Colpi di fulmine con la musica: succede sempre più di rado, ma succede ancora. In viaggio per la montagna, ascoltavo l'idealista su radio 3 (ottimo programma) e mi sono imbattuto in questa musicista di Buenos Aires molto apprezzata anche da David Byrne.
Il suo nome è Juana Molina e nella sua musica confluiscono un mix di generi: pop, folk e tropicalismo, sorretti da un tappeto di elettronica minimale. Bizzarro il suo percorso artistico, che l'ha vista esordire e riscuotere successo negli anni '90 come attrice comica alla tv argentina, per poi trasferirsi a Los Angeles e dedicarsi alla musica fra lo scetticismo generale. Dopo il ritorno in patria e la pubblicazione dei primi lavori si è capito qual era il suo vero talento. Halo è il suo ultimo album: un lavoro d'avanguardia, ma non di quella inaccessibile o estrema alla Bjork (artista a cui spesso viene impropriamente associata). Nel suo mondo la forma canzone non viene frantumata: il ritmo è essenziale e parecchi brani sono sostenuti da linee di basso pulsanti, su cui si innestano loop, sintetizzatori e chitarre. Juana Molina canta in lingua madre con una voce leggera e impalpabile e mi è apparsa subito come una musicista completamente libera da vincoli di genere.
Il suo nome è Juana Molina e nella sua musica confluiscono un mix di generi: pop, folk e tropicalismo, sorretti da un tappeto di elettronica minimale. Bizzarro il suo percorso artistico, che l'ha vista esordire e riscuotere successo negli anni '90 come attrice comica alla tv argentina, per poi trasferirsi a Los Angeles e dedicarsi alla musica fra lo scetticismo generale. Dopo il ritorno in patria e la pubblicazione dei primi lavori si è capito qual era il suo vero talento. Halo è il suo ultimo album: un lavoro d'avanguardia, ma non di quella inaccessibile o estrema alla Bjork (artista a cui spesso viene impropriamente associata). Nel suo mondo la forma canzone non viene frantumata: il ritmo è essenziale e parecchi brani sono sostenuti da linee di basso pulsanti, su cui si innestano loop, sintetizzatori e chitarre. Juana Molina canta in lingua madre con una voce leggera e impalpabile e mi è apparsa subito come una musicista completamente libera da vincoli di genere.
Halo è un album fuori dagli schemi; spiritualmente indipendente e in grado di trasportarti in un'altra dimensione come è nel caso di In the Lassa, brano ipnotico e palpitante che ben rappresenta l'anima di questo disco che sto ascoltando in loop dall'inizio dell'anno.