Un anno dannato come non se n'erano mai visti. Qualche buon disco ha parzialmente compensato la perdita di monumenti della musica come Bowie, Prince e Leonard Cohen, giusto per fare qualche nome.
Come ha scritto qualcuno, ecco in assoluto le principali cause di morte dei musicisti:
#3 Alcool
#2 Droga
#1 2016
Di solito ai primi di dicembre partono i classificoni, ma qui sulla teiera in clima di sobrietà mi limiterò ai tre album che mi hanno procurato più godimento in un 2016 avaro dal punto di vista musicale e non solo. Per fortuna c'è vita oltre i Coldplay.
Radiohead - A Moon Shaped Pool
Michael Kiwanuka - Love & Hate
Mop Mop - Lunar Love
Miglior antologia
Simple Minds - Acoustic
Rivisitazione intelligente e godibile di canzoni indimenticabili.
La delusione
Bon Iver - Acoustic
Boh, sarò vecchio! Incomprensibile e a tratti inascoltabile.
Benvenuti a bordo. Suoni, visioni e liberi pensieri dall'universo musicale e da altri mondi paralleli . . . . . .
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giovedì 8 dicembre 2016
venerdì 18 novembre 2016
La luce e orizzonti sconfinati
Chi è già stato in Islanda può chiudere gli occhi e tornare a ripercorrere il proprio viaggio, per tutti gli altri è un esortazione a visitare questa terra meravigliosa e primordiale.
Dall'album Island Songs: un viaggio di 7 settimane attraverso l'Islanda per registrare altrettante composizioni. Al canto Nanna Bryndís Hilmarsdóttir, vocalist dei Of Monsters and Men.
Dall'album Island Songs: un viaggio di 7 settimane attraverso l'Islanda per registrare altrettante composizioni. Al canto Nanna Bryndís Hilmarsdóttir, vocalist dei Of Monsters and Men.
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sabato 5 novembre 2016
One More Night: la sostanza della musica in 2' 30"
Qui sulla teiera, a poco meno di due mesi dalla fine dell'anno, Love & Hate continua ad essere il disco preferito uscito quest'anno (insieme a A Moon Shaped Pool).
Meravigliosa nella sua essenzialità questa esibizione live di 2' 30" sulla BBC, Andrew Marr Show.
Meravigliosa nella sua essenzialità questa esibizione live di 2' 30" sulla BBC, Andrew Marr Show.
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martedì 9 agosto 2016
Michael Kiwanuka - Cold Little Heart
Prendetevi dieci minuti di pausa da qualsiasi cosa per ascoltare questa meraviglia di Michael Kiwanuka, cantautore londinese figlio di rifugiati ugandesi.
Un'introduzione Hammond accompagnata da una chitarra slide alla Gilmour, si trasforma in una ballata soul da brividi grazie ai cori e ad una voce che evoca coloro che hanno fatto la storia della black music. Per me, finora, canzone dell'anno.
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venerdì 3 giugno 2016
Space will be my home
Afrojazz-funk spaziale e poliritmico quello di Andrea Benini e del suo ensemble, con lo sguardo rivolto al futuro e le radici che affondano nel passato di maestri come Sun Ra. Goduria per le orecchie e per lo spirito. E' il nuovo album dei Mop Mop intitolato Lunar Love, con la partecipazione speciale di Anthony Joseph.
Show me this place they call Earth and let me land this ship...
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lunedì 9 maggio 2016
Il nuovo Radiohead: impressione dopo i primi ascolti
Notturno come un sogno liquido in una piscina a forma di luna.
Meno frenesia di sperimentare e più ricerca della melodia.
Una sintesi di varie anime musicali.
Con una semplice regola: niente soluzioni scontate e banali
Nella parte centrale tre gemme di rara bellezza:
Desert Island Disk - Una sorprendente ballata acustica che via via si arricchisce di effetti cosmici.
The Numbers - Ritmo lento e avvolgente con orchestrazioni pazzesche (sicuramente J. Greenwood).
Present Tense - Una nenia dolce e sbilenca a metà strada tra samba psichedelica e ninna nanna.
Da ascoltare ancora tante volte.
In solitudine.
Meno frenesia di sperimentare e più ricerca della melodia.
Una sintesi di varie anime musicali.
Con una semplice regola: niente soluzioni scontate e banali
Nella parte centrale tre gemme di rara bellezza:
Desert Island Disk - Una sorprendente ballata acustica che via via si arricchisce di effetti cosmici.
The Numbers - Ritmo lento e avvolgente con orchestrazioni pazzesche (sicuramente J. Greenwood).
Present Tense - Una nenia dolce e sbilenca a metà strada tra samba psichedelica e ninna nanna.
Da ascoltare ancora tante volte.
In solitudine.
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L'annuncio domenica sera su twitter alle 19.56 |
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martedì 29 marzo 2016
Sul tempo e la musica passati ascoltando una chiavetta mp3
Con le memorie attuali abbiamo ormai la possibilità di portarci appresso in una chiavetta una discografia sterminata. E' quello che stavo facendo proprio in questi giorni con la nuova flash usb che tengo in auto: ci stanno circa quattrocento album, per cui mi sono sbizzarrito. A parte quella decina di nuove uscite che poi sostituisco quasi ogni mese, ho cominciato ad inserire tutti gli album storici che ho amato.
Proprio ieri, dopo qualche anno di oblio, abbiamo ascoltato e riassaporato Protection dei Massive Attack e Dummy dei Portishead. Ma che dischi sono? Mentre guidavo facevo qualche calcolo e sono rimasto sorpreso nel ricordarmi che entrambi sono usciti nel 1994, prima di internet. Cioè, sono passati 22 anni! Come se negli anni '70 qualcuno avesse ascoltato la musica degli anni '50. Un dinosauro!
Eppure la mia percezione dello scarto tra il trip hop e parecchia musica attuale è veramente minima. Per fare un esempio prendiamo gli HÆLOS, trio londinese che sto ascoltando in questi giorni; siamo ancora in quei territori: sono figli dei Massive Attack con un occhio ai primi XX.
La percezione del cambiamento si avverte maggiormente nella fruizione, nei contesti e nell'utilizzo dei supporti, ma l'impressione è che negli ultimi vent'anni non ci siano stati grossi sommovimenti nei generi musicali.
mercoledì 17 febbraio 2016
Savages e due parole a proposito dei tributi a David Bowie
Il brano più bello delle Savages dal loro album Adore Life, suonato dal vivo alla radio KCRW in Santa Monica, sempre dispensatrice di ottima musica.
Mi fa impazzire il basso così alla selvaggia (come quando suonavo per sopperire alla poca tecnica). Belle toste le ragazze, guidate dalla carismatica Jehnny Beth. Guardatela in questa versione di Life on Mars, da comparare con la performance stile Las Vegas di Lady Gaga ai Grammy's.
L'onesto commento del figlio Duncan Jones che ha creato polemiche sul web.

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lunedì 15 febbraio 2016
Dal Canada sempre buona musica
Una versione allucinogena del Mito della caverna di Platone nel primo singolo con video che preannuncia l'uscita del quarto album della band canadese dei Black Mountain. Ipnotico, dilatato, vintage e tamarro al punto giusto.
Siamo all'opposto. Il suo album è uscito a fine 2015, ma l'ho scoperto ora grazie a ondarock; Dralms è il nome d'arte di Christopher Smith, pure lui canadese, con un album minimalista ed elegante di pop alternativo.
Nel frattempo gli Arcade Fire continuano la loro full immersion in quel di Haiti...
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martedì 22 dicembre 2015
Infinite Sun
Qui dalle mie parti sarebbe più giusto parlare di infinite fog. La nebbia sta stagnando da un mese, per cui ben venga ad asciugarci un po' le ossa questa canzone dei Kula Shaker che anticipa l'uscita a febbraio del nuovo album K 2.0.
Negli anni '90 per chi viaggiava in auto con il sottoscritto era facile beccarsi Govinda a manetta. K, il loro album d'esordio, è stata una delle migliori rivisitazioni del rock psichedelico anni '60.
Ora che ci penso era il '96... sono passati già vent'anni!
Ora che ci penso era il '96... sono passati già vent'anni!
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