venerdì 29 luglio 2011

Patti Smith: Dream of Life

Quando dico rock’n'roll non voglio dire un gruppo che suona canzoni, dico di un’intera comunità che passa per il suono, il ritmo e lo scambio di energia. Una sorta di sentire comune. Il senso di essere insieme in qualcosa di unico. Non è una merdata hippie. Non mi interessa un mondo dove tutti cantino la la la la, ma credo che esista un futuro là dove tutti cominceremo a comunicare. Patti Smith

Grazie a Fuori Orario (trilogia notturna intitolata "immagini rotolano" con Shine a light di Scorsese, Year of the horse di Jarmush) finalmente sono riuscito a vedere Dream of Life: undici anni di vita pubblica e privata di Patti Smith raccontata attraverso immagini, parole e spezzoni di concerti dal fotografo Steven Sebring con il documentario presentato al festival di Berlino del 2008. Non un film di facile visione, fatto di immagini sgranate e in bianco e nero, suggestioni e frammenti. Non so se volutamente disorganico, ma con momenti intensi di rabbia (l'invettiva contro G. Bush); dolcezza (il rapporto coi figli); di arte, musica e poesia.



"Il mondo è cambiato, la musica può ancora ispirare, ma c'è bisogno dell'azione della gente, delle marce, delle contestazioni, dei boicottaggi, del voto". 

Patti Smith, conferenza stampa per la presentazione del film a Berlino.

giovedì 28 luglio 2011

Feltri, Borghezio e Carlucci: non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti

Sempre si distingue come una delle donne più sagge e lungimiranti del panorama politico italiano. Mi riferisco a Gabriella Carlucci, che in un'intervista al guru-macchietta della comunicazione Klaus Davi, ha dichiarato che in Italia con la sinistra al governo avremmo migliaia di casi Amy Winehouse.

Subito pronta la battuta di uno di quei depravati di Spinoza:
Gabriella Carlucci: "Se vince la sinistra tanti casi Winehouse." Effettivamente potrei ubriacarmi fino a morirne.
Vicinanze ideali (isolavirtuale.tumblr)
Seconda perla di saggezza da parte dell'uomo con la cravatta verde che vedete ritratto in buona compagnia nella foto.
“Molte sue idee sono buone, alcune ottime. E’ per colpa dell’invasione degli immigrati se poi sono sfociate nella violenza.”

Pare che la frase non sia stata particolarmente apprezzata, specie dalle parti della Scandinavia. Chissà perché!
Aveva proprio ragione Freak Antony quando scriveva che non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti.


Stesso discorso vale per il prode Feltri. Dopo la figuraccia riguardo la paternità dell'attentato di Oslo, attribuita frettolosamente al terrorismo islamico, era riuscito a rimediare grazie ad un'acuta e lucida analisi sociologica sul comportamento egoistico delle giovani vittime, incapaci di fare squadra per neutralizzare il killer. Il suo articolo però  non ha ricevuto i dovuti apprezzamenti, bensì solo sarcasmo (vedi l'articolo bunga bunga university) e sfottò. Ah l'invidia!

mercoledì 27 luglio 2011

Metronomy - The English Riviera

A tutti sarà capitato di sognare di essere a casa propria e di non riconoscerla più: gli ambienti, gli oggetti e a volte perfino le persone che ci vivono. E' il tema di questo bel video onirico dei Metronomy, band inglese candidata al Mercury Prize 2011 per il loro album intitolato The English Riviera. (Nella lista dei candidati anche Anna Calvi, PJ Harvey, James Blake, Adele, Elbow e altri nomi che conosco poco.)
Senza grandi rinnovamenti, il british pop continua comunque ad evolversi; il sound elettronico, morbido e orecchiabile dei Metronomy ne è una piacevole declinazione, anche se poche altre delle undici canzoni del disco mantengono il livello di questa She Wants.

lunedì 25 luglio 2011

Potere della parola: autobiografia letteraria dall'infanzia all'età adulta

Lo spunto è nato mentre (approfittando del clima nordico di ieri) riordinavo le cataste di carte e libri che invadono il mio studio. La parte divertente di questo lavoro consiste nel ritrovarsi tra le mani copertine dimenticate dalle quali fluiscono i ricordi delle letture passate.  Se siamo ciò che siamo diventati, lo dobbiamo certamente alla genetica, all'educazione famigliare e all'ambiente sociale in cui siamo cresciuti. Sono convinto che anche le letture (o non letture), soprattutto in giovane età, contribuiscano a formarci e a indirizzare la nostra vita; nel mio caso e stato così. Ecco allora, suddivisi in tre liste, i libri che ho divorato e "vissuto" da bambino fino all'età adulta. L'elenco che segue è anche un invito a tutti gli amici e viandanti a partecipare a questo gioco, indicando una o più opere letterarie che vi hanno arricchito l'esistenza.

INFANZIA - PRIMA ADOLESCENZA
Jules Verne - Il giro del mondo in 80 giorni
Ferenc Molnár - I ragazzi della via Paal
Mark Twain - Le avventure di Tom Sawier
Herman Melville - Moby Dick
Emilio Salgari - Il Corsaro Nero

SECONDA ADOLESCENZA - GIOVINEZZA
Edgar Allan Poe - I Racconti
Arthur Rimabud - Le Illuminazioni
Charles Baudelaire - I fiori del male
Lautréamont - I canti di Maldoror
Dino Campana - Canti orfici
Oscar Wilde - Il ritratto di Dorian Gray
Collettivo A/traverso - Alice è il diavolo
Jack Kerouac - Sulla strada
Orwell - 1984
Hermann Hesse - Siddharta e Il lupo della steppa
Stefano Benni - Bar Sport
Jean-Paul Sartre - La nausea
Bernard-Henri Levi - La barbaria dal volto umano

ETA' ADULTA
William Golding - Il signore delle mosche
Gabriel Garcia Marquez - Cent'anni di solitudine
Charles Bukowski - Storie di ordinaria follia
Milan Kundera - L'insostenibile leggerezza dell'essere
Umberto Eco - Il nome della rosa
Luther Blissett - Q
Stefano Benni - Saltatempo
Paolo Maurensig - La variante di Lüneburg
Tiziano Terzani - Un altro giro di giostra

La parte femminile della teiera

INFANZIA E PRIMA ADOLESCENZA
Louisa May Alcott - Piccole Donne 
Harriet Beecher StoweLa capanna dello zio Tom
Emilio Salgari - Jolanda, la figlia del Corsaro Nero
Edmondo De Amicis - Cuore
SECONDA ADOLESCENZA E GIOVINEZZA
Elena Gianini Belotti - Dalla parte delle bambine
Sibilla AleramoUna donna
Gabriel Garcia MarquezCent'anni di solitudine
Alberto Moravia - Gli Indifferenti
J.R.R. Tolkien - Il signore degli anelli
Lewis Carroll - Alice nel paese delle meraviglie
Hesse - Narciso e Boccadoro, Il gioco delle perle di vetro

ETA' ADULTA
Umberto EcoIl nome della rosa
Daniel PennacCiclo di Malausséne
Milan KunderaL'insostenibile leggerezza dell'essere
Jonathan Coe - La casa del sonno
Iain PearsLa quarta verità
Roy Arundhati - Il dio delle piccole cose
George R.R. MartinCronache del ghiaccio e del fuoco (saga)

venerdì 22 luglio 2011

LP cover art: Bauhaus - Bela Lugosi's Dead 1979

 


Small Wonder Record era la casa discografica indipendente londinese che nell'agosto del 1979 fece uscire in edizione limitata (5000 copie) in vinile bianco il primo celeberrimo brano dei Bauhaus, pietra miliare del goth rock: nove minuti e mezzo costruiti su un ritmo dub/reggae, con le corde della chitarra elettrica scorticate da Daniel Ash e un giro di basso lugubre e ossessivo. Dopo una lunghissima introduzione, entra la voce tenebrosa di Peter Murphy che declama le vicende del primo attore vampiro della storia del cinema.
Sulla scia del goth inglese, prese piede in Italia il fenomeno dark: all'inizio degli anni '80, specie nelle discoteche alternative, si vedevano schiere di ragazzi e ragazze vestiti totalmente di nero. Come spesso accade dalle nostre parti, questa tendenza divenne ben presto una moda come tante.
Più che il look a me interessava la musica: ascoltarla e soprattutto suonarla; l'anno dopo andai a vederli dal vivo e fu un gran concerto. Dopo il successo furono stampate nuove edizioni con vinili e copertine di altri colori.
L'immagine è stata presa da una sequenza del film Il gabinetto del dottor Caligari, film horror muto del 1920.

Picture Disc ristampato nel 1988 in edizione limitata

mercoledì 20 luglio 2011

Certi ricordi

Non sono il solo che fatica a trovare le parole per raccontare il mio stato d'animo: la rabbia e lo strazio che provai dieci anni fa e che provo tuttora di fronte agli avvenimenti del G8 di Genova; il senso di impotenza e l'incapacità di spiegare a mio figlio, che guardava la tv con noi e ascoltava i nostri commenti, quello che stava accadendo.
Un breve passo dal blog di Federico Mello:
Mai, nella mia vita, mi sono sentito in pericolo come quei due giorni: la sensazione diffusa, tra noi ventenni cresciuti in pace dopo gli anni di piombo, era di essere intrappolati in un non luogo, una città dove i diritti erano sospesi, la libertà, forse anche la vita, a rischio.

martedì 19 luglio 2011

Gli anni settanta in 25 canzoni

Dopo aver aderito con la mia bella lista al gioco proposto da Lozirion nel suo blog, ho pensato di utilizzare (con qualche aggiustamento) venti più altre cinque canzoni per in'incursione negli anni '70: dal progressive al post punk. Un decennio favoloso in continua trasformazione per la musica e di conseguenza una panoramica che non può che essere parziale poiché quasi impossibile da rappresentare, se non basandosi sulle proprie sensazioni e sulla storia personale che ci può legare a determinate canzoni. 
Non ho messo canzoni italiane, avendo già scritto tempo fa un post folle con 100 titoli degli ultimi 40 anni.
  1. John Barleycom - Traffic 1970
  2. The long and winding road - The Beatles 1970 (ultimo singolo a firma McCartney)
  3. See me, feel me - The Who 1970
  4. Don't let it bring you down - Neil Young 1970
  5. The Battle of Evermore - Led Zeppelin 1971
  6. Riders of the storm - The Doors 1971
  7. Perfect day - Lou Reed 1972
  8. Rocket Man - Elton John 1972
  9. The great gig in the sky - Pink Floyd 1973
  10. Zomby Woof - Frank Zappa 1973
  11. Life on Mars - David Bowie 1973
  12. Theme from the movie Manhole - Grace Slick 1974
  13. The Carpet Crawlers - Genesis 1974
  14. Radioactivity - Kraftwerk 1975
  15. Hey Negrita - The Rolling Stones 1975
  16. Hurricane - Bob Dylan 1975
  17. Pissing in a river - Patti Smith 1976
  18. Marquee Moon - Television 1977
  19. Hiroshima mon amour - Ultravox 1977
  20. Psycho Killer - Talking Heads 1977
  21. Exposure - Peter Gabriel-Robert Fripp 1978
  22. (I can't get no) Satisfaction - Devo 1978
  23. London Calling - The Clash 1979
  24. Message in a bottle - The Police 1979
  25. Transmission - Joy Division 1979
Si apre con un capolavoro del folk progressive da un album che conobbi ed amai quando incominciai a trasmettere nelle radio libere. Un'antica ballata ripresa magistralmente da Steve Winwood e Chris Wood (il flauto magico che impreziosisce il brano) dalla tradizione popolare britannica.
Si chiude con Transmission: vera pietra tombale per gli anni '70 (prima uscita per la Factory nel novembre 1979); poteva essere anche She's Lost Control o un altro brano dei Joy Division: fatto sta che già dall'anno prima gli orizzonti erano profondamente cambiati. 

lunedì 18 luglio 2011

Other Lives - Tamer Animals


















Gli Other Lives sono una band dell'Oklahoma al secondo album intitolato Tamer Animals, già uscito in America, ma non ancora in Europa (si fa per dire).

Hanno scritto:

Arrangiamenti orchestrali in un crescendo emotivo degno di pochi eguali nel panorama musicale attuale rumore web
Rock celebrale con maestose aperture di archi e fiati e notevoli cambi di ritmo. frequenze indipendenti
Sfugge e conquista "Tamer Animals": in questa interminabile guerriglia di sensazioni emerge in fondo la smania tangibile di Tabish e degli Other Lives per la traduzione in musica di ciò che è grande. ondarock

Il video ufficiale di For 12 (brano splendido, per me il più bello del disco).
Tamer Animals dal vivo alla sempre ottima KCRW di Santa Monica: una tipologia di radio che in Italia possiamo solo sognare.

venerdì 15 luglio 2011

School of rock con Dave Grohl

Una lezione di stile rock e autorevolezza. Il leader dei Foo Fighters durante l'esibizione all'iTunes festival si ferma e si incazza di brutto quando vede un ubriaco violento che mena, provoca e sta rovinando il concerto:
Hey motherfucker guardami, guardami: non puoi venire a picchiare ai miei concerti; via dal mio show, stronzo! Non voglio vedere questa merda; siamo qui per divertirci. Quando il tipo se ne va il pubblico applaude e lui riprende il concerto. Have a good time.

martedì 12 luglio 2011

Summer pop #2

Il nome viene dal titolo di una canzone di Nancy SinatraHelp Stamp Out Loneliness è una band di Manchester (tre maschi e tre femmine) all'esordio con l'album omonimo. Musica fresca ed orecchiabile che rimanda alla new wave più solare e al british pop. La cosa che subito si nota è l'incredibile somiglianza vocale della cantante del gruppo, la mora irlandese Lucille Campbell, con Nico. Talmente evidente che fin dalla prima canzone, per non prendersi troppo sul serio, la ragazza canta: Won’t you let me be your Nico.
La loro musica comunque segue tutt'altre coordinate: nelle recensioni lette in rete ognuno ha trovato riferimenti diversi, ma di certo non Velvet Underground.
Sotto il video di Record Shop con un'introduzione commemorativa di alcuni negozi di dischi storici che hanno chiuso i battenti (probabilmente di Manchester). 

lunedì 11 luglio 2011

True Stories

Tra musical e finto documentario, in questo film del 1986 (in piena era Reagan) David Byrne ci racconta le storie degli abitanti di Virgil nel Texas, intenti ad organizzare i festeggiamenti per il 150° anniversario della fondazione della cittadina. "Campioni incolpevoli di una nazione che ha abolito ogni distinzione tra normalità e follia" (Serge Daney). Byrne dichiarò di essersi ispirato a fatti di cronaca letti su giornali locali, che lo avevano colpito. Con il cappello da cowboy e il cravattino di cuoio, come un antropologo si aggira per il paese entrando in contatto con un'umanità varia in un viaggio nella profonda provincia americana; allucinante e al tempo stesso realistico. 

Due scene cult:
Memorabile John Goodman, cuore solitario che vive con la scritta Wife Wanted sul prato davanti casa e che in People Like Us canta:
We don't want freedom
We don't want justice
We just want someone to love.




La sfilata di moda surreale, trionfo del kitsch supremo.



Lo vidi due volte di seguito quando lo proiettammo, alla fine degli anni '80, in una rassegna estiva di film musicali da me organizzata e mi piacerebbe rivederlo ancora, se non fosse che è quasi introvabile in italiano. Per ora solo su ebay sono riuscito a recuperare una versione su VHS. In rete, nei vari circuiti, si trova la versione americana. Un cult da avere nella cineteca personale.
It's like 60 minutes on acid (autointervista di D. Byrne).

venerdì 8 luglio 2011

I 100 migliori video di sempre

Secondo New Musical Express che ovviamente non è la bibbia. 
Stiamo parlando di una lista piuttosto complicata (oltre che pretenziosa) da stilare, utile più che altro al cazzeggio estivo.
La prima cosa che ho notato è l'assenza clamorosa di Karmacoma dei Massive Attack che per me sarebbe da top ten. Se vi va, segnalate un video-brano per voi imprescindibile.
Qui la pagina web con la classifica completa e tutti i video.

I primi venti:

1 Johnny Cash – “Hurt”
2 Radiohead – “Just”
3 Chris Isaak – “Wicked Game” (???)
4 Soundgarden – “Black Hole Sun”
5 Bjork – “All Is Full Of Love”
6 Foo Fighters – “Everlong”
7 Weezer – “Buddy Holly”
8 Beastie Boys – “Sabotage”
9 Sigur Rós – “”Viðrar Vel Til Loftárása”
10 The Prodigy – “Smack My Bitch Up”
11 Hole – “Doll Parts”
12 The Horrors – “Sheena Is A Parasite”
13 MIA – “Born Free”
14 Vampire Weekend – “A-Punk”
15 OK Go – “This Too Shall Pass”
16 Fatboy Slim – “Praise You”
17 Lady Gaga (Feat. Beyonce) – “Telephone”
18 The Cure – “Close To Me”
19 Hot Chip – “I Feel Better”
20 Blur – “Coffee & TV”

mercoledì 6 luglio 2011

The National e Beirut: Brooklyn e Ferrara sotto le Stelle

Grande serata musicale sotto le stelle della piazza del Castello Estense di Ferrara. The National e Beirut hanno onorato il pubblico con quasi tre ore buona di musica. I secondi non un semplice gruppo spalla, ma una band di culto che ha fatto saltare la piazza per un'ora sotto la direzione di Zach Condon (ukulele, tromba e voce fantastica) geniale venticinquenne originario di Santa Fe, poi trasferitosi a Brooklyn, inventore di uno stile cosmopolita e inconfondibile. 
Ottima performance anche dei National con un Matt Berninger scatenato che nel finale ha vagato barcollante cantando in mezzo al pubblico. La band si è detta onorata di suonare con i Beirut e in una cornice storica così suggestiva. Hanno eseguito soprattutto i brani di High Violet com'era prevedibile. Personalmente adoro The Boxer e Sad Songs for Dirty Lovers e un po' meno l'ultimo lavoro, ma in ogni caso con il supporto di una robusta sezione di fiati e con esecuzioni impeccabili e trascinanti, sono riusciti ad esaltare tutta la piazza, compresa quella parte di pubblico accorsa soprattutto per i Beirut, per la prima volta in Italia.  
Fantastica l'idea per la chiusura del concerto: Vanderlyle Crybabe Geeks in una versione da brividi accompagnata solo da due chitarre acustiche ed una tromba, cantata in coro da tutta la band senza microfoni e da migliaia di persone.
Stasera PJ Harvey, unica data in Italia. Ogni anno Ferrara sempre meglio.
































martedì 5 luglio 2011

Non puoi insegnare nuovi trucchi a un vecchio cane

Gli basta una chitarra a tre corde (da lui modificata e personalizzata) per fare scorrere blues come un torrente in piena. You Can't Teach An Old Dog New Tricks è il suo ultimo disco. E di trucchi per tirare a campare Seasick Steve ne deve avere imparati parecchi con i suoi 70 anni vissuti in buona parte on the road come hobo e lavoratore stagionale in giro per l'America, percorrendo lunghe distanze nascosto sui treni. Poi con l'arrivo in Europa, dove all'inizio si è mantenuto facendo il busker, è arrivata anche la popolarità e la possibilità di incidere la sua musica grazie alla trascinante solo performance al Jools Holland's che lo ha fatto conoscere in Inghilterra.
In questo video, girato pochi giorni fa all'iTunes Festival, suona un suo brano accompagnato da Jack White, Alison Mosshart e John Paul Johnes dei Led Zeppelin. Lunga vita al blues.

lunedì 4 luglio 2011

Teiera volante vol. 6 (summer gag*)

Thievery Corporation - Web of Deception
dall'album Culture of Fear
The Sweet Vandals - Move It On
dall'album So Clear
Laura Vane and the Vipertones - 110 percent
dall'album Sugar Fix
Viva Voce - Plastic Radio
dall'album The Future Will Destroy you
I'm from Barcelona - Get In Line
dall'album Forever Today
Other Lives - For 12
dall'album Tamer Animals
Peter Murphy - Never Fall Out
dall'album Ninth
Alina Simone - Beautiful Machine
dall'album Make Your Own Danger
Florence And The Machine - Not Fade Away
dall'album Rave On, tributo a Buddy Holly
Beirut - The Rip Tide
dall'album omonimo in uscita il 31agosto
The Mountain Goats - Damn These Vampires
dall'album All Eternal Deck
The Antlers - Every Night My Teeth Are Falling Out
dall'album Burst Apart
Arcade Fire - Speaking in Tongues (feat. David Byrne)
A Toys Orchestra - Day by day
dall'EP Rita Lyn Songs

*
CENSURAMI

venerdì 1 luglio 2011

LP cover art: The Pretenders - Pretenders 1980

























Gennaio 1980: un tempismo perfetto nell'uscita per inaugurare la nuova decade all'insegna della new wave con una sintesi anglo-americana di punk, pop e rock che ebbe successo sia commerciale che di critica.
Chalkie Davis è il fotografo che ha immortalato i quattro Pretenders su uno sfondo chiaro, tutti vestiti in nero con il tipico look post punk, tranne Chryssie Hynde col giubbotto di pelle rossa. Due di loro purtroppo morirono molto giovani: il chitarrista James Honeyman-Scott (primo a destra) nel 1983 per un overdose di cocaina; il bassista Pete Farndon (primo a sinistra) pochi mesi prima per eroina.