Radio Graal fu una delle tante radio cosiddette libere che, dalla metà degli anni '70, erano spuntate come funghi in tutta Italia. La radio era stata allestita con materiale di fortuna, prima occupando una sede di proprietà comunale, poi si trasferì all'interno di un capannone. La potenza di trasmissione era blanda e copriva solo alcuni comuni della Romagna. Pochi ormai se la ricordano, in rete purtroppo non si trovano tracce di quell'esperienza, magari raccontate da persone che parteciparono fin dagli esordi. L'iniziativa era partita da un gruppo eterogeneo di personaggi che comprendeva: attivisti politici della sinistra extra-parlamentare, fricchettoni storici, anarchici e cani sciolti. Iniziai a frequentarla con un certa soggezione, poichè c'erano persone anche di quindici anni più vecchie di me, coltivando il sogno di poter trasmettere. Ai suoi esordi la radio godeva di un minimo di organizzazione e i programmi avevano una certa regolarità, ma col passare del tempo la situazione era andata degenerando.
La mia frequentazione corrispose più o meno al periodo finale, in cui molti dei fondatori iniziali avevano mollato l'iniziativa. Cominciarono a sparire i dischi e la radio diventò sempre più meta di sbandati o comunque persone disinteressate alle trasmissioni. Io mi sentivo impotente di fronte a tale situazione ed era spiacevole vedere una simile opportunità sfumare inesorabilmente: Radio Graal tutto sommato era stata nel suo piccolo una spina nel fianco del potere, una voce originale, provocatoria e alternativa. Nel periodo delle contestazioni all'università di Bologna si era mantenuta in contatto con il movimento, trasmettendo notizie ed informazioni di prima mano. Non subì la stessa sorte di Radio Alice che ebbe l'onore di cadere sul campo in seguito alla rivolta dopo l'assassinio di Lorusso (11/03/77), ma chiuse per esaurimento mi pare un paio di anni dopo. Riuscii comunque a trasmettere. Diversi pomeriggi alla settimana c'erano spazi liberi e allora mi costrui un mio programma in cui leggevo poesie di Rimbaud, spezzoni dei "Canti di Maldoror" e racconti di Edgar Allan Poe intervallati dalla musica che preferivo. Mi ricordo che a scuola e al bar avvisavo i miei compagni e miei amici su quando avrei trasmesso per avere un minimo di audience che stimolasse il mio ego.
E veniamo al disco. Spulciare tra le centinaia di L.P. presenti in radio (quando ancora non avevano cominciato a sparire) era come entrare in una realtà parallela fatta di disegni, testi, nomi, copertine fantastiche. Qui ho scoperto gruppi come Gong, Genesis, King Crimson e Frank Zappa. Quest'ultimo risultava un po' ostico per le mie orecchie ancora acerbe, fino a quando ad una festa della Radio qualcuno non fece girare sul piatto "Overnite Sensation" e finalmente, grazie a questo album, apprezzai il genio di un chitarrista che fino ad allora avevo considerato con superficialità un personaggio bizzarro e musicalmente troppo complicato. Ascoltare ancora oggi brani come "Zombie Woof" e "I'm the slime" è uno spasso. Ci ha lasciato troppo presto e ci manca.
E veniamo al disco. Spulciare tra le centinaia di L.P. presenti in radio (quando ancora non avevano cominciato a sparire) era come entrare in una realtà parallela fatta di disegni, testi, nomi, copertine fantastiche. Qui ho scoperto gruppi come Gong, Genesis, King Crimson e Frank Zappa. Quest'ultimo risultava un po' ostico per le mie orecchie ancora acerbe, fino a quando ad una festa della Radio qualcuno non fece girare sul piatto "Overnite Sensation" e finalmente, grazie a questo album, apprezzai il genio di un chitarrista che fino ad allora avevo considerato con superficialità un personaggio bizzarro e musicalmente troppo complicato. Ascoltare ancora oggi brani come "Zombie Woof" e "I'm the slime" è uno spasso. Ci ha lasciato troppo presto e ci manca.
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