lunedì 20 dicembre 2010

Oriental Night Fever

Oltre ad essere un gioco, le classifiche di fine anno sono anche una buona occasione, per recuperare proposte perse per strada.
Fra i vari dischi del 2010 citati su Alias, il supplemento de Il Manifesto, ho letto di Hector Zazou, polistrumentista franco-algerino morto due anni fa (ha collaborato con Björk, Siouxsie, Sylvian). La sua ultima produzione è nata da una semplice intuizione: rivisitare i classici della disco anni '70 in chiave etno-world, unendo elettronica e strumenti della tradizione mediterranea e orientale. Partendo da questa sua idea è uscito quest'anno Oriental Night Fever con il coinvolgimento della bella voce di Barbara D'Eramo e la partecipazione di Stefano Saletti (oud, bouzouki, mandola, percussioni, chitarra, cajon, teponatzli, bodhran).
I brani, come ha scritto De Luca, vengono rallentati, resi essenziali nella melodia, spolpati fino alla rarefazione, conservando una straordinaria carica di fascino e sensualità. Lo Studio 54 trasferito tra le dune di sabbia.
Per i miei gusti alcuni, come I Feel Love e You Make Me Feelsono molto ben riusciti, mentre altri come Y.M.C.A. o I Will Survive, francamente sono stucchevoli e dall'andamento un po' troppo lounge-fighetto. L'operazione nel complesso è comunque accattivante, oltre che di qualità e potrebbe essere una colonna sonora alternativa per le feste di fine anno.

6 commenti:

  1. tracce e link:
    http://tinyurl.com/3774smw

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  2. Ne parlai anch'io qualche mese fa, ero stata attirata proprio dal nome del compianto Zazou. Operazione accattivante, concordo, e una potenziale colonna sonora di qualità ;)

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  3. mi avete convinta.
    me lo compro.
    fa tanto spirito natale nel deserto.
    bello!

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  4. Chiapperi devo ancora leggere Alias di sabato scorso...però, interessante.

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  5. bel progetto intrigante, ma ymca e i will survive non si possono più ascoltare..

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