martedì 28 dicembre 2010

La teiera nel deserto

La Teiera si prende una pausa e vola al caldo ... si fa per dire, visto che di notte dormiremo nelle tende della foto.
Ci si risente tra una decina di giorni, nel 2011.

lunedì 27 dicembre 2010

Appunti musicali #5

Ultimi ascolti e segnalazioni del 2010.

Glasser - Ring
Bella e giovane promessa californiana. Il suo vero nome è Cameron Mesirow e si distingue da tante musiciste indie per l'abilità nell'amalgamare in maniera originale elettronica con ritmiche tribali, pulsioni etniche con qualche spruzzata di dream pop.


Shady Bard - Trials
Ci spostiamo a Birmingham per questo originale sestetto al loro secondo album: il più ascoltato in queste giornate natalizie. Melodie evocative in equilibrio tra folk e arrangiamenti orchestrali (corno, tromba, violino e violoncello), si alternano a ballate dolci e malinconiche punteggiate dal pianoforte.

Piccola Banda Brigante - Certi Ricordi
Segnalo volentieri questi miei conterranei, romagnoli di Cesena. Cantautorato di ispirazione folk-popolare si intreccia a temi d'attualità come la title track, dove la voce da chansonnier di Antonio Brigante rievoca con rabbia e dolore i fatti del G8 di Genova: Passano i tempi, cadono i governi, si scordano i morti e gli avvenimenti... Qui la recensione. 

giovedì 23 dicembre 2010

E' Natale, lasciami entrare

Dopo il freddo dei giorni scorsi Matula, la nostra vecchia gattona anarchica e turbo/lenta, non ne vuole sapere di stare fuori. Con l'arrivo del Natale poi, fin da quando era cucciola, ha sempre avuto il suo posto prediletto...







































Il gatto è una creatura indipendente, che non si considera prigioniera dell’uomo e stabilisce con lui un rapporto alla pari. (Konrad Lorenz).
Essendo anch'io allergico ai padroni, nonché insofferente ai loro servi e lacché, è così che intendo e spero sempre che siano i rapporti fra le persone.
I miei auguri e quelli di Matula a tutti i lettori e agli amici bloggers.

martedì 21 dicembre 2010

I 10 Film più belli del 2010

A questo punto dell'anno con l'arrivo di Bande di Babbi Natale in Sudafrica, Turisti Somari e Velieri, i giochi sono fatti.
Sarà il periodo, ma quest'anno ai primi quattro posti solo film terribili, sia nella bellezza che nel contenuto. Tra parentesi la data d'uscita; dove non c'è commento, il link del titolo porta al post in cui si è parlato del film. Per una carrellata su tutte le visioni del 2010 passate sulla teiera volante (con tanto di voti) buttate l'occhio nella barra laterale dopo i follower.

10) Il Profeta - Jacques Audiard (19 marzo) 
Romanzo criminale di formazione alla francese. 
Film carcerario lontano dagli stereotipi: duro e asciutto, nonché appassionante nel pedinare in ogni dettaglio la scalata ai vertici della malavita dello spaurito e analfabeta Malik, diciannovenne che viene condannato a sei anni di reclusione. 

9) Noi credevamo - Mario Martone (12 novembre)

8) Avatar - James Cameron (15 gennaio)
C'è chi l'ha denigrato e chi l'ha esaltato. La storia non è niente di che, ma visivamente è pazzesco e come puro prodotto di intrattenimento, niente da dire.

7) Inception - Cristopher Nolan (24 settembre)
Come ho già scritto: un gioco di prestige affascinante e pienamente riuscito.

6) Il segreto dei suoi occhi - Juan José Campanella (4 giugno)

5) The Social Network - David Fincher (12 novembre)
Fincher non cerca di raccontare il fenomeno di Facebook, ma di investigare freddamente il lato oscuro del capitalismo del nuovo millennio. (cinematografo) Strepitosa la colonna sonora di Nine Inch Nails.

4) The Road - John Hillcoat (28 maggio)

3) Blindness - Fernando Meirelles (non ancora distribuito)
















La cecità come assenza di valori umani. La lotta per la sopravvivenza in un mondo terrificante dove la "privazione della vista è in un certo senso la privazione della ragione". Dal romanzo di Saramago (sue le parole virgolettate) una riuscita trasposizione cinematografica in cui brilla Julienne Moore.

2) L'uomo che verrà - Giorgio Diritti
(22 gennaio)

1) Dogtooth (Kynodontas)  - Yorgos Lanthimos (non ancora distribuito)


Opera geniale e concettualmente disturbante del regista greco, premiata a Cannes 2009 nella sezione Un Certain Regard. Tristemente ignorata dalla distribuzione italiana. 

E per concludere, anche quest'anno l'immancabile Brush Toilet
Per gli italiani si conferma Muccino con Baciami ancora
Per gli stranieri Legion di Scott Steward. 
Sicuramente si è visto anche di peggio, ma io me lo sono risparmiato.

lunedì 20 dicembre 2010

Oriental Night Fever

Oltre ad essere un gioco, le classifiche di fine anno sono anche una buona occasione, per recuperare proposte perse per strada.
Fra i vari dischi del 2010 citati su Alias, il supplemento de Il Manifesto, ho letto di Hector Zazou, polistrumentista franco-algerino morto due anni fa (ha collaborato con Björk, Siouxsie, Sylvian). La sua ultima produzione è nata da una semplice intuizione: rivisitare i classici della disco anni '70 in chiave etno-world, unendo elettronica e strumenti della tradizione mediterranea e orientale. Partendo da questa sua idea è uscito quest'anno Oriental Night Fever con il coinvolgimento della bella voce di Barbara D'Eramo e la partecipazione di Stefano Saletti (oud, bouzouki, mandola, percussioni, chitarra, cajon, teponatzli, bodhran).
I brani, come ha scritto De Luca, vengono rallentati, resi essenziali nella melodia, spolpati fino alla rarefazione, conservando una straordinaria carica di fascino e sensualità. Lo Studio 54 trasferito tra le dune di sabbia.
Per i miei gusti alcuni, come I Feel Love e You Make Me Feelsono molto ben riusciti, mentre altri come Y.M.C.A. o I Will Survive, francamente sono stucchevoli e dall'andamento un po' troppo lounge-fighetto. L'operazione nel complesso è comunque accattivante, oltre che di qualità e potrebbe essere una colonna sonora alternativa per le feste di fine anno.

venerdì 17 dicembre 2010

Fotti e galleggia

Joseph Bertams
Dopo il risultato alla Camera, è ormai chiaro che per puntellare la maggioranza bisogna procedere ad un'ulteriore campagna acquisti. La nuova strategia punta alla transumanza dai banchi dell'opposizione di deputati maschi e arrapati che avevano tentennato ma non ceduto in occasione del voto di sfiducia. Sono al varo extra benefit e nuovi servizi per rendere più gradevole la loro permanenza a Roma tra una votazione e l'altra; si cerca di andare incontro a tutti i gusti, dai più raffinati ai più popolari:


Ius secundae noctis (la prima, si sa, è del capo)
Bunga Bunga (trust edition)
Gang bang all'amatriciana (per chi ama le cose semplici di una volta)
Bondi Brambilla Bondage Party (solo per chi ama le sensazioni forti)



Intanto, a furia di farsi fottere, qualcuno si è rotto coglioni ...
Il commento di Emilio Fede:
"Roma invasa da criminali ben pagati". Esagerato, erano solo 314. (Spinoza)

giovedì 16 dicembre 2010

Noi credevamo


Finalmente venerdì scorso nel piccolo cinema a due passi dalla teiera volante è arrivato il film di Mario Martone sul Risorgimento. Fin dalla sua uscita ero in animo di andarlo a vedere, ma le tre ore, l'argomento trattato e le distanze da percorrere mi avevano trattenuto. Questa volta non potevo trovare scuse e così, in compagnia della fida pilota, ho affrontato l'impresa. All'inizio della proiezione c'erano esattamente dieci persone in sala (chissà quanto ancora resisterà). Dopo il primo tempo tre piccoli indiani erano già spariti; alla fine, a mezzanotte in punto, eravamo rimasti in cinque. E' vero che la parte ambientata nelle prigioni borboniche si dilunga un po', ma per me le tre ore sono volate. 
Il film mi è piaciuto perché racconta il Risorgimento senza retorica attraverso le vicende di  uomini comuni: tre amici e patrioti del Cilento, ognuno con i propri ideali ed il proprio destino. Se si conosce un po' la Storia evidentemente lo si può meglio apprezzare, ma il regista va decisamente oltre, offrendo una riflessione critica sui quarant'anni che hanno portato all'unità d'Italia; su quel che avrebbe potuto essere e non è stato; sulla frattura devastante tra Nord e Sud; sulla distanza tra popolo ed intellettuali; sui sogni traditi di una generazione di giovani rivoluzionari, rappresentata magistralmente dalla figura di Lo Cascio, repubblicano sconfitto e deluso dagli eventi.
Film amaro e lungo sì, ma profondo nella sua capacità di scavare fino a scoprire e mostrarci le radici malate del nostro Paese, riservandoci nel finale una sorta di flashforward con la visione in mezzo alla campagna di una costruzione non terminata, tipica del nostro Sud, con i pilastri in cemento armato.
Ci crediamo ancora?

martedì 14 dicembre 2010

Teapot album 2010

Esclusi gli italiani (post a parte), ecco i dieci dischi che quest'anno hanno catturato i miei ascolti. In ordine alfabetico con brani scelti non a caso:
Arcade Fire The Suburbs
Dirtmusic BKO
John Grant Queen of Danmark
Hugo Race Fatalists
Natalie Merchant Leave your sleep
Takka Takka Migration
The Black Keys Brothers
The National High Violet
The Young Gods Everybody Knows
Tunng And Then We Saw The Light

domenica 12 dicembre 2010

Sandinista 30Th Anniversary

Sandinista promo poster
Il 12 dicembre 1980 Strummer e compagni se ne uscirono con un triplo vinile di 36 tracce per raccontarci dove sarebbe andata la musica. I Clash nel loro momento più sperimentale e creativo: non solo rock, ma reggae-dub, folk, blues, funky e in più tutte le implicazioni politiche suggerite dal titolo.
I pagliacci assassini, gli uomini del denaro insanguinato 
Sparano ancora quelle pallottole di Washington
Come può raccontare ogni cella del Cile
 

Il grido degli uomini torturati...

E se riesci a trovare un ribelle afgano 
Scampato alle pallottole di Mosca 
Domandagli se pensa di votare comunista. 
Chiedi al Dalai Lama sui monti del Tibet 
Quanti monaci sono stati presi dai cinesi... 


Washington bullets (video e testo)


venerdì 10 dicembre 2010

Hillstomp - Darker the night

Un dischetto per il weekend.
Questo duo di Portland è appena uscito con il terzo album intitolato Darker the night. Bluegrass, hill-country, blues e ritmica sempre sostenuta grazie anche alla percussione dei più svariati oggetti.
Banjo e cigar-box in primo piano per una musica old time, pre rock'n'roll suonata con uno spirito punk che permette loro di creare qualcosa di insolito e originale ispirandosi alle radici più lontane.
Banjo tune #1

giovedì 9 dicembre 2010

Wikiblob

artefatti.it   freeassange.org
Forse la cosa più bella che ci ha insegnato Assange e il suo Wikileaks è che la linea che separa democrazie e tirannie è molto sottile e spesso invisibile. Iran, Cina, Russia, Corea del Nord, USA, Italia, Europa ecc. sono tutte unite come sorelle contro il loro nemico comune, ovvero Wikileaks. Che differenza c’è tra una puttana dell’Alaska candidata alla presidenza USA che chiede che Assange venga ucciso e l’ayatollah Khomeini che chiede la testa di Salman Rushdie?  Fabristol

L’occidente avrebbe dovuto finanziare Assange, perché creasse reti simili in Russia, Cina, Iran, veri e propri nuclei di resistenza e di sovvertimento civile delle dittature sulla base delle armi di informazione di massa. Altro che imitare gli stati canaglia dove i giornalisti sono uccisi e i blogger incarcerati. Scene digitali


Due anni fa, dopo l'elezione di Obama, in molti ci eravamo illusi che cambiasse qualcosa nelle democrazie occidentali. In ogni caso non finirà facilmente: ecco l'elenco di tutti i mirror (sono 1368) in cui resiste wikileaks. 

mercoledì 8 dicembre 2010

Redrum

Trent'anni fa, pochi giorni prima di Natale, usciva Shining.
Niente effetti speciali, ma solo la capacità di un genio nel saper trasformare un romanzo mediocre in un'opera strabiliante e devastante allo stesso tempo.
Ringrazio Kubrick per avermi fatto amare il cinema come pochi altri.



lunedì 6 dicembre 2010

L'Italia che suona e ha qualcosa da dire: top tre 2010

Mentre nelle nostre radio e tv si trascina stancamente la sfilata dei dinosauri nazionali, ospitati in pompa magna per promuovere i loro cibi precotti o avariati, qualcosa di buono e di nuovo emerge sempre dal nostro panorama musicale, per lo più ignorato da tutti i media, a parte la rete.
In quanti conoscono A Toys Orchestra? Sono stati appena premiati come miglior gruppo indipendente del 2010. Non fanno roba di nicchia, ma pop song di classe con sostanza creativa; forse è una colpa il fatto di essere campani e cantare in inglese? Non credo, visto che il loro penultimo album, Technicolor Dreams del 2007, è stato disco della settimana alla BBC.
Dal vivo hanno confermato in pieno le loro qualità (sabato 27 novembre al Bronson) ma a vederli ci saranno state non più 150/200 persone, alcune delle quali di certo non si trovavano lì per il concerto: infatti hanno disturbato la performance in più momenti, tant'è che per il live successivo la direzione del Bronson ha avvisato: SI RACCOMANDA IL MASSIMO SILENZIO DURANTE LA PERFORMANCE DI MICAH P. HINSON. NEL RISPETTO DELL'ARTISTA E DEL PUBBLICO PRESENTE 
A questo punto dell'anno, finite le uscite, annuntio vobis i tre migliori album italiani del 2010:
1. A Toys Orchestra - Midnight Talks
2. Le luci della centrale elettrica - Per ora noi la chiameremo felicità
3. Tre allegri ragazzi morti - Primitivi del futuro

A Toys Orchestra - Live al Bronson 27-11-10

venerdì 3 dicembre 2010

A Paz

E' da quando sono partito con la teiera che ogni tanto ci provo, ma mi riesce difficile. Tanto è stato scritto ed è stato detto su di lui e ogni volta che ci penso, non riesco a trattenere una strana nostalgia mista a disappunto. 
Cosa avresti scritto, disegnato e raccontato di questi anni di merda che non hai vissuto?
Chissà cosa avresti creato grazie alla rete, strumento che non hai conosciuto.
Come ha detto Benigni: Capostipite di una scuola che non ha avuto poi nessun allievo perché lui era inimitabile.



Per chi l'ha amato come l'ho amato io e per chi volesse conoscerlo in tutti i suoi aspetti, anche quelli più scomodi, consiglio un ottimo libro di Franco Giubilei uscito cinque anni fa : Le donne, i cavalier, l'arme, la roba - storia e storie di Andrea Pazienza. Il ricordo qui sotto l'ho preso da lì.

In quel modo in cui noi percepivamo il mondo allora, e in qualche modo anche ci immaginavamo il mondo a venire, Pazienza era quello più pazzo, quindi era quello più perfettamente sintonizzato sulle cose che circolavano... Ecco, noi avevamo interpretato gli anni Settanta, forse con Radio Alice abbiamo anche anticipato qualcosa della comunicazione a venire, però eravamo in fondo degli umani del ventesimo secolo. Pazienza era già nel secolo a venire. Ecco, questa era la sua stranezza, la sua potenza e anche la sua prepotenza, perché Pazienza era un prepotente. Da un'intervista a Bifo
Vignetta ricordo di Luca Enoch nel ventennale dalla sua morte

mercoledì 1 dicembre 2010

La teiera volante vol. 3 - Winter Teapot




















Dal Brasile al Canada; dalla California alla Danimarca: una scelta di bevande calde per affrontare i primi freddi di dicembre. La teiera volante e fumante è già pronta nei commenti.

Cibelle - Underneath the Mango Tree
dall'album Las Vênus Resort Palace Hotel - 2010 
Luisa Maita - Lero Lero
dall'album Lero-Lero
Mock and Toof - Underwater
dall'album Tuning Echoes
Takka Takka - Silence
dall'album Migrations
The Young Gods - Introducing
dall'album Everybody Knows
L'altra - When the Ships Sinks
dall'album Telepathic
Smoke Fairies - Hotel Room
dall'album Through low light and trees
Robert Plant - Angel Dance
dall'album Band of Joy
The Decemberists - Down by the water
anteprima del nuovo album The King is Dead
Imaad Wasif - Redeemer
dall'album The Voidist
Isobel Campbell - Mark Lanegan - Come Undone
dall'album Hawk
Sleepy Sun - Rigamaroo
dall'album Fever
David Sylvian - Money for All
dall'album antologia Sleepwalkers
Tunng - With Whiskey
dall'album And Then We Saw Land
Quadron - Jeans
dall'album omonimo
Burns Unit - Blood, Ice and Ashes
dall'album Side Show

martedì 30 novembre 2010

Il cinema non morirà mai

Il cinema non morirà mai. Morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega proprio niente. Mario Monicelli

La Grande Guerra - 1959
Sul set di Amici miei (1975), con Tognazzi, R. Montagnani, A. Celi e P. Noiret
La ragazza con la pistola - 1968


lunedì 29 novembre 2010

La donna cannone

Precious - Lee Daniels (uscita 26/11/10)

Era un ebreo negro comunista, omosessuale, tossicomane. Avrebbe potuto farcela, se solo non fosse nato nel Bronx... recitava Freak Antoni in una delle sue poesie. 
Si può immaginare una situazione più marginale? Forse sì, se ci spostiamo ad Harlem per seguire le vicende di Precious. Una storia del ghetto, fatta di abusi e maltrattamenti, ma anche un inno alla dignità umana e di come questo valore possa essere calpestato dall'ignoranza e dal degrado sociale. L'impatto emotivo della storia originale resta fortissimo, grazie alla grande prova della debuttante Gabourey Sidibe e nonostante qualche divagazione patinata di troppo della regia.

Così la donna cannone, quell'enorme mistero volò
sola verso un cielo nero si incamminò ...

E alla fine qualche lacrimuccia scese dalla teiera.

domenica 28 novembre 2010

La cultura non si mangia

grande Biani come sempre
Nelle nostre società non c’è sviluppo senza cultura perché la crescita dipende più dalla produzione di beni immateriali che di beni materiali: informazioni, servizi, simboli, conoscenza. Oggigiorno si può essere ricchi e ignoranti per una generazione, ma non per due. A. Scurati 

Diritto di replica in tv? Va bene. Però allora ci date: per ogni culo danzante una chiacchierata con Margherita Hack; per ogni paio di tette un paio di poesie di Alada Merini; per ogni coppia di veline mute un approfondimento con Ilda Bocassini e Rita Borsellino ... Paola e Silvia Scola - Lettera a il Fatto Quotidiano


A proposito di cultura e identità nazionale. La RAI ha prodotto e distribuito Noi Credevamo, il film di Martone sul Risorgimento in 30 misere sale in tutta Italia. Salvo aumentare le copie a 55 e poi a 78, visti gli incassi e il successo di pubblico e di critica.

venerdì 26 novembre 2010

Appunti musicali #4

Apre oggi a Faenza la quattordicesima edizione del MEI, il meeting delle etichette indipendenti. Stasera a  Teatro Masini verranno premiati i Toys Orchestra (domani sera al Bronson) come miglior gruppo italiano dell'anno. Sottoscrivo: premio super meritato. Per chi ancora non li conoscesse è d'obbligo ascoltare Midnight Talks.


Simona Gretchen-Gretchen pensa troppo forte
A proposito di musica italiana, segnalo il disco d'esordio della giovane cantautrice di Faenza. La recensione l'ha ben fatta l'amico Alligatore su Frigidaire di novembre. Aggiungo solo che la ragazza si rifa alla nobiltà del cantautorato (Cohen, Nico, De André, PJ Harvey) e questo le fa onore, anche se a livello compositivo trovo che manchi ancora qualcosa. Il brano d'apertura è anche il più convincente e per me questa è la strada da percorrere. Alpha Overture

Takka Takka - Migration  
Gruppo newyorkese il cui secondo album dopo due anni viene finalmente distribuito anche in Europa. La lezione dei Talking Heads ben presente nella testa di questi ragazzi, che si distinguono per classe ed equilibrio tra soluzioni acustiche ed elettroniche, sortite funkeggianti e richiami alla world music. I Vampire Weekend sbiadiscono al confronto. 


Burn Unit - Side Show  
Ottima qualità compositiva per questo esperimento di global folk che ha visto coinvolti nel progetto otto musicisti scozzesi e canadesi di diversa estrazione. Si sono ritirati nelle campagne della Scozia dando vita ad un disco piuttosto eterogeneo, molto più riuscito nei momenti di pop-folk romantico come in Blood, Ice and Ashes, con la bellissima voce di Karin Polward che da qualche giorno non mi stanco di ascoltare. 

giovedì 25 novembre 2010

Modi diversi di sopravvivere a scuola

Questa settimana nel liceo frequentato da mio figlio sono stati organizzati tre giorni di autogestione con iniziative culturali, proiezioni, dibattiti sulla riforma e approfondimenti gestiti totalmente dagli studenti, lasciando comunque la possibilità  per chi lo volesse di seguire il normale orario scolastico. 
Apriti cielo: "Le istituzioni intervengano" tuona il consigliere regionale delle Libertà Del suo Padrone, affinché sia bloccata "l'autogestione anarcoide", soprattutto per la presenza di "due conferenze: una sull’omosessualità, l’altra sulle droghe, in particolare derivate dalla cannabis".
L'accorato appello è dovuto soprattutto alla presenza dell'arcigay all'interno della scuola, invitata per un laboratorio non sull'omosessualità, bensì sui pregiudizi e l'omofobia a cui ha partecipato anche mio figlio giudicandolo molto interessante e istruttivo. Come alternativa ai corsi di sopravvivenza paramilitari proposti nelle scuole della Lombardia dalla nefasta accoppiata Gelmini-La Russa mi pare decisamente da medaglia d'oro alla resistenza, visto il declino della nostra istruzione.  
Invitando l'illuminato consigliere delle libertà di plastica a partecipare al seminario, l'arcigay ha così risposto:
Il nostro intervento di educazione non formale formulato appositamente per le scuole, per consentire la comprensione profonda di concetti come stereotipo, pregiudizio e discriminazione, si occupa di omosessualità solo in termini di discriminazione. Ma dopo aver sentito l’affermazione omofoba del presidente del Consiglio "meglio guardare le belle ragazze che essere gay" non ci stupisce il timore del consigliere regionale. La risposta degli studenti
Ho anche letto il programma degli studenti (cineforum, storia del rock, conferenza su Fabrizio De André, la nascita del metodo scientifico, dibattito sulla riforma, ecc...) e devo dire che se c'è ancora un qualche barlume di speranza per il futuro di questo Paese lo dobbiamo a ragazzi come questi che nonostante tutto riescono ancora a ritagliarsi spazi intelligenti con responsabilità e senso critico.  

mercoledì 24 novembre 2010

LP cover art: David Bowie - Diamond Dogs 1974

Il disegno di copertina fu realizzato da Guy Peellaert pittore e fumettista belga, scomparso due anni fa. L'illustrazione originale non piacque alla RCA: David Bowie rappresentato metà uomo e metà cane, nella parte posteriore mostrava chiaramente degli ibridi genitali. Solo pochissime copie riuscirono ad entrare in circolazione e vennero vendute, poi la parte scandalosa fu ripassata con l'aerografo. Quell'edizione rarissima oggi vale migliaia di dollari ed è una delle copertine più costose della storia del rock. Dopo diversi anni l'album è stato ripubblicato con la sua copertina originale. Un'altra famosa copertina firmata da Peellaert è It's only rock'n'roll dei Rolling Stones, uscito lo stesso anno.


Diamond Dogs - Promo TV

martedì 23 novembre 2010

Maître à penser

"Invece di andare in piazza, entrate in banca e ritirate i vostri soldi. Tutti. Di punto in bianco. È così che si stacca la spina al sistema. Che poi qualcuno sia in grado di riattaccarla è un altro discorso, ma di sicuro crollerebbe un mondo."  
Eric Cantona
Con tutta la stima caro Eric, siamo sicuri che poi il conto alla fine non ci tocchi pagarlo sempre noi?



GENIUS

"Fini ha compiuto la sua parabola: era fascista, è stato postfascista, ora tornando al futurismo è pre-fascista." 
"Nelle scuole manca la carta igienica: la Gelmini chiede alle famiglie di mandare i bambini già defecati."
Un geniale Corrado Guzzanti a vieni via con me

lunedì 22 novembre 2010

The name of this band is . . .

A sinistra si può ammirare il poster con il logo del nostro gruppo in occasione di un concerto, diversi anni fa. (Grazie Hans!).
Non ho mai avuto un talento particolare nell'inventare nomi o titoli: infatti l'idea di Reverse non fu farina del mio sacco, però mi ha sempre incuriosito e affascinato quel momento fondamentale per una band che coincide con la ricerca e l'invenzione del proprio nome. 
Un processo ispirativo che nella storia ha portato ai più strani e svariati risultati: una lettera sola (X); un monosillabo (Yes, Who, Can) fino ad arrivare all'assurda lunghezza del nome scelto dai texani I love you but I've chosen darkness. Come non citarne poi due fra i più eccentrici: The The (quasi impossibile anni fa da trovare in rete, quando i motori di ricerca erano poco raffinati) e i californiani !!!, da pronunciare chk chk chk, facendo schioccare la lingua sotto il palato. 
Terribile fu quello che scegliemmo per il primo gruppo in cui ho suonato: Aldo morto e le BR; tant'è che fin dalla prima uscita, per evitare noie (pur restando come vero nome conosciuto solo da pochi fedeli) fu sostituito da Tua Sorella, in pratica le prime parole che ci vennero in mente quando fummo costretti ad un cambio veloce.
D'altra parte la storia della musica è piena di band che per svariati motivi hanno cambiato nome:
The Cure in origine erano Easy Cure, poi Smith decise che era un nome troppo hippy.
Warsaw fu modificato in Joy Division alla fine del 1977, soprattutto per evitare malintesi con il gruppo punk londinese dei Warsaw Pakt
I Bauhaus in origine erano Bauhaus 1919.
I Radiohead si chiamavano On Friday, ma cambiarono nome prendendo spunto da una canzone dei Talking Heads (Radio Head dall'album True Stories del 1986).

Il titolo di questo post è preso in prestito dal doppio album live del 1982 intitolato The name of this band is Talking Heads. Curiosa l'origine del titolo: fu scelto perché i componenti della band avevano notato che troppo spesso il pubblico sbagliava il loro nome, premettendo erroneamente l'articolo "the".

L'elenco potrebbe essere infinito: a voi il compito di aggiungere nomi (anche inventati), curiosità o preferenze. Alcune fonti:

venerdì 19 novembre 2010

Uscite attese: The Decemberists e Marlene Kuntz

The King is dead  (18 gennaio 2011)
Down by the water (il brano in anteprima) non sarà niente di originale, ma a me piace da morire.



Ricoveri virtuali e sexy solitudini (23 novembre 2010)



giovedì 18 novembre 2010

Voglia di cinema


Sabato scorso per vedere Potiche, il nuovo film di Ozon, c'era la ressa. Era già la seconda settimana di programmazione nell'unico piccolo cinema rimasto in città a sfidare lo strapotere della multisala.
Noi credevamo, il film di Martone... non pervenuto: distribuito miseramente in 30 sale del Regno d'Italia con file interminabili. 
E' un discorso già affrontato; non ho nulla per partito preso contro le multisale: però rilevo che quest'anno l'80% dei film li ho visti da altre parti, semplicemente perché lì non sono stati programmati. 
Michele Serra ieri su L'amaca ha scritto: Vacilla (non solo al cinema, anche in televisione) l'idea che il mercato sia una specie di falce che mozza il capo di chiunque osi alzare la testa oltre il livello della mediocrità ... e aggiungo io: della pura logica commerciale.
Il mercato è l'alibi prediletto dei produttori paurosi, degli editori pigri e degli artisti conformisti: la frase "la gente non capirebbe" ha fatto più danni alle arti, alla comunicazione, alla cultura e anche alla politica di qualunque censura, di qualunque taglio, di qualunque crisi. 

P.S.: Ieri sera ho visto The Social Network: film molto ben riuscito. Fincher è una gran regista; non ha banalmente cercato di raccontare il fenomeno Facebook e le sue origini, ma (come ha scritto Zambenedetti su gli Spietatidi investigare freddamente il lato oscuro del capitalismo del nuovo millennio. 

martedì 16 novembre 2010

The Young Gods - Everybody Knows

Qualche giorno fa cercando fra le nuove uscite qualcosa di buono, ho ascoltato e apprezzato un gruppo svizzero a me sconosciuto: The Young Gods. Devo ammettere che tra la fine degli anni '80 e i primi '90 mi è rimasto qualche buco, infatti pensavo fosse una nuova formazione; poi ho letto con stupore che Scaruffi nella sua introduzione li considera fra gli innovatori più influenti della scena post-rock industrial della seconda metà degli anni '80: un gruppo dal sound portentoso.
Aggiungo che David Bowie, intervistato nel 1995 riguardo le influenze musicali del suo concept Outside, ha dichiarato di essere un loro ammiratore e debitore e non di Nine Inch Nails come molti pensavano. 
Everybody Knows è un gran bel disco. Se ricominciassi a suonare, sarebbe un genere di musica che mi piacerebbe fare. In cinquanta minuti e dieci canzoni c'è parecchia carne al fuoco: acustica e elettronica; vintage e avanguardia; pulsazioni ritmiche e atmosfere ambient maneggiate e alternate con una sensibilità sorprendente in un ponte temporale che attraversa i decenni e i generi. Tra i brani che preferisco: l'ipnotica Blooming, subito dopo l'intro, e gli otto minuti finali di Once again. Uno dei migliori ascolti di quest'anno. La voce è quella di Franz Treichler aka Franz Muse, l'unico membro originario rimasto. 
Il gruppo, tramite Bandcamp, ha messo a disposizione un widget per ascoltare tutti i brani.

lunedì 15 novembre 2010

Visioni - novembre francese

















Prima parte del mese dominata (casualmente) da tre bei film francesi.

Mammuth - Gustave de Kervern e Benoît Delépine  
Depardieu è un operaio che dopo anni di lavori faticosi e saltuari sta per andare in pensione e decide di partire con la sua vecchia moto alla ricerca di contributi e buste paga scomparse. La trama è il pretesto per un road-movie stralunato, tra situazioni paradossali e personaggi ai margini della società, a cominciare dallo stesso protagonista con la sua lunga chioma, l'aspetto goffo, trasandato e la sua disabilità sociale. L'intento di coinvolgere  riesce solo in parte, soprattutto per l'esiguità della sceneggiatura (scelta voluta dagli autori)  e un paio di situazioni forzate; è ammirevole comunque la capacità di raccontare la marginalità e lo spaesamento di una certa parte di società senza piagnistei, lasciando intravedere la possibilità di riscatto nella dignità e nella consapevolezza. Dagli autori di Louise-Michel.

Potiche - La bella statuina - François Ozon  
Sorprendente l'ecletticità di Ozon, un autore capace di cambiare registro con estrema facilità. Questa volta dirige una commedia dalla semplicità apparente che vede come protagonista Catherine Deneuve, calata alla perfezione nel ruolo di moglie di un facoltoso industriale e madre di famiglia negli anni settanta (per la precisione '77). Potiche è un termine dispregiativo francese per indicare le donne "decorative" che vivono all'ombra di un marito di successo. E' il caso, in apparenza, di Susan che mostrerà inaspettate doti politiche e imprenditoriali. Intrigante il rapporto fra l'aristocratica Deneuve e lo sfatto deputato comunista Depardieu, incoronato da una scena cult di ballo in stile Bee Gees per anziani.
Film anti-retoricamente politico e attuale in particolare per l'Italia, visto il ruolo delle donne-potiche nel nostro teatrino puttanocratico nazional-popolare.

Uomini di Dio - Xavier Beauvois  
Se n'è già parlato qui.

La scomparsa di Alice Creed - J. Blakeson  
Siamo alle solite: cioè andare su internet per riuscire a vedere un film che in Italia non viene distribuito. Questa volta è il caso di un claustrofobico thriller inglese realizzato a budget ridotto: The Disappearance of Alice Creed, del regista J. Blakeson, presentato lo scorso anno al Toronto Film Festival. Pareva dovesse uscire in agosto, poi a novembre, ma su IMDB nessuna notizia.
E' la storia di un sequestro, con un cast di soli tre attori (Alice e i suoi due rapitori) che tiene incollati alla sedia con diversi colpi di scena e capovolgimenti senza ricorrere ad effettacci, ma grazie ad una sceneggiatura congegnata ad arte, che si incrina solo leggermente negli ultimi venti minuti. Trailer

After.life - Agnieszka Wojtowicz-Vosloo  
Mistery pacco del mese. Poveva tranquillamente durare 25 minuti: tutto il tempo rimanente è una scusa per  vedere Christina Ricci mezza nuda e mezza morta.


legenda