domenica 31 maggio 2009

The National, David Byrne e il fascino della Grande Mela

Formato da un gruppo di amici originari di Cincinnati, The National hanno conosciuto il meritato successo dopo il trasferimento a Brooklyn. Considero The Boxer (2007) uno dei dischi più belli usciti negli ultimi anni. Durante un'esibizione live alla CBC Radio’s Studio Q in Toronto, la band ha presentato un nuovo brano che probabilmente farà parte del quinto album al quale hanno già iniziato a lavorare. La loro storia.


Intervista a David Byrne
Bellissima e lunga intervista oggi su Repubblica di Giuseppe Videtti a David Byrne, in cui l'artista ripercorre la sua carriera, racconta i suoi progetti e le sue idee sulla musica oggi. Impossibile da sintetizzare. Riporto questo stralcio:
Vivevamo in una città, New York, in cui per un certo periodo il rock e l'arte, viaggiavano sugli stessi binari. All'epoca in cui frequentavo il Max's Kansas City tutto era permesso. Nell'arte non c'erano regole. La parte bassa di Manhattan fu abbandonata a se stessa, nel bene e nel male (1977 l'anno del debutto dei Talking Heads). Da una parte il trionfo di Andy Warhol, dall'altra le strade piene di homeless tossicodipendenti. In quel triangolo di città negletta accaddero cose straordinarie.

giovedì 28 maggio 2009

I consigli di Berlusconi ad Obama

Dopo essere brillantemente intervenuto nel corso degli anni per migliorare il suo look, Berlusca, da esperto di comunicazione qual è, ha consigliato al nuovo (presunto) amicone Obama alcuni ritocchi estetici per acchiappare come lui, per apparire più giovane, moderno e piacere veramente a tutti, perfino ai leghisti. La notizia era molto riservata, ma ormai è trapelata. Nel corso di una conferenza stampa un giornalista ha chiesto: - Ma come, non aveva detto che era alto, bello e abbronzato? - Lascio immaginare la risposta.
La foto del "nuovo" Obama.

mercoledì 27 maggio 2009

L P Cover Art: Supertramp - Even in quietest moment (1977)


Una delle band più originali della seconda metà degli anni '70, creatori di un genere definibile come pop-progressive.
Due anni prima del boom commerciale di Breakfast in America uscì questo bel disco che ritrae in copertina un pianoforte coperto di neve. Non si tratta di un fotomontaggio: una parte dell'album fu registrata al Caribou Ranch Studios in Colorado e per scattare la foto un vecchio piano fu trasportato vicino allo studio in una pista da sci. Lo spartito che si vede è quello del brano di chiusura del lato B: Fool's Overture, una suite di 11 minuti dalla partenza soffice e dal crescendo travolgente. La canzone parla della II guerra mondiale e delle sue conseguenze; nella prima parte dopo l'introduzione al piano si sente la voce di Churchill tratta dal suo famoso discorso alla Camera dei Comuni il 4 giugno del 1940.
I Supertramp (come anche i Genesis) sono stati uno dei gruppi che ho continuato negli anni ad ascoltare anche dopo l'esplosione della new wave, la cui spinta innovativa travolse la musica progressive. Non loro. La grande vena compositiva, le raffinate orchestrazioni, l'utilizzo del piano elettrico Wurlitzer, uno dei loro marchi di fabbrica e l'incredibile falsetto di Hodgson, sono ancora oggi una delizia. Dopo il live del 1980 Paris iniziò il declino.

lunedì 25 maggio 2009

Massive Attack e Radiohead: aspettando i nuovi album

Sono passati sei anni da 100th Window, ma i tempi per l'uscita del nuovo album dei Massive Attack non sono ancora maturi. La scorsa estate ho avuto la fortuna di ascoltarli dal vivo a Ravenna dove hanno presentato diversi nuovi brani e si pensava che alla fine del tour l'uscita fosse imminente. Del Naja invece intervistato pochi giorni fa da Billboard ha precisato che l'album, dal titolo provvisorio Weather Underground, uscirà solo in ottobre, poco dopo la partenza del nuovo tour mondiale. Di certo c'è attesa, com'è giusto che sia per uno dei gruppi più influenti negli anni a cavallo tra il vecchio e il nuovo millennio. Gli altri cavalli di razza che sceglierei per una fantastica accoppiata musicale sono sicuramente i Radiohead. Non mi vengono in mente altri nomi che abbiano segnato in modo così indelebile la musica negli ultimi 15 anni per qualità, originalità e carisma.
Difficile trovare un altro gruppo o un'artista che siano all'altezza per formare un eventuale terzetto!

Colin Greenwood ha rivelato in un'intervista che i Radiohead sono da pochi giorni rientrati in studio per lavorare ai nuovi brani, in un seguito ideale di In Rainbows.

venerdì 22 maggio 2009

Silversun Pickups - Well Thought Out Twinkles


Questo brano dei Silversun Pickups, prediletto da mio figlio, è stato insieme all'album Carnavas la colonna sonora di tutta l'estate 2007. Un'estate indimenticabile oltre che spensierata, forse perché l'ultima prima della crisi economica e del non gradito ritorno di nano Silviolo al potere. Una stagione conclusasi con il nostro viaggio in Madagascar attraverso un itinerario studiato durante l'inverno per essere liberi e quasi sempre da soli negli ambienti più unici ed incontaminati del pianeta. E' stata anche l'ultima volta che nostro figlio è venuto in viaggio con noi. Non se n'è pentito! E' letteralmente impazzito (come i suoi genitori del resto) per quegli splendidi e socievoli animali che sono i lemuri. In Madagascar ci sono una cinquantina tra parchi e riserve naturali dove è stata preservata una flora e una fauna uniche sulla Terra. Ora purtroppo il Paese si trova sull'orlo di una guerra civile ed è sconsigliatissimo come meta.

Lemure con il piccolo

Lemure Katta con la lunghissima coda ad anelli


6 ore di trekking per raggiungere l'Eden con piscina naturale

martedì 19 maggio 2009

Silvio e l'avvocato Mills: un rapporto dai risvolti imprevisti

Secondo i giudici milanesi Mills agì per l'impunità di Berlusconi, questo è chiaro. Quello che non è chiaro è perchè Mills lo chiamasse "papi" nell'intimità.
Guido Penzo

Da Donnie Darko a The Box


Finalmente a più di due anni dalla sua realizzazione sono riuscito a procurarmi Southland Tales a spesa zero. Le recensioni lette in qua e in là erano troppo impietose per convincermi ad acquistare il DVD. Ne avevo tutte le ragioni: è uno dei film più sconclusionati e assurdi visti ultimamente. Per quanto Donnie Darko mi era piaciuto questo è stato una delusione; a tal punto che comincio a pensare che l'ottima riuscita del primo film dell'ex-enfant prodige Richard Kelly sia frutto di una serie di circostanze fortunate o forse in parte casuali. Ora attendiamo la prova del nove con l'uscita del terzo film, The Box, prevista per l'autunno di quest'anno negli USA. La storia, ambientata nel 1970, è tratta da un racconto di Richard Mathison (Io sono leggenda) ed è piuttosto interessante. Tutto parte da un dilemma morale: come vi comportereste avendo a disposizione una scatola dotata di un pulsante pigiando il quale potete ottenere all'istante un milione di dollari? C'è un particolare: questa scelta farebbe morire una persona. Una trama del genere è molto a rischio, vedremo cosa ne è uscito e se Kelly riuscirà a mettere a frutto il suo talento o a giocarsi del tutto la credibilità acquisita con Donnie Darko.
Nel frattempo sono in attesa dei film di Cannes, in particolare non vedo l'ora di vedere Agora di Amenabar (per me il migliore regista spagnolo dell'ultima generazione insieme ad Álex de la Iglesia) con la splendida Raquel Weisz e Taking Woodstock di Ang Lee.

lunedì 18 maggio 2009

New Order - Procession 1981


Uno dei vinili 45 giri a cui sono più affezionato e che custodisco come una reliquia. Uscì in nove colori: nero, rosso, blu, marrone, giallo, arancione, verde, aqua e viola; tutti su sfondo grigio. Io ho la versione rossa. Questo disco può essere definito l'anello di congiunzione tra il post-punk dei Joy Division e l'electro-wave dei New Order. La facciata B, Everything gone green, all'inizio degli anni '80 divenne un riempipista nelle disco alternative ancora prima della definitiva consacrazione commerciale di Blue Monday.
La grafica stilizzata dell'elica in stile futurista mi piacque talmente che la riprodussi tramite serigrafia su un giubbotto.
procession mp3
everything gone green mp3

sabato 16 maggio 2009

Quei piccoli vuoti da riempire

Avete presente quel senso di vuoto che a volte si avverte appena si è finito un libro o un film entusiasmante che ti ha preso totalmente? Questa sensazione si trasforma poi nella voglia di ritrovare subito un'altra storia coinvolgente in cui tuffarsi e immergersi. E' un po' ciò che mi sta accadendo in questi giorni con la musica dopo la sbornia di "The Hazards of Love" dei Decemberists, ascoltato e riascoltato per tutto il mese di Aprile alternato ad un altro paio di ottimi dischi dell'ondata primaverile: Swoon dei Silversun Pickups e Two Suns di Bat for Lashes. In seguito ho ascoltato diverse nuove uscite sperando invano di ritrovare quel sapore. Pazienza, nell'attesa che qualcosa di bello arrivi a me senza cercarlo insistentemente, tornerò ai miei classici. Ieri ho ascoltato il nuovo Wilco in uscita solo il 30 giugno, ma già disponibile in streaming nel sito ufficiale; di primo acchito mi sembra un buon lavoro, ma anche in questo caso non è scattato quel qualcosa in più. Una delle band più carismatiche nel panorama folk-rock alternative americano degli ultimi dieci anni merita sicuramente altri ascolti. La copertina è veramente assurda, anche se ha uno strano fascino!

giovedì 14 maggio 2009

Una rete meno libera? Dalla Francia avanti a testa bassa

Christine Albanel, ministro della cultura e della comunicazione francese (qui ritratta in tutta la sua simpatia) si è rallegrata, per la recente approvazione del famigerato pacchetto Sarkozy da parte del senato, dichiarando che non c'è alcuna violazione dei diritti fondamentali dei cittadini perché "Internet non è un diritto fondamentale". Incredibile: in Francia c'è una donna ministro che riesce ad essere più arrogante e incompetente dell'ex soubrette Carlucci, di recente pure lei attraversata da pruriti censori nei confronti della rete. Una bella sfida di antipatia. Nel frattempo vediamo cosa deciderà il Consiglio Costituzionale Francese. Restano seri dubbi, in quanto una direttiva europea sostiene che solo la magistratura e non un'autorità amministrativa ha il diritto di intervenire per frugare tra ciò che ricevono e trasmettono gli utenti in rete e decidere di tagliare loro la connessione. Allora qui non si tratta di difendere la pirateria informatica o il download illegale, ma di contrastare una dottrina che rischia di minare le libertà individuali e diritti dei cittadini. Con tutte le grane che abbiamo in casa nostra, mi ero dimenticato di chi è al governo in Francia. Approfondimenti:
Vittorio Zambardino
Puntoinformatico

mercoledì 13 maggio 2009

Quando sui barconi ci stavamo noi

New York, inizio anni '20

Ieri sera a "Parla con me" ospite della Dandini era Laura Boldrini, portavoce per l'Italia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. E' stato letto un passo tratto dalla relazione dell’Ispettorato per l’Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani, ottobre 1912.
Ho cercato in rete questo testo perché merita una lettura.
“Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri. Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci. Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti. Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro..."

martedì 12 maggio 2009

I 10 migliori doppi album della storia


Al tempo dei vinili era la prova del nove: prima o poi tutti i grandi artisti (e non solo) si sono cimentati con questa affascinante e rischiosa sfida. A volte è stato successo immediato, a volte è stato il tempo a decretare la grandezza di un doppio album.
La mia top ten è totalmente arbitraria e si basa sulla mia esperienza personale e sui miei gusti.
Faccio inoltre riferimento solo ad album registrati in studio e non antologie. Vicino alla data di uscita viene indicata anche la posizione del disco nella classifica dei 500 più grandi album di tutti i tempi, stilata nel 2003 dalla rivista RollingStone. Giusto a titolo di cronaca e non perché la ritenga una bibbia: tutt'altro; infatti risulta incomprensibile come da questo elenco sia stato escluso non solo il doppio, ma qualsiasi altro disco dei Genesis.
1. White album - The Beatles 1968 #10
1. London Calling - The Clash 1979 #8
1. The Wall - Pink Floyd 1979 #87
4. Electric Ladyland - Jimi Hendrix 1968 #54
5. The lamb lies down on Broadway - Genesis 1974
6. Physical graffiti - Led Zeppelin 1975
#70
7. Blonde on Blonde - Bob Dylan 1966
#9 (1° album doppio della storia)
8. Signe o' the times - Prince 1987
#93
9. Exile on main streets - Rolling Stones 1972
#7
10. Mellon Collie and the infinite sadness
-Smashing Pumpkins 1995
#487

lunedì 11 maggio 2009

Se ci leggi è giornalismo, se ci quereli è satira


Vi ricordate il vecchio slogan: "La fantasia al potere?". A volte ho l'impressione che si sia veramente realizzato però in modo beffardo: basta pensare a Berlusconi che fa cucù alla Merkel, più tutta la serie di altre pagliacciate che hanno aumentato il nostro prestigio internazionale. L'altro datato slogan "Una risata vi seppellirà" rischia di trasformarsi in "Un ghigno vi seppellirà": il ghigno pornografico dell'avvocato Niccolò Ghedini, fido scudiero del nano padrone che gli ha comprato l'anima pelosa. Ad Anno Zero ha apostrofato la Bonino parruccona e moralista. Fare informazione, ma anche solo satira, di fronte allo scientifico e martellante ribaltamento della realtà praticato da questi freaks masherati da politici è diventato tremendamente complicato. La rete è l'unico spazio rimasto veramente libero.
Il titolo del post è anche uno dei motti di questo sito di informazione e satira politica che raggruppa diversi autori e che nel mio piccolo ci tengo a promuovere. Bello corrosivo, pieno di idee e spunti interessanti. Mi ricorda il mitico MALE o CUORE, attualizzati ai giorni nostri. Sostenete e diffondete, we need it, specialmente in tempi come questi.

venerdì 8 maggio 2009

THE CURE: Three Imaginary Boys 30 anni dopo


Pare impossibile, ma sono già passati trent'anni: l'otto maggio del 1979 usciva il primo disco di Robert Smith e compagni. Nessun titolo, solo tre elettrodomestici su uno sfondo rosa. Una copertina surreale per un esordio folgorante che spazzò via i residui punkoidi della musica inglese per aprire una stagione fantastica di musica poi battezzata in vari modi: post-punk, new wave, dark. Un' esplosione di nuovi gruppi, idee, tendenze che contagiò tutta l'Europa, Italia compresa. La freschezza dei brani in certi casi può apparire come immaturità, il sound non è ancora quello che comincerà ad emergere con Seventeen Seconds e che farà dei Cure una band di riferimento, pur restando unica nel panorama musicale degli anni '80. Nei brani prevalgono una sfrontatezza e una spigliatezza quasi pop che conquistò i diciottenni che come me volevano suonare e cercavano nella musica un'identità che la politica non riusciva più a trasmettere. Qualche anno dopo Smith in un'intervista definì questo disco "un'antologia rabberciata di canzoni allo stato embrionale", salvo poi curare personalmente l'edizione deluxe del 2004 su doppio CD con demo e rarità. Era comunque un embrione che prometteva molto bene, vista la loro giovanissima età. Furono ingaggiati come supporter per il tour dei già affermati Siouxsie and the Banshees ed anche questo contribuì al successo del disco.
L'album fu ristampato con un altro titolo per il mercato americano (Boys don't cry) con alcune differenze nella tracks list, fra cui l'assenza di Foxy Lady, cover di Hendrix.

lunedì 4 maggio 2009

Scollamento dalla realtà e sindrome di Tafazzi


La prima volta che ho visto questo divertentissimo video del gruppo reggiano, mi sono pienamente riconosciuto in quel microcosmo: anche nei comuni della Romagna il PCI ai tempi di Berlinguer otteneva percentuali bulgare, ma già allora si formavano le prime crepe. La parte non allineata della sinistra, quella che riusciva a pensare oltre alla festa dell'Unità e magari organizzava un concerto degli Skiantos, era vista come un corpo estraneo, una minoranza deviante di difficile comprensione. Questa mancanza di apertura si è rivelata una specie di male oscuro che, con il passare degli anni, si è diffuso anche nei confronti di altri strati della società tradizionalmente orientati a sinistra, diventando una vera e propria frattura. Ciò ha portato, ahimé, alle preoccupanti conseguenze che attualmente possiamo vedere.
La sottovalutazione iniziale del nemico politico poi è stata fatale ed ingenua fino all'autolesionismo; basterebbe solo ricordare l'imperdonabile incapacità di approvare una legge sul conflitto di interessi. Ora non resta che constatare un preoccupante scollamento dalla realtà e la difficoltà di un gruppo dirigente nel trovare la chiave per proporre un nuovo modello credibile (vedi Obama che ha sfruttato in maniera fantastica la rete o Zapatero), alternativo alle idee leghiste e al divide et impera del pagliaccio supremo delle libertà.

sabato 2 maggio 2009

Ho sempre avuto un debole per le bassiste


Tina Weymouth dei Talking Heads. Un po' la capostipite o per lo meno la prima che ho visto suonare dal vivo. Con le sue linee di basso pulsanti, una colonna per il sound delle teste parlanti.


Nikki Monninger (Silversun Pickups)


D'arcy Wretzky (Smashing Pumpkins)


Kim Gordon (Sonic Youth)


Roberta Sammarelli (Verdena)