venerdì 6 novembre 2009

L.P. Cover Art: In the Court of Crimson King - 1969


Il mese scorso e precisamente il 10 ottobre è stato l'anniversario dei 40 anni dall'uscita. L'idea sovversiva di gruppi come i King Crimson e tutti gli altri della scena progressive di quegli anni, fu di andare oltre i classici tre-quattro minuti della canzone rock per spingersi in territori più vicini alla musica sinfonica che alla musica di consumo. Risultato: una serie di capolavori per una stagione musicale irripetibile.
Barry Godber, un amico di Fripp, realizzò il volto grottesco e angosciato della copertina ispirandosi chiaramente all'urlo di Munch. Rappresenta il 21st Century Schizoid Man: l'uomo schizoide del 21° secolo di cui si parla nella favolosa e ipnotica traccia iniziale del disco. Un vero pugno nello stomaco, una scossa elettrica sulla ormai declinante Swinging London; musicalmente di una complessità enorme ed ancora oggi all'avanguardia. La voce filtrata di Greg Lake recita versi atroci che nel finale diventano inquietanti, soprattutto se proiettati nel nostro secolo, un futuro che in quegli anni pareva lontanissimo ed era vissuto nell'immaginario come fantascientifico.
Death seed blind man's greed / Seme di morte nascondiglio di uomini avidi
Poets' starving children bleed / Poeti affamati bambini sanguinanti

Nothing he's got he really needs / Nulla ottenuto di reale bisogno.

Twenty first century schizoid man / Uomo schizoide del XXI° secolo.

Aprendo la copertina ci accoglie invece un personaggio sorridente con le due dita alzate in segno di pace; rappresenta il Re Cremisi che ha ispirato il nome del gruppo. In un'intervista Fripp, proprietario del disegno originale, ha detto che in realtà, coprendo la bocca sorridente, gli occhi rivelano un'infinita tristezza (in effetti è vero). Barry Godber (1946-1970) morì di infarto giovanissimo nel febbraio del '70, pochi mesi dopo l'uscita del disco. Fu l'unico suo disegno, poiché in realtà era un programmatore di calcolatori.

26 commenti:

  1. Disco fantastico! Anche se ho sempre pensato che non fosse progressive.

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  2. inquietante. mi ha sempre fatto una certa "paura"!

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  3. Disco incredibile, tra i top ten album del rock di tutti i tempi senza alcun dibbio.
    Un'opera destinata a divenire un classico che sarà tramandato ai posteri.
    Artwork compreso, pazzesco.
    E il bello è che molti ancora considerano questo disco un "progressive". Sono totalmente d'accordo con joyello che non lo è.
    Potrebbe apparirlo a tratti, ma più per la struttura / architettura che per la tessitura sonora.
    E, cazzo, senza nulla togliere agli spettacolari compagni di avventura, Robert Fripp è a tutti gli effetti uno della Trimurti Assoluta.
    Gli altri due sapete già di chi parlo....
    Mi hai fatto venir voglia di riascoltarlo all'istante.

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  4. Non so quando lo riascolterò perchè è uno di quei dischi che mi piace talmente tanto che mi procura ripercussioni fisiche quando lo ascolto...il piacere è troppo intenso e non sempre sono in grado di sopportarlo.Verissimo che non è prog,anche perchè fripp è sempre stato più vicino al jazz e all'improvissazione.Tra l'altro pur amando i Crimson questo capolavoro non lo hanno mai superato.

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  5. Più che altro per comodità sono stati sempre inseriti nel filone prog. In realtà è vero che si sono sempre tenuti a una certa distanza da quel movimento, che col passare degli anni diventò anch'esso un clichè fino a cristallizzarsi e a perdere la sua portata innovativa.

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  6. Per rispondere ad Euterpe, sono d'accordo che il primo disco dei Crimson sia piuttoaso insuperabile, forse a causa della magnifica voce di Greg Lake che dopo non è più riuscito a dare le stesse "vibrazioni"... Epperò devo dire che "Island" rimane il loro disco che preferisco. Col senno di poi "Island" è quello che è invecchiato meglio.
    Poi. Se devo scegliere solo UNA canzone dell'intera opera dei KC, beh... la scelgo da nessuno di questi due dischi. E' "Starless" dall'album "Red". Un grandissimo John Wetton! :-)

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  7. A volte mi illumini, con copertine oramai dimenticate, questa era davvero bellissima.

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  8. Sorry, this is not my cup of tea. Il prog non l'ho mai digerito anche se all'epoca mi è toccato ascoltarlo e parecchio; e non mi frega niente se i King Crimson non sono prog, non sopporto nemmeno loro.

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  9. @ Andrea:
    Ho un amico che la pensa esattamente come te. Sua cugina più grande gli propinava Genesis, che lui detestava.
    Ma non salvi proprio nulla?
    Confesso che anch'io per un tot di anni ho completamente chiuso.
    Poi col tempo ho ripreso un filo, tagliato frettolosamente.

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  10. Ma pensa !! proprio oggi pomeriggio sono stato ad acquistare dischi con un mio amico stra-ammiratore dei king crimson (che non conosco se non per fama),lui aveva questo album quand'ero piccolo e me lo ricordo benissimo. Nasco musicalmente con la generazione successiva, il punk e la new-wave soprattutto. Il mitico Brian Eno(padre putativo di importantissime band new-wave americane)era qui dentro vero ?
    Però mi sa che lo ascolterò ora che ne tracci un profilo che mi interessa molto, cioè l'uomo schizioide del 21°sec.
    Ot islanda : bene che essendoci stato l'hai scritto. Hai un mess.pvt mio in splinder.

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  11. ciao sonbo roberto,ti ho visto sul mio blog e son passato a trovarti..e che scopro?uno dei dischi fondamentali..diciamo..son creciuto con zappa.wyatt e crimson,poi,a nel 77,la folgore new wave con tutti gli annessi..ma l'amore per fripp è rimasto..anche se trovo che la formazione migliore sia quella di discipline..ah,nel blog ho messo un pò di talking heads live.in onore alla foto che vedo che hai..la copertina di uno dei miei 3 dischi preferiti..gli altri 2,per la cronaca,son rock bottom e uncle meat..e mettiamoci pure my life in the bush of ghosts..ciao ti aspetto nel blog..ah,siamquasi concittadini,tu ravennate io forlivese...

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  12. Scoperto adesso: un sito che si chiama la teiera volante non posso non aggiungerlo ai preferiti...

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  13. P.S.: il disco. L'ho comprato quattro volte.
    La prima in vinile, ricordo ancora dove quando e come. Il primo ascolto è stato devastante, mai sentito un suono così prima. Paragonabile, anni dopo, al primo ascolto di London Calling.
    La seconda volta in Cd edizione sfigata.
    Poi quello definitivo, con la copertina con il colore giusto. Adesso mi hanno rifilato anche il cofanetto. L'ho comprato per vedere il filmato del concerto, lo tengo perché è molto bello lasciar suonare gli extra in sottofondo.

    Credo sia ancora uno dei miei dischi preferiti di tutti i tempi, anche se del periodo Prog preferivo Lizard, e in assoluto la trilogia di Discipline (da cui ho preso anche il titolo del mio blog). Ciao.

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  14. tornando a noi..ho visto nel tuo blog che consigli di vedere su iutiub il concerto dei th a roma del 1980..nel mio ne troverai varie partti,ma a parte...li vidi 2 giorni prima a bologna..18 dicembre 1980..c'eri?quel concerto cambiò la mia idea della musica..fino a quiel punto ero un waver impazzito per joy division e quella parte della wave.. da allora punk wave come se piovesse..a certain ratio,gang of four.ecc..che meraviglia...
    tornasndo ai crimson..quello fu il primo disco che sentii del re cremisi..e da allora è stato amore..la capacità di frippmdi rinnovarsi è sempre stata la cosa che più ho amato di .ui..basti pensare a league of gentlemen,col grande barry andrews,o la versione "disciplinata"..

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  15. @ Brazz:
    Al concerto dei Talking Heads di Bologna non potevo mancare. Li aspettavo fin dall'uscita del disco: una musica che segnò anche me: impazzii letteralmente per Remain in light. Diventò insieme a My life in bush in the of ghosts, uno dei nostri punti di riferimento quando incominciammo a suonare.

    @ Blue Bottazzi
    Anche tu un fan delle Teiere volanti? Mi fa piacere. A me come Joyello piace molto anche Island.

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  16. bè,nela classifica personale..primo poosto rock bottom,poi uncle meat,poi remainin light poi my life..che dici,andiam d'accordo?ma dico,ti ricordi quando attaccarono i zimbra e da quel punto diventò una cosa folle?ah,tu sei di ravenna,io di forli..losai che qua c'era il linus,primo locale i italia a fare wave,vero? e un sacco di gruppi,tutti di amici miei,tipo sabotage,ecc?..

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  17. @ Brazz:
    In quel periodo avevo iniziato l'università a Bologna e quindi bazzicavo lì. Al Punkreas, un'ex osteria-circolo anarchico (un tempo La Talpa) trasformato in una specie di centro sociale in linea con il movimento bolognese. Lì vidi suonare tutti i primi gruppi della new wave Bolognese. Quando tornai a casa, negli anni successivi, ogni tanto si faceva una spedizione all'Aleph.
    Col mio gruppo invece non siamo mai venuti dalle parti di Forlì, però suonammo allo Slego di Rimini.

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  18. My life in the bush of ghost è stato il mio secondo vinile acquistato.

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  19. Io ho voluto questo disco come regalo per i miei 18 anni. Bei tempi: pantaloni sgualciti e capelli corti, anche la domenica.
    C.

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  20. Azz.. ragazzi qui si dicono alcune put... imprecisioni, Prog sì/no, forse è jazz, durate sinfoniche: se permettete vi riassumo un paio di "cose basiche" che sono a questo punto della storia critica acquisite.
    1) Il rock progressivo E' fondamentalmente il superamento del rock-blues e della durata breve del formato canzone.
    2) Le commistioni con altre forme sonore, dall'improvvisazione jazz all'orchestrazione sinfonica al rumorismo elettronico SONO alla base del prog.
    3) In the Court ecc. è considerato non il primo cronologicamente (già nel 1967 Procol Harum, Moody Blues e Nice avevano prodotto album proto-progressive) ma l'album che iniziò compiutamente l'epoca; la famosa cover non a caso è utilizzata per pubblicazioni sul fenomeno.
    Mi fermo qui, se qualcuno è interessato c'è una bella scheda su Onda Rock che parla diffusamente di questo e altri argomenti.
    Aggiungo solo che personalmente pur appartenendo anch'io alla generazione new wave di cui seguivo l'evoluzione, scoprii contemporaneamente la magia di suoni di dieci anni prima e questo fu uno dei tanti dischi in cui sprofondai soavemente.
    Ossequi

    arc

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  21. @ Arc:
    Forse ti è sfuggito: c'è il link proprio nelle prime righe e che porta a Onda Rock.
    Per quanto riguarda il rock progressive di certo esistono punti fermi, ma non è che c'è una verità assoluta; già la definizione in sè è abbastanza vaga e come tutte le definizioni utilizzate nella musica, nell'arte, nel cinema non ha contorni netti.
    Grazie per il contributo.

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  22. Disco fantastico e schizofrenico (anzi, come dicono i KC, schizoide, che è un po' diverso), proprio come la copertina.

    Prog sì, prog no...di prog non mi intendo, non è molto nelle mie corde. Quindi, nel caso in cui In the court potesse essere definito come 'prog'...beh, questa sarebbe una (meravigliosa) eccezione alla regola ;)

    E comunque, se non sbaglio, i KC hanno spaziato parecchio...penso a un disco come Red, praticamente i tanto osannati Mogwai (nella loro veste più rumorosa ed elettrica) circa 30 anni prima...chapeau!

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  23. Lucien, i contorni netti sono d'accordissimo non esistano, però permettimi di dissentire sul fatto che "In the court of the Crimson King" non vada ascritto come paradigma del Rock Progressivo, (con buona pace del mio amico Diamond Dog e Joyello) riassumendo in sè proprio tutti i canoni che - a posteriori, certo - ne hanno determinato i contorni.
    Il problema è che il cosidetto "Prog" ha prodotto come tu ricordi una vagonata di capolavori ma forse altrettante ciofeche ridicole e pretenziose, ragion per cui una discreta quantità di persone diffida a prescindere. Se poi aggiungiamo la difficoltà di un approccio un po' troppo mentale rispetto agli standard attuali si capisce bene certa ignoranza.

    arc

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  24. Grazie infinite, ho sempre amato questa copertina ma non conoscevo la storia del suo autore.

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