martedì 1 novembre 2011

La noia, l'abbandono, il niente son la tua malattia

"Che sarà, che sarà, che sarà" mi chiedevo con curiosità mentre ammiravo le sublimi scene d'apertura in cui si esprime a pieno il genio visivo di Lars Von Trier: quadri onirici slow motion sulle potenti musiche di Tristano e Isotta di Wagner; ma qui c'era già tutto il film con tanto di spoiler pronto e servito.
A parte qualche sprazzo, il resto è un alternarsi di noia e nichilismo, pur inseriti in una splendida cornice pittorico-fotografica, nell'attesa dell'evento che porrà fine alle sofferenze di Justine (una malata/radiosa Kirsten Dunst), della terrorizzata sorella Claire (una sempre brava Charlotte Gainsbourg), dell'umanità e soprattutto dello spettatore. 

8 commenti:

  1. @ Deadman:
    Grazie e benvenuto; vengo a farti visita.

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  2. Avevo una mezza idea di andarlo a vedere solo per due attrici, tra le migliori della loro (mia) generazione ... forse questa mezza idee di riduce a zero.

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  3. @ Alligatore:
    A molti è piaciuto, però da Dogville in poi a me Von Trier non ha più convinto.

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  4. Concordo pienamente (a me "Dogville" rimase sullo stomaco), ed è anche vero che ad altri questo è piaciuto, come ho letto in rete da nostri amici di blog. Vedremo.

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  5. sarò strano io, ma a me non ha annoiato nemmeno per un istante.
    e la scena iniziale poi basta da sola a spazzare via pianeti e intere filmografie di molti altri registi...

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  6. Ne sento parlare da tutti e da tutti in modo diverso.Forse, il film ha raggiunto il suo scopo...

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  7. @ Marco e Blackswan:

    E' uno che ha sempre diviso. La cosa indubbia è il suo talento, ma spesso è irritante. Inoltre la sparata vergognosa su Hitler a Cannes in conferenza stampa tra l'imbarazzo delle sue attrici, non l'ha aiutato.

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