lunedì 22 settembre 2008

Video '80 TV inglese: Siouxsie and the banshees - Fireworks 1982

Tra il 1982 e il 1983 i Banshees registrarono due canzoni che sono praticamente manifesti del dark. Fireworks entrò nella top 30 inglese, mentre l'anno dopo ancor più clamoroso fu il successo di Dear Prudence, cover dal white album dei Beatles, che raggiunse il terzo posto. Ormai il gruppo era diventato famoso in senso tradizionale, stava perdendo i connotati da banda di culto che l'aveva contraddistinto nei primi anni, avendo sviluppato uno stile più vario con virate verso la psichedelia e uno sguardo più attento alle origini del rock. Paradossalmentte fu l'inizio del declino. In questo periodo il chitarrista John McGeoch (prima con i P.I.L.) se ne andò e fu sostituito da Robert Smith che continuò comunque a guidare i Cure. Siouxsie fu molto dispiaciuta perché McGeoch era un gran chitarrista; è morto nel 2004 all'età di 48 anni. Mojo Magazine, una delle riviste musicali più importanti inglesi l'ha inserito tra i 100 chitarristi più grandi di tutti i tempi. Ebbi modo di vedere Siouxsie dal vivo nel 1980 all'Aleph di Gabicce Mare, cantò con tutto il suo fascino su un piccolo palco praticamente a un metro di distanza dalla prima fila del pubblico. Mi ricordo che dopo un paio di brani si incazzò come una pantera minacciando di andarsene perché alcuni dementi (rimasti al punk '77 stile Damned) sputavano con insistenza su di lei e sul gruppo pensando anche di essere ricambiati. Furono poi ricondotti alla ragione (e alla civiltà) dal resto del pubblico e si limitarono a pogare.

domenica 21 settembre 2008

RADIOHEAD: A smell of recognition - Fantastico bootleg acustico

Al tempo del vinile i bootleg avevano un qualità quasi sempre scadente e spesso l'entusiasmo iniziale per la rarità trovata nascosta nell'angolo di qualche negozio si trasformava in delusione, anche se poi alla fine ci si accontentava. Girovagando in rete si trova di tutto ed ora grazie ai progressi della tecnologia la qualità delle registrazioni live è molto migliorata. Quest'estate ho trovato questa raccolta live acustica con brani registrati in vari concerti dei Radiohead. La qualità è più che buona e i brani così spogli hanno un fascino incredibile e fanno capire quanto sia elevata la capacità compositiva di Thom Yorke e compagni. Qualcuno si è anche impegnato a farne una copertina.
Get your own playlist at snapdrive.net!
Tracklist e download:
01. I Might Be Wrong
02. Paranoid Android
03. Morning Bell
04. Lucky
05. Fog
06. My Iron Lung
07. No Surprises
08. Blow Out
09. Karma Police
10. Subterranean Homesick Alien
11. Motion Picture Soundtrack
12. You
13. Everything In Its Right Place
14. Like Spinning Plates
15. Airbag
16. Sail To The Moon
17. Fake Plastic Trees
18. There There
19. Follow Me Around
20. I Will
Radiohead A smell of recognition

venerdì 19 settembre 2008

L.P. Cover Art: Frank Zappa - Hot Rats 1969






















Una delle copertine più riuscite e rimaste scolpite nell'immaginario rock. La misteriosa creatura in copertina che emerge con la sua folta chioma da una piscina vuota si chiamava Christine Frka (morta di overdose nel 1972); era una groupie di Los Angeles che poi diventò la baby-sitter dei figli di Frank Zappa. Fu lei a presentargli un suo amico, Alice Cooper, che Zappa poi contribuì a lanciare.







mercoledì 17 settembre 2008

Video '80 TV inglese: Japan - Ghosts 1981

I Japan di David Sylvian arrivarono sulla scena musicale inglese proprio nel periodo in cui stava esplodendo il punk e questo fu un grande svantaggio perché il loro look e la loro musica andava in tutt'altra direzione: utilizzavano principalmente i sintetizzatori dando vita ad un sound elaborato che ricordava le raffinatezze dei Roxi Music. Altra caratteristica era l'utilizzo del basso fretless (basso senza capotasti inventato da Jaco Pastorius) che permetteva più sfumature allo strumento dando un tono quasi jazzato all'accompagnamento che insieme alla voce profonda e stilizzata di David Sylvian diventò il marchio di fabbrica dei Japan. Dopo il 1980 beneficiarono dell'ascesa dei gruppi definiti New Romantic (tipo gli odiosi e pacchiani Spandau Ballet e Visage) con cui comunque non avevano nulla a che fare, e da un giorno all'altro cominciarono ad avere i favori della critica. Il singolo Ghosts entrò addirittura nella Top 10 e come da copione il gruppo fu invitato a Top of the Pops dove Sylvian si presentò col viso bianco, immobile e algido per cantare (in playback) questa ballata elettronica senza basso e batteria, dove l'accompagnamento è semplicemente costituito da sintetizzatore e xilofono.

lunedì 15 settembre 2008

L.P. Cover Art: David Bowie - Scary Monsters 1980

Sul fronte un Bowie in versione Pierrot così come appare conciato nel video di Ashes to Ashes. A questo disco partecipò anche Robert Fripp alla chitarra con il suo caratteristico stile che dà un impronta originale a quasi tutte le canzoni. Da notare nel retro i disegni che rimandano a tre album precedenti della trilogia berlinese. Partendo dall'alto: Heroes, Lodger, Low. Dopo questo bel disco la cui vena creativa di Bowie, con qualche eccezione, si è gradualmente inaridita.











giovedì 11 settembre 2008

Video '80 TV inglese: P.I.L. - Death Disco 1979

Il critico musicale inglese Simon Reynolds, autore del bellissimo libro Post-punk 1978-1984, ha definito questo singolo dei Public Image Limited, pubblicato nel giugno del 1979 "il più estremista mai penetrato nella top 20 del Regno Unito". Già l'associazione di parole del titolo: morte + disco dovette sembrare una forma di eresia, se non di sovversione per un programma "finto" come Top of the pops. Probabilmente il titolo e i versi disperati e lamentosi della canzone furono frutto del dolore per la morte di cancro della madre di John Lydon avvenuta pochi mesi prima, madre a cui il cantante era molto legato. Peccato nel filmato non si veda il viso del conduttore che allora presentò con evidente imbarazzo il gruppo e il titolo della canzone. Prima di entrare in scena il bassista Wobble rifiutò l'intervento dei truccatori della BBC, chiedendo loro semplicemente di annerirgli gli incisivi per sfoggiare uno smagliante sorriso come si può notare verso metà esibizione; Wobbe rrimase per tutta la performance seduto su una poltrona da dentista.

martedì 9 settembre 2008

LA FRASE: Frank Zappa (1940 - 1993)

"Senza la musica per decorarlo il tempo sarebbe solo una noiosa sequela di scadenze produttive e di date in cui pagare le bollette."

"A tutti i fichetti del mondo e a quelli carini voglio dire una cosa: ci sono più brutti figli di puttana come noi che persone come voi.
"
In questo blog: 20 album vissuti: Overnite sensation Il mio disco preferito di Frank Zappa.
Da Ondarock: "Un genio iconoclasta, una mente libera, indipendente e acuta che sputa fiamme e vetriolo contro l’AmeriKa, non solo quella di Nixon e della guerra in Vietnam, ma anche quella dell’ipocrisia sessuofoba, del falso moralismo, del dio-denaro. Nemico acerrimo dell’uso di droghe d’ogni tipo e delle condizioni standard delle sue chitarre elettriche, che faceva modificare maniacalmente..."

L.P. Cover art: The Clash - London Calling 1979



















Il 21 settembre 1979 il bassista Paul Simonon durante il concerto al New York's Palladium toglie al pubblico qualsiasi speranza di un bis. Il momento fu immortalato dalla fotografa Pennie Smith e fu quindi utilizzato per la copertina del terzo album della band, quello della svolta in cui i Clash cominciarono ad esplorare nuovi territori musicali: R&B, ska, rockabilly e altri generi. Simonon ha ancora i pezzi di quel famoso basso, che poi si pentì di aver sfasciato perché era il migliore che aveva. La cosa bizzarra fu che la fotografa sconsigliò di utilizzare quella foto per la copertina, perché non la riteneva buona in quanto leggermente sfuocata. Ai Clash al contrario piacque proprio per questo motivo.

domenica 7 settembre 2008

Segnalazioni: Yoav - Charmed & Strange

Quale può essere il background di un giovane musicista nato in Israele, cresciuto in Sud Africa e poi trasferitosi prima a Londra e poi a New York? Racconta Yoav: "Costretto fin da piccolo ad imparare strumenti che odiavo, suonare la chitarra fu il mio modo di ribellarmi". Oltre alla sua notevole capacità tecnica ciò che colpisce è il suo modo di suonare, percuotere, campionare la chitarra (unico strumento protagonista del disco) e soprattutto di creare mondi e suggestioni musicali sempre nuovi, forse proprio perché ne ha attraversati tanti a causa dei suoi continui spostamenti. Il mio orgoglio di chitarrista si inchina di fronte a cotanta bravura.
Recensione completa
Sito web: http://www.yoavmusic.com/uk/
Yoav dal vivo alla TV Inglese

venerdì 5 settembre 2008

Il film più bello dei fratelli Coen

Mi concedo un'uscita dalle piste musicali per omaggiare i due registi americani di cui ho visto tutti i films e che considero geniali. Dopo la presentazione al Festival di Venezia, uscirà il 19 settembre Burn After Reading, il nuovo film dei fratelli Coen e sicuramente andrò a vederlo. Oggi mi diverte stilare una classifica un po' particolare: quella dei loro film che più mi sono piaciuti.
Al primo posto Il grande Lebowski (1997), interpretato magistralmente da Jeff Bridges. Questo personaggio è diventato in pochi anni una icona per il suo spirito anarchico e libertario e per la sua filosofia di vita veramente "alternative." Vagoni di magliette vendute, fun clubs in tutta l'America com'è accaduto con Rocky Horror Picture Show e anche un libro: "La vita secondo il grande Lebowski", uscito lo scorso anno. Nel film ci sono altri personaggi memorabili come il reduce dal Vietnam, Walter (John Goodman), o il giocatore di boowling ispanico e pederasta Jesus (John Turturro). Da vedere e da avere assolutamente. Completano la mia personale classifica:
2) Fargo (1995)
3) Non è un paese per vecchi (2007)
4) Barton Fink (1991)
5) L'uomo che non c'era (2001)
Qual è il film più bello dei f.lli Coen?

giovedì 4 settembre 2008

20 Album vissuti: 15° Lou Reed - Berlin 1973

Finalmente il 6 ottobre uscirà in dvd il film-concerto del Berlin Tour filmato dal regista e amico di Lou Reed Julian Schnabel (già regista de "Lo scafandro e la farfalla). L'album Berlin uscì nel 1973 dopo il successo commerciale di Trasformer che conteneva la celeberrima Walk on the wild side. "Feci quello che la gente si aspettava da me, come ho già detto volevo diventare celebre per poter essere il più grande stronzo in circolazione e sono riuscito anche a ispirare dei grossissimi stronzi, perché la mia merda è molto meglio dei diamanti degli altri". Così dichiarò Lou Reed in un'intervista a proposito di Transformer. Invece di proseguire la strada che l'aveva portato al successo, l'artista  newyorkese impose alla sua casa discografica un'opera difficile, cupa e disperata: Berlin. Il disco fu un fiasco totale sia di pubblico e in buona parte anche di critica e gettò Lou Reed nello sconforto, tant'è che non ripropose mai più le canzoni dal vivo tranne in un'occasione nel live Rock n Roll Animal, fino all'allestimento dello spettacolo che ha portato in tour lo scorso anno con un ensemble di 30 elementi che comprende la sua band, una sezione di archi e fiati ed un coro di bambini. Quando cominciai ad ascoltare il Lurido (così lo chiamavano affettuosamente io e i miei amici) rimasi affascinato dalle atmosfere e dall'intensità di questo concept album "dark" ambientato nella città divisa dal muro e ora non vedo l'ora di gustarmi il dvd visto che purtroppo mi è stato impossibile vedere lo spettacolo. Il film documenta le cinque serate al St. Anne Warehouse di Brooklin. Il ruolo di Caroline è interpretato dalla francese Emmanuelle Seigner.
www.berlinthefilm.com

martedì 2 settembre 2008

LA FRASE: Fabrizio De André

"Con l'andare del tempo si scopre che gli uomini sono dei meccanismi talmente complessi che agiscono tante volte in modo indipendente dalla loro volontà. Allora finisci per trovare poco merito nella virtù e ben poca colpa nell'errore. Se estendi questo tipo di indulgenza anche a te stesso riesci ad avere un rapporto meno contrastato con il tuo prossimo."
Il genio e l'umiltà del grande Faber.

lunedì 1 settembre 2008

Video '80 TV inglese: Bauhaus - Ziggy Stardust

Inauguriamo una nuova serie di post dedicata a quei gruppi post-punk e new wave che tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 era impossibile vedere alla TV in Italia. Ora grazie a youtube si possono recuperare le loro apparizioni di allora alla TV inglese che avvenivano solo nei rari casi in cui un singolo entrava nelle classifiche di vendita e perciò veniva concesso di "violare" il centro nevralgico dell'establishment pop con esibizioni che a volte misero in imbarazzo i conduttori o le case discografiche. In alcuni casi vi furono dei veri e propri patteggiamenti tra i produttori di Top of the pop e i gruppi invitati ad esibirsi. I Wire ad esempio abbandonarono gli studi televisivi pochi minuti prima della diretta perché non cedettero alla richiesta di sostituire nel testo della canzone il termine slang, rubbers (preservativi) con un termine più idoneo. Ziggy Stardust è una cover della famosa canzone di David Bowie che nel 1982 raggiunse la posizione numero 15 delle classifiche inglesi, poco prima che Peter Murphy, a forza di fare il bel tenebroso e il vampiro a torso nudo, si ammalasse di polmonite e la band si scioglesse l'anno successivo. I Bauhaus furono i capostipiti del filone dark-wave e Murphy un vero istrione da palcoscenico con doti vocali fuori dal comune, come ebbi modo di vedere durante la loro esibizione al Punto a Capo di Bologna (mi pare nel 1981).