martedì 30 luglio 2013

Broken

Nella periferia anonima di Londra si incrociano le vicende di tre famiglie, ognuna alle prese con qualcosa che si è spezzato per sempre (broken, appunto). Archie, il sempre ottimo Tim Roth, è un avvocato abbandonato dalla moglie che deve crescere due figli adolescenti: una maschio e una femmina (la dolce protagonista soprannominata affettuosamente Skunk, cioè puzzola). Oswald è un padre vedovo con tre figlie, violento e iperprotettivo. Rick è un ragazzo con problemi mentali che vive con i genitori apprensivi.
Siamo in pieno dramma sociale-familiare, genere che gli inglesi sanno trattare come pochi. In questo caso il regista è Rufus Norris, quasi esordiente al cinema ma veterano del teatro. Il racconto è incentrato sulla piccola e fragile Skunk, dodicenne protagonista di una serie di eventi drammatici che le segneranno l'esistenza.

Il film è stato presentato nel 2012 a Cannes e ha vinto nello stesso anno il British Independent Film Awards. Da non perdere: attori fantastici, regia asciutta e di alto livello e... preparate un fazzoletto. Dannazione, c'è proprio da soffrire e da commuoversi, sinceramente e senza tiri ruffiani: il bullismo, la scoperta del sesso, la delusione nei confronti del mondo adulto, la relazione con la malattia mentale. Una storia tenera e durissima come solo gli anni dell'adolescenza sanno essere.
Che ve lo dico a fa', in Italia niente distribuzione, perciò cercatelo su cineblog perché merita veramente. Inizio e titoli di coda sulle note della dolce Colours dei Blur, riadattata e cantata dalla stessa giovane protagonista Eloise Laurence: già più di una promessa.

6 commenti:

  1. già solo per l'utilizzo di una perla poco conosciuta del repertorio dei blur, corro a vederlo!

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  2. @ Marco:
    Sono certo che non te ne pentirai. Un'ora e mezza spesa bene per uno dei migliori film visti quest'anno.

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  3. Vedo di recuperarlo anche io al volo! :)

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