venerdì 29 maggio 2020

Queen & Slim



















Continua la visione a casa di ottimi film che sarebbero dovuti uscire in sala. Finalmente, dopo mesi che l'aspettavo, ho visto l'esordio al cinema di Melina Matsoukas regista cresciuta nel Bronx: padre per metà greco e metà ebraico; madre di origine afro-cubana e afro-giamaicana. Si tratta di un road movie politico d'altri tempi; la tematica però resta sempre attualissima, visto l'episodio brutale avvenuto pochi giorni fa a Minneapolis.
Presentato al Torino film festival, racconta la storia di due ragazzi che al loro primo appuntamento in Ohio, vengono fermati dalla polizia per una infrazione stradale minore. La situazione precipita, con risultati imprevisti e tragici. Terrorizzati per le loro vite, l’uomo, che fa il commesso in un negozio e la donna, avvocato penalista, sono costretti a fuggire ma l’accaduto viene filmato, il video diventa virale con tutte le conseguenze del caso e con l'America che si schiera.  
Linguaggio e fotografia spesso virano verso il videoclip (mondo da cui proviene la regista) ma nelle due ore ci si appassiona per la fuga di questi due ragazzi. Nonostante qualche situazione forzata, l'estetica e la forza delle immagini sono notevoli. Un film che fa male e fa riflettere.

giovedì 21 maggio 2020

Cinema a casa: Favolacce, Les Misérables, Criminali come noi


















FAVOLACCE (Damiano e Fabio D'Innocenzo, Italia 2020)
Forse avevo delle aspettative troppo alte, però non mi ha coinvolto, né molto convinto. Probabilmente è anche penalizzato dal piccolo schermo e da un audio pessimo, che a tratti non permette di capire bene i dialoghi. Ci sono momenti folgoranti, i volti estraniati dei bambini scelti per interpretare questa favola nera sono perfetti, ma alla lunga tra campi lunghi e silenzi, la storia diventa estenuante, più che disturbante, com'era forse nelle intenzioni dei registi. Ciò non toglie che i due fratelli siano coraggiosi e dimostrino tutto il loro talento: sono giovanissimi perciò sono fiducioso.

I MISERABILI (Ladj Ly, Francia 2020)
Una bomba! Non conoscevo il regista Ladj Ly, che esordisce con il suo primo lungometraggio dove racconta la situazione esplosiva della banlieue parigina in cui è cresciuto. I dannati del nuovo millennio prendono forma e sostanza attraverso i volti e la ribellione degli adolescenti che popolano il quartiere di Montfermeil.
“Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”. Così si chiude, con la citazione dal romanzo omonimo di Victor Hugo, quella che dovrebbe essere la prima parte di una trilogia 



CRIMINALI COME NOI (Sebastián Borensztein, Argentina 2019)
Titolo originale La odisea de los giles è uno degli ultimi film usciti al cinema, conosciuto anche come Heroic Losers. E' una commedia proletaria ambientata nell'Argentina travolta dalla crisi economica del 2001 che rientra a pieno titolo nel genere heist movie, cioè rapine, in questo caso di spiantati, stile I Soliti Ignoti. Si fa il tifo e ci si diverte per questo banda improbabile, in cerca di riscatto e vendetta dai soprusi della finanza che li ha ridotti in miseria. Fantastici tutti: dall'intellettuale anarchico che cita Bakunin, al bifolco semi-analfabeta dalle mille risorse.
Tratto dal libro di Eduardo Sacheri, La notte degli eroici perdenti.

lunedì 18 maggio 2020

L'amore ci farà a pezzi

Per chi con questa musica ci è cresciuto, l'ha suonata e respirata, il 18/05/1980 è una data da ricordare. Spesso si parla a sproposito di dischi o band di culto; mai come nel caso di Ian Curtis e Joy Division il termine risulta appropriato.
Curioso pensare come due tra i dischi che ho più amato provenissero da pianeti apparentemente opposti tra loro: i volti bruciati dalla luce dei Talking Heads di Remain in light e il bianco e nero funereo di Closer.



Il lato bianco del mio Unknown Pleasures. Lo ricomprai nuovo di zecca con Closer quando Nannucci (BO) all'inizio degli anni '90, decise che era il momento di svendere tutti i vinili a poche migliaia di lire.
Per chi non l'avesse visto, Control di Anthony Corbijn (2007) è nel complesso un buon film che riesce nell'intento di raccontare la biografia di Ian Curtis senza mitizzazioni e a far emergere le peculiarità di una band esteticamente unica nella storia della musica.

lunedì 11 maggio 2020

Compie 40 anni il capolavoro della new wave italiana

Inverno 1980/81
Frequentavo l'università a Bologna e uscendo una sera dal mio appartamento in via Sant'Isaia per fare un giro in centro, scoprii per caso il Punkreas, un locale ricavato in una cantina. Entrai e in apparenza pareva una delle tante tipiche osterie di Bologna, ma mi sbagliavo. Dopo pochi minuti il locale underground cominciò a riempirsi di ragazzi e ragazze che dall'aspetto non parevano i tipici frequentatori di osterie. Quella sera suonavano i Gaznevada, gruppo bolognese a me allora sconosciuto, probabilmente in una delle prime uscite di una certa importanza. Suonarono brani dei Ramones, ma anche pezzi loro e malgrado emergesse qualche limite tecnico, si intuiva che stava nascendo qualcosa di nuovo partorito dalla Bologna del '77 di Radio Alice, del movimento e della cultura alternativa, ora già post-punk. Ci si avviava verso territori comunicativi inesplorati che avrebbero portato alla luce personaggi geniali come Andrea Pazienza ( a cui piacevano) e Scozzari. Un'onda che aveva già fatto emergere un gruppo cult come gli Skiantos. Da quella sera il Punkreas fu un appuntamento fisso di quell'inverno bolognese. L'anno dopo comprai il loro primo album Sick Soundtrack e constatai che i ragazzi erano non poco migliorati. Abbandonati gli esordi in stile Ramones, i Gaznevada partorirono qualcosa di unico per il panorama ammuffito della musica italiana di quegli anni, creando una nuova prospettiva musicale...Erano i figli del post punk americano e furono bravissimi, autentici surfisti dell'immaginario a prendere l'onda buona della new wave adattandola alla fantasia nostrana che rifletteva nell'universo rock la parte creativa del movimento bolognese del '77. "Sick Soundtrack", primo LP dei Gaznevada, era un ingorgo stupefacente di intuizioni fra Devo e Contortions ('Going Underground'), Talking Heads (Oil Tubes), no wave newyorkese, psichedelia... (Flavio Brighenti).
Nel giro di pochi anni furono purtroppo fagocitati e integrati dal business musicale e probabilmente anche dall'eroina. Comparvero qualche volta in TV in versione synth pop, specie quando uscì il singolo I.C. Love Affair (rispetto ad altre schifezze del periodo non era neanche male), che diventò una hit dance degli anni '80.

venerdì 8 maggio 2020

Prima di noi















Quattro generazioni che attraversano un secolo di storia italiana: dalla prima guerra mondiale ai nostri giorni. Di solito nutro una certa diffidenza per i libri lunghi (come anche i film) e questa è un'opera colossale che tuttavia si legge tutta d'un fiato nonostante le quasi novecento pagine. 
Giorgio Fontana (autore che non conoscevo, classe 1981) ci regala un grande romanzo che poi è la storia di milioni di famiglie italiane; lo fa con personaggi credibili alle prese con la Grande Storia; come lo siamo tutti in fondo e come recita De Gregori ne La Storia siamo noi. Una cicatrice che resta impressa sulla pelle. Si inizia con la disfatta di Caporetto e la fuga di un soldato disertore nelle campagne friulane, per poi proseguire con l'avvento del fascismo, la seconda guerra mondiale, la ricostruzione, le lotte operaie, le contestazioni giovanili, il terrorismo, fino alla globalizzazione e alle fragilità dei giovani del nuovo millennio. Ho rivisto in parallelo la storia dei miei nonni: quello paterno tornato traumatizzato dalla Grecia con i piedi in cancrena e quello materno, falegname analfabeta, inventore di filastrocche romagnole (zirudell) per sfottere i potenti. Poi mio padre, la sua breve militanza in potere operaio e la fede a tratti ottusa di quelli della sua generazione nel sol dell'avvenire; fino alla frattura generazionale di fine anni settanta e l'incapacità di familiari e parenti di capire ogni mia scelta. Infine le problematiche complesse delle giovani generazioni che ho modo di toccare con mano grazie al lavoro che svolgo. Un libro ambizioso sì, ma anche molto coraggioso con riferimenti alla grande letteratura. Progressivamente ci si affeziona ai personaggi e infine ci si innamora di questa saga familiare nella quale mi sono immerso con una passione come non accadeva da qualche anno.
Per la potenza del racconto e per il suo ampio respiro vedrei bene un adattamento cinematografico o ancor meglio seriale.

mercoledì 6 maggio 2020

Blob pandemico

Insieme ad Ultravox, Siouxsie e Clash, gli Stranglers sono stati fra i gruppi che ho più seguito ai tempi dell'esplosione del punk. The Raven lo acquistai quando per la prima volta entrai in un negozio di dischi a Londra nel 1979 in piena era post punk. Sembrava di essere nel paese dei balocchi. Furono gli unici ad utilizzare costantemente le tastiere grazie al tocco inconfondibile di Dave Greenfield. Purtroppo anche lui è stato portato via dal coronavirus.



LINK E RIFLESSIONI

"Vedrete tra 15 giorni richiudono tutto, troppa gente in giro!" Sentenziò l'umarell in fila per comprare una pianta di pomodoro. (Visto e sentito oggi con le mie orecchie al consorzio agrario).

La retorica del saremo migliori e abbiamo imparato a fare cose nuove... Da 1 a 10 quanto hanno fracassato queste pubblicità con il loro sottofondo musicale caramelloso?

Nel libero mercato dell’informazione vince chi riesce a catturare l’attenzione e poi a tenerla ed è noto che la paura è un gancio eccellente. La copertura mediatica accordata al Covid-19 è stata, fin dall’inizio spropositata, frenetica e allarmistica. da Wuming ammalarsi di paura

Vita da reclusi desideranti: cinque serie dinamiche. (Mauro Baldrati su Carmilla)

Il virus ha prodotto una nuova figura in Italia: il nuovo bigotto volgarmente chiamato “restocasista martire. da Leoniblog - Il nuovo bigotto

domenica 3 maggio 2020

Cara catastrofe 7 - Sfinge testa di morto

Incontro pomeridiano sul muretto del giardino. Che sia un segnale positivo? (Fine del lockdown: escono tutti, perfino la sfinge testa di morto in pieno giorno). Oppure della serie morirete tutti, parola di Acherontia atropos.
Se vi ricordate la si trova nella locandina de Il silenzio degli innocenti sulle labbra di Jodie Foster.