domenica 4 marzo 2012

C'è dolore e dolore




Affrontare temi "seri" attraverso i toni leggeri della commedia non è un'impresa semplice. Due esempi distanti tra loro, per quanto riguarda la riuscita degli intenti, sono rappresentati dagli ultimi due film che ho visto. Da una parte la vitalità del francese Quasi amici in cui, romanzando parzialmente fatti realmente accaduti, si tratta il tema della disabilità in maniera brillante e soprattutto senza pietismi o con il ricorso a concetti banali del tipo anche i ricchi piangono; dall'altra la produzione italo-americana che ha affidato a Roberto Faenza l'adattamento cinematografico del romanzo di Peter Cameron: Someday This Pain Will Be Useful to You (Un giorno questo dolore ti sarà utile). L'ho visto sabato sera è già dopo il primo tempo ero poco soddisfatto di aver pagato il biglietto. E' una storia di formazione adolescenziale ambientata a New York che ben presto si impantana in una serie di luoghi comuni sul mondo adulto (visto dagli occhi di un diciassettenne disadattato e solitario), supportati da dialoghi che dovrebbero indurre, a seconda delle situazioni, al sorriso o alla riflessione senza riuscirvi in entrambi casi. Marco dei pensieri cannibali la settimana scorsa parlava di un’impresa ad alto rischio di fallimento  azzeccando in pieno la previsione.
Il paragone con il giovane Holden citato sulla locandina peggiora ulteriormente le cose.
Voto: Quasi amici @@@½
Voto: Un giorno questo dolore ti sarà utile @

12 commenti:

  1. Ottimo, avevo in mente di vedere entrambi, anche se i trailer visti non mi convincevano ... andrò a vedere il film francese e poi, se non avrò altro da fare, quello di Faenza (cineasta, che ho sempre comuqnue apprezzato, anche di recente).

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  2. Quasi Amici è già lì pronto da vedere :)

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  3. quasi amici è bellissimo!
    grazie per la citazione. riguardo a questo dolore ti sarà utile non ho letto il libro, ma ho parlato di impresa a rischio sulla (s)fiducia, visto che mi sembrava l'ennesimo tentativo di rifare il giovane holden. a quanto pare c'ho preso :)

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  4. Quasi amici è in programma e le tue parole mi spronano ad affrettarmi! :)

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  5. Bel post,amico mio.Devo ancora vederli entrambi.Il primo mi ispira di più.Il secondo,meno, dal momento che non mi aveva convinto nemmeno il libro.

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  6. Ho visto "Quasi amici" e devo dire che mi ha divertito e commosso.
    Sicuramente mi ha fatto riflettere.
    A presto.

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  7. Ti assicuro che il Romanzo di Peter Cameron è finalmente un tentativo PIU' CHE RIUSCITO di fare un "giovane Holden" dei tempi nostri. (Per molti aspetti è pure meglio!) Quindi in questo senso la locandina dice la verità. La verità che non dice (non può dire) è che questa storia (esattamente come il giovane Holden!) è tutto tranne che una storia filmabile...
    Ogni tanto lo show business dovrebbe lasciare alla Narrativa ciò che è della Narrativa.
    E noi (mi ci metto io per primo, che sono uno scrittore!) dovremmo, ogni tanto, vedere un film in meno e leggere un libro in più.

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  8. p.s.
    Tornando al cinema, sarebbe giusto riconoscere l'eccellente livello del cinema francese degli ultimi decenni. Basti pensare all'incredibile numero di bei film francesi rovinati bovinamente dai remake americani. Esempio:
    Tre uomini e una culla (geniale, quattro asterischi)
    Tre scapoli e un bebè (banalozzo e sciatto, mezzo asterisco).

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  9. @ Zio Nick:
    Forse c'è crisi fra gli sceneggiatori! Ormai il cinema si aggrappa a tutto (libri, fumetti, videogiochi, remake, prequel...)e sempre meno a sceneggiature originali.
    Riguardo il cinema francese concordo pienamente; come ho scritto commentando nel blog di Marco: nel 2010 261 film prodotti dai cugini, contro 141 nostri. Quantità, ma anche qualità come hanno dimostrato molte opere recenti.

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  10. Quello che no capisco e come faccia Faenza ad avere per le mani storie così meravigliose e rovinare tutto. Ma a quanti ragazzi giovani sta rubando il posto e i soldi per fare un film? Ma i produttori come fanno ancora a dargli credito.
    Boh

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  11. Roberto Faenza credo abbia molti Santi in Paradiso non si spiegherebbero altrimenti le tante occassioni che gli capitano tra le mani. Riguardo il cinema francese sono abbastanza prevenuto. Quasi amici l'ho sopportato una decina di minuti,la scena iniziale della scorta mi ha fatto cadere le braccia, probabilmente poi nel proseguio diventerà un capolavoro assoluto ma io non lo saprò mai.

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