martedì 22 aprile 2014

Liberiamo la musica e l'Italia dagli italiani

Mentre sono in fila al distributore arriva un furgone con due tizi vestiti da lavoro che si fermano a pochi centimetri dal paraurti della mia auto. Va beh, un'occhiata storta e finita lì. Scendono, e il più vecchio (comunque un po' più giovane di me) per ingannare l'attesa inizia a canticchiare, in modo ben udibile e con aria compiaciuta, una canzone inneggiante il duce. A quel punto il sottoscritto non può esimersi dal commentare a voce alta:- "Bella canzoncina di merda". Ne nasce un parapiglia (fortunatamente solo verbale) sull'orgoglio di essere italiani, su come ci siamo ridotti e sul nonno tornato a piedi dalla Germania. E quindi? Se è per questo, il mio di nonno ha avuto i piedi amputati per assideramento in Grecia dove era andato a combattere proprio per Mussolini.
Ancora oggi, dopo 70 anni, c'è ancora gente che vive tristemente di queste mitologie. Pace all'anima loro.


Il giorno di Pasqua Klaus-Peter Diehl, flautista e musicista tedesco che ha suonato in svariate orchestre d'Europa, si presenta in frac e papillon nella piazza principale di Ravenna per allietare la giornata con brani di musica classica. Ben presto viene bloccato da due zelanti vigili urbani che gli notificano un verbale da 50 euro per la mancanza di permessi: è il regolamento comunale sui buskers. Un norma che obbliga a presentare preventivamente una Scia (Segnalazione certificata inizio attività) dove l'artista deve dichiarare le proprie generalità, il possesso dei requisiti morali, il tipo di spettacolo previsto, il luogo e gli orari dello stesso. Il commento dell'artista di fronte all'idiozia della burocrazia: Ho sempre suonato ovunque liberamente. E poi questa non è la città candidata a capitale europea della cultura? Eccolo qui in un live con Sinead O'Connor.

6 commenti:

  1. Già, è questa l'Italia dove abitiamo, e, a tre giorni dal 25 aprile, è una triste constatazione.

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  2. @ Alligatore:
    Situazione surreale al distributore: per qualche minuto mi sono sentito come in un film dei fratelli Coen.

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  3. Dovremmo avere il buon gusto di vergognarci.

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  4. Trovandomi al distributore, avrei anch'io voluto sentirmi come in un film dei fratelli Coen......nella parte di Anton Chigurh.... ;-)

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  5. @ LysergicFunk:
    Di solito sono contro la violenza, anche se in effetti in questi casi il "catubone" ad aria compressa sarebbe molto utile. ;-)

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