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martedì 2 luglio 2019

Lasciatemi andare

Nel sogno accompagno mia madre in una bellissima struttura dove possono prendersi cura di lei. Dentro di me sento che c'è qualcosa che non va: mi segue poco volentieri con i suoi passi incerti. A un certo punto mi giro ed è scomparsa. La cerco disperatamente, ma nessuno l'ha vista e temo che si sia persa anche per via della malattia che le ha azzerato la memoria e l'orientamento.
Comincio a girovagare, poi vengo attratto da una musica che proviene dal cortile di casa sua. Mi avvicino e mi ritrovo in mezzo ad una compagnia di ballerini e musicisti: sembra di essere entrato in un musical, tipo Hair o Across the Universe. Tutti suonano e ballano intorno a mia madre. Lei indossa un cappello con abiti colorati da figlia dei fiori e canta felice. Con mio stupore però, il brano non è Aquarius o un pezzo dei Beatles come ci si potrebbe aspettare, ma una vecchia canzone di Mino Reitano, di certo un ricordo della mia infanzia, quando al sabato si guardava Canzonissima. Sta proprio cantando il ritornello che dice: Avevo un cuore che ti amava tanto. Di fianco a me due ragazzi provenienti dal gay pride mi dicono con un marcato accento milanese (chissà perché): Certo che tua madre è una forza della natura! Se fosse una pittrice, mica farebbe degli acquarelli tenui e delicati...

Mi sono svegliato piangendo, per poi riaddormentarmi col sorriso sulle labbra dopo essermi appuntato il sogno per paura di dimenticarlo. Era esattamente l'una di notte di domenica scorsa, il giorno prima del suo funerale.
E' stato un periodo molto duro, ma questo per me è stato un sogno bellissimo. Da tanto tempo, da quando si era accorta che la mente la stava abbandonando, anche lei se ne voleva andare. Chissà, forse proprio in quel posto in cui l'ho vista cantare e ballare.

venerdì 22 giugno 2018

E intanto in Ungheria cancellano il musical Billy Elliot...

L’Opera nazionale di Budapest ha annullato 15 repliche del musical Billy Elliot dopo le accuse del giornale filo-governativo Magyar Idők di “voler convertire all'omosessualità i giovani spettatori". Qua

Se avevo qualche dubbio riguardo un eventuale viaggio in Ungheria e in particolare a Budapest, questa notizia mi ha definitivamente chiarito le idee. Non è un caso che nel 2010 sia stato inaugurato un Consiglio per i media che ha trasformato l’editoria pubblica in un mezzo di propaganda. Che bel posto sta diventando l'Europa! Specie quella dell'est tanto presa ad esempio da alcuni nostri politici.
L'intro del film sulle note dei T. Rex.

venerdì 16 giugno 2017

Potere della settima arte: autobiografia cinematografica #1

Negli anni '70 nel piccolo paese in cui sono cresciuto c'erano ben tre sale. Io abitavo in un appartamento che si trovava proprio di fianco all'ingresso del glorioso Cinema Italia dove fin da bambino ho trascorso tutte le domeniche pomeriggio.
Che cosa ci porta ad amare un film per poi elevarlo nel corso degli anni allo status di cult personale? Nella lista che segue mi sono divertito a tracciare un percorso che in quattro fasi attraversa idealmente la passione per il cinema con le visioni che per differenti motivi hanno contribuito alla mia formazione.

ADOLESCENZA (CON TANTA FANTASCIENZA)
  • 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (Boris Sagal - 1971) 
    Charlton Eston, ultimo sopravvissuto ad un virus planetario, ha acceso fin da ragazzino la mia fissa per il genere post apocalittico; da allora non ne perdo uno (ciofeche incluse).

  • 2001 Odissea nello spazio (Stannley Kubrick - 1968) 
    Devo averlo visto a 12-13 anni al cinema parrocchiale senza capirci una mazza. Eppure quelle immagini, quella musica, qualche effetto l'hanno avuto...

  • Arancia Meccanica (Stanley Kubrick - 1971)
    Ero già più grandicello (16-17) e ne uscii traumatizzato, frastornato, ma soprattutto affascinato. Un colpo di fulmine e l'inizio di un amore assoluto per un genio.

  • Harold e Maude (Hal Ashby - 1971)
    Un toccasana per chi nell'adolescenza ha ben presto manifestato insofferenza verso l'omologazione e l'autorità.

  • Novecento (Bernardo Bertolucci - 1976)
    Le nuove uscite arrivavano nelle sale di paese un paio di anni dopo la prima visione. Questo film alla soglia dei 18 anni è stata un'esperienza formativa.

  • Tommy (Ken Russel - 1975)
    La scoperta che il connubio musica e cinema poteva generare una miscela esplosiva. Allucinato dal vortice di immagini al ritmo della musica degli Who. Da questo film, da Il fantasma del palcoscenico, Jesus Christ SuperstarHair e Rocky Horror Picture Show (visti più tardi) è nata l'esaltazione per i musical.

via


domenica 5 febbraio 2017

Le emozioni e le citazioni di La La Land

L'ha intuito perfino la mia sconosciuta vicina di sedia. Ha passato quasi tutto il primo tempo a smanettare con il cellulare e durante la pausa ha ammesso candidamente con le amiche: Ne ho visto poco, però ho capito che mi piace. E dire che avevamo aspettato una settimana per evitare la ressa al cinema.

Dopo le dettagliate disquisizioni su cosa sia oggi il jazz; se si tratta o no di un musical con tutti i crismi e via dicendo, cosa aggiungere ancora su un film del quale si è letto e detto di tutto e di più? Pochissimo, se non che Damien Chazelle è un fuoriclasse: è giovanissimo e chissà cosa ci regalerà in futuro. Ieri ci siamo lasciati emozionare e trasportare come i due protagonisti, quando volano senza gravità nella scena dell'osservatorio. Per chi ancora non l'avesse visto: approcciatevi senza troppi filtri; non per sospendere il giudizio, ma per goderne a pieno. Io avrei già voglia di rivederlo e risentire quel giro di piano che entra sotto pelle. E il finale struggente? Indimenticabile!
Nel video in due minuti le citazioni che attraversano la storia del cinema che un utente di Vimeo si è divertito a scovare.

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