venerdì 8 maggio 2020

Prima di noi















Quattro generazioni che attraversano un secolo di storia italiana: dalla prima guerra mondiale ai nostri giorni. Di solito nutro una certa diffidenza per i libri lunghi (come anche i film) e questa è un'opera colossale che tuttavia si legge tutta d'un fiato nonostante le quasi novecento pagine. 
Giorgio Fontana (autore che non conoscevo, classe 1981) ci regala un grande romanzo che poi è la storia di milioni di famiglie italiane; lo fa con personaggi credibili alle prese con la Grande Storia; come lo siamo tutti in fondo e come recita De Gregori ne La Storia siamo noi. Una cicatrice che resta impressa sulla pelle. Si inizia con la disfatta di Caporetto e la fuga di un soldato disertore nelle campagne friulane, per poi proseguire con l'avvento del fascismo, la seconda guerra mondiale, la ricostruzione, le lotte operaie, le contestazioni giovanili, il terrorismo, fino alla globalizzazione e alle fragilità dei giovani del nuovo millennio. Ho rivisto in parallelo la storia dei miei nonni: quello paterno tornato traumatizzato dalla Grecia con i piedi in cancrena e quello materno, falegname analfabeta, inventore di filastrocche romagnole (zirudell) per sfottere i potenti. Poi mio padre, la sua breve militanza in potere operaio e la fede a tratti ottusa di quelli della sua generazione nel sol dell'avvenire; fino alla frattura generazionale di fine anni settanta e l'incapacità di familiari e parenti di capire ogni mia scelta. Infine le problematiche complesse delle giovani generazioni che ho modo di toccare con mano grazie al lavoro che svolgo. Un libro ambizioso sì, ma anche molto coraggioso con riferimenti alla grande letteratura. Progressivamente ci si affeziona ai personaggi e infine ci si innamora di questa saga familiare nella quale mi sono immerso con una passione come non accadeva da qualche anno.
Per la potenza del racconto e per il suo ampio respiro vedrei bene un adattamento cinematografico o ancor meglio seriale.

4 commenti:

  1. Son contento che ti sia piaciuto e anche per me si presta perfettamente a diventare una serie TV. Negli Stati Uniti ne tornerebbero fuori qualcosa di molto bello. Leggendolo ho ripensato spesso al mio nonno materno, fante nella 1GM, e mio nonno paterno autiere e partigiano nei Balcani. Tutti e due tornati dalla guerra con un sacco di medaglie ma soprattutto traumatizzati e segnati profondamente nel fisico. Nessuno dei due amava molto raccontare e detestavano la retorica. Mia madre mi raccontò che a mio nonno vennero i capelli grigi sin nei primi giorni sul fronte x lo shock. Lo sai cosa mi e piaciuto di questo libro? Il fatto che racconta di personaggi tutto sommato "normali".

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    1. E' vero, gli eventi storici narrati attraverso personaggi tutto sommato "normali".

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  2. Interessante, conosco di nome Giorgio Fontana, ma non ho ancora mai letto nulla di suo (mo' me lo segno, mi piace la Storia del '900). Io ti consiglio anche Alessandro Bertante (la "trilogia del mondo nuovo", che per ora ha due volumi, che mi sono letto in questi giorni: Nina dei lupi e Pietra nera, impressionante le analogie con questi giorni, ma non è un indovino, un ottimo giovane scrittore). Ora ho iniziato la biografia di Woody Allenm che sta mantenendo ciò che prometeva ...

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    1. Letta un po' la trama siamo già catturati.. Grazie!!

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