Visualizzazione post con etichetta dischi 2010. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta dischi 2010. Mostra tutti i post

mercoledì 11 marzo 2020

Cara catastrofe

Chissà se con questo isolamento riprenderanno vita i blog, oltre ad un minimo di coscienza civica. Visti i recenti segnali, ne dubito. Comunque da un giorno all'altro sta cambiando la lista delle priorità; fra le mie non c'è mai stato l'aperitivo a Cortina o sui navigli. Mai come adesso, gli scacchi, i libri e la musica sono salvifici. 
E poi ci sono appunto le priorità. Mio padre col Parkinson, che frequentava un centro diurno per anziani, è dovuto rimanere a casa dalla sera alla mattina, per cui buona parte del mio tempo sarà dedicata a lui che abita in un altro paese e non può muoversi da casa. 
E poi mio figlio a Bologna che doveva partire, ma dovrà restare.
La sua compagna che presto deve laurearsi, ma l'università è chiusa.

Nelle nostre camere separate
a inchiodare le stelle
a dichiarare guerre
 

Dieci anni fa usciva questo disco.
  

mercoledì 2 marzo 2011

Black Dub

Ogni tanto qualche pesce pregiato scappa dalla rete. Mi è capitato con Black Dub, gruppo messo su da Daniel Lanois, famoso più come produttore (ultima collaborazione Le Noise con Neil Young) che come musicista. Black Dub è anche l'album omonimo, uscito alla fine del 2010, registrato in presa diretta nel salone della villa/studio di Lanois, posizionando i microfoni in modo da registrare gli strumenti tutti insieme in un'unica session; il tutto documentato da una serie di video. Al canto l'autentica sorpresa della giovane Trixie Whitley, figlia d'arte dalla calda voce. Gruppo dal nome programmatico: black music con un vago accenno di sfumature dub, ma anche blues e jazz (la radice comune del bassista Daryl Johnson e del batterista Brian Blade), spruzzate di chitarra distorta con quel gusto funk sporco che non guasta mai. Suoni autentici senza tanti orpelli e appesantimenti da super-post-produzione. Last Time, suonata dal vivo nel video sotto, è esemplificativa dello stile di questo album del marpione canadese che veleggia verso i sessanta.
Buona pesca e buon ascolto.

lunedì 27 dicembre 2010

Appunti musicali #5

Ultimi ascolti e segnalazioni del 2010.

Glasser - Ring
Bella e giovane promessa californiana. Il suo vero nome è Cameron Mesirow e si distingue da tante musiciste indie per l'abilità nell'amalgamare in maniera originale elettronica con ritmiche tribali, pulsioni etniche con qualche spruzzata di dream pop.


Shady Bard - Trials
Ci spostiamo a Birmingham per questo originale sestetto al loro secondo album: il più ascoltato in queste giornate natalizie. Melodie evocative in equilibrio tra folk e arrangiamenti orchestrali (corno, tromba, violino e violoncello), si alternano a ballate dolci e malinconiche punteggiate dal pianoforte.

Piccola Banda Brigante - Certi Ricordi
Segnalo volentieri questi miei conterranei, romagnoli di Cesena. Cantautorato di ispirazione folk-popolare si intreccia a temi d'attualità come la title track, dove la voce da chansonnier di Antonio Brigante rievoca con rabbia e dolore i fatti del G8 di Genova: Passano i tempi, cadono i governi, si scordano i morti e gli avvenimenti... Qui la recensione. 

lunedì 20 dicembre 2010

Oriental Night Fever

Oltre ad essere un gioco, le classifiche di fine anno sono anche una buona occasione, per recuperare proposte perse per strada.
Fra i vari dischi del 2010 citati su Alias, il supplemento de Il Manifesto, ho letto di Hector Zazou, polistrumentista franco-algerino morto due anni fa (ha collaborato con Björk, Siouxsie, Sylvian). La sua ultima produzione è nata da una semplice intuizione: rivisitare i classici della disco anni '70 in chiave etno-world, unendo elettronica e strumenti della tradizione mediterranea e orientale. Partendo da questa sua idea è uscito quest'anno Oriental Night Fever con il coinvolgimento della bella voce di Barbara D'Eramo e la partecipazione di Stefano Saletti (oud, bouzouki, mandola, percussioni, chitarra, cajon, teponatzli, bodhran).
I brani, come ha scritto De Luca, vengono rallentati, resi essenziali nella melodia, spolpati fino alla rarefazione, conservando una straordinaria carica di fascino e sensualità. Lo Studio 54 trasferito tra le dune di sabbia.
Per i miei gusti alcuni, come I Feel Love e You Make Me Feelsono molto ben riusciti, mentre altri come Y.M.C.A. o I Will Survive, francamente sono stucchevoli e dall'andamento un po' troppo lounge-fighetto. L'operazione nel complesso è comunque accattivante, oltre che di qualità e potrebbe essere una colonna sonora alternativa per le feste di fine anno.

martedì 14 dicembre 2010

Teapot album 2010

Esclusi gli italiani (post a parte), ecco i dieci dischi che quest'anno hanno catturato i miei ascolti. In ordine alfabetico con brani scelti non a caso:
Arcade Fire The Suburbs
Dirtmusic BKO
John Grant Queen of Danmark
Hugo Race Fatalists
Natalie Merchant Leave your sleep
Takka Takka Migration
The Black Keys Brothers
The National High Violet
The Young Gods Everybody Knows
Tunng And Then We Saw The Light

venerdì 10 dicembre 2010

Hillstomp - Darker the night

Un dischetto per il weekend.
Questo duo di Portland è appena uscito con il terzo album intitolato Darker the night. Bluegrass, hill-country, blues e ritmica sempre sostenuta grazie anche alla percussione dei più svariati oggetti.
Banjo e cigar-box in primo piano per una musica old time, pre rock'n'roll suonata con uno spirito punk che permette loro di creare qualcosa di insolito e originale ispirandosi alle radici più lontane.
Banjo tune #1

venerdì 26 novembre 2010

Appunti musicali #4

Apre oggi a Faenza la quattordicesima edizione del MEI, il meeting delle etichette indipendenti. Stasera a  Teatro Masini verranno premiati i Toys Orchestra (domani sera al Bronson) come miglior gruppo italiano dell'anno. Sottoscrivo: premio super meritato. Per chi ancora non li conoscesse è d'obbligo ascoltare Midnight Talks.


Simona Gretchen-Gretchen pensa troppo forte
A proposito di musica italiana, segnalo il disco d'esordio della giovane cantautrice di Faenza. La recensione l'ha ben fatta l'amico Alligatore su Frigidaire di novembre. Aggiungo solo che la ragazza si rifa alla nobiltà del cantautorato (Cohen, Nico, De André, PJ Harvey) e questo le fa onore, anche se a livello compositivo trovo che manchi ancora qualcosa. Il brano d'apertura è anche il più convincente e per me questa è la strada da percorrere. Alpha Overture

Takka Takka - Migration  
Gruppo newyorkese il cui secondo album dopo due anni viene finalmente distribuito anche in Europa. La lezione dei Talking Heads ben presente nella testa di questi ragazzi, che si distinguono per classe ed equilibrio tra soluzioni acustiche ed elettroniche, sortite funkeggianti e richiami alla world music. I Vampire Weekend sbiadiscono al confronto. 


Burn Unit - Side Show  
Ottima qualità compositiva per questo esperimento di global folk che ha visto coinvolti nel progetto otto musicisti scozzesi e canadesi di diversa estrazione. Si sono ritirati nelle campagne della Scozia dando vita ad un disco piuttosto eterogeneo, molto più riuscito nei momenti di pop-folk romantico come in Blood, Ice and Ashes, con la bellissima voce di Karin Polward che da qualche giorno non mi stanco di ascoltare. 

venerdì 19 novembre 2010

Uscite attese: The Decemberists e Marlene Kuntz

The King is dead  (18 gennaio 2011)
Down by the water (il brano in anteprima) non sarà niente di originale, ma a me piace da morire.



Ricoveri virtuali e sexy solitudini (23 novembre 2010)



martedì 16 novembre 2010

The Young Gods - Everybody Knows

Qualche giorno fa cercando fra le nuove uscite qualcosa di buono, ho ascoltato e apprezzato un gruppo svizzero a me sconosciuto: The Young Gods. Devo ammettere che tra la fine degli anni '80 e i primi '90 mi è rimasto qualche buco, infatti pensavo fosse una nuova formazione; poi ho letto con stupore che Scaruffi nella sua introduzione li considera fra gli innovatori più influenti della scena post-rock industrial della seconda metà degli anni '80: un gruppo dal sound portentoso.
Aggiungo che David Bowie, intervistato nel 1995 riguardo le influenze musicali del suo concept Outside, ha dichiarato di essere un loro ammiratore e debitore e non di Nine Inch Nails come molti pensavano. 
Everybody Knows è un gran bel disco. Se ricominciassi a suonare, sarebbe un genere di musica che mi piacerebbe fare. In cinquanta minuti e dieci canzoni c'è parecchia carne al fuoco: acustica e elettronica; vintage e avanguardia; pulsazioni ritmiche e atmosfere ambient maneggiate e alternate con una sensibilità sorprendente in un ponte temporale che attraversa i decenni e i generi. Tra i brani che preferisco: l'ipnotica Blooming, subito dopo l'intro, e gli otto minuti finali di Once again. Uno dei migliori ascolti di quest'anno. La voce è quella di Franz Treichler aka Franz Muse, l'unico membro originario rimasto. 
Il gruppo, tramite Bandcamp, ha messo a disposizione un widget per ascoltare tutti i brani.

martedì 9 novembre 2010

Per ora noi la chiameremo felicità

Nel giorno dell'uscita del nuovo disco firmato Le luci della centrale elettrica si sono subito accese le discussioni in rete. 
Qualche giorno fa in occasione dell'uscita del singolo Cara Catastrofe avevo sottolineato, scherzando, il rischio di un eventuale scivolamento verso stereotipi linguistico-poetici o peggio ancora verso l'autoreferenzialità. Dopo aver ascoltato due-tre volte il nuovo album Per ora noi la chiameremo felicità non riesco ancora ad esprimere un giudizio definitivo: la forza comunicativa di Vasco Brondi è innegabile, ma è anche vero che la riproposizione della stessa formula potrebbe portare ad una continuità che rasenta il vicolo cieco. (sentireascoltare)
Difficile rifuggere dalla tentazione paragone/fotocopia con Canzoni da spiaggia deturpata: è vero che lo stile e la poetica sono molto simili, ma non se ne può neanche fare una colpa, specie per un artista agli inizi della sua carriera. Personalmente devo ammettere che alcune canzoni, come quella del video sotto e la splendida Anidride Carbonica, procurano emozioni vere; qualcosa di intenso: un malessere e una tenerezza che toccano l'anima; e non è certo cosa da poco. Come ha scritto Joyello, sono trentacinque minuti pieni di parole, di concetti, pensieri e ragionamenti che non possono lasciare indifferenti. Sono parole di normale ovvietà ma di sconcertante verità. Quelle parole che sono passate dai nostri pensieri chissà quante volte e che Vasco è riuscito a buttare sulla carta.
Ho letto anche stroncature pesanti in giro e non sono d'accordo; è lecito aspettarsi qualcosa di più in futuro da questo ragazzo di Ferrara dall'indubbio talento e dalla strada segnata. Per ora lo chiameremo un Claudio Lolli dei nostri giorni che però non ha più speranza di vedere zingari felici… (Musiczone.it)

mercoledì 3 novembre 2010

Fuzzy Lights - Twin Feathers

Le luci sfuocate hanno lasciato un segno. Fuzzy Lights sono un quintetto di Cambridge guidati da Rachel e Xavier Watkins, compagni nella vita e in musica. Il loro secondo album si intitola Twin Feathers ed è stato la mia principale colonna sonora di questi primi giorni di novembre. Esploratori di un suono debitore del british folk anni 60, rivisitato però attraverso nuove coordinate.
Musica evocativa, da ascoltare in solitudine, con chitarre elettriche spesso arpeggiate e violini in primo piano. 
Pochi tocchi di basso, una fisarmonica, un violino: Lucida

giovedì 14 ottobre 2010

Fate e fantasmi

Non per anticipare Halloween, ma per segnalare due gruppi d'Oltremanica che sto ascoltando in questi giorni.

Esce oggi ufficialmente Through Low Light and Trees, il primo album di Smoke Fairies: duo inglese formato da Katherine Blamire e Jessica Daviesdark.
Dark (?), lustful blues-folk: così definisce Mojo la loro musica. In effetti le due fanciulle suonano un genere non chiaramente definibile, anche se british blues-folk può discretamente calzare.
Come racconta Chiara, che le ha viste dal vivo, non sono un bluff e le loro canzoni sono tanto gradevoli quanto la loro presenza. L'anno scorso aprivano i concerti dei Dead Weather.

Il loro singolo Hotel Room

Da Glasgow arriva invece il sestetto The Phantom Band con il loro secondo album intitolato The Wants, in uscita il 18 ottobreUn lavoro originale che devo ancora ben inquadrare, dove convivono diverse (forse troppe) influenze musicali: dal kraut rock al folk e dove spicca l'ottima voce di Rick Anthony. Media voto altissima dalle prime recensioni delle riviste inglesi, a cui si accoda anche sentireascoltarepuntuale come sempre, con un generoso 8.
Phantom Band - A Glamour

venerdì 24 settembre 2010

Appunti musicali #2

Cibelle - Last Venus Resort Palace Hotel  
Cibelle Cavalli è una cantante polistrumentista da Sao Paolo. Mi sono divertito a raccogliere le definizioni per il suo terzo lavoro: Meltin pot post-atomico; Tropical punk (genere di cui si definisce fondatrice); Latin pop-cabaret; Future exotica. L'album contiene un po' di tutto questo. E' un concept in cui si immagina che gli unici sopravvissuti a un'ipotetica apocalisse, si ritrovino nel locale del titolo intrattenuti dall'unica cantante rimasta, nonché diva exotica. Appena entrati nel locale Cibelle ci accoglie con la cover di Underneath the Mango Tree (canzoncina tratta dalla scena mitica del primo 007 con Ursula Andress che esce cantando dall'acqua).

Neil Young - Le Noise  
Ammirevole che il vecchio giovane (che adoro, intendiamoci) invece di campare di rendita abbia ancora voglia di sperimentare. La collaborazione, tutta chitarra, effetti e distorsioni con Daniel Lanois non mi prende, ma ci sono un paio di ottime canzoni. 
Angry World


Grindermann 2  
Brutti, sporchi, cattivi e con un video fuori di testa.
Heathen child





Belle and Sebastian - Write about love  
Il contrario del disco sopra: easy and clean. Ma è bello cambiare, no?
Il ritorno con la consueta classe del gruppo scozzese. Uscita ufficiale 11 ottobre, ma nei soliti posti si può già trovare da qualche giorno.
I did't see it coming



LEGENDA
     

lunedì 13 settembre 2010

Appunti musicali

Una selezione dagli album ascoltati ultimamente. In cima alla lista (probabilmente ancora per molto) restano gli Arcade Fire.

Robert Plant - Field of Joy
Rock'n'roll con venature country blues. Come un buon vino d'annata, il vecchio Plant ha ancora qualche colpo in canna. Ci sono anche due belle cover dei Low: Silver rider e Monkey.



Blonde Redhead - Penny Sparkle
Algido e raffinato, però non mi ha conquistato. In particolare trovo la voce di Kazu Makino mono/tona.
Here Sometimes.



Tunng - ...and then we saw land
Non saprei come definire la musica di questi londinesi: mi suggeriscono folktronica o avant folk-pop. In ogni caso soprendenti; suonano di tutto, comprese grosse conchiglie con un impasto vocale veramente notevole. Rinfrescante.
October

Zola Jesus - Stridulum II
Tastiere sovrastanti e sonorità gothic da primi anni '80 condite dalla voce potente di Nika Roza Danilova. Probabilmente parecchi anni fa, quando ero passato al lato oscuro, mi sarebbe piaciuto molto di più. Night


Interpol - Interpol
Il dark come mestiere per un disco nato vecchio.





LEGENDA

mercoledì 1 settembre 2010

I cult dell'estate


VIDEO
We use to wait - Arcade Fire: La rete in tutta la sua potenzialità creativa. Per chi non l'ha ancora provato un'esperienza da non perdere.

MUSICA
dischi nuovi
The Suburbs (Arcade Fire) e High Violet (The National) i più amati ed ascoltati.
dischi vecchi
Anima Latina di Lucio Battisti: dopo 36 anni ancora un disco incantevole e all'avanguardia.
Area: alla riscoperta dell'incredibile voce di Demetrio Stratos e di un gruppo di musicisti fenomenale.
Neu!: una lacuna colmata con soddisfazione.
live
Dirtmusic e Tamikrest a Faenza.

CINEMA
Il segreto dei suoi occhi di Juan José Campanella (uscito il 4 giugno)
Blindness di Fernando Meirelles (non uscito in Italia)
Kynodontas (Dogtooth) di Giorgio Lanthimos (non uscito in Italia)

LIBRI
Just Kids di Patti Smith

BIRRA
La Moretti Grand Cru (6,8%).

giovedì 29 luglio 2010

Regalo di mezza estate

The Suburbs degli Arcade Fire: più l'ascolto e più mi piace. Facciamocene conto, perché di dischi così ne escono pochi in un anno. Sessantaquattro minuti ispirati da gustare un po' alla volta, "senza fretta" (mi sono detto senza riuscirci). Bellissimo anche l'artwork con otto diverse copertine.
Già ordinato su Amazon. A chi li merita, i soldi per la musica vanno dati.

mercoledì 16 giugno 2010

Arcade Fires: due nuovi brani in anteprima


E' iniziato con qualche anticipazione il conto alla rovescia per The Suburbs, il nuovo e atteso album degli Arcade Fires in uscita il 2 agosto. BBC Radio ha trasmesso due brani in anteprima We used to wait e Ready to start. La qualità è da audio streaming, ma ciò non impedisce di apprezzare le doti compositive del sestetto di Montréal.

martedì 15 giugno 2010

Organo Hammond: 75 anni e non li dimostra

Nato nel 1935 come alternativa ai costosi organi a canne delle chiese, ne ha fatta di strada grazie a gente come Steve Winwood, Brian Auger e tanti altri, fino a diventare uno strumento di culto con quel gusto vintage che in brani come quello del video mi fa impazzire. Sven Hammond Soul è un gruppo fondato da Sven Figee, qui supportato dalla voce di Sherry Dyanne.

lunedì 14 giugno 2010

Nostalgia degli anni novanta

In questi giorni ho ascoltato, il nuovo disco dei Kula Shaker (in uscita il 28 di questo mese). Non è male, ma la memoria mi ha riportato agli anni '90, quando uscì K il loro primo album. Ricordo che ascoltavo Govinda a tutto volume; mio figlio era piccolo e divertendoci da matti cantavamo Mio cuggino da Eat the phikis di Elio, uscito lo stesso anno.
Mi è presa una botta di nostalgia per quegli anni; non mi era mai capitato. E' vero che Berlusconi nel 1994 era già sceso in campo con mio sommo disgusto, ma la sua permanenza al governo aveva dato l'impressione di un breve incidente di percorso, in un Paese che dopo i terribili attentati del 1992 a Falcone e Borsellino sembrava stesse voltando pagina. Invece dal 2001 una serie di disgrazie in successione: il ritorno del cainano, le torri gemelle, le guerre, la crisi economica e per concludere la china pericolosamente autoritaria e decadente che abbiamo imboccato. Sono per natura ottimista, ma comincio ad avere difficoltà nel vedere il bicchiere mezzo pieno.
Ogni tanto si fa strada un pensiero, non so quanto consolatorio. Come ho già scritto venerdì commentando nel blog di Marco, c'è sempre voluto un po' di tempo, ma alla fine in Italia i pelatoni boriosi hanno sempre fatto una fine poco gloriosa. L'ultimo fu quello che emigrò in Nord Africa. Varrà anche per coloro che i capelli se li fanno disegnare con il pennarello indelebile?

giovedì 20 maggio 2010

Ieri mattina a casa mia sono arrivati questi cinque




Da Amazon UK, sorpresa ieri mattina nella buchetta delle lettere. Packaging minimale con viola dominante. Niente plastica, solo cartoncino. Peccato non ci siano i testi.
L'artista californiano Mark Fox (graffiti styles, urban art, outsider e folk art) è colui che ispirato la copertina di High Violet con la scultura dal titolo Binding Force. Particolare dell'opera.
Riguardo la musica direi che The National non tradiscono le aspettative, mantenendo la rotta già tracciata in precedenza, con qualche impennata. Mi piace, ma nelle mie preferenze personali lo colloco dietro a The Boxer e Sad songs for dirty lovers.

Breve nota sui costi e spese di spedizione. Amazon UK: 12€ (nonostante il cambio con la sterlina). Fnac 20,80€; IBS 22,80€. Con prezzi come questi ultimi due: viva il download selvaggio!