lunedì 31 agosto 2020

Comes a Time ovvero titoli di coda

Oh, questo vecchio mondo continua a roteare
È un miracolo che gli alti alberi non cadano
Ecco che viene un tempo Neil Young (Comes a time)

Non sparirò dal web: la teiera volante resterà online (qui sul blog mantengo tutti i contatti delle persone che seguo e che voglio continuare a leggere) ma questa bella esperienza iniziata nel 2008 si sta esaurendo. Quello che volevo raccontare, l'ho raccontato superando mille post. Forse è il giro di boa. Stanno per arrivare i sessanta e dopo tanti anni i blog stanno segnando il passo, probabilmente non solo per la loro forma, ma anche perché siamo noi che a un certo punto smettiamo di alimentarli. Scrivere richiede tempo, dedizione e ispirazione.

Chissà se in futuro nascerà qualcos'altro, magari un libro (appena abbozzato e senza velleità di pubblicazione) o una forma più leggera di presenza in rete volando verso altri orizzonti. Per ora mi trovate su twitter (anche qui a fianco).


martedì 11 agosto 2020

Il bamboccio, lo strozzino e il container

Io e Rob dieci anni fa girammo una serie di corti; fra questi, uno partecipò ad un paio di festival. Il tutto per puro divertimento e senza particolari velleità. Non l'avevo mai postato: un po' per pudore, un po' perché nella parte del cattivo non mi sento particolarmente convincente. Molto meglio come ballerino destrutturato... 

La sospensione dello storico blog dell'Alligatore mi ha colpito. In ogni caso, anche per me, pausa ferie augustae. Dopo tutti questi anni, devo anch'io meditare sulla nuova oscena versione di blogger e prendere decisioni sulla possibilità o meno di continuare. Nel frattempo sono anche qui. A fine agosto vedremo.

Versione DIRECTOR'S CUT di un'ordinaria disavventura di provincia: un portuale a corto di danaro, chiede un prestito ad uno strozzino spietato e senza scrupoli. Il danaro è subordinato ad un favore particolare. Redrumstudio

sabato 1 agosto 2020

Lost in the woods

Finalmente solo nei boschi, immerso nei suoni e negli odori della natura. Meraviglioso quando, in ore di cammino silenzioso, incontri un umano di primo mattino e poi più nessuno: solamente alberi, fragole e mirtilli. Alla fine c'è sempre una ricompensa, spesso sotto forma di visione.

La bestia sa la paura, ma senza esitare avanza...  (Rilke)



Il trono di legno (anche quassù distanziamento?)
Da qui, Messere, si domina la valle...


























Temporale notturno

venerdì 10 luglio 2020

Serie da altri mondi: Barkskins e Dark

Basato sul romanzo del premio Pulitzer Annie Proulx (Brokeback Mountain) questa serie National Geographic è un viaggio al tempo delle frontiere selvagge del continente americano verso la fine del XVII secolo. Siamo a Wobik, in Canada nei territori del Quebec, dove la chiesa cattolica inviava sacerdoti gesuiti per convertire gli indigeni; nel contempo giungevano i coloni dalla Francia e le cosiddette Figlie del re (giovani donne sponsorizzate da Luigi XIV per sposarsi, fondare una famiglia e contribuire alla prosperità delle colonie). Tutti questi emarginati dovevano affrontare disagi brutali, conflitti e rapporti rischiosi con i nativi americani, che spesso cambiavano alleanze scegliendo alternativamente inglesi o francesi. Si tratta di una storia corale che segue le vicende di parecchi personaggi che lottano per sopravvivere: coloni in cerca di fortuna, delinquenti, affaristi senza scrupoli e giovani donne in cerca di marito i cui sogni sono destinati a scontrarsi con la brutale realtà. Molto ben fatto e coinvolgente.


Da altri mondi si può dire che provenga anche Dark: la cosa più estrema che si sia mai vista sui viaggi nel tempo: i personaggi si spostano dal 1880 al 2050 senza soluzione di continuità; la trama è impossibile da raccontare. In rete si sprecano alberi genealogici, interpretazioni e centinaia di spiegoni. Durante i miei studi di filosofia ho sempre pensato che i tedeschi fossero folli (Hegel, Kant, Nietzsche...). La conferma definitiva l'ho avuta dopo aver visto la terza e conclusiva stagione di questa serie. Piaciuta? Forse sì, però devo ancora riprendermi.

mercoledì 8 luglio 2020

Potente di Fuoco

L'anno scorso mi sono appassionato all'arte di Ericailcane seguendo e documentando le varie fasi di realizzazione di una sua opera murale dedicata alla resistenza nel mio paese.
Fino a domenica 12 luglio a Ravenna, a Palazzo Rasponi, si può visitare gratuitamente la mostra Potente di fuoco e altri disegni; 90 opere che raccontano l'evoluzione dei suoi animali fantastici e reali: si tratta degli stessi disegni allo specchio proposti in due chiavi di lettura, quella di Leonardo bambino (il suo vero nome) e quella dell'artista bellunese che li ha reinterpretati da adulto. Sono presenti anche nuovi lavori creati nei giorni del lock down. Se capitate da queste parti, merita.
























venerdì 3 luglio 2020

In ricordo del maratoneta pensionato

Strana parabola quella di mio padre: da giovane è stato grande un grande appassionato di moto, mi ricordo che aveva una Kawasaki 500, soprannominata bara volante per quanto era sgarbata. Da bravo romagnolo era anche un tifoso accanito di Renzo Pasolini (uno dei rivali più sfortunati di Agostini) e tutti gli anni da bambino mi portava a Imola a vedere le corse. La seconda fase, fino ai 50 anni, è stata quella della bicicletta; era stato soprannominato Fuente da amici e colleghi per le sue doti di scalatore. Infine con la pensione è esploso l'amore per il podismo. Grazie al tempo libero, si è potuto dedicare con soddisfazione alla maratona e contemporaneamente all'attività di casalingo (massaino rurale, come si era autodefinito). Siccome le cose ci piaceva farle per bene, ha partecipato con risultati più che dignitosi alle maratone di New York, Londra, Helsinki e Venezia, oltre a quelle locali.

A un anno esatto dalla morte di mia madre ci ha lasciato anche lui. Vittima collaterale del Covid, a causa del quale erano state posticipate diverse visite, fra cui quella per il cuore. Un cuore da fondista da 40 battiti al minuto diventato improvvisamente troppo fragile. Voglio ricordarti così, da giovane negli anni settanta, su una delle prime moto. Ciao maratoneta!

venerdì 26 giugno 2020

1980 vs 2020, gli anniversari e gli anni che volano

Gli anni sono volati qui sulla teiera e sui blog in generale disperdendo decine di amici con cui si condividevano passioni comuni. L'avventura iniziò a fine giugno del 2008, perciò proprio in questi giorni fanno dodici. Certi post sono ormai diventati archeologia del web ma alcuni, grazie alla musica, mantengono sempre il loro valore; come questo che scrissi sull'annata 1980: si scatenò un vespaio, con discussioni che definire animate è poco. Pagine e pagine di commenti e prese di posizione.
Sono dieci album usciti tutti in quell'anno che voglio qui riproporre con una piccola modifica (col tempo si può anche cambiare idea). Dischi da avere nella propria collezione. Poi se volete facciamo il confronto con questo 2020, ma anche no. 

The Pretenders - Album omonimo
1979 (uk) - gennaio 1980 (usa)








The Cure - Seventeen Seconds
18 aprile 1980

La seconda tappa di un percorso unico che fatto di Smith e compagni uno dei pochi gruppi capaci di evolversi e resistere fino ad oggi alle mode, alle tendenze e a MTV.





Joy Division - Closer 18 luglio 1980
Un capolavoro straziante uscito pochi giorni dopo il suicidio di Ian Curtis. L'emblema del post punk e la sua stessa pietra tombale.
Heart and soul.





David Bowie - Scary Monsters 20 settembre 1980
L'atto finale di un decennio clamoroso. Il canto del cigno per il Bowie che fu: Cenere alla cenere, funk to funky, sappiamo che Major Tom è un tossico, perso nell’alto dei cieli e depresso da tanto tempo.
L'ultimo disco che comprato del duca bianco, con Fripp alla chitarra geniale.




Killing Joke - Album omonimo agosto 1980
Disco feroce e seminale che ha ispirato diversi gruppi futuri. Tribalismo, dark, metal e industrial in una miscela esplosiva.







Bauhaus - In the flat field ottobre 1980
Il dark più puro che ha avuto molti seguaci. Un disco memorabile, come le loro esibizioni dal vivo, con la presenza istrionica Peter Murphy.






Talking Heads - Remain in light ottobre 1980
Ancora oggi un disco di una modernità spiazzante.








Japan - Gentleman take polaroid
15 novembre 1980

La sensibilità compositiva e la decadenza di David Sylvian che per la prima volta collabora a pieno con Sakamoto.







The Clash - Sandinista
12 dicembre 1980

Un triplo vinile per raccontarci dove la musica sarebbe andata.







Tuxedomoon - Half Mute
Il rock come avanguardia creativa e sperimentazione non solo musicale.







mercoledì 17 giugno 2020

Spike Lee: Da 5 Bloods e American Utopia

Ci contavo molto, ma anche Spike Lee è rimasto invischiato nel pantano del Vietnam. Un terreno in cui non è parso sempre a suo agio; diverse idee interessanti, però sembra proprio non essere riuscito a sfruttare al meglio il suo talento. Troppi generi si mischiano e si sovrappongono; il tema politico, sempre presente, è pure interessante grazie ai filmati originali, ma diversi cliché seminati lungo la trama sono poco convincenti (su tutti Jean Reno in ruolo da macchietta). Non è una stroncatura, perché nel complesso risulta scorrevole ed anche ricco di colpi di scena. Il problema sono i termini di paragone: film come La 25ª ora, He got game, Inside man sono capolavori che si collocano non uno, ma parecchi gradini sopra. Un altro intoccabile è Fa' la cosa giusta che a distanza di 30 anni è ancora attualissimo. Per chi, anche per motivi anagrafici, non conosce bene il regista di Atlanta (già oltre i venti film) e volesse approfondire, questo è come un poker d'assi.

Ora aspetto con curiosità l'uscita dell’adattamento cinematografico di American Utopia, il live spettacolare di David Byrne (visto a Ravenna due anni fa). Sarà diretto proprio da Spike Lee e uscirà a fine anno per HBO. Datemi un pizzicotto - ha commentato Byrne - non avrei potuto pensare a niente di meglio per questo progetto

venerdì 29 maggio 2020

Queen & Slim



















Continua la visione a casa di ottimi film che sarebbero dovuti uscire in sala. Finalmente, dopo mesi che l'aspettavo, ho visto l'esordio al cinema di Melina Matsoukas regista cresciuta nel Bronx: padre per metà greco e metà ebraico; madre di origine afro-cubana e afro-giamaicana. Si tratta di un road movie politico d'altri tempi; la tematica però resta sempre attualissima, visto l'episodio brutale avvenuto pochi giorni fa a Minneapolis.
Presentato al Torino film festival, racconta la storia di due ragazzi che al loro primo appuntamento in Ohio, vengono fermati dalla polizia per una infrazione stradale minore. La situazione precipita, con risultati imprevisti e tragici. Terrorizzati per le loro vite, l’uomo, che fa il commesso in un negozio e la donna, avvocato penalista, sono costretti a fuggire ma l’accaduto viene filmato, il video diventa virale con tutte le conseguenze del caso e con l'America che si schiera.  
Linguaggio e fotografia spesso virano verso il videoclip (mondo da cui proviene la regista) ma nelle due ore ci si appassiona per la fuga di questi due ragazzi. Nonostante qualche situazione forzata, l'estetica e la forza delle immagini sono notevoli. Un film che fa male e fa riflettere.

giovedì 21 maggio 2020

Cinema a casa: Favolacce, Les Misérables, Criminali come noi


















FAVOLACCE (Damiano e Fabio D'Innocenzo, Italia 2020)
Forse avevo delle aspettative troppo alte, però non mi ha coinvolto, né molto convinto. Probabilmente è anche penalizzato dal piccolo schermo e da un audio pessimo, che a tratti non permette di capire bene i dialoghi. Ci sono momenti folgoranti, i volti estraniati dei bambini scelti per interpretare questa favola nera sono perfetti, ma alla lunga tra campi lunghi e silenzi, la storia diventa estenuante, più che disturbante, com'era forse nelle intenzioni dei registi. Ciò non toglie che i due fratelli siano coraggiosi e dimostrino tutto il loro talento: sono giovanissimi perciò sono fiducioso.

I MISERABILI (Ladj Ly, Francia 2020)
Una bomba! Non conoscevo il regista Ladj Ly, che esordisce con il suo primo lungometraggio dove racconta la situazione esplosiva della banlieue parigina in cui è cresciuto. I dannati del nuovo millennio prendono forma e sostanza attraverso i volti e la ribellione degli adolescenti che popolano il quartiere di Montfermeil.
“Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”. Così si chiude, con la citazione dal romanzo omonimo di Victor Hugo, quella che dovrebbe essere la prima parte di una trilogia 



CRIMINALI COME NOI (Sebastián Borensztein, Argentina 2019)
Titolo originale La odisea de los giles è uno degli ultimi film usciti al cinema, conosciuto anche come Heroic Losers. E' una commedia proletaria ambientata nell'Argentina travolta dalla crisi economica del 2001 che rientra a pieno titolo nel genere heist movie, cioè rapine, in questo caso di spiantati, stile I Soliti Ignoti. Si fa il tifo e ci si diverte per questo banda improbabile, in cerca di riscatto e vendetta dai soprusi della finanza che li ha ridotti in miseria. Fantastici tutti: dall'intellettuale anarchico che cita Bakunin, al bifolco semi-analfabeta dalle mille risorse.
Tratto dal libro di Eduardo Sacheri, La notte degli eroici perdenti.

lunedì 18 maggio 2020

L'amore ci farà a pezzi

Per chi con questa musica ci è cresciuto, l'ha suonata e respirata, il 18/05/1980 è una data da ricordare. Spesso si parla a sproposito di dischi o band di culto; mai come nel caso di Ian Curtis e Joy Division il termine risulta appropriato.
Curioso pensare come due tra i dischi che ho più amato provenissero da pianeti apparentemente opposti tra loro: i volti bruciati dalla luce dei Talking Heads di Remain in light e il bianco e nero funereo di Closer.



Il lato bianco del mio Unknown Pleasures. Lo ricomprai nuovo di zecca con Closer quando Nannucci (BO) all'inizio degli anni '90, decise che era il momento di svendere tutti i vinili a poche migliaia di lire.
Per chi non l'avesse visto, Control di Anthony Corbijn (2007) è nel complesso un buon film che riesce nell'intento di raccontare la biografia di Ian Curtis senza mitizzazioni e a far emergere le peculiarità di una band esteticamente unica nella storia della musica.