martedì 29 novembre 2011

George Harrison: living in a material world

Sembra ieri, eppure sono già passati dieci anni. Il 29 novembre 2001 se ne andava George Harrison. Non ho mai avuto una venerazione musicale per lui, ma mi è sempre piaciuto per la sua discrezione e per i suoi modi.
Da qualche giorno è disponibile in rete il documentario di Martin Scorsese (George Harrison: Living in a material world) che ripercorre la sua esistenza terrena: una buona occasione per conoscere meglio la sua storia che poi è anche un pezzo importante di storia della musica.



Come si legge su youtube fra i vari materiali raccolti da Scorsese c'era anche questo spezzone d'intervista rilasciata nel 1990 a Red Ronnie che poi non è stata utilizzata.

13 commenti:

  1. "che poi non è stata utilizzata"... eh beh, ci vuole pelo a mettere Red Ronnie :)

    Grande George comunque. Ne avevo parlato pur'io mesi addietro e sarà nella mia lettera a Babbo natale :)

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  2. George aveva un'anima candida, era una persona per bene e mi ricordo che se ne andò circondato dall'affeto di tantissime persone.Non perchè fosse un mito,ma perchè,raccontano le cronache,era un uomo disponibile e gentile.Ha scritto anche delle canzoni memorabili,e alcuni suoi capolavori li serbo nel cuore ( While My Guitar Gently Weeps è paradisiaca ).Dovrebbe uscire anche il dvd,vero ?
    Su quella fetecchia di Red Ronnie tralascio ogni commento che sarebbe, a dir poco, inappropriato.

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  3. Comunque Red Ronnie non è stato solo il conduttore di rotonde sul mare o cazzatelle simili ma uno dei primi ad interessarsi di punk wave in italia. Grande amico di tantissime band (ATV,Throbbing Gristle,Duran Duran,adam Ant, patti smith group,Iggy pop,Stranglers) produttore, suo il disco di esordio dei Rats e la raccolta Mission is terminated, fondatore di una fanzine storica (Red ronnie's bazaar),giornalista musicale nonchè dj della prima radio punk italiana e di uno dei primi locali new rock in Italia (small di pieve di cento).
    Grande esperto di musica rock e innamorato di jimi Hendrix di cui possedeva pure la famosa fender stratocaster bianca di woodstock.
    Io lo incontravo spesso al disco d'oro di bologna carico di dischi,molte volte gli stessi che avevo comprato io. Bei tempi.

    gianf

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  4. Grandioso fino all'ultimo, quando ci regalò quello spietato e allarmato (ma sempre raffinatissimo) grido che è Brainwashed...
    Lo ricordo con più che immenso affetto.

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  5. Appoggio gianf nella difesa di Red Ronnie. Che poi ha fatto tante cazzate, ma anche ha fatto tanto per la musica punk/wave in Italia.

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  6. @ gianf:
    Magari ci siamo incrociati anche noi. Quando studiavo a Bologna ci passavo una volta a settimana, con l'acquolina in bocca... (troppi dischi e pochi soldi).

    @ Nick:
    Grande anche Scorsese. Una di queste sere mi guarderò il film.

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  7. Ma io amo molto George Harrison, anche la sua musica, ha scritto Something, Here Comes The Sun,(che sono riusciti a farmi odiare)ed altre belle canzoni, ha fatto un doppio molto bello che s'intitola "All Thing Must Pass"..e poi, è vero, era un gentleman...

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  8. Totale ammirazione per George, il "mio Beatle" preferito. In realtà non era proprio un gentleman, anzi pare fosse un po' stronzetto, ma poco male.

    Red Ronnie è stato un attento osservatore e appassionato, tra i primi a parlare (su Popster) di punk e new wave italiana, il primo a far sapere che un disco uno se lo poteva anche autoprodurre, scrivendo come fare e a chi rivolgersi.
    Cosa impensabile tra i 70's e gli 80s.
    Da lì (ANCHE) grazie a lui cambiarono molte cose (non so quanto in meglio a giudicare da molte autoproduzioni dell'epoca), ma sicuramente cambiarono.

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  9. un documentario monumentale, forse tropppo monumentale

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  10. Mi spiegate perchè ce l'avete così tanto con questo grande?
    ...Anzi, vi dirò a me sta sul cu.. Paul!!!

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  11. @ Maurizio:
    In effetti 3 ore e passa non sono poche. Lo sto vedendo a spezzoni.

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