venerdì 30 dicembre 2011

Parole da rottamare per l'anno che verrà

Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti! 
Nanni Moretti - Palombella Rossa 1989 

SPALMARE
Si spalma la nutella, non i debiti o gli orari come ho sentito dire anche da un collega.

IL POPOLO DELLA RETE
Entità banalmente mitizzata e inesistente; menzionata perlopiù a caso da conduttori incompetenti in programmi deprimenti.

ATTACCARE LA PROFONDITA'
Spero che la profondità inghiotta chiunque l'attacchi o pronunci a sproposito il suo nome.

VOLANO (per l'economia, per lo sviluppo, ecc...)
Io conosco solo il Po di Volano.

Un 2012 senza dover sentire tutti i giorni "crescita", "spread" e i (fottuti) "mercati" ... ma sto chiedendo troppo eh?

mercoledì 28 dicembre 2011

Frammenti e macerie mentali (blob di fine anno)

Per gli eventi che lo hanno caratterizzato, più che un anno il 2011 mi è sembrato un decennio. 
Containers cargo dopo lo tsunami in Giappone












Berlusconi ha finalmente tolto il disturbo e in quei giorni mi è tornato alla mente il commento avvilente di un conoscente; i nostri figli si frequentavano in occasione di compleanni e feste scolastiche, più che altro perché erano in classe insieme. Il personaggio in questione era una sottospecie di aspirante manager rampante con fuoristrada, lampadato e depilato. Era tempo di elezioni all'inizio del berlusconismo: 
"Ci farà stare tutti meglio". No comment!



LA NUOVA PREISTORIA?
"Quando il mondo classico sarà esaurito, quando saranno morti tutti i contadini e tutti gli artigiani, quando l'industria avrà reso inarrestabile il ciclo della produzione, allora la nostra storia sarà finita".  Pasolini, La rabbia



FRA DIECI ANNI...
Dopo l'assassinio dei due senegalesi a Firenze ho risentito l'eco disgustoso di una frase colta al tavolo di un ristorante un paio d'anni fa, quando l'emergenza immigrati pareva essere l'unico nostro problema: "Fra dieci anni verranno a sgozzarci nei nostri letti." 
Certe frasi e certe facce restano in mente e riesce veramente difficile associarle ad un'eventuale ripresa sociale e culturale, ancor prima che economica.


... E OGGI
Ora che sono tornati all'opposizione, da questa cricca di anziani codardi, egoisti, aspiranti sceriffi di paese e dai più giovani emuli del trota e di Salvini, sempre con la bava alla bocca, aspettiamoci il peggio del repertorio razzista-propagandistico. Anche al governo non è che avessero un gran contegno.

...io lo so quanto valete, quanto vi piace il potere, quanto andate matti per gli enti locali, quanto la vostra etica di buonsenso ormai suona come una scoreggia all’uscita da una pizzata. Facciamo che la vostra sincera e rediviva tempra rivoluzionaria, fieu, la andate a raccontare a qualcun altro.
Matteo Bordone (Freddy Nietzsche) - Ignoranti, stupidi e disonesti


lunedì 26 dicembre 2011

I dieci film più belli del 2011

Rispetto al 2011, negli anni passati mi sono occupato più spesso di cinema. Malgrado ciò non rinuncio alla solita classifica, anche perché se il tempo per scriverne come si deve non c'è più, non ho rinunciato a vedere quasi tutti i film che mi interessano o mi incuriosiscono (sia a casa che in sala).















10) This must be the place - Paolo Sorrentino

"Non sto cercando me stesso: sono in New Mexico, non in India." Cheyenne
... continua

9) Habemus Papam - Nanni Moretti
Abbiamo ancora registi come Moretti in Italia e teniamoceli bene stretti.
8) The tree of life - Terrence Malick
Full immersion nell'universo di Malick. Un poema sinfonico e maestoso, impossibile da raccontare; un profluvio di concetti e allegorie che annullano (e questo in parte lo considero un limite) qualsiasi stereotipo narrativo.
7) Miracolo a Le Havre - Aki Kaurismaki
Poetico, chapliniano; un blues sulla tolleranza e la solidarietà: il vero film di Natale.
“Tutto l'affare dei profughi è qualcosa di veramente deprimente con troppi finali tristi nella vita reale, così un'opera di fiction che tratta questo tema ha bisogno di almeno due lieto fine per creare una sorta di bilanciamento”
6) Carnage - Roman Polanski
Ottimo Polanski, direttore d'orchestra come sempre capace di esplorare le pulsioni più intime della animo umano con la giusta dose di raffinato cinismo... continua
5) Drive - Nicolas Winding Refn 
Destinato a diventare un cult.
4) Non lasciarmi - Mark Romanek
Si può fare fantascienza anche in assenza di effetti speciali, semplicemente partendo da un'idea di presente distopico sviluppata in maniera coerente ed originale... continua
3) Source Code - Duncan Jones
La conferma del figlio di Bowie, che dopo Moon si evidenzia come uno dei registi di fantascienza più interessanti del panorama attuale.
2) This is England - Shane Meadows
Storia di formazione ambientata nel 1983 nell'Inghilterra della Thatcher... continua
1) Il Grinta - Joel e Ethan Coen
Western. Jeff Bridges. F.lli Coen. Serve altro? ... continua

Visto in ritardo (nel 2012) una menzione speciale per L'amore che resta di Gus Van Sant.


Come da tradizione da quattro anni, il premio brush toilet:
L'ultimo dei templari di Dominic Sena (con Nicolas Cage).

sabato 24 dicembre 2011

Le due facce del Natale

 

Entrambe le foto esprimono il mio umore alterno durante le festività natalizie.
Stasera, sulla teiera, classica cena della vigilia. Quest'anno con gli amici americani siamo diventati quindici!. Stretti, ma felici! Gioco musicale della serata: colonne sonore di film da indovinare. E questo è Hithchock coi bambini. 
Quasi tutto il resto è invece nella smorfia di Mr. Zappa.

Merry Christimas

giovedì 22 dicembre 2011

Teapot album 2011: musica italiana

Come ogni fine anno, un post dedicato ai dischi italiani che più mi sono piaciuti.

Zen Circus - Nati per subire 
Dopo più di dieci anni dal loro esordio la formazione toscana azzecca tutto: rock e folk cantautorale in equilibrio mirabile. Come sinteticamente dichiarato già nel titolo dell'album, undici canzoni come tessere che formano un mosaico amaro e tagliente, fotografia del paese che sembra una scarpa.

 

Verdena - Wow

Nonostante la ridondanza (un doppio con 27 tracce è quasi una follia) sono da elogiare per il coraggio e la voglia di sperimentare uscendo dagli schemi delle solite indie band italiane. Quando poi azzeccano i brani, non ce n'è per nessuno.

 

Bud Spencer Blues Explosion - Do It
Divertirsi e far divertire con l'hard-blues: si può fare anche solo in due e perfino in Italia, come dimostra la coppia romana formata da Adriano Viterbini (chitarra) e Cesare Petulicchio (batteria).


    LA CANZONE
    Paolo Benvegnù - Avanzate, ascoltate

    martedì 20 dicembre 2011

    Teapot album 2011: n° 6 Other Lives - Tamer Animals

     

    Una bella scoperta di quest'anno. Band dell'Oklahoma difficile da incasellare e questo è quasi sempre un bene. Pop orchestrale si potrebbe definire; scenografico, pieno di suggestioni, con arrangiamenti ricercati (sedici mesi di lavoro) che vanno assaporati ascolto dopo ascolto. Un disco contemplativo dall'inizio sfavillante con capolavori come l'eterea Four 12, ma con una seconda parte in leggero calo. Peccato, altrimenti sarebbe potuto salire ancora più in alto. 
    Jesse Tabish: “La nostra idea era quella di creare una musica ispirata dal paesaggio, ma che creasse a sua volta uno spazio, una specie di grande cielo in cui perdersi. Un po' come una colonna sonora.”

    lunedì 19 dicembre 2011

    It's a dream

    Strana cosa i sogni. Per mesi ti svegli con vaghi ricordi, perlopiù sensazioni e poi ti capita, come questa mattina, di mettere a fuoco tutti i particolari senza sforzo.
    Lo aspettiamo in un'aula scolastica; non so se siamo studenti. Entra con la sua tipica camicia a quadri e l'aria molto timida; un amico parla per lui. Io sono seduto nella prima fila e il tipo mi mette in mano una chitarra acustica invitandomi a suonare una canzone, che poi loro mi avrebbero accompagnato. Sul banco però i plettri sono tutti spezzati (tipica situazione del cazzo dei sogni). Nonostante conosca a memoria decine di sue canzoni non so cosa fare e inizio a strimpellare un pezzo country improvvisato che però (con mio stupore) viene da dio, come se le dita fossero teleguidate. Neil Young e l'amico ci cantano sopra. Alla fine solo pochi tiepidi applausi: avverto un'indifferenza tra le persone presenti nell'aula che mi infastidisce.
    Neil deve andare via, ma prima vuole lasciarci un ricordo: va alla lavagna e col gesso disegna la sua faccia sorridente; sembra un fumetto. Io gli vorrei dire tante cose; lo saluto con un abbraccio e mi rendo conto che è magrissimo, molto più di me. Sono emozionato e in un inglese strascicato riesco solo a dirgli che ho iniziato a suonare con le sue canzoni a 15 anni e l'ho sempre ammirato. I due si avviano all'uscita e a quel punto mi viene in mente la foto, ma è troppo tardi e mi sveglio incazzato per non averci pensato prima. It's a dream

    venerdì 16 dicembre 2011

    Teapot album 2011: n° 7 Tinariwen - Tassili

    Lo scorso inverno, dopo aver passato del tempo nel deserto con i Tuareg, mangiando e suonando insieme attorno al fuoco, sono stato toccato dal loro blues. Una musica che, come quella dei Tinariwen, merita di essere ascoltata e vissuta dal vivo per coglierne l'essenza. Per loro è come un respiro: suoni e voci che colgono l'anima del deserto e la vita vera delle persone. 
    Quando mi hanno chiesto perentoriamente di suonare qualcosa della nostra tradizione sono stato colto di sorpresa: qualcuno aveva fatto la spia... Che cosa proporre? Cantautori? Romagna mia? L'inno di Mameli? Alla fine nonostante la ruggine e la mancanza di plettro (un buon chitarrista, cioè non io, ne ha sempre uno con sé) me la sono cavata. Un capodanno magico e irripetibile.

    mercoledì 14 dicembre 2011

    Teapot album 2011: n° 8 Bodi Bill - What?

    Un tempo la musica elettronica di tutti i generi mi piaceva e mi affascinava: un percorso iniziato con Tangerine Dream, Kraftwerk, Brian Eno e il krautrock; proseguito poi negli anni '80 con John Foxx, Depeche Mode ed il filone sinth-pop, new wave.
    Col passare degli anni me ne sono progressivamente distaccato, diventando sempre più critico e persino diffidente verso chi ne fa un uso intensivo, anche perché troppo spesso mi è capitato (con poche eccezioni) di imbattermi in robe inascoltabili o al contrario nella solita fuffa electro-dance.
    Per i miei gusti attualmente ci sono pochi gruppi interessanti su questo versante. Come da tradizione, dalla Germania, fanno eccezione i Bodi Bill.

    martedì 13 dicembre 2011

    Teapot album 2011: n°9 Low - C'mon



    Musica onirica, rock al rallentatore o slowcore: chiamatela come vi pare; il fatto è che l'originalità e le capacità compositive di Alan Sparhawk (voce e chitarra) e Mimi Parker (batteria e voce) coniugi del Minnesota, non si discutono. Suonano dal 1994, ma li ho conosciuti nel 2003: erano la band di supporto al tour dei Radiohead e presentandosi solo in due fecero una notevole performance.
    Difficile superare la magia di un album come The Great Destroyer, però C'mon è un disco piacevole, con più folk-rock e meno asperità rispetto al passato.
    Witches (qui interpretata stupendamente dal vivo) è una delle canzoni che preferisco.

    domenica 11 dicembre 2011

    Business dei ricordi e nostalgia

    "Ogni generazione invecchiando vorrà vedere la propria gioventù musicale trasformata in mito e monumento".
    Simon Reynolds - Retromania (Musica, cultura pop e la nostra ossessione per il passato)


    Questo fenomeno, col passare degli anni delle persone è comprensibile, anche se a volte mi è capitato di assistere a scene surreali e imbarazzanti, come quando ad una festa di compleanno o di classe (avevamo i figli alle elementari) un babbo fece cantare alla figlia la canzone di cui sotto (1981), accompagnando le parole con l'aria sognante di chi si immerge nei ricordi di gioventù.
    Naturalmente ogni generazione e ciascun individuo ha i suoi miti/ricordi musicali e certi programmi televisivi fanno leva proprio su questo aspetto per dispensare nostalgia e canzoni all'ingrosso grazie soprattutto all'apporto di bambini ammaestrati e cantanti riesumati.   



    Con una disponibilità fino a pochi anni fa impensabile, nel calderone dei ricordi, attraverso ristampe, cofanetti e reunion varie; con l'ausilio di internet, youtube, blog, tv e radio, ce n'è per tutti i gusti: dalle porcate più commerciali o scadenti alle quali lo scorrere del tempo ha inspiegabilmente restituito dignità, ai prodotti di nicchia più sconosciuti, ormai a portata di clic. Come argomenta Reynolds nel libro che sto leggendo, è la retromania, un fenomeno che si è diffuso in maniera dilagante soprattutto in ambito musicale e non solo: pensate alla quantità di remake nel cinema degli ultimi anni.
    In linea di principio non c'è niente di male ed è fantastico che ci siano queste opportunità: a tutti e anche al sottoscritto piace parecchio rivedere e ascoltare (rivivere) cose del passato; è lo sguardo costantemente rivolto all'indietro senza interesse per un presente considerato poco stimolante o addirittura deprimente/scadente, che mi lascia perplesso. Parlo in generale di un atteggiamento abbastanza diffuso tra gli appassionati che hanno superato una certa soglia d'età, ma in concreto mi riferisco anche a persone che stimo e conosco personalmente.
    Nel mercato dei ricordi c'è poi un aspetto in particolare che non sopporto e non mi ha mai attirato: le reunion, soprattutto quelle temporanee; anche dei gruppi che ho più amato. Per fare un esempio: se si riformassero i Talking Heads esclusivamente per riproporre i vecchi brani, mai e poi mai andrei ad un loro concerto; preferisco tenermi il ricordo di quel live strepitoso del 1980.

    Ormai ci siamo trasformati in tribute band. Se ti metti a suonare (sempre e solo, aggiungerei) il vecchio repertorio sei una tribute band. E questo vale anche per me. 
    (Hugh Cornwell, ex cantante degli Stranglers)

    venerdì 9 dicembre 2011

    Teapot album 2011: n° 10 Girls - Father, Son, Holy Ghost

    Nel nome del padre, del figlio, dello spirito santo. In apparenza easy listening che attinge in buona parte dai sixties, ma che fa della leggerezza (in senso beatlesiano) una delle sue armi vincenti insieme ad un pop di matrice californiana venato di psichedelia.
    Girls da San Francisco, ovvero Chet White (ex punk rocker della bay area) e Christopher Owens, personaggio tormentato con una biografia perfetta per un film di Gus Van Sant. Cresciuto con la setta americana Children of Gods tra abusi sessuali e precetti assurdi (fra cui il divieto di ascoltare musica), ha visto la madre prostituirsi e il fratello morire a causa della proibizione di utilizzare cure mediche. A 16 anni è fuggito e ha vissuto per strada sbandato e strafatto fino ad un incontro fortunato che gli ha cambiato la vita dando inizio alla sua carriera musicale.
    Fra le undici canzoni, c'è la gemma anomala di Vomit, uno dei brani più belli e struggenti ascoltati quest'anno.

    mercoledì 7 dicembre 2011

    Teapot album 2011















    Ho atteso l'uscita dei Black Keys prima di chiudere i giochi e scegliere i dischi di un annata per me decisamente al femminile (tre donne nei primi cinque posti); senza grandi picchi o clamorose novità, ma con diverse uscite da non perdere.
    I dieci migliori del 2011 della teiera volante:
    1. Beirut - The Rip Tide
    2. Joan as Policewoman - The Deep Field
    3. Feist - Metals
    4. The Decemberists - The King is Dead
    5. Florence + The Machine - Ceremonials
    6. Other LivesTamer Animals
    7. Tinariwen - Tassili
    8. Bodi Bill - What?
    9. Low - C'mon
    10. Girls - Father, Son, Holy Ghost
    Nei prossimi giorni un breve post per ciascuno.

    martedì 6 dicembre 2011

    In Italia vogliono sempre fotterci

    Libri e dischi sono fra le poche cose che concepisco come regali di Natale. Ed ecco che mentre mi accingo al primo acquisto mi ritrovo di fronte alle due opzioni sotto...

    Amazon Italia
    Amazon UK (col cambio attuale 8,16 €)












    Spedizione dall'Italia


    Spedizione dall'Inghilterra in sterline

    domenica 4 dicembre 2011

    La scoperta di Frank Zappa

    Diciotto anni fa, il 4 dicembre 1993, ci lasciava Frank Zappa all'età di 53 anni. 
    Il nostro incontro avvenne grazie ad una radio, di quelle che allora erano definite "libere"; si chiamava Radio Graal, luogo di incontro autogestito dove nella seconda metà degli anni settanta confluiva dalla bassa romagna un'umanità varia costituita da fricchettoni, anarchici e verso la fine, anche i primi punk. Chiunque poteva trasmettere ed io (nonostante fossi uno sbarbatello) ne approfittai per inserirmi nel palinsesto colabrodo che lasciava spazio a chiunque. Un'esperienza breve che si concluse dopo un anno circa dalla chiusura di Radio Alice a Bologna.
    Spulciare tra le centinaia di L.P. presenti in radio era come entrare in una realtà parallela fatta di disegni, testi, nomi e copertine fantastiche che accendevano la mia fantasia e la voglia di ascoltare e saperne sempre di più. Fu allora che scoprii  gruppi come Gong, King Crimson ed anche Frank Zappa. Quest'ultimo risultava un po' troppo ostico per le mie orecchie ancora acerbe, fino a quando ad una festa qualcuno non fece girare sul piatto Over-nite Sensation e fu un colpo di fulmine: finalmente cominciai ad apprezzare il genio di un chitarrista e compositore che fino ad allora avevo considerato, con superficialità, un personaggio bizzarro e musicalmente complicato. Un disco che ancora oggi amo alla follia.
    Frank Zappa ha saputo arricchire... una musica che nel mondo non ha visto più rivali perchè inarrivabile è stato il suo stile, come irragiungibile è stata la sua capacità di shockare e stupire, di meravigliare chiunque si ritrovi davanti ad una sua opera. Pazzia, sperimentazione, gusto retrò, improvvisazioni free jazz, demenzialità sopraffina, atmosfere da cabaret: l'ennesima perla del genio di Baltimora. 
    Paolo Bellipanni (la recensione completa dell'album su rockline.it)

    Se n'è andato troppo presto e ci manca. 

    sabato 3 dicembre 2011

    Limite Minimo 130 al Ravenna Festival Underground

    Il meglio dell'underground musicale ravennate.
    8, 9, 10 dicembre: scatta la prima edizione. Allo Spartaco (c.s.a).


    In una società soffocata dal conformismo e dall'omologazione c'è bisogno come l'ossigeno di spazi per le nuove generazioni per respirare musica e libertà. Due elementi che (modestamente) a casa nostra sono sempre andati come il pane.
    Ci sono anche loro e ci sono pure io; se non fisicamente di certo col pensiero.
    Dài burdèl, dad is proud (anglo-romagnolo). Limite minimo 130

     
    Giovedì 8/12
    Io e Bobby - Commando Nuova Era - Shimeon Cars - Travis One - Post Etere - Blindsidehit - LavisThe Way to Gents - Fundamental
    Venerdì 9/12
    Rust in Peace - Kites - Caostica - Touch too Much - Cleaniswood - Malestremo Gang - Black Sound Empire - Void of Sleep - MioticBad More Ending
    Sabato 10/12
    Television Sixties - From Space to Hell - She Said Destroy - Freestyle Battle - Lato Oscuro della Costa - Limite Minimo 130 - The Adrenaline - Action Men - Senza Fissa Dimora

    venerdì 2 dicembre 2011

    Gatti da libreria

    Matula: amante della lingua italiana e della libreria billy.























    L' idea che hanno i gatti della comodità è assolutamente incomprensibile agli umani. 

    (Colette)