giovedì 30 ottobre 2008

L.P. Cover Art: Roxy Music - For your pleasure 1973






















Una delle foto più celebri degli anni '70: Amanda Lear (amica intima di Brian Ferry e in seguito di Bowie) in high heels che tiene al guinzaglio una pantera sullo sfondo di una Los Angeles notturna illuminata da neon. Glamour puro, ma anche un pizzico di fetish. Sul retro appariva lo stesso Brian Ferry in divisa da autista appoggiato ad una Lincoln Continental. Ma la parte più divertente è l'interno della copertina dove compaiono i cinque "fenomeni" conciati in maniera impresentabile. Da sinistra: Brian Eno con le piume e il rossetto (poi uscirà dal gruppo per diventare Brian Eno), Manzanera, Brian Ferry, MacKay e Thompson.

lunedì 27 ottobre 2008

LA FRASE: Ed O'Brian (Radiohead)

"Devi continuare a provare le cose che hai paura di fare. Quando invecchi, specialmente quando sei in una band che è relativamente famosa, c'è la tentazione di cominciare a fare cose molto, molto sicure."

Forse è proprio questo uno dei motivi per cui i Radiohead sono arrivati dove sono arrivati.

venerdì 24 ottobre 2008

LOST & FOUND: David Allen + Euterpe - Good Morning 1976

Dopo aver lasciato i Gong nel 1975, Daevid Allen si trasferì nel villaggio di Deja sull’isola di Mallorca con la compagna e cantante Gill Smith e i figli. Qui incontrò il gruppo catalano Euterpe ed iniziò con loro una collaborazione artistica. Il primo frutto fu questo Good Morning!, uscito nel 1976 su Virgin. Registrato nella sua casa-studio di Mallorca, il disco esprime una sorta di folk progressive con deviazioni nei territori musicali di Syd Barrett. Da notare l'assenza della batteria in quasi tutti i brani. Per il brano Wise man in your heart si riunì con Moerlen e il bassista dei Gong Mike Howlett. Sono 11 minuti di trascendenza e pulsazioni ipnotiche in puro stile Gong, contaminate da melodie celtiche. Questo CD è stato per molti anni introvabile, poi l'anno scorso è stato rimasterizzato e pubblicato dall'etichetta inglese Esoteric Recordings.
  • Pepe Milan: Mandolina, charango, acoustic guitars, glockenspiel
  • Ana Camps: Vocals
  • Tony Pascual: Moog String, Keyboard & guitar
  • Toni Ares: Contrabass
  • Toni Tree Fernandez: Guitars
  • Gilli Smyth: Space whisper & licks
  • Daevid allen: Vocals, glissando guitar & solo guitar
Track listing: Children of the World; Good Morning; Spirit; Song of Satisfaction; Have You Seen My Friend?; French Garden; Wise Man in Your Heart; She Doesn’t She…; Euterpe Gratitude Piece (bonus track).

mercoledì 22 ottobre 2008

Classifiche: Le tre canzoni più belle

Fin da bambino ho sempre avuto un'insana passione per le classifiche. Sia che fossero musicali, sportive, di film o di qualsiasi altro genere: l'importante era che fossero classifiche. Mi divertivo a scrivere e riempire gli spazi liberi del diario scolastico e quaderni appositamente creati. Anche da "grande" ogni tanto cedo alla tentazione, come ho già fatto una volta elencando i cinque concerti più belli mai visti, ma poi mi freno per non perdere tempo e per la difficoltà di includere ed escludere uno invece dell'altro. Sull'argomento del titolo, in verità piuttosto pretenzioso, i miei dubbi sono stati stavolta superati dalle certezze: appena ho avuto l'idea mi si sono stampate in mente tre canzoni, già in ordine di preferenza.
Partiamo dalla numero uno ... The great gig in the sky. Non c'è gara e la scelta non ha bisogno di lunghe spiegazioni. Oltre all'originale da The dark side of the moon, una versione che mi stordisce per la sua intensità è quella live di Pulse, dove le tre coriste (una bianca e due nere) si alternano regalandoci, dopo l'introduzione del magico piano di Wright e le dolci note della steel guitar di Gilmour, minuti indimenticabili.
Medaglia d'argento a Paranoid Android dei Radiohead: praticamentetre pezzi in uno: una magia di canzone mutante che ti rapisce e che ogni volta pare diversa e più bella della volta precedente. Fra l'altro tostissima da suonare (cantare poi non ne parliamo, meglio stendere un velo pietoso sui miei tentativi).
Medaglia di bronzo per l'Italia. Non posso trascurare Fabrizio De André, non tanto per amor patrio, ma perché ha scritto canzoni indimenticabili. Quella che preferisco in assoluto è La collina. Riascoltarla e riascoltarlo ancora dopo tanti anni è come prendere una medicina che funziona al contrario: subito può fare male perché realizzi ancora una volta che ci ha lasciato per sempre, ma poi gli effetti collaterali sono benefici come solo la purezza della poesia sa essere.Le tre canzoni più belle?
Per cavarsene la voglia... Rolling Stones ha pubblicato nel 2004 la lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi. Nel 2003 invece i 500 migliori album.

sabato 18 ottobre 2008

L.P. Cover Art: Led Zeppelin - Physical Graffiti 1975


















1975: Anno fondamentale per la mia formazione musicale. Anno in cui cominciai a suonare la chitarra e ad esplorare l'universo musicale fatto di cassette, vinili e Ciao 2001. Quando, un anno dopo la sua uscita, ascoltai questo disco ( in doppia audio-cassetta), rimasi affascinato dalle sonorità orientali di brani come In the light e Kashmir. Chiuso nella mia camera di studente immaginavo viaggi lontani che causa l'età potevo solo vivere di riflesso nei racconti di scrittori e poeti. Fu per me anche il periodo della scoperta di Rimbaud o di libri come Siddharta, della voglia e della consapevolezza di conoscere il mondo e di conoscerlo viaggiando, cosa che avrei cominciato a fare pochi anni dopo.
Il disco. Dopo 4 anni di attività ininterrotta i Led Zeppelin si presero una pausa musicale durante la quale fondarono un nuova etichetta discografica, la Swan Song con cui pubblicarono il disco in questione che dimostrò la capacità del gruppo di attraversare differenti generi. Una parte della critica, specie quella più radicale, criticò questo lavoro che si discostava dal cliché del rock classico aprendo alla band nuovi orizzonti che preannunciavano però l'inizio della fine.
La copertina: Ritrae un edificio stile vittoriano che si trova tuttora sulla 96 St. Mark's Street di New York. Le finestre si aprivano mostrando le foto dei componenti della band e altri personaggi celebri o famigerati come Lee H. Oswald, l'assassino di John Fitzgerald Kennedy, oppure le lettere formanti il titolo dell'album. Il palazzo entrato grazie alla copertina nella storia del rock, si trova ancora al suo posto come si può vedere dalla foto sottostante. In realtà ha cinque piani (un piano fu tolto dalla foto di copertina). Al piano terra c'è un negozio di vestiti usati e vintage che casualmente si chiama Physical Graffiti.



giovedì 16 ottobre 2008

Video '80 TV inglese: Joy Division - She's lost control

In occasione dell'uscita del film Control sulla vita di Ian Curtis (esce il il 24 ottobre, spero venga distributo) sono andato a ripescare questo filmato della BBC del 1979. Da qualche tempo il leader dei Joy Division sul palco aveva cominciato a lanciarsi in balli convulsi e, ironia della sorte, nel dicembre del '78 fu vittima del primo attacco causato dall'epilessia, che gli segnò la vita e gli condizionò pesantemente la carriera artistica fino a portarlo al suicidio a soli 23 anni. Fu proprio la malattia ed in particolare una ragazza epilettica conosciuta nel centro di riabilitazione in cui lavorava ad ispirare a Ian Curtis questa canzone. Il loop disco-meccanico e alienato della batteria introduce questo pezzo sofferto. L'anno dopo nel 1980 uscì Closer, uno dei capolavori del dark punk e testamento spirituale di Curtis. Impressionante è la somiglianza dell'attore inglese Sam Riley che nel film interpreta il cantante mettendone in evidenza tutto il suo carisma e il suo tormento.
Il trailer del film.

martedì 14 ottobre 2008

LA FRASE: Mitch Ratcliffe

"Un computer ti fa fare più errori e più velocemente di qualunque altra invenzione dell'uomo, con l'eccezione forse delle armi da fuoco e della tequila."


Mitch Ratcliffe,
giornalista, blogger e pionere dello sviluppo dei contenuti audio e video nella rete.
Concordo pienamente (per esperienza diretta) per quanto riguarda il computer e la tequila. Sulle armi da fuoco, beh... la storia già ci insegna.

mercoledì 8 ottobre 2008

Segnalazioni: Seasick Steve - Kitty Daisy & Lewis

BACK TO ROOTS. Ritorno alle radici per grandi e piccini. Per produrre qualcosa di originale e stimolante pare sia la strada seguita da molti outsider che amano il folk e il blues (quelli veri) e che giustamente andrebbero reinterpretati per evolversi, anche se in questo caso siamo proprio alle radici e ciò non è detto che sia un male. Ho sentito due dischi che mi hanno colpito: uno di un settantenne e l'altro di tre fratelli di 20, 18 e 15 anni. In particolare la forza espressiva di Seasick Steve e del suo blues sporco del Missisipi è straordinaria. Lo strumento che utilizza è una rudimentale chitarra a tre corde suonata con lo slide che esibisce con orgoglio, più un Cube per darsi il tempo. Questo ex-vagabondo e busker con le contropalle fuggito dall'America di Bush dopo aver svolto diversi lavori ora vive in Norvegia e ha fatto un po' di fortuna in Inghilterra, dove è arrivato ad esibirsi dal vivo in TV allo show di Jools Hoolland e farsi produrre tre album. Procuratevi il suo terzo ed ultimo I Started Out With Nothin And I Still Got Most Of It Left.
I tre ragazzini, Kitty Daisy e Lewis sono figli arte, padre bluesman e madre batterista. Sanno suonare di tutto con bravura impressionante (chitarra, batteria, piano, armonica, banjo, ukulele). Il loro è un rapido excursus (9 brani cover più un'originale) nella tradizione musicale americana. Il disco è acquistabile su Amazon. Il primo brano è una versione capolavoro di Going up the country, uno dei cavalli di battaglia dei Canned Heat (un classico di Woodstock).

lunedì 6 ottobre 2008

L.P. Cover Art: Jimi Hendrix - Electric Ladyland 1968

retro e fronte della copertina apribile











Album di svolta per Jimi Hendrix: fu il primo su cui ebbe pieno controllo in fase di pre e post-produzione. Considerato il suo capolavoro, il doppio Electric Ladyland venne pubblicato in Inghilterra il 25 ottobre 1968 e raggiunse la sesta posizione in classifica, mentre lo stesso mese negli USA il disco volò al primo posto. Molto controversa è la storia della copertina. La prima versione mostrava una foto con 19 donne di ogni razza e colore nude realizzata da Linda Eastman (poi compagna di Paul McCartney). Molti negozi si rifiutarono di esporre il disco e la censura si abbattè come una mannaia, perciò le donne furono sostituite da una foto più tradizionale con Jimi in compagnia dei suoi musicisti. Anni dopo lo scabroso scatto verrà riabilitato.

Interno



venerdì 3 ottobre 2008

LIVE STORICI - 1980 Talking Heads in Italia

Era uscito da pochi mesi Remain il light ed ero impazzito come poche volte mi è capitato per un disco. La notizia però era che i Talking Heads avrebbero suonato in Italia Non me li sarei persi per niente al mondo. Come al solito su youtube, ma anche in rete, si trovano filmati di buona qualità della RAI di quel tour quando fece tappa a Roma. David Byrne e compagni erano al massimo della forma, energia e ritmo allo stato puro. Il video qui tratto da quel live è "The great curve". Groove ipnotico, due bassi potenti e funk sorreggono la chitarra strepitosa di Adrian Below: una sequenza distorta e sibilante da antologia; due assoli che chiedono di sparare su il volume delle casse del vostro PC. Rivederli è come entrare nella macchina del tempo. Cercate su youtube o in rete: "Talking Heads Live in Rome 1980"

mercoledì 1 ottobre 2008

Video '80 TV inglese: Madness - Baggy trousers 1979

Alla fine del 1979 esplose in Inghilterra la musica ska con la sua estetica black and white. Nuovi gruppi come i Madness, gli Specials e i Selecter sotto l'etichetta 2-Tone, entrarono alla ribalta riempendo il vuoto lasciato dalla fine del punk trasformandolo in energia ballabile, una sorta di reggae punkeggiante multiculturale suonato nei club tra fiumi di birra e gioventù scatenata. L'aspetto chiassoso però non nascondeva le origini proletarie di questa musica che nei testi affrontò anche temi sociali e la durezza della vita dei sobborghi e delle periferie di un Inghilterra appena entrata nell'era tatcheriana. Un po' alla volta il fenomeno ska contagiò tutta l'Europa. A Bologna andai a vedere un concerto divertente dei Selecter. Nel novembre del 1979 i tre gruppi menzionati erano entrati a sorpresa con i loro singoli nella top 20 e furono invitati ad esibirsi a Top of the pops.