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venerdì 27 dicembre 2019

2019: film e serie dell'anno


In diversi post ne ho già parlato, per cui non mi ripeto. Mi piacciono queste liste di fine anno perché danno la possibilità di recuperare ciò che si è perso per strada: musica, cinema, serie, libri. Insieme agli affetti, tutto quello che ci permette di tirare avanti.

5 FILM
La favorita
Parasite
La donna elettrica
Green Book
Joker

ITALIANI
Il Varco
Martin Eden

DELUSIONI
I morti non muoiono  (Da Jarmush ci si aspetta di più)
Vox Lux 
Suspiria 

SERIE 2019

Chernobyl @@@@@
La serie dell'anno è come un film horror ma è pura realtà.

True Detective @@@@ 
Escape at Dannemora @@@@
Barry II @@@@
Il trono di spade VIII @@@@
Dark II @@@@

Mr. Robot @@@½ (Fuck society!)
Il metodo Kominsky @@@½ (Caustico e geriatrico con battute fulminanti) 
World on fire @@@½ (BBC garanzia di qualità)
Peaky Blinders V @@@½ (Thomans fucking Shelby)
Mindhunter II @@@½
The Handmaid's tale III @@@½
La fantastica signora Maisel II @@@½
After Life @@@½  (Ricky Gervais patrimonio dell'umanità)
The end of the f***ing world @@@½ (Troppe aspettative, 1° stagione inarrivabile)

Watchman @@@
Undone @@@
Gomorra IV @@@
Big Little Lies @@@
Fleabag II @@@
Counterpart II @@@
The Long Song @@@

Collateral @@½
Killing Eve II @@½
The OA II stagione @@½ (Come entrare in un labirinto e non trovare più l'uscita. Peccato!)
Love, Death + Robots @@½
I am the night @@½
Suburra @@½
Russian Doll @@½

Carnival Row @@
The Crown III @@ (La puntata sulla noia del principe Filippo è stata il colpo di grazia)
Another Life @½
Osmosis @ 

giovedì 27 dicembre 2018

2018: le dieci serie dell'anno in 20 righe

















Annata notevole per qualità e varietà. Sulla teiera siamo diventati parecchio selettivi e abbiamo messo in lista le dieci più apprezzate.

1) Barry (HBO)
Eccezionale, ma stranamente non ancora distribuita in Italia. Ne ho parlato in questo post.

2) The End of the F***ing World (Channel 4/Netflix)
Tratta da una graphic novel, è stata la sorpresa dell'anno. La fine del mondo ovvero la fine dell'adolescenza per due ragazzini anarchici ed asociali in fuga da tutto e da tutti. Puntate brevi da venti minuti e colonna sonora molto originale.

3) Hard Sun (BBC - Timvision)
Titolo preso in prestito da una canzone di Bowie per una serie inglese poco conosciuta in Italia. Alla Terra sono rimasti pochi anni di vita: cosa può succedere a chi si ritrova tra le mani un'informazione del genere? post

4) Sharp Objects (HBO/Sky)
Jean-Marc Vallée + HBO + Amy Adams

5) The Terror (Amc -Amazon prime)
Il gelo e la follia. Una serie metafisica: una delle più terrificanti degli ultimi anni.  post

6) Peaky Blinders IV (BBC-Netflix)
Cillian Murphy e la sua gang non tradiscono mai, anche se alla quarta stagione si avverte qualche scricchiolio.

7) A Very English Scandal (BBC - Sky)
Hugh Grant e Stephen Frears magistrali nel raccontare le vicende dello scandalo che travolse il leader liberale Jeremy Thorpe. Il regista inglese ritrova tutta la sua verve sarcastica nella capacità di rappresentare l'ipocrisia della società inglese a cavallo fra due decenni ('60 e '70). post

8) Killing Eve (BBC America - Timvision)
Come non amare Villanelle, la folle e sociopatica serial killer coprotagonista insieme a Sandra Oh Peccato solo per il finale forzato, altrimenti si sarebbe piazzata più in alto.

9) L'amica geniale (Rai-HBO)
Al di là del marketing martellante, della censura e degli odiosi e ripetuti spot, per la tv generalista un allineamento di pianeti che difficilmente potrà ripetersi: grande storia, ottima regia e una bellissima colonna sonora minimalista.

10) The Handmaid's Tale II (Hulu - Timvision)
La prima stagione ha sfiorato la perfezione ed è già un cult. Questa seconda purtroppo perde parecchi punti, anche se resta su un buon livello.

DELUSIONI

Better Call Saul IV
Trust
Altered Carbon
Maniac

sabato 15 dicembre 2018

2018 in musica: canzoni, album, concerto dell'anno

Da quando c'è la rete qui sulla teiera mi piace condividere novità interessanti (a volte anche entusiasmanti) purtroppo però non mi sono mai annoiato come quest'anno nell'ascoltare nuove uscite. Tutta la rete e milioni di ascolti a disposizione, però (parafrasando Forma e Sostanza di C.S.I.) Comodo ma come dire poca soddisfazione. Siccome ho bisogno della mia dose giornaliera, negli ultimi mesi sono spesso andato a ripescare nel passato recuperando ascolti molto datati ma sempre eccezionali: in particolare Traffic, Soft Machine, Brand X e ovviamente Gong.
Tornando comunque al 2018, qualcosa si salva e merita.

LA CANZONE
L'ultimo lavoro degli Editors non mi ha esaltato, diciamo un 6½ di stima. La versione elettronica della title track ha un fascino vintage irresistibile, ma quella acustica ha qualcosa di magico e potente.




IL CONCERTO
American Utopia non passerà alla storia come un album fondamentale, ma per come sa rappresentare la sua musica dal vivo David Byrne è uno degli ultimi artisti geniali ancora in circolazione.




















ALBUM

Rhye - Blood
Sembra Sade, ma è Mike Milosh, voce maschile del duo canadese Rhye. Mischiano con raffinatezza R&B a dream-pop.










Dopo gli esordi punk-hardcore ha messo il suo talento al servizio della melodia componendo due album di ballate acustiche dal sapore beatlesiano con echi di Simon & Garfunkel. Siamo abituati alla ridondanza, ai cofanetti deluxe e anch'io in un primo momento sono rimasto spiazzato dalla brevità di dieci brani che non superano i due minuti e mezzo: sono come miniclips d'autore che condensano il meglio in poche immagini. Mai come in questo caso il motto less is more risulta azzeccato. Qua



J. Mascis - Elastic Days

Classe '65 e ancora tanta classe da vendere.









Me lo ricordo in The Commitmens di Alan Parker ambientato a Dublino; un ragazzino dai capelli rossi. Ha iniziato a suonare per le strade della capitale irlandese a 13 anni e dopo tanti anni ha ancora qualcosa da dire. Disco caldo come un abbraccio grazie anche all'uso di Hammond e fiati. Qua







Impossibile non apprezzare l'electro-soul di James Mathé:  songwriter, producer, e musicista londinese che usa lo pseudonimo di Barbarossa. Poco conosciuto in Italia.

Don't Enter Fear


IL VIDEO
Valerio Mastandrea si presta ad una spassosa pantomima. Da notare intorno al minuto 2:30 le due locandine di Non essere cattivo, di cui una mezza strappata.


DISCHI ITALIANI
Guarda un po' chi si rivede!

Ustmamò - Il Giardino che non vedi
Disco autoprodotto tramite crownfunding sulla piattaforma musicraiser.

Massimo Zamboni - Sonata a Kreuzberg
Qua il nuovo progetto dell'ex C.C.C.P - C.S.I. con Angela Baraldi incentrato su Berlino.
Qui si può ascoltare/scaricare.

mercoledì 20 dicembre 2017

2017 up & down - musica

Come ogni dicembre che si rispetti nei blog e nei siti musicali fioccano i classificoni di fine anno; qui sulla teiera volante mi limito ai quattro album che hanno procurato più gioie ai piloti. Per fortuna c'è sempre più vita oltre X-Factor, Fazio, The Giornalisti, lo pseudo indie pop e il 99% delle radio che propinano la stessa sbobba uniforme.

Black Grape - Pop Voodoo
Una delle delle vere sorprese. A vent'anni di distanza sono ricomparsi i Black Grape con un album bello carico fin dal titolo. Sciabolate funky e cori contagiosi da pub in un reload miracoloso della scena di Madchester che ebbe negli Happy Mondays il gruppo di punta.

Arcade Fire - Everything now
Resta sempre l'annoso problema degli album e degli anni che passano anche e soprattutto per band dagli esordi così folgoranti; è difficile però trovare di meglio parlando di main stream come ormai pare siano avviati a diventare.


Balmorhea - Clear Language
Dopo cinque anni di silenzio è un notevole ritorno quello dell'ensemble texano. Post-rock dalle atmosfere oniriche, senza ridondanze e con un equilibrio mirabile tra sonorità acustiche ed elettroniche. Less is more: la mia musica da meditazione e da sottofondo per quest'inverno appena iniziato.





DISCO ITALIANO

Julie's Haircut - Invocation and Ritual Dance of My Demon Twin
Sulle antiche piste tracciate dei Can. Ipnotici, circolari, psichedelici e soprattutto curiosi di spaziare ed esplorare, senza ansie da prestazione o singoli da lanciare. In Italia pochi hanno il coraggio di spingersi così avanti e contaminare in modo originale l'idea di Kraut Rock.

GRANDE ATTESE PER...
David Byrne con un nuovo disco e udite, udite: tre concerti in Italia. Il biglietto è già in cassaforte!

Johnny Marr (ex chitarra degli Smiths) e il suo nuovo progetto molto interessante.
Qui sotto un'anteprima.

mercoledì 13 dicembre 2017

2017 up & down - Le serie

Annata eccezionale per quantità e qualità. Se vi siete persi qualcosa qui sotto trovate una sintesi in crescendo: dal peggio al meglio.

[down]

Tin Star 
Di solito la presenza di Tim Roth è una garanzia; purtroppo non in questo caso. Una serie per me disastrosa che sembra scimmiottare Fargo, con personaggi artificiosi e un finale ridicolo.

Philip K. Dick’s Electric Dreams
La bibliografia di Philip Dick è ancora un'autentica miniera d'oro e quindi grande era l'aspettativa quanto la delusione. Abbandonata dopo aver visto i primi episodi.

1993
In calo rispetto alla prima stagione che già non era esaltante.

[middle]

Fargo 3
Quando le stagioni si susseguono bisogna avere qualcosa da dire e stavolta in Fargo, a parte qualche scatto geniale, c'è poca sostanza. Poco convincente anche Ewan McGregor nel doppio ruolo, mentre il personaggio di Lorne Malvo della prima stagione a carisma si divora il cattivone Yuri Gurka.

Ozark
Jason Bateman (protagonista, nonché produttore e regista di alcune puntate), è un cinico consulente finanziario che di punto in bianco si trova in guai molto seri sia con l'FBI che con il cartello della droga. Parte in sordina, ma poi si rivela sufficientemente coinvolgente e originale.

The Deuce
Talmente corale da risultare dispersiva. Interessante la ricostruzione storica della Grande Mela agli albori della nascita del porno, tra papponi, bar e prostitute. Taglio realistico e solido, quasi documentaristico, ma purtroppo avaro di emozioni. Basti pensare a Boogie Nights e siamo in un altro pianeta.

Gomorra 3
A suo tempo ho letto il libro e mi era piaciuto, così come il film di Garrone. Bene anche le prime due stagioni; giunti alla terza sto cominciando a perdere interesse.

Better Call Saul 3
Amo Saul, avvocato cialtrone dal cuore d'oro, malgrado stia menando il can per l'aia: d'altra parte sfrutta furbescamente l'onda lunga di Breaking Bad e dei suoi orfani.

[up]

Stranger Things 2

E' svanito l'effetto sorpresa ma non i rimandi agli anni '80 a raffica (la musica, i giochi di ruolo, Stephen King, Spielberg, Zemeckis, Lucas, Carpenter). Dal mio punto di vista ancora molto godibile ma un po' sopravvalutata.

Il Trono di Spade 7
Ormai ci sono affezionato, anche se da quando gli sceneggiatori hanno sopravanzato il romanzo, la serie si sta trasformando sempre più in un lotta convenzionale tra il bene e il male.

Alias Grace
Dalla penna prolifica di Margaret Atwood, una miniserie avvincente in sei puntate.

Big Little Lies
Jean-Marc Vallée

Mindhunter
Accendere la luce sull'orrore, sulle sue cause ed i suoi effetti, può rivelarsi un viaggio senza ritorno. clic

Top of the Lake - China Girl

Da Jane Campion una storia intricata ed intensa, ambientata in una Sydney inedita in cui, ahimè, il genere maschile ne esce con le ossa rotte. clic

Suburra
Non delude la prima serie italiana targata Netflix grazie ad un intreccio narrativo solido e ben costruito.

Dark - I segreti di Winden
In una cittadina della Renania circondata da una foresta si dipana una storia inquietante che partendo con un incipit di Albert Einstein (La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un’illusione ostinatamente persistente) ti cattura inesorabilmente . Quanto gli anni '80 di Stranger Things sono pop, qui siamo proprio nell'oscurità come dice il titolo. Prima serie originale tedesca di Netflix.

The Handmaid's Tale
La serie cult dell'anno. clic

[stand by]

Twin Peaks 3
Le opere di Lynch fin dai primi tempi sono un culto, ma non so se e quando riprendere la visione: diciotto puntate così dure e pure non sono facili da digerire, a parte i live al Roadhouse nel finale di ogni episodio.
Momenti magici così solo da David Lynch.

venerdì 30 dicembre 2016

2016 up & down - Le serie TV (aggiornamento)



















[down]

Vinyl 1 stagione
Complicato far funzionare la musica al cinema, anche se scendono in campo pezzi da 90 come Scorsese e Mick Jagger. Perché buttare così tanta carne al fuoco per un periodo già stracarico come gli anni '70 a New York? Perfino un omicidio inutile e forzato con implicazioni che portano la trama a ingolfarsi. Comprensibile soppressione, nonostante la colonna sonora stratosferica.

Dirk Gently - Agenzia di investigazione olistica 1 stagione
Sicuramente c'erano margini di miglioramento, ma questa possibilità dopo il primo episodio non gliel'ho data. Ironia insopportabile, personaggi impresentabili...
Mi dispiace perché ho amato Douglas Adams e Guida galattica per gli autostoppisti. Il suo libro non può che essere migliore di questa robaccia.

[così così]

Westworld 1 stagione
Ero partito con entusiasmo, poi progressivamente si è trasformata in un pippone pseudo-filosofico di notevoli dimensioni. J.J. Abrams o chi per lui si è fatto prendere la mano. Sul tema IA ho preferito la serie inglese Humans.

The Young Pope 1 stagione
Amo Sorrentino. Esteticamente è geniale; dialoghi e sequenze seducenti al servizio di una trama che però non mi ha ammaliato, anzi a tratti mi ha annoiato o lasciato indifferente.

[up]

The Night of
Con John Turturro come protagonista nelle vesti di un avvocato scalcinato, la miglior serie dell'anno. Ne ho già parlato a settembre

Black Mirror 3 stagione
Il futuro è già arrivato senza che ce ne accorgiamo. Terribile come sempre: una garanzia.

Stranger Things 1 stagione
Se n'è parlato qua.

The OA 1 stagione
Sorpresona di fine anno. Una ragazza cieca ritorna a casa dopo essere scomparsa per sette anni, periodo durante il quale ha ritrovato misteriosamente la vista.
Enigmatica ed appassionante: vi terrà incollati al divano o dove preferite fino alla fine.

martedì 27 dicembre 2016

2016 up & down - cinema

Mi divertono le classifiche di fine anno. Mi piace stilarle, ma anche leggerle perché danno la possibilità durante le vacanze natalizie di recuperare film e album persi per distrazione o per mille altri motivi. Per il cinema un anno così così: molto meglio il 2015.
Nella sidebar trovate tutti i film visti sulla teiera con relativi voti da @ a @@@@@. Qui sotto una selezione.

IL MEGLIO













Come ha scritto l'Alligatore: Frantz è un film fortemente pacifista, senti la stupidità della guerra. Girato in un bianco e nero magistrale, dopo il mezzo passo falso di Una nuova amica, segna il ritorno di François Ozon ai grandi temi.























Houda Benyamina, regista francese di origini marocchine è stata premiata con la Camera d’Or per la migliore opera prima a Cannes. Inspiegabilmente senza distribuzione nelle sale in Italia (è stato acquistato e trasmesso da Netflix). Il film è ambientato nel periodo delle rivolte studentesche e delle banlieue nel 2005 in Francia; racconta la storia di due amiche, in particolare Dounia che vive in un ghetto alla periferia di Parigi e cerca di uscire in tutti i modi (soprattutto illeciti) dalle condizioni di degrado che la circondano. Un'opera fresca e vitale con qualche ingenuità perdonabile.





















Quest'anno in vetta tutti film francesi, compreso questo uscito a marzo. Non so se è un caso, comunque recuperate questo gioiellino. Paradossale e stralunato, con una sceneggiatura scarna che però non sbanda mai grazie a dialoghi brillanti e concisi allo stesso tempo. Per l'assurdità delle situazioni e dei personaggi il primo regista che mi viene da accostare è Aki Kaurismaki. 

PODIO ITALIANO

Lo chiamavano Jeeg Robot (Gabriele Mainetti)
S is for Stanely (Alex Infascelli)


Perfetti sconosciuti (Paolo Genovese)

DELUSIONI

Per quanto ci ho giocato e mi piaceva il videogioco, per quanto mi hanno deluso il film e soprattutto Duncan Jones, che dopo le ottime doti mostrate in Moon e Source Code ha diretto qualcosa di indecente. Speriamo si riprenda con il nuovo Mute, prodotto da Netflix. Ulteriore dimostrazione che trasportare un videogioco al cinema è molto rischioso.

Presentato a Locarno lo scorso anno, mi aspettavo qualcosa, (non so bene cosa) dal ritorno di Zulawski. L'intellighenzia cinefila in generale l'ha esaltato, secondo me per partito preso o per vanità. Sinceramente all'inizio della visione ho dubitato delle mie facoltà intellettuali, poi è subentrato un sentimento di irritazione che mi ha accompagnato fino alla fine. Quando il colto si trasforma in sterile gioco cerebrale andando a braccetto con l'immodestia e con la noia.

giovedì 8 dicembre 2016

2016 up & down - musica

Un anno dannato come non se n'erano mai visti. Qualche buon disco ha parzialmente compensato la perdita di monumenti della musica come Bowie, Prince e Leonard Cohen, giusto per fare qualche nome.
Come ha scritto qualcuno, ecco in assoluto le principali cause di morte dei musicisti:
#3 Alcool
#2 Droga
#1 2016

Di solito ai primi di dicembre partono i classificoni, ma qui sulla teiera in clima di sobrietà mi limiterò ai tre album che mi hanno procurato più godimento in un 2016 avaro dal punto di vista musicale e non solo. Per fortuna c'è vita oltre i Coldplay.

Radiohead - A Moon Shaped Pool
Michael Kiwanuka - Love & Hate
Mop Mop - Lunar Love













Miglior antologia
Simple Minds - Acoustic
Rivisitazione intelligente e godibile di canzoni indimenticabili.

La delusione
Bon Iver - Acoustic
Boh, sarò vecchio! Incomprensibile e a tratti inascoltabile.