poi si allarga il campo visivo, è possibile mettere a fuoco contesti storici, fenomeni culturali, mode, eventi che hanno attraversato la nostra società.
La mia retta musicale può essere spezzata in cinque segmenti, ciascuno corrispondente ad un periodo che può essere identificato con un gruppo fondamentale. Su tutti vola l'ombra poetica di De André, le cui parole e la cui musica mi hanno sempre accompagnato.
I Pink Floyd rappresentano l'adolescenza e il fascino della scoperta dell'altra faccia della musica, oltre che della luna. Ricordo un pomeriggio, quando un compagno di classe mi mostrò uno strano disco di suo padre con la foto di una mucca in copertina. Non sapevo cos'era, ma dopo pochi minuti di ascolto ne fui rapito: non pensavo che potesse esistere musica del genere.
I Clash con la loro energia hanno fatto da colonna sonora al periodo della scuola e del primo anno di università, quando la ribellione e la voglia di spaccare il mondo erano il modo più naturale per sfuggire all'omologazione. Cloro al clero, scrivevamo sui muri e ci dipingevamo la faccia.
Lasciata l'università per viaggi e miraggi che, tra nord Europa e Marocco mi allontanarono dall'Italia per quasi un anno, scoprii i Gong, anche se un po' in ritardo per motivi anagrafici. La loro trilogia, Radio Gnome Invisible, è stata qualcosa di magico e irripetibile, un inno alla libertà non solo creativa, ma nel più ampio senso del termine. Come ho già scritto, diedero vita ad un progetto in cui fecero convergere psichedelia, progressive, underground e sperimentazioni jazz-rock.
L'amore per i Talking Heads, quarto pilastro della mia formazione, è coinciso con il periodo della band. Circa tre anni in cui il nostro progetto di matrice new wave, diventò una cosa quasi seria (ingaggi e concerti sempre più frequenti) fino alla battuta d'arresto dovuta al furto di tutta la strumentazione, compreso un allora costoso quattro piste.
Facendo scorrere il tempo fino ad oltre la metà degli anni '90, non ho più avuto grosse fiammate, anzi il mio interesse per la musica era in netto declino, rispetto ad altre passioni come il cinema, gli scacchi e soprattutto la nascita di mio figlio. Fino a quando una sera in auto sentii alla radio Paranoid Android, che venne presentato come nuovo singolo dei Radiohead. Conoscevo più che altro di nome il gruppo di Tom Yorke e pensai che chiunque aveva il coraggio di fare uscire un singolo del genere meritava la mia attenzione. Infatti non mi ero sbagliato: nel 1997 Ok Computer è stato il disco che mi ha riconciliato con la musica, facendomi uscire da quella specie di scetticismo preventivo che riservavo nei confronti di tutto ciò che non conoscevo. Da allora, grazie anche alla rete che stava decollando, è stato per me un nuovo inizio, una svolta radicale che mi ha fatto riapprezzare il gusto di andare alla ricerca e alla scoperta di ciò che di bello ed emozionante la musica può ancora regalare alle nostre esistenze.

17 commenti:

  1. Condivido con te 4 amori assoluti su 5: non male come affinità. I Gong mi piacciono ma non rientrano nel mio empireo.
    ;)
    ciao, silvano.

    RispondiElimina
  2. Un post bellissimo, Lucien! (Magari più in là scriverò anch'io qualcosa del genere.) Stessa situazione per quanto riguarda quella celebre mucca, solo che al posto del tuo compagno di classe c'era un mio zio, e il disco era suo. :)

    RispondiElimina
  3. Beati voi che siete giovani.
    Io quel disco con la mucca l'ho comperato nell'anno in cui è uscito. E lo feci con cognizione di causa perché avevo sentito Ummagumma e mi era piaciuto molto (ma era doppio e non potevo permettermelo).
    Poi un pezzo di ATOM finì nello spot dell'acqua Fiuggi e vi lascio immaginare i figuroni che facevo a scuola quando snocciolavo il nome del gruppo che suonava quella musica... :-)
    Ora non vi immaginate chissà ché. Son vecchio si ma... non andavo all'università: ero alle elementari! :)

    RispondiElimina
  4. Al di là di alcuni tratti di viaggio in comune (Clash, Talking Heads) concordo in pieno con il ruolo che hanno avuto i Radiohead.
    Uguale al 100% per me.
    Il decennio dei '90 è stato per me l'abbandono parziale del pianeta musica ed è principalmente grazie a Thom Yorke che ci sono ritornato dentro fino al collo.
    Da qui si evincono le empatie...

    RispondiElimina
  5. Bel post davvero, mi sa che ti copierò l'idea. Approvo in pieno Radiohead e Clash

    RispondiElimina
  6. La vita mi ha riservato il grande dono dell'amore per la musica. Iniziai da bambino, (sono stato figlio unico per 12 anni). Avevo un giradischi con il quale passare i pomeriggi e questo reso vitale, per me, la presenza della musica in ogni momento della vita e per ogni momento della vita, una musica. Ho amato gli AcDc ( perchè il RnR è prerogativa della gioventù), ma adoravo a 14 anni ( in pieno periodo D. Duran), Jeff Beck, Zappa e soprattutto Van Morrison, che accompagna anche adesso la mia vita. Ricordo che stavo ore chiuso nello sgabuzzino ad ascoltare per intero "Tommy" degli Who, oppure scappavo in mezzo ai boschi sulla Majella per ascoltare Jethro Tull, Clannad, F. Convention. Pink Floyd fino a vomitare e poi Buckley, Drake, Costello, la folgorazione per il Jazz. Sempre, come sottofondo l'heavy metal, ma anche Springsteen e poi la musica nuova italiana, il dark, il punk...puff pant, pant...Devo riprendere fiato. Penso che scriverò un post sul mio blog, sull'argomento. Non vorrei occupare troppo spazio in questo. Venitemi a trovare e grazie Lucien per il post.

    RispondiElimina
  7. @ Joyello:
    Vuoi dire che a 10 anni ascoltavi i Pink Floyd? Io ero fermo a Battisti
    e credevo che Ummagumma fosse un chewingum... :D

    @ Favollo:
    Ancora più onnivoro di me.

    @ Mat:
    La scoperta della mucca è stata per tanti la scoperta della music

    RispondiElimina
  8. Ciao e grazie per questo bel POST che a quanto sembra ti copieremo in tanti...
    Bel viaggio, bello viaggiare e soprattutto guardare avanti.
    ciao Luka

    RispondiElimina
  9. "Una musica può fare".
    Eccome.
    Condividiamo Pink Floyd, Talking Heads e Radiohead. Io, però, sono di bocca buona, e mi piacciono tanti e tanti altri gruppi. E solisti. E cantautori italiani. Alla fine ne faccio una questione di "emozionabilità", perchè non sono una tecnica.
    Oddio, se dovessi elencarli tutti finirei fra un'ora.

    RispondiElimina
  10. Però ho capito il senso del tuo post, e l'aver voluto indicare più che altro dei punti cardinali.
    Ciao.

    RispondiElimina
  11. Bei punti cardinali anche se, per limiti anagrafici, non sono totalmente i miei. Condivido l'emozione per l'uscita dei Radiohead. Mancano gli U2, che fanno parte dei miei (anche se, ultimamente, Bono nun lo regg più, come direbbe Rino Gaetano).

    RispondiElimina
  12. @ Bislacca: Anche per me l'emozione viene sempre prima della tecnica, se le due cose poi si abbinano e si fondono abbiamo Jimi Hendrix e via dicendo.

    @ Alligatore:Dopo Achtung Baby è iniziata la parabola discendente.

    RispondiElimina
  13. Se vuoi, passa da noi a ritirare un premio. Ciao

    RispondiElimina
  14. http://ortonesepercaso.blogspot.com/

    RispondiElimina
  15. Post sempre splendidi.
    Un modo diverso di fare informazione e lasciar passare insieme alle passioni anche anche altro.
    Penso a te come un portatore sano di bellezza.
    In questo caso musicale in altre sociale.
    Per questo ho deciso di condividere con te un premio sull'impegno dimostrato nel fare informazione tramite il proprio blog.

    Un riconoscimento e un ringraziamento per le belle letture che mi/ci dai

    RispondiElimina
  16. @: Marte
    Ci si prova, con sincerità. Felice di lasciare qualcosa che interessi anche al di là della musica.
    Grazie!

    RispondiElimina
  17. per me 2 su 5 (clash e talking heads). gong e pink floyd (oltre che genesis e emerson-lake-and-palmer) erano appannaggio di mio fratello maggiore, quindi io, forse per ripicca, mi buttavo su altro... credo che uno dei primi LP che comprai consciamente fu dub housing dei pere ubu!!!

    RispondiElimina

Welcome