venerdì 30 ottobre 2009

Una giornata da Lebowski

I momenti d'ozio sono intervalli di lucidità nei disordini della vita.
Ambrose Bierce

Premessa
Non si può prescindere dal fatto che debba essere un giorno in cui la parola lavoro, intesa in tutte le sue accezioni, è abolita: l'otium latino, insieme al modello Lebowski, è un lusso necessario e quando è possibile va coltivato in maniera professionale. L'ideale sarebbe non lavorare proprio o per lo meno lavorare con lentezza come cantava saggiamente Enzo del Re, ma purtroppo non siamo nel film dei fratelli Coen e neppure nell'antica Roma e, visti i tempi, ringrazio di avere la fortuna di un lavoro che mi consente di campare dignitosamente e con un po' di tempo libero.
La giornata
Potrebbero essere i primi di giugno; l'inizio dell'estate stimola particolarmente la mia indolenza, inoltre si sta scalzi e ci si veste con poco. Sveglia quando capita e colazione, poi all'edicola in bicicletta o in moto a comprare il quotidiano. Dopo la lettura, volendo, si può fare un salto al bar a bere un caffè e a fare quattro chiacchiere con qualche conoscente. Verso mezzogiorno, ritorno a casa e lettura dei blog. Dopo pranzo, pennichella istituzionalizzata sul divano con i telefoni staccati, seguita da un buon caffé. Le ore del pomeriggio volano via veloci tra scrittura di qualche post (se il cervello si mette in moto), letture o ascolti musicali. Dopo avere cenato con una pizza o una piadina, alla sera è bello uscire e sedersi all'aperto al bar a cazzeggiare e chiacchierare con amici e conoscenti. Se c'è la voglia, si fa una partitina a scacchi (ottima alternativa al bowling), si beve una birra alla spina o un mojito, per poi tuffarci il giorno successivo nel solito gomitolo di strade.

9 commenti:

  1. Beh se ci troviamo uno sponsor l'otium andrebbe istituzionalizzato e vissuto come condizione definitiva.

    RispondiElimina
  2. E un'amaca al posto del divano? Non sarebbe male :-)

    RispondiElimina
  3. Perfetto. Dalle mie parti questa è la regola. Ti invito a prendere residenza ad Ortona. La mattina , passeggiata sul belvedere, con aperitivo per il Corso, isola pedonale. Al pomeriggio, sonnellino, con la serranda abbassata. A sera. strisciatina sul molo e birretta fresca al chioschetto della spiaggia. Di notte, arrosticini e vino rosso nelle campagne, con la vista della Majella, illuminata dalla luna. Ti aspetto.

    RispondiElimina
  4. Qualcuno svegli Lucien!
    E' il 30 ottobre e fuori c'è la nebbia!
    :)

    RispondiElimina
  5. Lucien mi hai fatto soffrire...accidenti a te! ;)

    RispondiElimina
  6. Vedo che ho trovato qualche socio, bene!
    La nebbia? Motivo in più per darsi alla vita speculativa. :))

    RispondiElimina
  7. Alla lunga diventerebbe routine pure questo.

    ot, mi è caduto l'occhio sul tuo blogroll, sbaglio o ero presente e ora non lo sono più? ripeto forse sbaglio e in realtà non ci sono mai stato prima.

    RispondiElimina
  8. @ Gians:
    Sempre così hai ragione, ma è l'idea di rallentare ogni tanto che per me non va persa di vista. Per godersi la vita, i propri interessi, le proprie passioni.

    Ci sei, my friend: Si vedono solo i primi 25 in ordine cronologico: basta cliccare "mostra tutto".

    RispondiElimina
  9. Non tutti sanno apprezzare l'ozio, alcuni di fronte al dolce far nulla si agitano... io mi agito quando non posso dedicarci il mio tempo!

    :)

    RispondiElimina

Welcome