Visualizzazione post con etichetta Islanda. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Islanda. Mostra tutti i post

giovedì 5 aprile 2018

The Terror, la geografia, il fascino dei luoghi incontaminati

Da sempre bistrattata a scuola e insegnata malamente, la geografia mi ha sempre appassionato fin da bambino, come pure  tutti viaggi d'esplorazione nei luoghi estremi della Terra. Il deserto e anche l'Islanda (prima che andasse di moda) sono state alcune delle mete che non dimenticherò mai. Non sempre si possono raggiungere ambienti remoti, allora anche i nostri appennini mantengono intatto il loro fascino. Restare isolati in mezzo alla natura incontaminata è una delle emozioni più intense che si possano provare.

Non è un caso che tra le tante serie d'inizio anno mi abbia colpito The Terror, dal 26 marzo su Amazon prime. La storia è il resoconto immaginato del viaggio di due navi rompighiaccio della flotta britannica (Erebus e Terror appunto) che nel 1845 partirono alla ricerca del famoso Passaggio a Nord-Ovest attraverso l'Oceano Artico. Non fecero mai ritorno e il destino di tutto l'equipaggio è ancora avvolto nel mistero. Le squadre di ricerca trovarono resti di scheletri, intervistarono testimoni inuit e cercarono di ricostruire gli eventi. Bloccati dai ghiacci per due inverni consecutivi, i sopravvissuti decisero di camminare per centinaia di chilometri fino al più vicino avamposto senza mai raggiungerlo. I relitti delle navi sono stati ritrovati solamente due anni fa. L'ambiente e una natura ostile, rappresentati in modo efficace, fungono come da personaggio principale attorno al quale ruotano le vicende umane di ufficiali e marinai in balia degli eventi e al cospetto di una sfida quasi impossibile. Nonostante gli spazi immensi, spesso ripresi dall'alto, (in realtà ricostruiti perfettamente in uno studio a Budapest) un senso claustrofobico di intrappolamento prende gradualmente il sopravvento. La follia serpeggia. Dopo i primi episodi ne sono sono stato catturato anch'io. Da ciò che ho letto sul romanzo da cui è tratto, speriamo non degeneri in un horror puro.

La luna a mezzanotte. Islanda, un po' di anni fa...

lunedì 22 febbraio 2010

Ricordi d'estate e di luce (Islanda 2009)

Ieri finalmente un po' di sole. Non sopporto l'inverno e questo sembra non finire mai, tant'è che oggi siamo ripiombati nel grigiore. Allora per consolarmi ripenso ad Aaron (sempre intento ad ascoltare i Sigur Ros e a scrutare l'orizzonte) e agli altri compagni di viaggio conosciuti l'estate scorsa in Islanda, una terra magica e primordiale dove le nostre giornate non finivano mai tra ghiacciai, vulcani, cascate e bagni caldi. Ebbri di luce come diventano tutti gli islandesi in quel periodo in cui il sole non tramonta mai. Se a noi sembra lungo e grigio l'inverno, provate a immaginare cosa vuol dire farsi sei mesi l'anno quasi sempre al buio. Per forza poi ci sono feste come Jónsmessunótt, organizzata in occasione del solstizio d'estate: un baccanale che dura due giorni. Per tradizione c'è chi si rotola nudo sull'erba ritenendo che la rugiada notturna abbia effetti benefici. L'anno successivo alla fine dell'inverno in Islanda nascono tanti bambini.
Le mie foto con colonna sonora di Sigur Ros e Eddie Vedder.

venerdì 17 luglio 2009

Cosa mi porto dentro al ritorno dall'Islanda

Giornate dove la luce e gli orizzonti non finiscono mai.
L'emozione delle balene nell'oceano artico al 66° parallelo.
I bagni ritempranti nelle acque calde.
I suoni del vento e i mille colori della roccia vulcanica.
Una natura incontaminata e primordiale che ti cattura l'anima e ti fa amare e rispettare la Terra come una grande madre.

Into the Wild

Luca di fronte a Dettifoss, la più imponente cascata d'Europa.


La luna sorge a mezzanotte sul ghiacciaio Vatnajökull.
Fuori Reykjavik senza queste non ci si muove.


Un bagno romantico nelle calde acque del cratere Viti.


Il deserto di sabbia nera. Altre foto