lunedì 2 marzo 2009

La baia dei pirati (come svuotare il mare con un secchiello)

Anche la RAI, a sei anni dalla chiusura di Naspter, si accorge dell'esistenza di una corrente di pensiero che con l'esplosione della libera comunicazione elettronica ritene ormai superato il principio di copyright. In occasione dell'uscita del libro di Luca Neri, La baia dei pirati, TG3 linea notte ha dedicato all'argomento ben cinque minuti di approfondimento. La tesi del giornalista e consulente informatico è molto semplice:
«I principi su cui si basa il copyright sono obsoleti e incompatibili con il fiorire della libera comunicazione elettronica. Ergo: scaricare senza pagare – musica, film, software, videogame, – è non solo giusto, ma anche necessario per la democrazia. VIDEO
Intanto in questi giorni a Stoccolma è in corso il processo contro i quattro responsabili del sito Piratebay (tuttora vivo e vegeto) il cui esito potrebbe avere un certo impatto per il futuro delle reti peer to peer. John Kennedy, ex boss della Universal e ora capo IFPI, l'associazione che sostiene gli interessi delle major, sostiene il principio che ogni download equivale ad un album acquistato in meno. Questa tesi non mi trova per niente concorde. Personalmente da quando esiste la rete ho ampliato le mie conoscenze musicali e acquisto più o meno lo stesso numero di dischi di prima. Semplicemente compro solo ciò che mi piace veramente, mentre sei o sette anni fa mi dovevo fidare a scatola chiusa delle recensioni (cosa molto rischiosa) dell'ascolto di una canzone o del mio intuito. Forse non è così per tutti, però ho l'impressione che il tentativo di bloccare il download mondiale sia come tentare di svuotare il mare con un secchiello. Per approfondimenti sul processo: puntoinformatico.

14 commenti:

  1. Io invece penso d'aver proprio incrementato i miei acquisti - gli originali, intendo - di dischi & film grazie alla pirateria: sia perché, come te, ho la possibilità di ascoltare/vedere prima il materiale e poi decidere se comprarlo, e poi perché la stessa pirateria ha fatto scendere i prezzi degli originali. E' giusto che un album pubblicato, che so, nel '91, costi non più di dieci euro (quando, al principio dei Novanta tutti i dischi, vecchi o nuovi, costavano 32mila lire... che non erano poche per un ragazzino).
    Insomma, grazie alla pirateria, posso rendermi conto se un disco/film è meritevole per me di essere acquistato: e se mi piace, di lì a poco l'originale fa la sua comparsa nella mia collezione!

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  2. Benvenuto nel club. Penso che siamo in minoranza.
    Di certo molti tra i giovanissimi non hanno più il gusto dell'originale,il piacere di collezionare (sicuramente i prezzi non aiutano), tuttavia l'atteggiamento di criminalizzazione delle major è odioso e di retroguardia. La strada è semplice, l'hanno già segnata i Radiohead: mp3 gratis o a costi bassissimi e supporti per chi li vuole.

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  3. meno male che la tv dovrebbe riflettere il presente.. la rai c'ha messo solo 10 anni per parlarne

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  4. Devo essere sincera? Da quando scarico acquisto meno, e la cosa non mi dispiace.

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  5. ...

    Salve a tutti,
    anche io nonostante scarichi acquisto l'originale..colonne sonore, dvd e quant'altro.. Mat concordo.
    La questione sulla quale bisognerebbe soffermarsi è l'avvio delle denunce che volente o dolente creano un danno.. sequestri, multe, chiusura linea adsl..sembrerebbe che la quantità di file da scaricare non debba sfiorare i terabyte in quanto i gestori delle linee telefoniche si accorgono dell'anomalo traffico sulla stessa..infine non so se la legge sulla violazione dei diritti d'autore ha un valore nella società odierna diverso al tempo della sua formulazione.
    Strana è la variante a pagamento laddove puoi scaricare tranquillamente ma la questione sulla violazione rimane irrisolta!!
    Lucien si sarebbe un vero miracolo se gli artisti mettessero a disposizione qualcosa ma non tutti lo fanno..

    sfinge

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  6. io scarico puntualmente e a random, per il resto continuo a comprare a scatola "finta" chiusa i soli noti

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  7. @SfinGe: In effetti si pensava che dopo i Radiohead molti altri avrebbero seguito la stessa strada, invece no o quasi. Le cause: l'ottusità delle case discografiche, la codardia dei gruppi di tagliare il cordone ombelicale dalle major e la paura di rimetterci.

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  8. Se un disco mi piace lo compro, è un atto di rispetto verso l'opera stessa. Ho comunque diminuito drasticamente l'acquisto perché ascolto molta musica in streaming, lastfm, blipfm e compagnia cantante. Diciamo che la rete ha notevolmente ampliato la mia conoscenza di autori che non avrei senz'altro avuto modo di sentire a discapito delle entrate delle case discografiche e degli autori stessi.

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  9. io compro piu' o meno uguale, ma ascolto molto di piu' (cioè scarico!), ma è colpa delle ore spese nel traffico.
    io scarico perchè c'è traffico!!!

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  10. @ Indie:
    Mi sembra una motivazione più che giusta!

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  11. Caro Lucien, non posso che concordare. Il fatto di pensare di limitare o fermare il download è una favoletta buona per i gonzi.
    A mio modo di vedere l'industria discografica è in una crisi irreversibile perchè è da almeno 20 anni che sta sbagliando lo sbagliabile, ed ora è venuto il momento della resa dei conti. Mi dispiace perchè questo vorrà dire meno musica, meno cultura meno tante cose, ma negli anni non hanno investito sulla qualità, non hanno investito sull'educazione dei ragazzi, di quelli che dovrebbero comprare oggi e che dovrebbero continuare a comprare domani. Se guardi, oggi comprano musica originale solo i grandi appassionati come noi ed una piccolissima parte dei ragazzi. L'industria ha visto i musicofili come polli da spennare e gli artisti come saponette da vendere: più miopi di così era difficile.
    A me personalmente non piace come qualità la musica compressa - downloadata, ed ho una collezione di migliaia di titoli, ma sono un collezionista ed è da 30 anni che compro con regolarità. Siamo eccezioni, lo sei tu, lo è Mat e suppongo i tuoi abituali lettori. Noi siamo minoranza e tra i ragazzi di oggi credo che la percentuale di collezionisti sia abbondantemente sotto lo 0,00 ecc.
    Un mondo che sta finendo quello dei dischi e dei cd, diventerà sempre più un mercato di nicchia, un cimitero di elefanti.
    ciao Elefante Lucien, un saluto da Elefante silvano.

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  12. Mah... Io ho un figlio di 14 anni, quasi 15, che da quando ha un vecchio computer collegato a Internet temo che scarichi a manetta. E tuttavia, questo gli ha dato anche il gusto di avere (fisicamente) ciò che gli piace. Così, appena può, fruga in qualche vecchio negozio pieno di roba, e viene a casa con CD orgogliosamente acquistati a 6, 7 euro.
    CD che, prima, non avrebbe nemmeno desiderato, in quanto per lui sconosciuti.
    Comunque, sia ben chiaro che io sono ligia e non scarico niente e do il buon esempio. Dovrebbero premiarmi con una fornitura eterna, no?

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