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martedì 18 marzo 2014

Brian Eno - Third Uncle

Talmente avanti da inventare il post punk ancor prima del punk.
Third Uncle è il primo brano della facciata B di Taking Tiger Mountain (1974), secondo album solista di Brian Eno che vide il contributo di Phil Manzanera e Robert Wyatt.
Il basso pulsante dell'intro ricalca sfacciatamente la ritmica e il timbro di One of these days dei Pink Floyd, poi la canzone prende tutta un'altra piega, anticipando le tendenze musicali degli anni a venire fino a quando, in coppia con D. Byrne, quel geniaccio di Eno spalancò nuove frontiere della musica con quel capolavoro (ancora oggi in grado di scuotermi ed esaltarmi) che è My life in the bush of ghosts.
Tornando al brano in questione, una delle cover più conosciute, non a caso, è quella che fecero i Bauhaus nel 1982 come apertura del loro terzo album The Sky's Gone out.




venerdì 22 luglio 2011

LP cover art: Bauhaus - Bela Lugosi's Dead 1979

 


Small Wonder Record era la casa discografica indipendente londinese che nell'agosto del 1979 fece uscire in edizione limitata (5000 copie) in vinile bianco il primo celeberrimo brano dei Bauhaus, pietra miliare del goth rock: nove minuti e mezzo costruiti su un ritmo dub/reggae, con le corde della chitarra elettrica scorticate da Daniel Ash e un giro di basso lugubre e ossessivo. Dopo una lunghissima introduzione, entra la voce tenebrosa di Peter Murphy che declama le vicende del primo attore vampiro della storia del cinema.
Sulla scia del goth inglese, prese piede in Italia il fenomeno dark: all'inizio degli anni '80, specie nelle discoteche alternative, si vedevano schiere di ragazzi e ragazze vestiti totalmente di nero. Come spesso accade dalle nostre parti, questa tendenza divenne ben presto una moda come tante.
Più che il look a me interessava la musica: ascoltarla e soprattutto suonarla; l'anno dopo andai a vederli dal vivo e fu un gran concerto. Dopo il successo furono stampate nuove edizioni con vinili e copertine di altri colori.
L'immagine è stata presa da una sequenza del film Il gabinetto del dottor Caligari, film horror muto del 1920.

Picture Disc ristampato nel 1988 in edizione limitata

venerdì 10 giugno 2011

La legge di Murphy (Peter) ovvero lasciare la band per la carriera solista

L'esperienza insegna che quando un fuoriclasse lascia la band, nonostante il passare degli anni, prima o poi il numero riesce a smazzarlo. E di fuoriclasse per i quali vale questa legge, la new wave, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, ne ha sfornati diversi. Artisti apprezzati con i loro gruppi che in seguito hanno intrapreso una carriera solista, nel corso della quale spesso hanno dato il meglio (non tutti però).
Il caso più emblematico è quello di David Sylvian, creatore di opere meravigliose realizzate dopo lo scioglimento dei Japan; un po' meno brillante la carriera di John Foxx, che dopo l'uscita dagli Ultravox è riuscito a sfornare un disco futuristico e affascinante come Metamatic, per poi smarrire l'ispirazione; un caso particolare è quello di David Byrne, artista a tutto tondo che finita l'avventura irripetibile con i Talking Heads, non si è dedicato esclusivamente alla musica. Non si possono però non citare My life in the bush of ghosts, album imprescindibile, frutto della collaborazione con Brian Eno (altro esempio di felice dissidenza dalla band di origine) e Rei Momo, disco in cui ha elaborato splendidamente la sua passione per le sonorità brasiliane e afro-cubane. Non ho mai potuto invece soffrire la carriera solista di Sting: molto, ma molto meglio coi Police.
Eccoci dunque a Peter Murphy, leggendario frontman dei Bauhaus, il gruppo goth per eccelenza. Lo vidi ai tempi di In The Flat Field, esibirsi dal vivo con la band in stato di grazia: a metà show si arrampicò pericolosamente sui supporti delle luci e cominciò a cantare testa in giù aggrappato solo con le gambe come un pipistrello. Una vera potenza e uno dei concerti più entusiasmanti mai visti.
Con lo scioglimento del gruppo nel 1983 iniziò anche lui la carriera solista con alti (ad esempio Deep del 1989) e bassi. Dopo sette anni di silenzio è appena uscito Ninth; la prima impressione è buona come pure positive le recensioni che ho letto.

domenica 31 ottobre 2010

Bela Lugosi is dead

Al concerto dei Bauhaus vedere Peter Murphy pallido e scheletrico cantare nella penombra "Undead, undead, undead", mi fece una certa impressione. 

Boris Karloff e Bela Lugosi


Peter Sellers come Bela Lugosi nel Dracula di Browning (da Playboy, 1964)


giovedì 23 luglio 2009

COVER vs ORIGINAL: Telegram Sam - Bauhaus (T-Rex 1972)

Il quarto singolo dei Bauhaus uscì nel dicembre del 1980 e fu una vera frustata. Un ritmo incalzante, l'ululato di Peter Murphy e la chitarra potente e distorta di Ash con un riff ipnotico. Gli anni '70 erano proprio finiti.

Questa è invece la versione originale dei T-Rex, uscita nel 1972 e numero uno delle classifiche inglesi. Il video proveniente dalla BBC tramite una TV tedesca trasuda anni '70 da ogni pixel. Fantastici i look (soprattutto il presentatore) e le danze. Notare la durata quasi doppia rispetto la cover, compressa in due minuti.

lunedì 1 settembre 2008

Video '80 TV inglese: Bauhaus - Ziggy Stardust

Inauguriamo una nuova serie di post dedicata a quei gruppi post-punk e new wave che tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80 era impossibile vedere alla TV in Italia. Ora grazie a youtube si possono recuperare le loro apparizioni di allora alla TV inglese che avvenivano solo nei rari casi in cui un singolo entrava nelle classifiche di vendita e perciò veniva concesso di "violare" il centro nevralgico dell'establishment pop con esibizioni che a volte misero in imbarazzo i conduttori o le case discografiche. In alcuni casi vi furono dei veri e propri patteggiamenti tra i produttori di Top of the pop e i gruppi invitati ad esibirsi. I Wire ad esempio abbandonarono gli studi televisivi pochi minuti prima della diretta perché non cedettero alla richiesta di sostituire nel testo della canzone il termine slang, rubbers (preservativi) con un termine più idoneo. Ziggy Stardust è una cover della famosa canzone di David Bowie che nel 1982 raggiunse la posizione numero 15 delle classifiche inglesi, poco prima che Peter Murphy, a forza di fare il bel tenebroso e il vampiro a torso nudo, si ammalasse di polmonite e la band si scioglesse l'anno successivo. I Bauhaus furono i capostipiti del filone dark-wave e Murphy un vero istrione da palcoscenico con doti vocali fuori dal comune, come ebbi modo di vedere durante la loro esibizione al Punto a Capo di Bologna (mi pare nel 1981).