martedì 18 ottobre 2011

This must be the place: luci e ombre

La critica è stata divisa fin dalla presentazione a Cannes (ma perché far passare così tanti mesi per l'uscita?). Difficile eguagliare la genialità pop de Il Divo. In ogni caso, nel bene e nel male, una svolta per il cinema di Sorrentino. 

Lezione di makeup in ascensore















LUCI

I dialoghi pungenti e le battute fulminanti di Cheyenne:
Una rockstar non dovrebbe avere figli. Magari ti esce fuori una stilista strampalata.
Non sto cercando me stesso: sono in New Mexico, non in India.


L'originalità, l'eleganza estetica e la potenza visiva di Sorrentino (su questo fronte, in Italia nessuno come lui) totalmente a suo agio in situazioni e location nuove per il suo cinema.

La prova di Sean Penn:
La capacità di far vibrare e recitare ogni parte del corpo. Ottimi come sempre gli attori diretti dal regista napoletano.

OMBRE
Qualche deja vu di troppo sulla provincia americana.

Nei film precedenti il regista ci aveva stupito con colonne sonore eccezionali. Anche questa mi è piaciuta, ma siamo più nella normalità (quella forse a cui aspira Cheyenne).

Quello che ho indicato come un pregio rischia di diventare un limite, cioè il virtuosismo che sfocia in manierismo e la pretesa di rappresentare personaggi senza supportarli con un minimo di storia.

13 commenti:

  1. Il film mi è piaciuto non posso dire bello ma è piaciuto, lo trovo un po' straniante, cmq da vedere!
    Si, forse un po' troppe cose messo assieme nella trama.

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  2. Tra oggi e domani mi sparo sia questo che Cronenberg.
    Sono molto curioso di entrambi.

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  3. Condivido sia le luci sia le ombre, Lucien. Nel complesso però l'ho apprezzato, passando dal sorriso per le battute/pillole di saggezza pop di Cheyenne (strepitoso Sean Penn) sino ai momenti più toccanti e amari. Mi è piaciuta tantissimo la scena del concerto di David Byrne, ottima l'idea di partire dalla scenografia e poi piano piano arrivare alla band che suona sul palco, allargando gradualmente il campo :)

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  4. @ SigurRos - Sull'amaca:
    Più luci che ombre! :)

    @ Mr James Ford:
    Cronenberg stavolta non mi attrae più di tanto, ma lo vedrò.

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  5. Mi è piaciuto molto e ho voglia di rivederlo.

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  6. e la cover del brano di Bonnie Prince Billy, fa cagare!

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  7. Cover di Lay and love: mi ha fatto venire voglia di riascoltarmi l'originale ;)
    Mannò dai, c'è di peggio :)

    @ Lucien: più luci, altro che.

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  8. A me è piaciuto molto. Pochissime ombre.

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  9. C'è anche chi l'ha stroncato di brutto, evidenziando la tipica puzza sotto il naso di certa critica per gli autori di casa nostra:
    spietati.it/z_scheda_dett_film.asp?idFilm=3895

    I limiti ci sono, ma non così grossi da sommergere gli aspetti apprezzabili e soprattutto da meritarsi un 4.5!

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  10. L'ho visto oggi. Mi è piaciuta un sacco la prima parte, ambientata in Irlanda, mentre mi ha un po' deluso il road-movie negli States. Strepitosa Frances McDormand, e bella l'atmosfera eccentrica della villa irlandese (mi ha ricordato un po' i "Tanenbaum" di Wes Anderson). Anche Byrne fa la sua porca figura (una delle migliori "cose" della parte States). Luci ed ombre, sicuramente, ma un 4,5 mi sembra eccessivamente severo. Proprio da spietati. Tra il 6 e il 7 per me.

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  11. @ Alligatore:
    Concordo: molto meglio la prima parte.

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  12. Credo che sia uno dei pochissimi film sul quale leggo recensioni concordi: anche io nella mia recensione ho parlato più o meno dei tuoi stessi punti e come noi il resto della blogosfera. In quanto alla critica, quella più cattiva è stata la francese, l'italiana francamente non l'ho seguita molto e non saprei dirti se sia effettivamente divisa.

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