lunedì 25 novembre 2019

Capitalismo e parassiti

Un film e un libro con approcci distanti anni luce affrontano lo stesso tema tristemente comune e attuale: gli effetti nefasti del capitalismo globalizzato.
Nella Corea del Sud rappresentata in Parasite la lotta di classe è stata ormai soppiantata dalla guerra tra poveracci. Bong Joon-ho racconta la marginalità contemporanea con sarcasmo e humour nero in una metafora geniale e tagliente della nostra società sempre più competitiva e nello stesso tempo indifferente verso gli ultimi o con chi è caduto in disgrazia. Senza dubbi uno dei film dell'anno. Se non l'avete ancora visto, non leggete assolutamente nulla della trama e ve lo godrete al cento per cento.

La prima volta che ho conosciuto Marta Fana (ricercatrice di economia a Scienze politiche a Parigi) era in TV, contrapposta all'intoccabile Farinetti, il cui perenne sorriso di fronte alle critiche centrate della ragazza, si è congelato in un ghigno. Sto leggendo il suo libro (scritto col fratello Simone) che va in profondità, alle radici delle imprese parassitarie che hanno fatto impoverire milioni di lavoratori in Italia e in tutto il mondo con la complicità di quei governi che hanno contribuito a far diminuire i redditi, le tutele, i diritti, fino a far scomparire la prospettiva di un futuro decente.


Uno dei tantissimi esempi è quello di mio figlio, neo-laureato in scienze statistiche: per poter lavorare ha dovuto accettare due diversi impieghi (un contratto di sei mesi, poi un altro di un anno) il primo a 600 e il secondo a 700 euro mensili. L'affitto dell'appartamento in cui vive a Bologna è di 900 euro (devono dividerlo in quattro).

Si tratta di attrezzarsi, di giocare in anticipo, prima che qualcuno possa utilizzare la rabbia e la disperazione per dividere gli ultimi dai penultimi. Ci stanno già provando i nuovi imprenditori della paura, a scavare nei drammi che lo sfruttamento impone nelle vite di milioni di persone, in quel senso di insicurezza che travolge chi non ha nulla. Stanno provando a scaricare la rabbia verso il basso per poter liberare l'alto...

8 commenti:

  1. Ricordo anch'io quel duello tv tra Marta Fana e il viscido Farinetti (sono orgoglioso di non essere mai entrato da Eatitaly): oggi chi parla di precariato e sfruttamento (ammesso che si riesca a farlo in tv e sui giornali) viene visto come uno jettatore o perdigiorno... eppure la realtà la vediamo tutti i giorni sotto i nostri occhi. Restando in campo cinefilo, "Parasite" è piaciuto molto anche a me: rappresenta la fase finale della - ahimè - vittoria del capitalismo, quando cioè gli indigenti non solo smettono di combattere per i loro diritti ma si combattono invece tra loro, scannandosi in una guerra tra poveri. In questo il film di Bong Joon-ho è davvero esemplare.

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    1. Mi era piaciuto molto anche Snowpiercer, però qui ha fatto un salto ulteriore.

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  2. Film visto, e concordo al 100%, libro decisamente da comprare, per cercare di combattere quelli che stanno già dividendo i proletariato con parole razziste e fasciste ormai da troppo tempo. Vero è, che a chi tenta di fermarli veramente, viene dato poco spazio.

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    1. C'è sempre più divario però c'è ancora benessere; quando i risparmi dei nonni (che spesso oggi aiutano figli e nipoti) si esauriranno, qualcosa esploderà.

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  3. Da vedere, sopratutto dopo la tua convincente recensione.
    Grazie

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  4. Uno dei miei film dell'anno.
    Sui risparmi, vengo da una famiglia che non lascerà praticamente niente a me e a mia sorella e cosi' hanno fatto tutti i miei nonni coi loro figli e figlie. Impossibile anche per i miei genitori potersi far aiutare dai propri genitori e questo vale ormai da tantissimi anni anche per me e mia sorella.

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  5. Qualcosa esploderà? Certamente.Comprero' il libro ma non credo che vedrò il film, non mi piace il cinema.

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