lunedì 18 maggio 2020

L'amore ci farà a pezzi

Per chi con questa musica ci è cresciuto, l'ha suonata e respirata, il 18/05/1980 è una data da ricordare. Spesso si parla a sproposito di dischi o band di culto; mai come nel caso di Ian Curtis e Joy Division il termine risulta appropriato.
Curioso pensare come due tra i dischi che ho più amato provenissero da pianeti apparentemente opposti tra loro: i volti bruciati dalla luce dei Talking Heads di Remain in light e il bianco e nero funereo di Closer.



Il lato bianco del mio Unknown Pleasures. Lo ricomprai nuovo di zecca con Closer quando Nannucci (BO) all'inizio degli anni '90, decise che era il momento di svendere tutti i vinili a poche migliaia di lire.
Per chi non l'avesse visto, Control di Anthony Corbijn (2007) è nel complesso un buon film che riesce nell'intento di raccontare la biografia di Ian Curtis senza mitizzazioni e a far emergere le peculiarità di una band esteticamente unica nella storia della musica.

3 commenti:

  1. Control di Anthony Corbijn, me lo segno, in questo periodo di astensione forzata dalla sala, recuperiamo cosette interessanti (questa sera, preso dvd in biblioteca, vedremo Velluto blu). E scusa se sono uscito fuori tema.

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    Risposte
    1. Da non perdere, come Blue Velvet con un D. Hopper strepitoso.
      Stasera invece in streaming guarderò I miserabili, Gran Premio della giuria Cannes. Lo aspettavo da tempo al cinema.

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    2. Sì, strepitoso Dennis Hopper, che tornava a Hollywood dopo anni di sex and drugs and rock and roll ... strepitosa la Rossellini, e Kyle MacLachlan. Un film che ha retto all'usura degli anni, diventando un grande classico.
      Su, I miserabili, vedi commento nell'altro post.

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