martedì 13 novembre 2012

Duecento album fondamentali: 1979

New wave e post-punk sono le parole d'ordine di questa annata spettacolare che trabocca di veri e propri cult con un'unica eccezione che vi lascio il piacere di scoprire.

63) Joy Division - Unknown Pleasure
Un’opera che travalica i campi new wave e dark-goth e si decreta imprescindibile della musica tutta lasciando il segno senza possibilità di scampo.
Sì perché in fondo, in questo mare di desolazione, si trovano delle gemme di bellezza comunque introvabili altrove. 
Storia della musica

64) The Clash - London Calling
La svolta dei Clash che cominciarono ad esplorare nuovi territori musicali: R&B, ska, rockabilly e altri generi. Disco memorabile e manifesto politico di una band che ha segnato la vita di tanti lasciando ricordi indelebili. Una data e un luogo: Firenze, 23 maggio 1981; la mia copilota c'era (mentre io ero prigioniero del servizio militare). Quando ci siamo conosciuti, tre anni dopo, ho vissuto il concerto nel suo racconto.

65) The B-52's
Parodia della fantascienza, abiti e acconciature da provincia americana anni '60 proiettata in un futuro imprecisato, il tutto sotto la spinta innovativa della new wave. Si presentarono così, come disegni animati apparsi dal nulla in un indefinito spazio giallo. 
66) Talking Heads - Fear of music
Lo adoro: è un disco multiforme e proiettato nel futuro; un sorta di anatomia della società post-moderna, dove David Byrne ci accompagna in un viaggio intellettual-musicale nelle nostre nevrosi: a volte alienato (Drugs) a volte frenetico (Cities, Life during war time) oppure ossessivo (Mind); e nell'unica ballata del disco (Heaven) canta: Il Paradiso è il posto dove non succede mai niente. 

67) Public Image Ltd. - Metal Box
Album decisamente innovativo, con momenti sperimentali di "Zappiana" memoria, con una certa elettronica tipica del Kraut Rock o ancora con pulsazioni ritmiche mutuate dal dub che si infrangono o si integrano in un noise che influenzerà molte band negli anni a venire. Per taluna critica, Metal Box ha rappresentato per il Post Punk quello che Never Mind the Bollock ha rappresento per il Punk.  musicaindelebile

68) Contortions - Buy
La trasfigurazione del funky, che nella mente di James Change e del suo gruppo diventa no wave: una danza schizoide e sincopata che fonde la furia punk, con il free jazz e il funk più estremo. Musica da ballo contorta, attraversata dalle folli incursioni di sax e ben rappresentata dalla furiosa hit Contort Yourself


69) The Cure - Three Imaginary boys
Nessun titolo, solo tre elettrodomestici su uno sfondo rosa. Una copertina surreale per un esordio folgorante che spazzò via i residui punkoidi della musica inglese per aprire una stagione fantastica di musica poi battezzata in vari modi: post-punk, new wave, dark: un'esplosione di gruppi, idee e tendenze che contagiarono tutta l'Europa, Italia compresa.


70) The Police - Reggatta de Blanc
Reggatta de Blanc, cioè il reggae bianco. I Police insieme ai Clash sono stati tra i primi ad intuire le potenzialità dei ritmi in levare applicati al pop e al rock e fra i pochi a farlo da dio.





71) The Stranglers - The Raven
Disco che amo e che ha per me un significato particolare, perché è stato il primo in assoluto acquistato a Londra.
Un album oscuro e inquietante: c'è il punk, c'è la new wave, ci sono ancora le tastiere d'ascendenza doorsiana, ma è presente, in dosi massicce, anche l'elettronica...The Raven è la massima vetta raggiunta dagli Stranglers e una delle più audaci imprese della new wave d'oltremanica. Ondarock
72) The Pop Group - Y
Volevamo disfarci di tutte le repressioni. Avevamo l'idea romantica di tuffarci nel nichilismo, quell'intenso processo di decondizionamento e riemergere dall'altra parte con qualcosa di davvero positivo. (M. Steward) L'esatto contrario del concetto di Pop Group. L'amore per la musica nera portò questi ragazzi di Bristol a fondere intellettualmente il reggae, il funk e il jazz irrompendo, come ha scritto Reynolds, sulla scena post-punk con tempismo perfetto. Geniali e impossibili.
73) Devo - Duty now for the future
Dopo il botto dell'esordio era impossibile riuscire a stupire di nuovo: eppure anche questo è un disco (sottovalutato) con diversi brani schizoidi e graffianti che semplicemente non erano entrati nel primo lavoro. L'ultima fiammata prima di arrendersi al business musicale e farsi divorare da quell'industria che in una nemesi grottesca li trasformerà in macchiette di se stessi. Benvenuti negli anni ottanta! 
74) Supertramp - Breakfast in America
Prog-pop sembra una definizione paradossale che però funziona, come ha funzionato alla grande la musica dei Supertramp. Ho scelto il loro 6° album come simbolo per una band dal sound inconfondibile che in un certo senso ha fatto genere a sé. Un clamoroso successo commerciale dopo anni di gavetta. Sembra incredibile, ma la band rifiutò 5 milioni di dollari, offerti dalla Greyhound Company per poter utilizzare Take the long way home nella pubblicità. Altri tempi! 

11 commenti:

  1. Anno spettacolare, d'accordo con te.
    Aggiungo (e ci metto anch'io due cose "non-new-wave"):

    Germs: GI
    Wire: 154
    Swell Maps: Trip To Marineville
    Gang Of Four: Entertainment
    Raincoats: Raincoats
    Anthony Moore: Flying Doesn't Help
    Fall: Live At Witch Trials
    Marianne Faithful: Broken English
    Rickie Lee Jones: Rickie Lee Jones

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  2. per gusto personale aggiungo
    The Wall : Pink Floyd
    Off the Wall : Michael Jackson
    Discovery : E.L.O.
    Survival : Bob Marley
    Live Rust : Neil Young

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  3. annata da sogno.aggiungo
    chrome half machine lip moves
    pere ubu new picnic time
    this heat this heat
    residents eskimo
    stiff little fingers inflammable material
    red crayola soldier talk
    bowie lodger
    fripp exposure
    james white off white
    zappa joe's garage
    joe jackson look sharp
    xtc drums and wires
    new wave new wave new wave..
    e se ci penso ne arrivano altri..eheh

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  4. l'anno in cui è ambientato argo.
    un grande anno anche a livello musicale!

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  5. Talking heads, Clash e Police sono il mio podio da sogno di questi 10 ottimi dischi

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  6. bello tutto, le tue citazioni e anche i commenti, mi sento solo di rafforzare la spinta per DRUMS AND WIRES degli XTC un album di infinita portata. Non il mio preferito della band ma uno squarcio indelebile nell'ala pop della new wave.

    (ps il 23 Maggio a Firenze c'ero anch'io. Il più bell'inizio di concerto ever.)

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  7. @ Allelimo:
    Mi ha stupito Marianne Faithful - Broken English. (Non l'ho mai sentito)

    @ Brazz:
    E' vero! Exposure me lo sono dormito: gran bel disco.

    @ Euterpe:
    Ne ho già messi diversi di Neil Young, ma anche Live Rust ci sta più che bene.

    @ Diamond Dog:
    Ti ringrazio. Stilare questi elenchi non è un attimo: a volte essere sintetici (in questo caso max 8 righe) è più difficile che scrivere senza freni.
    Apertura London Calling?

    @ Tyler:
    Come te, scambiando Joy Division con Police.

    @ Marco:
    Ho molta voglia di vederlo quel film!

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  8. Dopo i cori lo stadio (curva ferrovia, quella delle tifoserie avversarie) si fa improvvisamente buio.
    La gente inizia coi gridolini tipo shea stadium ma un pò soffocati perchè caspita siamo ad un concerto dei clash, c'è quello con la maglietta delle BR.....mica possiamo fare le isterie collettive.
    Parte il giro di basso di Paul, botte allo stomaco e al cuore, "epica" ovunque. Appena topper inizia a rullare si accendono tutti i riflettori insieme verso la curva che viene illuminata a giorno e joe urla straziato la prima strofa di London Calling insieme a 25.000 persone che quasi non ne vedono che la sagoma.
    Poi il delirio.

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  9. wow...ne hai messi due che piacciono pure a me! :)

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  10. ahiahahiaia ne solo uno di quelli elencati pur conoscendo gli altri

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  11. Nel 1981 avevo 11 anni. Rimpiango sempre di non essere nata prima, così da poter vedere i Clash in concerto. Sono il MIO gruppo, quello che mi ha cambiato la vita.Invidio profondamente chi a quel concerto c'era ;)
    Nel '79 è uscito London Calling e tanto basta, a me, x considerarlo un anno seminale.

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