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lunedì 11 febbraio 2019

The Slits - I heard it to the grapevine (Marvin Gaye cover)





















Cover VS Original è una vecchia rubrica della teiera che ogni tanto ricompare.
Fin da quando ho iniziato a suonare non ho mai amato le cover fotocopia o peggio versione karaoke; mi piacciono solo quando si riesce a dare nuova linfa alle canzoni: non sempre basta stravolgerle completamente. I heard it to the grapevine delle Slits è un ottimo esempio di quello che intendo: classico della Motown del 1966 (cantato da Gladys Knight, the Miracles, Credence Clearwater Revival e nella versione più famosa da Marvin Gaye) venne incisa dal gruppo inglese delle Slits nel 1979 come lato B del loro primo singolo. Invece delle solite versioni dei gruppi punk del periodo, abbiamo qui un approccio dub, con un basso pompante e percussioni tribali, in una reinterpretazione completamente nuova ed originale.
Si formarono nel 1976 e fu il primo gruppo punk e post-punk tutto al femminile guidato da Ariane Daniela Forster (Ari Up) vocalist di origine tedesca, morta nel 2010. Furono tra i primi gruppi insieme a PIL e Clash a contaminare il punk con le sonorità dub e si fecero conoscere proprio come supporter dei Clash nel White Riot Tour del 1977. In seguito collaborarono anche con The Pop Group. Comprai il vinile del loro album di debutto, Cut. E' ancora un pugno in faccia a partire dalla copertina, con le tre ragazze che posano insolenti a seno nudo tutte sporche di fango. Un disco che col tempo è diventato un classico post-punk. Raggiunse la trentesima posizione in classifica nel Regno Unito. Ironiche e al tempo stesso riot grrrls incazzate ante litteram: «buy magazines» (“comprano riviste”), «worry about spots» (“si preoccupano dei brufoli”), «don’t create» (“non creano”), «don’t rebel» (“non si ribellano”).  «Who invented the typical girl?» (“Chi ha inventato la ragazza standard?”) così cantano in Typical Girls. Kurt Cobain era un loro grande fan.
All'epoca in Italia avevamo le Kandeggina Gang con Jo Squillo... fate un po' voi!

mercoledì 17 febbraio 2016

Savages e due parole a proposito dei tributi a David Bowie

Il brano più bello delle Savages dal loro album Adore Life, suonato dal vivo alla radio KCRW in Santa Monica, sempre dispensatrice di ottima musica.
Mi fa impazzire il basso così alla selvaggia (come quando suonavo per sopperire alla poca tecnica). Belle toste le ragazze, guidate dalla carismatica Jehnny Beth. Guardatela in questa versione di Life on Mars, da comparare con la performance stile Las Vegas di Lady Gaga ai Grammy's. 

L'onesto commento del figlio Duncan Jones che ha creato polemiche sul web.


venerdì 22 marzo 2013

Disco del weekend: Trixie Whitley - Fourth Corner

Figlia dello sfortunato chitarrista blues Chris Whitley (morto di tumore a 45 anni quando lei ne aveva 18) sembra voler seguire le orme del padre. Dopo aver cantato con Daniel Lanois nei Black Dub, esce in questi giorni con il suo primo album solista: Fourth Corner. In questo brano live, da sola con la chitarra, la trovo fantastica; un approccio naturale che non ho trovato nell'album, molto meno diretto. Ci sono comunque ottimi brani e il talento non le manca di certo.


lunedì 2 gennaio 2012

Carmel and Rachel



In attesa che l'anno nuovo ci porti novità musicali degne d'interesse, facciamo un salto in un passato abbastanza recente fra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, quando queste due raffinate cantanti inglesi uscirono con due dischi che in quel periodo ascoltavo con piacere. Chissà se qualcuno se le ricorda: la prima è Carmel McCourt, nome d'arte Carmel, con l'album Everybody's Got a Little...Soul; musica di difficile catalogazione blues, jazz e soul ben amalgamati in una proposta originale. La seconda è Rachel Morrison che con i Bliss, band fondata a Coventry nel 1986, (da non confondere con gli omonimi e più giovani danesi) pubblicò nel 1991 A Change in the weather, con la famosa hit Watching over me.
Ma che fine hanno fatto? Anche i dischi non sono facili da rintracciare: di Bliss ho il cd originale, mentre Carmel avevo solo la cassetta e nel tentativo d'acquisto guardate un po' cosa ho trovato su amazon?

Evidentemente non è mai stato ristampato, perciò meglio ricorrere al dono di una befana anticipata. (Nei commenti)
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giovedì 17 febbraio 2011

Grace forever












Da un'intervista di Carlo Bordone a Grace Slick (2007)

E’ vero che durante un ricevimento alla Casa Bianca tentò di mettere dell’LSD nel bicchiere del presidente?
Ah, c’è mancato pochissimo! Ero lì per sbaglio: la figlia di Nixon aveva studiato nel mio stesso collage, e un giorno chiese di fare una festa di ex-compagne di scuola alla Casa Bianca. Sui registri del liceo comparivo come Grace Wing, il mio vero nome, e così fui messa nell’elenco degli invitati. Mi portai dietro un microgrammo di LSD, con l’idea di lasciarlo cadere nel tè di Nixon. Ma non riuscii neanche a entrare: un poliziotto mi riconobbe e si mise a strillare “Ehi. Quella è Grace Slick, è sulla lista nera dell’FBI”, e mi sbatterono fuori. Peccato, un Nixon in acido avrebbe sicuramente preso qualche decisione intelligente.
Ottimo suggerimento per una delle fanciulle che scorrazzano ai festini di culo flaccido (però bello abbondante eh!).

E la musica?
E' un argomento chiuso. dal 1989 non ho più cantato una nota. Se cantassi ancora "White rabbit" sarei come una di quelle vecchie signore con la parrucca bionda impomatate di rossetto che vedete sul boulevard di Hollywood.

Consiglio che cade a pennello per il festival delle cariatidi da poco iniziato, a cominciare dalla performance imbarazzante di Patty Pravo.

mercoledì 12 agosto 2009

Women Rock #3

Questa galleria parte dalla fine degli anni '70, con l'eccezione della più giovane Natasha Khan, già autrice di due ottimi album nel 2006 e 2009. Annie Lennox è l'unica che ho visto dal vivo negli anni '80 con gli Eurythmics. Chrissie Hinde invece fa parte della mia adolescenza, insieme a Debbie Harry (già inserita nella prima galleria). La vocalist del secondo gruppo in cui ho suonato (Reverse) ricordava un po' la cantante dei Pretenders. Gran disco il loro primo omonimo del 1980.

Annie Lennox L.A. 1986 (Henry Diltz)
In questo video poco più che ventenne con il suo primo gruppo, The Tourists.

Chrissie Hynde, voce dei Pretenders (1980 Lynn Goldsmith)


Bat for Lashes (Natasha Kahn) copertina di Daniel


Kate Bush (video Top of the pops 1978 - Wuthering heights)

lunedì 27 luglio 2009

Women Rock #2

Galleria fotografica che abbraccia praticamente cinque decenni di musica. La prima qui.
PJ Harvey 2001 Live Copenaghen Opera


Patti Smith, NY 1974 (Frank Stefanenko)
Gloria - Live Jools Holland 2007


Nico, Los Angeles 1966 Femme fatale live


Joni Mitchell, Laurel Canyon-California 1970 (Henry Diltz)
California - Live BBC 1970

mercoledì 1 luglio 2009

Women Rock

Dalla Morrison Hotel Gallery, prima galleria con alcune delle mie artiste rock preferite in ordine sparso, fotografate lontano dal palco.

Siouxsie fotograta a New York (1980) da Lynn Goldsmith.
Passenger (cover Iggy Pop)


La divina Debbie Harry, Coney Island NY 1977 (Bob Gruen)


Grace Slick, San Francisco (Herb Greene) Live TV Show


Janis Joplin, San Francisco 1967 (Baron Wolman)