sabato 31 ottobre 2015

Ispirazioni musicali

Due esempi di come la musica sia sempre un'incredibile fonte di ispirazione. A tutti i livelli: dalla scuola di base fino ai piani più alti...
Snjog!

Così un docente tedesco di scuola elementare fa reinterpretare ai suoi alunni Die Roboter dei Kraftwerk.


Kye Smith, un batterista australiano, omaggia in cinque minuti la discografia dei Beatles. Ovviamente sul tetto di un palazzo.

venerdì 30 ottobre 2015

Visioni - Ottobre 2015


Dopo una pausa prolungata riprendono le visioni sulla teiera. Aggiornamenti in itinere.


Dove eravamo rimasti
Jonathan Demme (USA, uscita 10 settembre)
Prevedile seppur godibile commedia retta sulle spalle delle sempre brava Meryl Streep. Senza scomodare Il silenzio degli innocenti o Philadelphia, tra i suoi ultimi film ho comunque preferito Rachel sta per sposarsi.  


La vita è facile a occhi chiusi 
David Trueba  (Spagna, uscita 8 ottobre)

Molto osannato in patria, dove lo scorso anno ha vinto parecchi premi Goya (il massimo riconoscimento per il cinema spagnolo). Un on the road abbastanza furbetto senza particolari slanci. Molto abile il regista nel toccare con ruffianeria le corde giuste attraverso i tre protagonisti: il professore politically correct e cultore dei Beatles che nel 1966 tenta di incontrare John Lennon in Almeria; la ragazza madre in cerca di aiuto; il ragazzino ribelle dai capelli troppo lunghi. Comunque carino. 



Black Mass - L'ultimo gangster
Scott Cooper  (USA, uscita 8 ottobre)
Gangster movie che si trascina anonimo e non decolla mai, nonostante la buona performance di J. Depp. Non lascerà nessuna traccia neanche nel genere.



Wim Wenders - Ritorno alla vita
Wim Wenders (uscita 26 settembre)
Un buon ritorno alla fiction dopo il documentario capolavoro Il sale della terra (se n'è parlato qui). Un film sull'imprevedibilità della vita e sul senso di colpa che si snoda nell'arco di dodici anni.



Sicario
Denis Villeneuve (USA, uscita 26 settembre)
Il regista canadese aveva già lasciato un'ottima impronta nelle ultime prove (Prisoners e La donna che canta). Stavolta siamo un pelino sotto, ma anche questo action thriller ambientato alla frontiera tra Messico e Arizona è sopra la media.



Suburra
Stefano Sollima  (Italia, uscita 14 ottobre)
Sorpresa, il film di genere in Italia è vivo e vegeto e forse può insegnare ancora qualcosa all'estero. Crime story come non si vedeva da qualche anno (la sparatoria al supermercato è già un cult da manuale del cinema). D'altra parte la materia prima a Roma non manca e Sollima ha già dimostrato di saperci fare; qui c'è anche il merito di aver anticipato l'attualità (Casamonica, Mafia capitale e compagnia danzante).



Quel fantastico peggior anno della mia vita
Alfonso Gomez-Rejon (USA, prima uscita giugno 2015)
Ormai i cancer movies, specie quelli giovanili, sono diventati un vero e proprio filone. Questo film, (che dovrebbe presto uscire in Italia) rispetto ad altri suoi predecessori, si salva per la freschezza e l'originalità, anche se francamente mi è parso eccessivo il Gran Premio della giuria al Sundance del 2015. Il titolo originale è Me & Earl & the Dying Girl.

martedì 20 ottobre 2015

Se io fossi regista (5 film che mi sarebbe piaciuto dirigere)

Pur non essendo questo un blog prettamente di cinema, non posso sottrarmi a questo intrigante gioco lanciato da Solaris. Cinque film che vi sarebbe piaciuto dirigere. Eccoli qua, scelti di pancia.

Il Grande Lebowski (Coen, 1997)

Uno stile di vita che abbraccerei in toto perché... I momenti d'ozio sono intervalli di lucidità nei disordini della vita (Ambrose Bierce)

Purtroppo nella bassa romagna i bowling e i white russian scarseggiano, ma ci sarebbero tante altre particolarità da far emergere e da raccontare.





The Road (John Hillcoat 2009)

Da ragazzino la visione di 1984 Occhi bianchi sul pianeta Terra mi ha fulminato. Da allora ho sviluppato una passione insana per il genere post-apocalittico. Qualsiasi cosa esca, anche le porcherie, la devo vedere.
Sarei indeciso tra questo e 28 giorni dopo di Danny Boyle.





Ecce Bombo (Nanni Moretti, 1978)

Lo avrei girato in versione provincia romagnola. Da giovane ogni tanto ci ho pensato: avrei avuto a disposizione una galleria di situazioni e personaggi unici da raccontare. Qualcuno è anche apparso fra le pagine di questo blog.

Into the wild (Sean Penn, 2008)

Il concetto di viaggio ha sempre rappresentato tantissimo per me. Nella mia versione avrei messo molto di autobiografico: all'inizio degli anni '80 ho rischiato la pelle disperso tra le montagne del Marocco; per fortuna mi andò meglio che ad Alexander Supertramp. Ce ne sarebbero da raccontare. Sembra ormai la vita di un'altra persona. 


True Stories (David Byrne, 1986)

Per me la musica è una componente fondamentale nel cinema. Mi sarebbe piaciuto girare un film ispirato alla cronaca locale più assurda come ha fatto in questo capolavoro surreale quel genio fottuto di Byrne. Magari potrebbe farmi lui la colonna sonora.
It's like 60 minutes on acid (autointervista di D. Byrne).

mercoledì 7 ottobre 2015

Quello che non uccide e quello che leggo

Non sapevo cosa aspettarmi da Quello che non uccide, il libro che ha segnato il ritorno della coppia Lisbeth Salander e Michael Blomkvist. A suo tempo la trilogia Millennium mi aveva conquistato (anche se in modalità decrescente) molto prima del clamore e dei film. Dopo otto anni il business letterario ha rimesso le mani su questa storia effettivamente rimasta incompiuta, a quanto pare partendo dagli appunti lasciati dal povero Stieg Larsson.
L'idea di ambientare la storia nel mondo degli intrighi internazionali legati allo spionaggio informatico non è male;  abbandonando la pretesa di ritrovare lo spessore storico- culturale di un thriller come Uomini che odiano le donne, bisogna riconoscere che l'intreccio è ben costruito ed intrigante. Lagercrantz dimostra una notevole abilità nel gestire e nel dosare la suspance; non altrettanto però si può dire per i dialoghi e per i profili dei personaggi. L'evoluzione dei due protagonisti mi ha lasciato un po' perplesso; in particolare Lisbeth, trasformata definitivamente in una terminator implacabile, più vicina a un supereroe della Marvel che alla punk-hacker di cui ci eravamo innamorati.

Letture recenti (con voti)




giovedì 1 ottobre 2015

Il nuovo libro Wu Ming e la beffa mediatica che segna il ritorno di Luther Blisset


Siamo ad un mese circa dall'uscita di L'invisibile ovunque ed è oggi riapparso in grande stile Luther Blisset (ora Wu Ming) il collettivo già autore nel 1999 del magnifico Q, un libro che adoro.
La bufala accreditata a Ryanair per far volare i profughi senza visto, è opera loro attraverso il sito ryanfair.com  Il primo giornale che se n'è accorto è stato La Stampa.

La design fiction è una forma di design critico che usa scenari immaginari e narrativi per immaginare, spiegare e sollevare questioni circa possibili contesti futuri per la grafica e la società. Questo è ciò che la campagna RyanFair è. Naturalmente, è completamente fittizia. Si può inquadrare come burla e falso. Ma è una realtà possibile.
Alcune persone possono volare, gli altri non possono. Questo è il motivo per cui i migranti nuotano, navigano e annegano. Perché gli altri non consentono loro di utilizzare altri mezzi di trasporto. Non sto parlando di RyanAir. Sto parlando di regole, delle persone che hanno fatto le regole e delle persone che rispettano queste regole.
In questo universo 3000 persone sono morte nel Mediterraneo nel 2015. Per qualche ora altre persone hanno potuto immaginare un universo parallelo.
Guardate la risposta emotiva sui social network.
Guardate i media di tutto il mondo.
Guarda le quotazioni RYAAY al Nasdaq.
Basta con la realtà, dobbiamo superarla.
Dobbiamo cambiare le regole o violare.
Luther Blissett