sabato 29 agosto 2015

Cordone ombelicale musicale

Non avevo mai immaginato che un giorno i miei dischi prendessero la porta di casa per traslocare in un'altra città.
E' successo quasi all'improvviso ed è una sensazione strana. 
D'altra parte sarà una delle mie eredità, insieme a qualche migliaio di fumetti, libri e chissà, forse questo blog se resisterà alla mannaia del tempo.
Il ritorno dei vinili tra le nuove generazioni è stato fatale; io ormai ascolto solo mp3 mentre mio figlio anche 33 giri e CD che ordina su discogs, oltre ovviamente tutti quelli sottratti (giustamente) ai piloti genitori.

Solo questi due... non ce l'ho fatta a staccarmene, ci sono ancora troppe cose dentro. Penso che abbia capito.
Li comprai da Nannucci a Bologna all'inizio degli anni '90 quando i vinili venivano svenduti perché stavano per essere soppiantati dai CD. I miei originali erano devastati da centinaia di ascolti. 
Questi invece sono ancora nuovi di zecca.


mercoledì 19 agosto 2015

Umanità in panetteria


Quasi ogni mattina vado nella panetteria sotto casa e mi capita di assistere a scene che all'inizio mi spazientivano ma che col tempo ho imparato ad apprezzare per ciò che rappresentano. Chissà perché capita spesso proprio quando non c'è fila; magari hai fretta, c'è un solo cliente ed è proprio lì che si scatena la perversione delle mamme romagnole e dei pensionati che al mattino presto potrebbero stare a letto o al bar a leggere il giornale. 

Stamattina una giovane mamma con due figli al seguito ha fatto riempire un cabaret gigante di biscotti insistendo nel lasciarli scegliere uno ad uno alla figliola indecisa, incurante dello sconforto della commessa che vedeva aumentare a vista d'occhio la fila dei clienti. - Sai, oggi pomeriggio facciamo un merenda party. 
Quando è il turno della zdora mettetevi il cuore in pace perché la sua missione quotidiana è nutrire un esercito di figli, nipoti, mariti, nuore, anziani parenti e forse anche vicini di casa. Lei non compra, saccheggia! Dopo il suo passaggio è come entrare in una panetteria russa degli anni '50. Di solito il suo portafoglio ha le dimensioni di un A4 con all'interno le foto dell'albero genealogico familiare.
Il pensionato o la pensionata indecisi, sono un altro classico: se viene a mancare il tipo di pane abituale, vengono sopraffatti dai dubbi amletici e passano in rassegna centinaia di opzioni senza mai decidersi mentre il resto dei clienti rischia di far tardi al lavoro. 
Dalle somme mediamente spese e dal quantitativo di prodotti dolciari che la gente consuma, sono giunto alla conclusione che non c'è crisi.



sabato 8 agosto 2015

Disconnettersi per pensare, leggere, scrivere...

Nei mesi estivi ho la fortuna di poter disporre di molto tempo libero e nell'arco degli anni diverse volte è capitato che le persone con sincera curiosità (stranamente quasi mai con invidia) mi chiedessero come trascorrevo le mie ore. La risposta messa a punto ormai da anni è sempre la stessa: Penso, leggo, scrivo, cammino, ascolto musica, guardo film, gioco a scacchi o a carte, faccio il casalingo e ovviamente ozio. A questo proposito sembra quasi che avere del tempo libero, alieni al mito dell'efficienza produttiva e allo stesso tempo sfuggenti alla dittatura dei social network più in voga sia una cosa sconveniente. A tal proposito leggetevi: perché facebook vale un abbandono.

Nel suo saggio intitolato In pausa (sottotitolo: come l'ossessione per il fare sta distruggendo le nostre menti) Andrew Smart, ricercatore della N.Y. University, descrive su basi scientifiche la necessità del nostro cervello di trovare momenti di sosta per vagare libero affinché possa attivarsi la rete neurale di default, sede fondamentale deputata alla creatività e al benessere delle nostre menti. I tempi sospesi (o se preferite morti) sono di vitale importanza e quando è possibile li vado a cercare come strategia per sopravvivere intellettualmente.
L'ultima frontiera da colonizzare è quella del sonno e piano piano ci stanno riuscendo.