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mercoledì 8 aprile 2020

Cara catastrofe 6 - il fascino di dodici suite

Sarà la nostalgia o saranno i tempi dilatati della quarantena, ma in questi giorni mi è tornata la voglia di ascoltare suite musicali. Ve ne sono alcune di una bellezza incommensurabile che non mi stancano mai, specie mentre dedico quei venti minuti di straching ed esercizi per evitare di assumere la forma di un divano o della sedia su cui lavoro. Parliamo di brani di una durata minima di dieci minuti che hanno caratterizzato una stagione musicale ormai sepolta, ma per me indimenticabile.












King Crimson - Starless
: in 12 minuti tutta la dolcezza e il furore della musica. Geni!

Can - HalleluwahUn mantra tribale con un groove funk che manda in trance. Avanti, avanti; i più avanti di tutti nel kraut rock e parliamo del 1971, anno d'uscita di Tago Mago.

Genesis - Supper's ready: suite capolavoro in sette movimenti. A mio avviso una delle più alte espressioni (sia per il livello compositivo che per la complessità dei testi) della musica progressive. Qui in fondo in una meravigliosa versione a fumetti ad opera dell'artista newyorkese Nathaniel Barlam.

Brainticket - BrainticketNel 1971 una banda di fricchettoni provenienti dai più svariati paesi europei si mette in testa di dare una lezione ai californiani su come si fa un disco sotto l'effetto dell'acido lisergico. Ne ho parlato qua!

Gong - The Isle Of Everywhere: L'ultimo viaggione interstellare di Daevid Allen & company.

Supertramp - Fool's Overture: Suite sinfonica che chiude maestosamente l'album Even in the Quietest Moments; siamo nel 1977 e i super-vagabondi qui e con l'album successivo (Breakfast in America) raggiungono il loro apice creativo.

Grace Slick - Theme From The Movie Manhole: una suite di 15 minuti con l'accompagnamento della London Symphony Orchestra, che si dipana potente e delicata allo stesso tempo. La vocalità di Grace esplode in tutte le sue sfaccettature: lirismo, passione e sensualità sorretti da un cantato in cui si alternano inglese e spagnolo.

Date Palms - Honey Devash: Ninna nanna sciamanica del deserto.

Pink Floyd - Atom earth mother: Ogni commento è superfluo. Una versione live della Orchestre Philharmonique de Radio France.

Pink Floyd - Echoes: Come sopra.

Mike Oldfield - Ommadown: 22 anni aveva nel 1975 Mike Oldfield! 

Claudio Lolli - Ho visto anche degli zingari felici:
In questa meravigliosa composizione ci sono parole e suoni che raccontano la mia storia e quello che sono diventato. Uno dei primi post della teiera volante parla di questo.

venerdì 15 giugno 2018

Paz 1988 - 2018

Tre grandi amori della mia giovinezza e di oggi ancora: Andrea Pazienza, Magnus e Bologna. Paz ci lasciò la notte tra il 15 e il 16 giugno, proprio quell'estate in cui decisi di andare definitivamente via di casa. La realtà? Bah!

Da I dolori del giovane Paz (Ed. Milieu - Roberto Farina, 2016)

Le generazioni di oggi sentono ancora la disperazione e l'inquietudine che sentivamo noi, ma noi trovavamo in esse un valore aggiunto e le raccontavamo senza vergogna, con coraggio. Oggi invece tutti sono obbligati a essere felici. Questo è terribile.
Claudio Lolli

Pazienza mi ha aiutato a capire che la cattiveria che avevo dentro poteva essere tirata fuori in modo creativo.
Daniele Luttazzi

L'associazione immediata è con i poeti maledetti, ma non aiuta, perché lui era solare.
Jacopo Fo

Paz è agli antipodi della coglionaggine ottimistica che c'è in giro e di cui i media sono pieni, con tutta quella gente che fa finta di essere allegra per qualcosa che non merita neanche un secondo di attenzione.
Bifo

Individuava, in questa massa di coglioni, quello che poteva dargli denaro. Sono di questa cerchia l'80% dei vari direttori di riviste che prendeva per il culo mollandogli lavori minori in cambio di un sacco di soldi.
Vincenzo Sparagna - su linkiesta una sua intervista interessante.

venerdì 16 febbraio 2018

Dark, Stranger Things e miei anni '80

Il recente successo di Stranger Things e Dark (se n'è parlato qui e qui) mi ha ispirato una rivisitazione personale di quel periodo; una specie di blob soprattutto in chiave musicale.

Un decennio inaugurato col botto da capolavori come Remain in Light, Sandinista, Seventeen Seconds e Closer, l'emblema del post punk.


Le ultime rivoluzioni
New wave, post punk, electro, rap: le ultime vere rivoluzioni musicali sono arrivate a compimento o sono avvenute in questo decennio.

Selezione di concerti
Talking Heads, Bauhaus, Devo, Siouxsie and the Banshees, A Certain Ratio, The Tubes, Simple Minds, Adam and the Ants,Tuxedomoon, Killing Joke, Eurythmics, The Selecter, Talk Talk, Style Council, Miles Davis.

The The 
Genio (poco riconosciuto) di quegli anni. Un polistrumentista capace di appropriarsi dei generi e miscelarli in una formula originale ed inimitabile. Lo metto sullo stesso livello di Peter Gabriel, David Byrne e David Sylvian.

D.O.C. (1987-88)
Grazie ad Arbore, due anni in cui si è potuta sentire dell'ottima musica dal vivo in RAI. David Sylvian si esibì con quattro brani.

Andrea Pazienza e i fumetti
Cosa resterà degli anni '80 diceva la canzone. Per me sicuramente sono rimasti indelebili, i fumetti e l'inventiva di Paz che proprio quest'anno avrebbe compiuto sessant'anni. E poi ancora: Akira (il 18 aprile tornerà al cinema), Ken Parker, Dylan Dog, Le femmine incantate di Magnus.

Le discoteche alternative
Dove si poteva incontrare un'umanità eterogenea che rifuggiva i locali fighetti e la disco music. Lo Small a Pieve di Cento, Aleph a Gabicce Mare, Vidia a Cesena, Slego a Rimini.

Il video più anni '80 di tutti gli anni '80
Sotto la patina colorata, un testo straziante sulla dipendenza dalle droghe. Un vero flagello in Italia per questa decade.

Probabilmente ci siamo spinti troppo in là
Mi hai rubato tempo e denaro
Ora temo che tu mi abbia abbandonato
in un mondo che ha troppe pretese





La moda
Dopo aver esaltato la musica, stendiamo un velo pietoso sulla moda e in particolare sulla mia giacca con le spalline imbottite.

Le radio
Un po' alla volta non sono state più libere nel senso originale del termine, ma sempre più commerciali.

Il servizio di leva
Una vera merda! Fare obiezione era estremamente complicato. Gli ultimi a fare il militare sono stati i nati nel 1985, ma per chi è nato negli anni '60, ha rappresentato un incubo a cui molti tentavano di sottrarsi. Dopo tre mesi riuscii a scappare, ma per colpa sua persi il concerto dei Clash a Firenze.

Ultravox
Ero un loro fan quando ancora non li conosceva quasi nessuno (i primi tre dischi sono meravigliosi). Dopo l'addio di John Foxx, nel corso degli anni '80 sono stati poca roba. Manierismo vs sostanza.

Claudio Cecchetto e la musica in tv
Negli anni '80 ha imperversato lanciando una schiera di artisti da far accapponare la pelle. Sarà anche considerato un talent scout, ma non gli verrà mai perdonato di aver inciso nel 1981 Gioca Jouer e aver fatto cantare gente che per decenni ha ammorbato l'etere.

lunedì 23 maggio 2016

A Paz

Era nato il 23 maggio 1956 e oggi avrebbe compiuto 60 anni.
Un po' come un fratello maggiore scapestrato e geniale. Con le sue storie ci sono cresciuto. Lo so, non erano particolarmente educative, ma è stato un grande e come tutti coloro che si innalzano parecchio al di sopra della mediocrità, ha fatto sempre discutere e storcere il naso ai benpensanti.
















martedì 5 gennaio 2016

Bisognerebbe scrivere con il compasso e disegnare col vocabolario

















La frase del titolo è la risposta di Magnus alla domanda di un lettore che gli chiedeva qual era il suo modo di lavorare e creare le storie. 
Sono andato a Bologna a vedere la mostra Magnus e l’altrove: Favole, Oriente, Leggende. Insieme a Paz, il più grande fumettista che l'Italia abbia avuto.
Da bambino sono cresciuto con Alan Ford (altro che Topolino) e ho continuato a seguirlo quando inventava storie meravigliose come Lo Sconosciuto e La Compagnia della Forca.
Una cosa speciale che abbiamo condiviso è stata l'amore per la vallata del Santerno nell'Appennino Tosco-Emiliano, luogo dove lui ha passato gli ultimi anni della sua vita a creare la sua sontuosa versione di Tex ed io gli anni della mia giovinezza, tra fughe adolescenziali e ribellioni.

lunedì 4 novembre 2013

Generazione Cannibale

Tamburini, Liberatore, Scozzari, Pazienza.

Il trasloco imminente ha fatto riemergere dal fondo di una libreria frammenti di passato. Emozionante riprendere in mano i vecchi numeri del Cannibale e le foto di quel periodo. Era il mio primo anno d'università e in una Bologna apparentemente normalizzata dopo la repressione culminata con l'arrivo dei carri armati "chiamati" dal compagno sindaco Zangheri, convivevano il fricchetonismo degli indiani metropolitani e le pulsioni punk/wave che cominciavano a manifestarsi nei concerti di Skiantos e Gaznevada. I miei stessi gusti musicali spaziavano e sbandavano gioiosamente senza prendere una direzione precisa: dai Gong ai Devo, dai Clash ai Supertramp, dagli Area ai PIL.
Per quanto riguarda i fumetti, invece, mi innamorai a prima vista di questa rivista che troncava ogni legame con tutto ciò era stato precedentemente pubblicato in Italia. Un gruppo di autori all'epoca fuori da ogni logica di mercato, liberi e geniali: la creatività e la sregolatezza al potere. Due soli anni di vita, che bastarono a lanciare una nuova generazione di artisti e personaggi (primo fra tutti Rankxerox) che proseguirono su Frigidaire. Un connubio di provocazione ed innovazione grafica e stilistico-culturale che purtroppo ebbe vita breve per poi degenerare, ma che ancora oggi si può considerare all'avanguardia. Si raccontava che il primo numero era stato stampato in proprio negli ambienti underground grazie ad un cilindro di carta sottratto dagli autonomi da una cartiera di Roma e venduto a mano tramite canali alternativi.


























venerdì 22 febbraio 2013

Cos'è rimasto degli anni '80: Paz, il pentapartito e la politica 30 anni dopo

Cosa resterà degli anni '80 diceva la canzone. Per me sicuramente sono rimasti indelebili, a tre decenni di distanza, i fumetti e l'inventiva di Paz.
Per il resto rimpiango poche cose: la giovinezza (con moderazione), la marea di concerti e quasi quasi, visti i tempi di merda e col senno di poi, persino il pentapartito e il sistema proporzionale: almeno c'era sempre una vaga speranza di poter cambiare! E adesso? Mai come questa volta, la tentazione di seguire uno degli esempi suggeriti nel video 51 modi di utilizzare la scheda elettorale è forte, anche se alla fine andrò, solo perché il peggio non accada. Vedremo lunedì a urne chiuse cosa sarà successo tra Italia giusta, 75%, rimborsi IMU, rivoluzioni civili e tsunami annunciati.
Nel frattempo godetevi queste chicche quasi introvabili di Paz: "Il fumetto è evasione, è sempre evasione, deve essere evasione, del resto la parola evasione è una bellissima parola, evadere è sempre bello, la cosa più saggia da fare... Poi se c'è qualcos'altro ben venga." Speriamo di essere ancora in tempo per evadere anche dall'Italia degli ultimi vent'anni.

Dodici pin-ups: calendario di Andrea Pazienza (dal mio Frigidaire del 1982).


























































































sabato 16 giugno 2012

Doppio ricordo di Andrea Pazienza

Un omaggio di Tanino Liberatore a Paz e alla sua arte, più tre racconti biografici (1- 2 - 3) dal blog di Daniele Brolli.
Scan dall'inserto de "Il Grifo" PAZIENZA - LA PITTURA, giugno 1991


giovedì 16 giugno 2011

Paz 23

Sono passati ventitré anni.
Era l'estate in cui me ne stavo andando di casa, mentre lui invece se ne andava per sempre lasciandoci  le sue opere inquiete e geniali.













       Andrea Pazienza - Cos'è il governo

lunedì 18 aprile 2011

I miei anni '70

Avvertenza: post totalmente nostalgico per evadere la realtà, soprattutto per i nati nella prima metà degli anni '60.

Hit Parade alla radio e le classifiche musicali rielaborate nel diario Till.
Alto Gradimento al ritorno da scuola.
La lotta per rimanere svegli alla sera ad ascoltare Supersonic e Popoff.

L'austerity e le gare con i pattini nelle strade deserte.

La sfida del secolo tra Spassky e Fisher e la scoperta della bellezza degli scacchi.

23 marzo 1975: tutta l'Italia davanti alla tv per lo slalom parallelo decisivo per l'assegnazione della coppa del mondo. Thoeni vs Stenmark

Il coro beffardo dei miei compagni di classe il giorno dopo Verona-Milan 5 a 3. La voce di Nando Martellini. Il tifo per l'Olanda ai mondiali del 1974 e del 1978.

I gol mangiati da Calloni (ribattezzato da Brera Lo sciagurato Egidio).

I fumetti di Alan Ford e della Marvel (ma anche Jacula, Jolanda, Isabella).

Il poeta e il contadino, Spazio 1999, Rischiatutto, Gianni e il magico Alvermann.
I film osè di TeleCapodistria.
Le prove tecniche di trasmissione della RAI e la TV a colori.

La scoperta dei poeti maledetti, di Dino Campana, Hermann Hesse e Nietzsche.
I Canti di Maldoror e Le Illuminazioni di Rimbaud, ma anche Bar Sport di Stefano Benni e (ok, confesso) Porci con le ali.

La passione per i film post-apocalittici (la serie de Il Pianeta delle Scimmie, 1974: Occhi bianchi sul pianeta Terra, Zardoz).
Le opere rock: Jesus Christ Superstar, Tommy, Il Fantasma del palcoscenico.

Ciao 2001 > Muzak > Re Nudo > Il Male che mi pubblicò un racconto (recuperato grazie a mr.Hyde) e le beffe agli anziani del bar. Il Cannibale.

Viaggiare in autostop.

Il 1977: l'assassinio di Lo Russo, la rabbia e le manifestazioni; gli indiani metropolitani e i volti dipinti; le trasmissioni delle radio libere. Disoccupate le strade dai sogni.

Mennea 19"72, record mondiale nei 200 metri a Città del Messico.

I miei anni settanta si chiudono con il concerto di Patti Smith e la fuga a Londra.

martedì 8 febbraio 2011

Eroi di carta (seconda parte)

Eccomi con la seconda parte e con un'amara constatazione: i migliori tra gli artisti ed autori che ho citato sono stati i primi ad andarsene; Paz nel 1988 a 32 anni; Tamburini nel 1986 a 31 anni; Magnus anche lui troppo presto, nel '99 a 57 anni, nella nostra amata Castel del Rio.

Lo Sconosciuto è un fumetto noir che vede come protagonista Unknow, il personaggio più complesso è affascinante creato da Magnus: un ex-legionario dal passato equivoco e diversi scheletri nell'armadio. Purtroppo uscirono solo sei numeri, poi la serie fu ripresa a puntate su Orient Express con tre nuovi episodi. L'ultimo dal titolo L'uomo che uccise Ernesto Che Guevara.

Un altro cult: Ranxerox, il padre di tutti i coatti. Umanoide sintetico, tossico di vinavil che si aggira con l'adolescente Lubna in una Roma del futuro trucida e decadente, tra puttane, papponi, pervertiti e drogati. Le prime storie furono pubblicate su Il Cannibale, poi a colori (con un salto di qualità favoloso) su Frigidaire. Una minaccia di azione legale da parte della famosa ditta di fotocopiatrici non fermò il duo Tamburini - Liberatore, che anzi fecero rispondere direttamente il loro personaggio in un fumetto: E io me vedrò costretto a romperve il culo. In realtà in seguito il nome fu modificato da Rank Xerox in Ranxerox.

Non poteva mancare anche la fantascienza tipo Blade Runner con uno dei personaggi più azzeccati fra i recenti della Bonelli. Nathan Never iniziò ad uscire nel 1991 ed è stata una delle ultime serie che ho comprato.

Anche se nel 1981 ero maggiorenne, meglio non tenere Necron in vista: non si tratta proprio di un fumetto per educande. Molti pensavano che Magnus fosse impazzito e avesse deciso di svendersi al porno. In realtà stava attraversando qualche problema economico e forse anche una fase punk-pulp. Qui la sua vena si esprime senza limitazioni, dando sfogo alle perversioni più assurde, ma con un taglio comico-grottesco che rende qualsiasi nefandezza divertente. Questo mio nuovo segno è nato dall'aver rivisto le donnine sadomaso di Eneg che hanno questa loro follia distorta. In più ci sono certe esperienze dei giovani di Frigidaire, come nella crudeltà delle facce. Facce che però sono sempre quelle di Magnus . . .

Ora per bilanciare mi vedo costretto a mettere qualcosa di più cultural. Scherzi a parte, voglio chiudere con una delle serie più appassionanti e di qualità che mi sia capitato di leggere: Avventure della storia, una collana uscita dal 1986 al 1994.
Glenat, casa editrice francese, raccolse attorno a questo progetto alcuni tra i più importanti autori europei (soprattutto francesi, ma anche italiani come Carlo Ambrosini) che diedero vita a racconti illustrati ambientati in varie epoche, con avventure e protagonisti inventati, calati però in cornici storiche ricostruite con precisione. 

giovedì 3 febbraio 2011

Eroi di carta (prima parte)

La mia passione per i fumetti è nata da bambino con i supereroi della Marvel, personaggi ben presto abbandonati per seguire altri generi. Ancora oggi la libreria del mio studio, oltre che di romanzi e libri di lavoro, è occupata per un terzo da svariate collezioni. Di alcune nel corso degli anni mi sono privato, ma ci sono personaggi/fumetti che sono rimasti nel mio immaginario. Ne ho scelti dieci: ecco i primi cinque in ordine casuale.
Alan Ford, però solo fino al numero 75. Dopo l'abbandono di Magnus i personaggi del gruppo T.N.T. persero la loro anima, soprattutto nel disegno. Ironia e umorismo a palate uniti alla satira sociale, le armi vincenti dell'accoppiata Magnus e Bunker nel raccontare le storie di un gruppo di perdenti e di mitici personaggi come Superciuk, il Robin Hood al contrario.
Da ragazzino Zagor era quello che mi piaceva di più fra i personaggi classici della Bonelli; cominciai a conoscerlo nella bottega del barbiere dove si poteva trovare di tutto: da Tiramolla a Playboy.
Za-gor-te-nay, cioé lo spirito con la scure, come lo chiamano gli indiani. Sempre in compagnia di Cico, compagno fedele dalla fame atavica. Fumetto nato nel 1961 e resiste ancora.
AAHHYAAKK!

La Compagnia della Forca è un epopea corale ambientata nel Medioevo, disegnata divinamente da Magnus con il supporto di Romanini alle chine.
Venti numeri ormai introvabili usciti tra il 1977 e il 1979. Ebbe pochissimo successo, ma in seguito è stato ristampato più volte.

Con Ken Parker il fumetto popolare subisce una brusca sterzata: sceneggiature di inopinato spessore e temi universali (la violenza, il razzismo, lo sfruttamento, la ricerca del proprio io) entrano in uno scenario che è western solo di facciata. ubcfumetti
Grandissimi Berardi e Milazzo, i due autori che ho conosciuto di persona alla fiera del fumetto di Lucca.

L'unico e l'inimitabile. Dalla geniale matita di Andrea Pazienza: il cattivo maestro all'ombra degli sfavillanti anni '80. Protagonista di una serie di storie entrate nell'immaginario collettivo underground come Giallo Scolastico e Verde Matematico; fino alla sua trasfigurazione nelle ultime storie pubblicate su Comic Art (Zanardi at the war e Zanardi Medioevale).
Zanardi for President.

venerdì 14 gennaio 2011

Scelte

Da bambino preferivo Alan Ford a Topolino (quasi mai riuscito a finirne uno); Zagor a Tex e qualche anno dopo il fascino da perdente di Kriminal alla fredda perfezione di Diabolik.

Avrò avuto dodici o tredici anni. Un giorno, guardando la collezione di dischi del padre di un amico, fui colpito da una copertina con una mucca. Incuriosito, chiesi di ascoltare proprio quel disco e all'improvviso mi si aprì un mondo nuovo.

Alle superiori la professoressa spiegava con fervore la poetica del fanciullino di Pascoli, mentre io divoravo le poesie di Rimbaud, Baudelaire e Dino Campana.

Sono cresciuto negli anni '70 in una zona dove il PCI prendeva il 70%, ma non mi sentivo rappresentato da nessuno se non dagli indiani metropolitani (non certo dagli autonomi violenti e intransigenti).

La prima volta che votai fu per le elezioni europee. Misi la croce sulla rosa rossa del partito radicale. A quei tempi aveva il suo perché: Pannella non si era ancora bevuto il cervello e Capezzone probabilmente frequentava la prima elementare.

L'ultima volta che si è votato, la tentazione di starmene a casa è stata fortissima, ma non l'ho fatto e forse non lo farò mai.

Negli ultimi dieci anni ho contribuito coscientemente ad affossare l'industria musicale che nei precedenti trent'anni mi ha estorto un patrimonio.

Sono coetaneo dei Righeira, ma questa non è stata una mia scelta.

Indiani metropolitani sotto i portici di Bologna

lunedì 27 settembre 2010

Dal cinema al fumetto


Una collezione di poster di film disegnati come fossero le copertine di un fumetto.
Easy rider è opera di J. Scott Campbell.
Tutti gli altri sono qua.

venerdì 26 marzo 2010

Magnus: Il segno del viandante

Immagine tratta dal tributo a Magnus (ubcfumetti.com)

Se fosse ancora al mondo Magnus (alias Alberto Raviola) avrebbe l'età di mio padre. Diciamo che posso considerarlo una specie di secondo papà visto che mi ha allevato e nutrito a fumetti dall'infanzia (preferivo decisamente Alan Ford a Topolino) fino al 1996, anno in cui ci ha lasciato poco dopo l'uscita del Texone, il suo ultimo capolavoro. Il nostro incontro avvenne proprio grazie ad Alan Ford, pietra miliare fumettistica degli anni settanta, che divorai fino al n. 75 ovunque mi trovassi: al mare, a scuola, in autobus. Dopo quel numero, che chiude la saga di Superciuk, finisce il sodalizio del fumettista bolognese con Bunker. Magnus da quel momento diventa un vero e proprio autore dando sfogo alla sua libertà creativa con l'invenzione di storie favolose come Lo Sconosciuto e La Compagnia della Forca, di fumetti trash-porno folli e di una violenza demenziale come Necron e di capolavori erotici come Le 110 pillole (1986) che ebbe tantissimo successo all'estero. Tutti questi volumi occupano una sezione della mia libreria insieme a una buona parte dei Kriminal da lui disegnati.
Una cosa speciale che abbiamo condiviso è stata l'amore per la vallata del Santerno nell'Appennino Tosco-Emiliano, luogo dove lui ha passato gli ultimi anni della sua vita a creare il suo sontuoso Tex e io gli anni della mia giovinezza, tra fughe adolescenziali e ribellioni.
Il regista milanese Giovanni Eccher ha girato recentemente un film-documentario su Magnus e le sua arte intitolato Il segno del viandante, che è stato presentato ed apprezzato in varie rassegne, ma che molto difficilmente avrà una distribuzione. Speriamo di riuscire a vederlo presto: l'antipasto del trailer è troppo allettante.

domenica 6 dicembre 2009

Per chi ha amato Pazienza e Zanardi


Se passate da Fusignano (RA), paesino della bassa Romagna reso famoso dall'Arrigo nazionale, fermatevi al Parco Piancastelli. Il busto dall'aspetto inequivocabile è stato realizzato da Luca Tarlazzi in vetro resina e materiali sintetici. Ero presente quando venne inaugurato il 23 aprile del 1994 in occasione della mostra dedicata a Paz. Qualche anno fa l'opera era stata stupidamente deturpata; dopo essere stato restaurato, nel 2007 Zanna è stato risistemato al suo posto di sentinella nel piccolo parco.
Cinico, scorretto, sgradevole: Zanardi fu un pugno allo stomaco del fumetto italiano; la faccia disillusa e nichilista degli anni '80. Il tipico figlio di puttana che si odia, quello che ti frega sempre, ma anche la nostra cattiva coscienza, colui che in fondo da ragazzi in certe situazioni ci sarebbe piaciuto essere. Nel 1981 su Frigidaire, Pazienza fa presentare così il suo personaggio:
Perché il freddo, quello vero, sa essere qui nel mio cuore di sbarbo... (incipit di Giallo Scolastico).

"Aveva la risata aperta e comunicativa, si capiva che sapeva di piacere, ma non era mai strafottente... Andrea era il tipo che non si sarebbe affatto sorpreso se aprendo la finestra avesse trovato, una mattina, un ufo. Era predisposto alle stranezze e in quanto tale freak, un bambino selvaggio che saltava da un'invenzione all'altra." Freak Antoni, da Le donne, i cavalier, l'arme, la roba - Storia e storie di Andrea Pazienza di F. Giubilei

lunedì 16 novembre 2009

Il Cannibale, Frigidaire e il naufragio degli anni ottanta

Il Cannibale ovvero il talento, la creatività e l'arte della provocazione a fumetti. Il numero zero di cui vedete la copertina a fianco (disegno di Liberatore) è custodito sotto allarme nella mia libreria insieme agli altri numeri.
Liberatore, Mattioli, Pazienza, Scozzari e Tamburini diedero vita ad un progetto di rottura, in contemporanea al movimento di contestazione più creativo del dopo guerra in Italia, quello del '77 che vide il suo epicentro a Roma e Bologna. Il fumetto ebbe vita breve: pochi numeri che divennero ben presto un cult. Ma nel 1980 il gruppo si allargò per fondare Frigidaire; allora fu la volta del cinico Zanardi, di Rank Xerox, di servizi corrosivi e di una serie infinita di provocazioni nei confronti del potere costituito (a volte anche di cattivo gusto). Raffrontando tutto questo con le polemichette attuali sul fumetto la Ministronza è facile capire come oggi in Italia l'omologazione e la voglia di censura siano arrivati ad un livello preoccupante.
Iniziava un decennio inaugurato musicalmente col botto da quel capolavoro che è Remain in Light e che a me pareva nascere sotto buoni auspici. Furono invece gli anni dell'Aids, della diffusione delle droghe pesanti; anni sì meravigliosi per la nostra giovane età, ma anche tragici e che portarono alla morte di Paz e Tamburini e di schiere di ragazzi che avevano scambiato l'eroina per un passatempo. Forse a qualcuno faceva e fa comodo così: meno centri sociali e impegno politico = più facilità di controllo.
Disoccupate le strade dai sogni, aveva cantato Claudio Lolli
qualche anno prima profetizzando l'arrivo di una decade che ha contribuito al declino delle controculture così come le avevamo conosciute fino ad allora: assorbite, metabolizzate e normalizzate nel calderone fintamente spensierato e consumistico degli anni '80, al grido di Gimme Five! Le mie poche certezze non erano più politiche, ma avevano altri nomi: David Sylvian, Tom Waits, The The, Cure, Style Council, Smiths... e un nome di donna.

giovedì 22 ottobre 2009

I fumetti che si leggevano di nascosto




Fin dall'età di dieci anni fa sono sempre stato un appassionato lettore e collezionista di fumetti. Sono cresciuto con Magnus e Alan Ford, collezione originale tuttora presente in uno scaffale. Ben presto abbandonai i superoi della Marvel e i Zagor per Moebius, Metal Hurlant e il fumetto d'autore in generale, per poi seguire e divertirmi con quella banda folle che ruotava attorno al Cannibale e in seguito Frigidaire: il geniale e rimpianto Pazienza, Scozzari, Liberatore & company.
In questa occasione però mi diverte far riemergere quei fumetti trash e pop-porno che da adolescenti si leggevano di nascosto dai genitori o nella mitica bottega del barbiere. Il capostipite del genere è Isabella pubblicato fin dal 1966: un cappa e spada con situazioni scabrose ambientate nella Francia del '600. L'eroina bionda incarnava il modello Brigitte Bardot, broncio compreso.
Molto diffuso era anche Jacula, la vampira bionda del XIX secolo (vaga somiglianza con Patty Pravo), pubblicato dal 1969 al 1982. Poi è un crescendo di vampire sexy: c'è Zora in stampa dal 1972 e dal 1977 Sukia: praticamente un ricalco di Ornella Muti; qui le scene cominciano ad essere molto più esplicite. Anche il mondo dei pirati entra in questo filone con Jolanda de Almaviva (69 uscite dal 1970 al 1975) con parecchi numeri disegnati dal giovane Milo Manara, specializzatosi in sublimi fondoschiena. Un altro grande autore/disegnatore come Magnus, nei periodi di magra, sbarcava il lunario in questo modo, inventando un porno-eroe demenziale e divertentissimo come Necron, su cui torneremo in futuro. Stiamo parlando in buona percentuale di robaccia, sia chiaro; però veniva esportata in tutta Europa, un po' come accadeva al nostro cinema negli anni '70. C'erano decine di altri titoli ambientati in tutte le epoche con personaggi quasi sempre femminili, ma alcuni anche maschili (Goldrake l'agente trombatore con le fattezze di Jean-Paul Belmondo). Prima o poi vi toccherà la seconda puntata.