giovedì 21 maggio 2020

Cinema a casa: Favolacce, Les Misérables, Criminali come noi


















FAVOLACCE (Damiano e Fabio D'Innocenzo, Italia 2020)
Forse avevo delle aspettative troppo alte, però non mi ha coinvolto, né molto convinto. Probabilmente è anche penalizzato dal piccolo schermo e da un audio pessimo, che a tratti non permette di capire bene i dialoghi. Ci sono momenti folgoranti, i volti estraniati dei bambini scelti per interpretare questa favola nera sono perfetti, ma alla lunga tra campi lunghi e silenzi, la storia diventa estenuante, più che disturbante, com'era forse nelle intenzioni dei registi. Ciò non toglie che i due fratelli siano coraggiosi e dimostrino tutto il loro talento: sono giovanissimi perciò sono fiducioso.

I MISERABILI (Ladj Ly, Francia 2020)
Una bomba! Non conoscevo il regista Ladj Ly, che esordisce con il suo primo lungometraggio dove racconta la situazione esplosiva della banlieue parigina in cui è cresciuto. I dannati del nuovo millennio prendono forma e sostanza attraverso i volti e la ribellione degli adolescenti che popolano il quartiere di Montfermeil.
“Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”. Così si chiude, con la citazione dal romanzo omonimo di Victor Hugo, quella che dovrebbe essere la prima parte di una trilogia 



CRIMINALI COME NOI (Sebastián Borensztein, Argentina 2019)
Titolo originale La odisea de los giles è uno degli ultimi film usciti al cinema, conosciuto anche come Heroic Losers. E' una commedia proletaria ambientata nell'Argentina travolta dalla crisi economica del 2001 che rientra a pieno titolo nel genere heist movie, cioè rapine, in questo caso di spiantati, stile I Soliti Ignoti. Si fa il tifo e ci si diverte per questo banda improbabile, in cerca di riscatto e vendetta dai soprusi della finanza che li ha ridotti in miseria. Fantastici tutti: dall'intellettuale anarchico che cita Bakunin, al bifolco semi-analfabeta dalle mille risorse.
Tratto dal libro di Eduardo Sacheri, La notte degli eroici perdenti.

12 commenti:

  1. Favolacce, da qualcuno odiato, da qualcuno amato, voglio vederlo.

    I miserabili su carta proprio non fa per me, però un film così bene accolto va visto.

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    1. Favolacce più che altro mi ha un po' deluso, visto l'ottimo esordio del primo film.
      I Miserabili invece è una delle cose migliori viste quest'anno insieme a Jojo Rabbit.

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  2. Capisco cosa dici su Favolacce, film da cinema, che sul piccolo schermo perde ... per questo aspetteremo a vederlo se uscirà mai al cine (oppure lo vedremo con tv non a pagamento). Abbiamo invece pagato volentieri per vedere I Miserabili, iscrivendoci a favore del cinema dove andiamo di solito, sperando aiuti. Il film è un pugno nello stomaco (non alla maniera di Lynch, visto ieri sera il cult Velluto blu, stupendo ancora magnificamente cult-movie). Vedendo I Miserabili ho pensato a quanti anni sono passati da L'odio di Kassovitz. Tanti, tanti ... film decisamente forte, come allora quello di Kassovitz. Il film argentino non lo conoscevo, ma visto la tua rece me lo segno.

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    1. A giugno riaprono le sale, ma a questo punto speriamo nel cinema all'aperto.

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  3. Eccomi tornato. Il 27 qui sapremo se i cinema potranno riaprire e in che modo. Ho letto che in Italia, oltre al distanziamento in sala, vorrebbero impedire la vendita di bibite e cibo e vorrei che qualcuno di loro mi spiegasse come, con queste condizioni, potrebbero riaprire e vivere i cinema.
    Andrea

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    1. Non lo so guarda, spero che riaprano anche per andare a vedere Tenet.

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  4. Il mio blog nuovo ma ancora in costruzione artigianale è questo: andreaconsonniwrong.blogspot.com

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  5. Ciao, sono una nuova follower del blog.
    Favolacce volevo vederlo in queste sere...dici che sarà adatto anche ad una bimba?
    Se ti va di fare un giro, ho un blog (appena nato) anche io.
    Buona serata

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    1. Ciao, benvenuta.
      No, non è adatto per niente.
      I blog sono démodé, ma sono belli anche per quello. :)

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  6. "I miserabili" è stato uno dei film più belli del 2019, quasi una versione aggiornata de "L'odio" di Kassovitz.

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