lunedì 18 febbraio 2019

Le quote musicali

L'idiozia è dilagante: dopo le polemiche demenziali di Sanremo, è arrivata anche la proposta di legge sulla quota italiana obbligatoria di canzoni alle radio. Già ora io ascolto poco e niente le radio nazionali perché ti ammazzano di musica di merda e pubblicità; infatti, a quanto pare, le cinque principali emittenti già trasmettono il 50% di musica fatta in Italia, per cui come sempre ai piani alti sono anche male informati.
E se anche non fosse? Con una norma del genere si potrebbe ascoltare più musica alternativa e di qualità o dosi ancora più massicce di letame sonoro? Già solo il titolo della proposta di legge sa di ventennio: “Disposizioni in materia di programmazione radiofonica della produzione musicale italiana”. Chi ha memoria o ha studiato un po' di storia sa che è successo: si comincia così, poi arriva l'obbligo di utilizzare il termine brioscia invece di brioche, insalata tricolore invece che insalata russa e via dicendo; in un cerchio che si stringe lentamente prima verso l'omologazione e poi in territori abbastanza pericolosi da MinCulPop. E chi non dovesse rispettare le quote? A chi sostiene che in Francia esiste questa forma di tutela, ribatto che l'Italia ahimè non è la Francia; anche se bisogna ammettere che a livello musicale non c'è gara (a nostro vantaggio).

Si è dichiarato favorevole una mente illuminata come Claudio Cecchetto ("Se davvero aiuta i nostri talenti, perché non provarci un po'?") 
Prepariamoci quindi ad una stagione gloriosa con i nuovi Sandy Marton (anche se era di Zagabria l'abbiamo adottato con entusiasmo), Sabrina Salerno, Via Verdi e DJ Francesco, per citare alcuni dei talenti lanciati dall'autore di Gioca jouer.

11 commenti:

  1. Ciao ...sta sicuro che non diventerà mai legge!

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    1. Probabile che vada ad aggiungersi a una delle tante proposte ridicole, come quella del ritorno del servizio di leva militare.

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  2. dovesse entrare in vigore penso che si finirà sempre e soltanto per una radio a metà fra "Bei vecchi tempi andati" e la solita roba commerciale.

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    1. Un'assurdità, come se ascoltare più musica nazionale faccia diventare più "italiani"

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  3. Intanto comincia con darmi "del voi"

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  4. Ascolto solo Radio Tre e lì di musica commerciale nemmeno l'ombra. La proposta mi pare molto più che demente, ovviamente. Immagino sia solo la solita cretinata degli attuali governanti cretini.

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    1. Su Radio Tre ci sono un paio di programmi musicali che quando capita ascolto volentieri: L'idealista e Sei gradi.

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  5. Prendendo spunto dalla tua legenda voti direi "Una cagata pazzesca."

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