sabato 16 maggio 2009

Quei piccoli vuoti da riempire

Avete presente quel senso di vuoto che a volte si avverte appena si è finito un libro o un film entusiasmante che ti ha preso totalmente? Questa sensazione si trasforma poi nella voglia di ritrovare subito un'altra storia coinvolgente in cui tuffarsi e immergersi. E' un po' ciò che mi sta accadendo in questi giorni con la musica dopo la sbornia di "The Hazards of Love" dei Decemberists, ascoltato e riascoltato per tutto il mese di Aprile alternato ad un altro paio di ottimi dischi dell'ondata primaverile: Swoon dei Silversun Pickups e Two Suns di Bat for Lashes. In seguito ho ascoltato diverse nuove uscite sperando invano di ritrovare quel sapore. Pazienza, nell'attesa che qualcosa di bello arrivi a me senza cercarlo insistentemente, tornerò ai miei classici. Ieri ho ascoltato il nuovo Wilco in uscita solo il 30 giugno, ma già disponibile in streaming nel sito ufficiale; di primo acchito mi sembra un buon lavoro, ma anche in questo caso non è scattato quel qualcosa in più. Una delle band più carismatiche nel panorama folk-rock alternative americano degli ultimi dieci anni merita sicuramente altri ascolti. La copertina è veramente assurda, anche se ha uno strano fascino!

11 commenti:

  1. Conosco la sensazione di vuoto che descrivi... Certi libri, dischi, film o serie televisive ben scritte sono un po' come dei buoni amici che, dopo averti accompagnato per un periodo della tua vita e averti arricchito dentro, se ne vanno lontano...
    La nostalgia, a volte, può essere lacerante.

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  2. degli Wilco una canzone che mi ha sempre lasciato i brividi è "How to fight loneliness"

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  3. Già, la nostalgia... ho finito da poco un libro e per leggerne le ultime trenta pagine ci ho messo un mese perchè sapevo mi sarebbe mancato (ci ho fatto un post pure io). Capita anche sulla musica, a volte. Sui Wilco devo dire che ho sempre pensato che non abbiano mai avuto quel qualcosa che gli Uncle Tupelo avevano, nè loro nè i Say Zu Zu. Ma del resto I Tupelo sono storia ed I Wilco continuano a farla...
    Ciao LUka

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  4. C'è un vuoto da riempire? Mi avete chiamato?

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  5. e' un vuoto che poi torna sempre a riempirsi. No?

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  6. Che strana la nostalgia in un'epoca come la nostra sempre proiettata nel futuro ... filosofia a parte, i Wilco sono tra i miei preferiti e in buon parte concordo con Luka. Del resto da piccolo sono stato folgorato da un live degli Uncle in piena campagna e non sono più guarito ...

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  7. Anche tra i miei preferiti ci sono gli Uncle Tupelo prima e i Wilco (anche con Bragg) dopo. Spero che dopo mesi di poche e neanche tanto brillanti uscite discografiche, questa e quella di Dylan riescano a soddisfare le nostre orecchie...

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  8. aaargh ma ti pare che mi era sfuggita l'uscita dle nuovo degli Wilco!??!?! caro lucien grazie della segnalazione, vedo di recupare al più presto ;-)

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  9. Copertina dell'anno per me :D
    il disco mi pare buono ma devo sentirlo e risentirlo ancora e ancora

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  10. countryfeedback.splinder.com18 maggio 2009 alle ore 23:49

    Il disco non è male, anche secondo me; tuttavia necessita di svariati ascolti.
    Non ho mai perso la testa per Tweedy (nemmeno per Farrar, a dirla tutta) però le cose di questo decennio sono notevolissime.

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