mercoledì 15 febbraio 2012

The Artist: popular o radical chic?

Finalmente domenica sera sono riuscito a vedere nel mia piccola sala di periferia uno dei film più pompati del 2011.
Sto parlando di The Artist: del regista francese Michel Hazanavicius. Premiato e incensato per l'idea, al tempo stesso snob e coraggiosa, di girarlo muto e in bianco e nero? Probabile, in una certa misura, oltre al suo indubbio valore.
La trama è sostanzialmente un pretesto e l'esercizio di stile, inizialmente sorprendente, alla lunga annoia un po' diventando a tratti ripetitivo e autoreferenziale. Va beh, lui è bravissimo e alcune scene sono deliziose con omaggi intelligenti alla storia del cinema; esteticamente è impeccabile, ma da qui a dichiararlo un capolavoro c'è ancora qualche gradino da salire.
Direi un gradevole (e sincero?) omaggio al cinema muto; antidoto momentaneo all'inutilità invasiva del 3D.

13 commenti:

  1. Non un capolavoro, ma un film piacevolissimo da vedere.

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  2. Io, invece, l'ho trovato quasi perfetto, e per nulla radical chic. Il lato meraviglia dello spento Hugo Cabret, anche quello legato al ricordo del Cinema delle origini.

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  3. Non l'ho ancora visto, quindi mi concentro sulle categorie del tuo titolo: come sempre meglio la via di mezzo, ma dovendo proprio scegliere fra popular e radical chic uno stramiliardo di volte meglio radical chic... :-))))

    Un abbraccio (chic)

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  4. @ James Ford e Overthewall:
    Il successo che ho riscontrato fra conoscenti e persone con gusti e idee anche molto lontani tra loro probabilmente è dovuto proprio all'oscillare furbescamente del film fra i due estremi del titolo del post.

    @ Zio Nick:
    Contraccambio l'abbraccio chic e anche freak.

    ATTENZIONE: SPOILER DI BRUTTO

    Aggiungo un'interessante osservazione dal blog di Matteo Bordone che ha notato come nel finale la battuta del protagonista George Valentin («Wiz plejar» cioé con piacere), alla richiesta del regista di fare un altro tip-tap, tradisca il suo pessimo accento inglese, svelando una prospettiva fondamentale della storia che rischia di rimanere in ombra se non si coglie questo particolare. Mi era suonata strana, ma ammetto che non c'ero arrivato.

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  5. Condivido in pieno, bel film ma non un capolavoro, perché alla lunga noiosetto e ripetitivo nonché snob, seppure gradevolissimo e coraggioso.

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  6. magari non un capolavoro assoluto, però comunque una delle visioni che più mi hanno colpito negli ultimi tempi.
    all'inizio ero un po' scettico, ma dopo pochi minuti mi ha conquistato..

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  7. Non posso essere obiettiva, nel cinema sono nostalgica per natura :)

    L'ho adorato, le citazioni sono intelligenti e da sbrago per un cinefilo (la sequenza con il tema musicale di Vertigo di Bernard Hermann!!!).

    Non l'ho trovato per nulla noioso, ma di nuovo, forse emerge la parte di me che adora il B/N dei film degli anni '30.

    Non capisco la critica relativa al suo essere snob o radical chic: lo vedo come un omaggio sentito e autentico ad un'epoca e ad un modo di intendere il cinema. Se altri registi prima d'ora non si erano ancora cimentati con qualcosa del genere sarà mica colpa di Hazanavicius? E, facendo sondaggi in giro, sento che è piaciuto sia a cinefili sia a casual viewers.

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  8. Sei il primo che leggo che non stende il tappeto rosso per The artist. Questo a dimostrazione del fatto che, per fortuna, esiste la soggettività!
    Comunque "The artist" mi attira tantissimo, spero di riuscire a vederlo presto.

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  9. A livello tecnico ed estetico l'ho trovato molto bello, ho apprezzato l'idea (ruffiana e studiata a lungo, a mio parere) di tornare al cinema delle origini, ma nemmeno io sono stata particolarmente coinvolta dalla storia. Alcune sequenze sono davvero notevoli, ma non penso mi rimarrà impresso a lungo.

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  10. Quoto SigurRos82, mi è piaicuto un sacco e non ho compreso certe critiche negative del mio giornale preferito. Forse non ci arrivo, ma d'istinto mi ha colpito.

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  11. @ Alligatore:
    Qual è il giornale?

    @ automaticjoy:
    Concordo, almeno che pompato com'è non faccia il pieno di oscar.

    @ marco:
    A me subito ha colpito, ma l'ora e 40 è una durata eccessiva; lo vedo più da 80 minuti.

    @ Sigurros:
    "Sentito": mah, su questo ho molti dubbi; per me più "studiato".

    @ Melinda:
    No, non sono l'unico, c'è anche chi ha detto peggio; esagerando forse per stupire, perché comunque resta un buon film.

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  12. Ma come, me lo chiedi? Vabbe', non puoi sapere tutto ;) il manifesto; mi pare la Ciotta, l'ha stroncato di brutto, ma anche la Piccinini quando ha ricevuto non mi ricordo quale premi, ne ha parlato malaccio.

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  13. @ Alligatore:
    (Ero indeciso fra il Manifesto e Frigidaire)
    A beh, allora sono in buona compagnia, anche se la mia è solo una mezza stroncatura.

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