lunedì 14 dicembre 2015

Cinema in bustina: La felicità è un sistema complesso



Enrico Giusti (Valerio Mastandrea) si è inventato un mestiere unico: convincere dirigenti irresponsabili di aziende a dimettersi evitando così il fallimento e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Ma, come racconta il regista Gianni Zanasi (già apprezzato per il precedente Non pensarci): "la vita lo prende in contropiede, per cui avrà degli incontri inaspettati che lo metteranno in crisi”. 

La latente carica sovversiva del protagonista e dei due giovani fratelli in contrapposizione alla casta manageriale che sta rovinando l'Italia, al capitalismo malato e all'ipocrisia alto borghese.
Mastandrea in grande forma, tocca tutti i registri: dal comico al drammatico.
La scena cult in piscina.
Ottima colonna sonora (a parte l'inascoltabile Torta di noi)

La trama spesso piegata a ripetuti videoclip slow motion. Certi sono notevoli, altri di troppo.
Un sovraccarico di tanti ingredienti: la famiglia, il lavoro, la società globalizzata e lo scontro generazionale (il tema secondo me più interessante) senza particolare profondità.




Legenda voti
@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro

2 commenti:

  1. Ecco un film che volevo vedere (più per Battiston, che per Mastandrea), e che mi sono perso, non so manco io il perché. Ma recupereremo, recupereremo, la tua mini-recemi dice di farlo.

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    1. Battiston stavolta ha un ruolo defilato, anche se sempre efficace. Sono curioso di un tuo parere, perché ha avuto giudizi controversi.

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