lunedì 13 maggio 2013

Spring breakers - Una vacanza di noia

Non accenno alla trama perché se n'è già parlato molto dopo la presentazione a Venezia e in occasione dell'uscita del film a marzo. Per quanto riguarda i giudizi, si va dalla cagata pazzesca di fantozziana memoria a chi invece ha intravisto una sorta di capolavoro ultrapop. 
Nell'ambito della nostra rassegna locale "cattivi maestri" ho avuto modo di vedere Spring Breakers di Harmony Corine e devo dire che mi aspettavo qualcosa di più. Uscito dalla sala, mi sono quasi dovuto sforzare per riprendere il filo del ragionamento dopo il bombardamento audio-video per capire se e quanto mi fosse piaciuto. E questo non è quasi mai un bel segno.
Per fare un film ovviamente non basta prendere quattro ninfette ex-disney e trasformarle in riot girls sboccate e violente da sogno americano malato. Qui c'è anche qualcosa di diverso e l'idea di partenza è molto interessante, ma dopo il primo tempo, durante il quale si è sottoposti alla reiterazione esasperata e stordente dell'iconografia stile MTV USA con tutto l'armamentario di party sfrenati in spiaggia, bikini, alcol e ammiccamenti assortiti con la fellatio che la fa da padrona, ci si comincia ad annoiare specie quando la storia deraglia in una versione a ruoli ribaltati di pupe e gangsters, anche per la totale sciattezza dei dialoghi [1]. Pure questa voluta e funzionale come le scene di cui sopra? E va beh, che palle però! Non è proprio una stroncatura, né intendo banalizzare un'opera evidentemente provocatoria e fuori da ogni schema. I momenti originali ed esilaranti non mancano (notevoli la sequenza della rapina al fast food e le scene violente sulle note caramellose di Britney Spears) grazie soprattutto ad un eccellente montaggio che frantuma la cronologia, tra ellissi continue, fermo-immagini, dialoghi banalizzati in loop che riaffiorano periodicamente fuori campo. Mi chiedo però che cosa ne avrebbe cavato, giusto per fare un nome, un regista come Tarantino: uno che di bad girls se ne intende parecchio. Chi poi viene a parlare di provocatoria estremizzazione del lato oscuro giovanile contemporaneo, forse è meglio che ripassi un po' di cinematografia recente a partire da Elephant o E ora parliamo di Kevin.
Per restare sul versante femminile segnalo invece God Bless America (2011) con Tara Lynne Barr adolescente nichilista in coppia con Joel Murray: due marce in più rispetto alle quattro festaiole in gita in Florida.

[1] A quanto pare la sceneggiatura è stata scritta in dieci giorni e si vede.

voto 6 - mtv degenerato

8 commenti:

  1. Non so, nonstante questa tua rece non entusiastica, avrei voglia di vederlo.

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  2. @ Alligatore:
    Si può vedere, c'è qualcosa che merita. La seconda parte però con le menate tra gangsters e pupe a me ha un po' annoiato, anche se è parodia.

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  3. Ne ho letto male spesso e volentieri, a questo punto sono curioso di vederlo per bottigliarlo un pò! ;)

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  4. @ Mr. Ford
    Anche se ormai conosco abbastanza i tuoi gusti non so cosa aspettarmi in questo caso, anche se mi sbilancio per le bottiglie. :)

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  5. Film ipocrita e presuntuoso, secondo me: vorrebbe essere uno spaccato duro e impietoso sulla generazione 2.0 americana, ma poi in realtà ammicca al grande pubblico regalandogli esattamente quello che si aspetta: tette, culi e volgarità in quantità industriale. Se invece di quattro ragazze bellissime e sexy le protagoniste fossero state delle studentesse un po' 'nerd' e bruttarelle chi lo avrebbe visto?

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  6. Ne avevo letto in termini entusiastici. me ne terrò lontano.

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  7. @ Kelvin:
    Che sia stata un'operazione furbetta è abbastanza evidente ed è quella la cosa fastidiosa.

    @ Blackswan:
    Come ho scritto si è letto tutto e il contrario di tutto ed ero molto curioso.

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  8. A me è venuta la curiosità (non per tette e culi ovvio)allora se posso lo vedo!

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