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venerdì 22 novembre 2019

Io, gli altri e la musica


Breve post ispirato da un tweet letto qualche giorno fa. Lo trovate snob? E' solo una battuta con un fondo di verità. Il fatto è che la musica allontana o avvicina come poche altre cose. Sarò talebano, ma nella mia mente c'è una lista nera di gruppi, dischi e cosiddetti artisti che d'istinto mi fa allontanare dalle persone. Non intendo la mancanza di rapporti, necessari ed auspicabili per la convivenza civile a tutti i livelli, quanto l'impossibilità di quell'intimità che può invece scaturire dal piacere ineguagliabile di certe condivisioni. Oltre il fottuto lavoro, oltre i legami parentali; qui si parla di musica, ma ovviamente ci si può allargare ad altri campi: dall'arte, al cinema, alla letteratura.

STORIELLA
Un giorno io e la mia compagna siamo invitati a cena a casa di un'amica; vuole farci conoscere il nuovo moroso. Io ero sempre quello che portava i dischi. Ne prendo su una decina, fra cui Naked dei Talking Heads, appena uscito. Lo metto sul piatto tutto gasato e il moroso ascoltando Blind così sentenzia: Cos'è questa schifezza?
Fine della breve storia del fighetto piacione alla Biagio Antonacci che mai uscì con noi (e dopo poco tempo neanche con l'amica che peraltro è ancora una nostra amica). 

lunedì 8 luglio 2019

Black Keys + Black Pumas

Rientro forzato dalla mini vacanza. In una Napoli infuocata prendiamo al volo un taxi con una fretta pazzesca, superagitati per paura di perdere l'ultimo treno utile per Bologna. Il tassista: "Statè cheti, arriviàm in nu' attimò". Pensate a un'infrazione qualsiasi del codice della strada: lui l'ha commessa. Un mito!


Una settimana difficile e la musica aiuta a riprendersi con due dischi arrivati al momento giusto.

Black Keys - Lets'rock
Il rock è invecchiato (spesso male) ma qualcuno riesce ancora a divertire. Ondarock lo stronca, ma per me Let's Rock è già disco dell'estate. Quel filo di tamarragine spensierata che non guasta e la chitarra elettrica protagonista: timbri, riff e ritmi da bignami della musica. Da ascoltare in auto a tutto volume coi finestrini aperti per le strade di campagna.

Black Pumas - ST
Un grande esordio: in questo album c'è l'anima Motown. Eric Burton e Adrian Quesada hanno il tocco magico.



Wimbledon
Prendersela con Fognini non è moralismo: è talmente ignorante e maleducato che se non avesse avuto la fortuna di saper giocare a tennis, manco a zappare sarebbe idoneo. Sarebbe capace di perdere tempo ad insultare perfino le zolle di terra. clic











I confini pattugliati e le barriere decisamente no; salvare le persone in mare sempre e comunque, ma fra tutti gli esempi possibili quello del kebab a Edimburgo non è che sia proprio il massimo da sbandierare.

mercoledì 29 maggio 2019

Gli unici nazionalisti

A parte i genitori, gli amici e le amiche con cui siamo cresciuti, esistono altri uomini e donne che non abbiamo mai incontrato personalmente ma che hanno contribuito, in maniera a volte anche determinante, a farci diventare quello che siamo. Grazie alla loro musica, arte, cinema e letteratura ci innalziamo oltre le brutture dell'esistenza quotidiana. Uno degli ultimi in ordine cronologico è Matthew "Matt" Berninger, la voce di The National: l'unico Nationalista che potrò mai supportare. Col nuovo album, I'm easy to find, è tornato a riscaldarci con la sua voce baritonale e con la sua band di antidivi, questa volta accompagnati da un quintetto femminile d'eccezione: Gail Ann Dorsey (la bassista di Bowie), Lisa Hannigan, Sharon Van Etten, Mina Tindle e Kate Stables.

venerdì 22 marzo 2019

Appunti musicali: Karen O e il blues contaminato dei Caboose

Fu un colpo di fulmine la prima volta che vidi gli Yeah Yeah Yeahs dal vivo al David Letterman nel 2007: un'esibizione incendiaria per sole chitarra e batteria con la folle e divina Karen O in un punk-blues malato e furioso. Due ottimi album (Fever to tell e Show your bones) e poi si sono persi. Karen O (nome d'arte di Karen Lee Orzołek, madre coreana e padre polacco) è da poco entrata alla corte di Danger Mouse e, appena passati i quaranta, si è data una calmata (si fa per dire). Guardatela in una strepitosa performance al Late Show di Stephen Colbert con la regia di Spike Jonze. Il suo nuovo album si intitola Lux Prima.



Caboose è una band italiana che a gennaio è stata scelta per esibirsi a Memphis alla Blues Foundation, la più grande manifestazione al mondo dedicata ai nuovi talenti di questo genere musicale. Con Hinterland Blues sono all'esordio sulla lunga durata. E che esordio!

L’idea di blues che sta alla base del progetto è in perfetto equilibrio fra tradizione e modernità, evoca i grandi classici del passato nonostante la narrazione abbia i piedi ben piantati nel presente, sviluppando temi sociali e politici che ci riguardano da vicino (disoccupazione, sfruttamento, social media, etc), e contamina il genere arricchendolo con scorie di psichedelia, di spoken word e di un rock sporco e ansiogeno.
La recensione su Loudd



martedì 29 gennaio 2019

David Byrne e la teiera volante su Radiosonora

Stasera alle 22 su Radiosonora nel programma Brazzzwave, va in onda la prima parte dello speciale dedicato a David Byrne e al racconto del concerto di Ravenna, seconda data del tour italiano di American Utopia. 
Si prevede anche una breve (e ahimè nostalgica) escursione nell'album dei ricordi al primo clamoroso live in Italia delle teste parlanti nel lontano 1980. 
In studio il dott. Brazzz supportato da Lucien.

Il link da dove si può scaricare o ascoltare anche il podcast.

sabato 15 dicembre 2018

2018 in musica: canzoni, album, concerto dell'anno

Da quando c'è la rete qui sulla teiera mi piace condividere novità interessanti (a volte anche entusiasmanti) purtroppo però non mi sono mai annoiato come quest'anno nell'ascoltare nuove uscite. Tutta la rete e milioni di ascolti a disposizione, però (parafrasando Forma e Sostanza di C.S.I.) Comodo ma come dire poca soddisfazione. Siccome ho bisogno della mia dose giornaliera, negli ultimi mesi sono spesso andato a ripescare nel passato recuperando ascolti molto datati ma sempre eccezionali: in particolare Traffic, Soft Machine, Brand X e ovviamente Gong.
Tornando comunque al 2018, qualcosa si salva e merita.

LA CANZONE
L'ultimo lavoro degli Editors non mi ha esaltato, diciamo un 6½ di stima. La versione elettronica della title track ha un fascino vintage irresistibile, ma quella acustica ha qualcosa di magico e potente.




IL CONCERTO
American Utopia non passerà alla storia come un album fondamentale, ma per come sa rappresentare la sua musica dal vivo David Byrne è uno degli ultimi artisti geniali ancora in circolazione.




















ALBUM

Rhye - Blood
Sembra Sade, ma è Mike Milosh, voce maschile del duo canadese Rhye. Mischiano con raffinatezza R&B a dream-pop.










Dopo gli esordi punk-hardcore ha messo il suo talento al servizio della melodia componendo due album di ballate acustiche dal sapore beatlesiano con echi di Simon & Garfunkel. Siamo abituati alla ridondanza, ai cofanetti deluxe e anch'io in un primo momento sono rimasto spiazzato dalla brevità di dieci brani che non superano i due minuti e mezzo: sono come miniclips d'autore che condensano il meglio in poche immagini. Mai come in questo caso il motto less is more risulta azzeccato. Qua



J. Mascis - Elastic Days

Classe '65 e ancora tanta classe da vendere.









Me lo ricordo in The Commitmens di Alan Parker ambientato a Dublino; un ragazzino dai capelli rossi. Ha iniziato a suonare per le strade della capitale irlandese a 13 anni e dopo tanti anni ha ancora qualcosa da dire. Disco caldo come un abbraccio grazie anche all'uso di Hammond e fiati. Qua







Impossibile non apprezzare l'electro-soul di James Mathé:  songwriter, producer, e musicista londinese che usa lo pseudonimo di Barbarossa. Poco conosciuto in Italia.

Don't Enter Fear


IL VIDEO
Valerio Mastandrea si presta ad una spassosa pantomima. Da notare intorno al minuto 2:30 le due locandine di Non essere cattivo, di cui una mezza strappata.


DISCHI ITALIANI
Guarda un po' chi si rivede!

Ustmamò - Il Giardino che non vedi
Disco autoprodotto tramite crownfunding sulla piattaforma musicraiser.

Massimo Zamboni - Sonata a Kreuzberg
Qua il nuovo progetto dell'ex C.C.C.P - C.S.I. con Angela Baraldi incentrato su Berlino.
Qui si può ascoltare/scaricare.

martedì 20 novembre 2018

Autumn blues e rifugi musicali: Portishead - Roads

I primi freddi, insieme al buio al mattino che ti sorprende in modo ancora più avvilente nel pomeriggio, portano d'istinto a rifugiarsi in certa musica, oltre che nel vino e nelle castagne.
Dummy è l'album di debutto dei Portishead, un cult degli anni '90. Un mix raffinato tra avanguardia e retrò: una babele di stili musicali che ha segnato l'apice e anche l'inizio del tramonto del genere trip hop. Bellissima la definizione che ho letto su musicletter: la musica dei Portishead faceva penetrare le lacrime del blues attraverso le crepe della musica elettronica.
Questa è Roads, una delle gemme del disco, qui suonata dal vivo con orchestra e soprattutto con la voce unica di Beth Gibbons. 
Di lei consiglio di recuperare Out of season, lavoro da solista uscito nel 2002 con la collaborazione di Paul Webb, ex Talk Talk nonché suo compagno.



Non sono un amante dei remix, ma questo è un ottimo lavoro.

mercoledì 1 agosto 2018

L'imprevedibile potere della musica

La Roux, nome d'arte di Elly Jackson, è arrivata al successo giovanissima nel 2009, forse troppo velocemente. Tant'è che a un certo punto si era smarrita in una specie di burn out da sovraesposizione.
"Era come se questa grande palla di tensione nella mia gola si fosse chiusa e io non ne avessi il controllo. Non ho potuto cantare per circa un anno". 
Ci sono canzoni, a volte anche recenti, che in modo sorprendente innescano nel cervello un meccanismo che ci riporta indietro: è un fenomeno studiato ed è relativo alla produzione di dopamina collegata ai ricordi piacevoli della nostra vita. Let me down gently è per me uno di quei brani. Non so come o perché, ma ha il potere di trasportarmi emotivamente in una bolla di nostalgia ad un'estate spensierata e allo stesso tempo malinconica verso la fine degli anni '80 che ha avuto come sottofondo True Faith, Sign O' The TimeThere Is A Light That Never Goes Out e la dolcissima Orpheus di David Sylvian. Gli ultimi mesi prima della stagione adulta delle responsabilità e del distacco definitivo dai genitori.
In questa versione live mi fa impazzire, compreso l'assolo finale di sax vintage. La Roux è al lavoro per il terzo album.

venerdì 20 luglio 2018

martedì 8 maggio 2018

I Zimbra

Un brano che ha ormai quarant'anni ma che (come conferma questa esibizione live di David Byrne) non li dimostra. D'altra parte, associare una ritmica africana ad un poema dadaista è un'operazione che non proprio tutti sono in grado di fare.
Così disse in un intervista Jerry Harrison dei Talking Heads: We also knew that our next album would be a further exploration of what we had begun with "I Zimbra". 
Fear of music è l'album della svolta e delle prime contaminazioni per le teste parlanti. Uno di quelli che non ti stanchi mai di ascoltare.


giovedì 22 marzo 2018

Album vissuti: Hail to the Thief - Radiohead, 2003

All'inizio del 2003 c'era grande attesa per l'uscita di questo disco. Dopo le sperimentazioni di Kid A e Amnesiac circolava la notizia (oltre a svariati mp3 in rete) che i Radiohead fossero tornati alle atmosfere di OK Computer. Dopo aver resistito ad ogni tentazione, il giorno dell'uscita comprai l'album a scatola chiusa; cose che ormai non succedono più.
Non intendo fare la millesima recensione: dico semplicemente che questo disco è un capolavoro e che i Radiohead quindici anni fa ci hanno regalato qualcosa che non appartiene all'industria discografica e neanche in senso stretto alla musica. Appartiene alla bellezza, come tutte quelle cose a cui abbiamo dato il nome di arte. (Luca Valtorta)
Dopo un'ascolto ininterrotto di parecchie settimane, comprammo subito i biglietti per il concerto al Castello di Ferrara del 12 luglio 2003, l'anno del caldo pazzesco. I concerti sono strani: a volte hai grandi aspettative e poi, per qualche motivo, capita che resti deluso. Ricordo ancora lo sconforto quando nel '90 David Bowie, dopo poche canzoni, ebbe un calo di voce fino a restare quasi del tutto afono. Era l'ultima volta in cui cantava tutto il vecchio repertorio; un'incredibile occasione sfumata proprio mentre iniziava il divertimento. Quella sera invece la realtà superò ogni aspettativa: due ore di pura magia abbinata ad un livello tecnico ed esecutivo stratosferico. Brividi fin dall'inizio (con l'introduzione delle percussioni tribali di There There) al gran finale, con i bis di Sit Down Stand Up e Karma Police cantata in coro. Ne uscimmo spossati (il caldo era veramente terribile), ma entusiasti e carichi di emozioni che continuarono a riaffiorare anche nei giorni successivi.

venerdì 16 marzo 2018

David Byrne

Un'anteprima strepitosa dello spettacolo che ci aspetta dal vivo al Ravenna Festival, quando tredici musicisti suoneranno e si muoveranno liberi tra il pubblico all'interno di un grande spazio luminoso. American Utopia non sarà l'album dei miei sogni (3/4 brani sono comunque notevoli) ma quest'uomo a 66 anni dà ancora la paga a un sacco di artisti.

We're only tourists in this life
Only tourists but the view is nice

giovedì 4 gennaio 2018

Juana Molina - Halo

Colpi di fulmine con la musica: succede sempre più di rado, ma succede ancora. In viaggio per la montagna, ascoltavo l'idealista su radio 3 (ottimo programma) e mi sono imbattuto in questa musicista di Buenos Aires molto apprezzata anche da David Byrne.
Il suo nome è Juana Molina e nella sua musica confluiscono un mix di generi: pop, folk e tropicalismo, sorretti da un tappeto di elettronica minimale. Bizzarro il suo percorso artistico, che l'ha vista esordire e riscuotere successo negli anni '90 come attrice comica alla tv argentina, per poi trasferirsi a Los Angeles e dedicarsi alla musica fra lo scetticismo generale. Dopo il ritorno in patria e la pubblicazione dei primi lavori si è capito qual era il suo vero talento. Halo è il suo ultimo album: un lavoro d'avanguardia, ma non di quella inaccessibile o estrema alla Bjork (artista a cui spesso viene impropriamente associata). Nel suo mondo la forma canzone non viene frantumata: il ritmo è essenziale e parecchi brani sono sostenuti da linee di basso pulsanti, su cui si innestano loop, sintetizzatori e chitarre. Juana Molina canta in lingua madre con una voce leggera e impalpabile e mi è apparsa subito come una musicista completamente libera da vincoli di genere.
Halo è un album fuori dagli schemi; spiritualmente indipendente e in grado di trasportarti in un'altra dimensione come è nel caso di In the Lassa, brano ipnotico e palpitante che ben rappresenta l'anima di questo disco che sto ascoltando in loop dall'inizio dell'anno.



giovedì 12 ottobre 2017

Tricky, St. Vincent, The National e la musica dal vivo

Un tempo si andava sempre ai concerti ed è una delle cose che spesso facevo che più mi manca. Mi dispiace solo di essermi perso Thom Yorke e J. Greenwood quest'estate a Macerata. Il programma di Ferrara sotto le Stelle da qualche anno non ispira più di tanto; d'altra parte se chiamano anche Thegiornalisti... 

Uscite interessanti e piccole delusioni in questo autunno mascherato da primavera.

Malgrado il coro di elogi, per la prima volta non sono entusiasta di un nuovo disco di The NationalSleep Well Beast, dopo due ascolti non mi ha convinto: mi sembra la ripetizione di una formula ormai logora e non sono riuscito a cogliere la svolta di cui tanto si parla. Mi dispiace. Per me Matt Berninger e soci sono una band di culto, fra le più amate del nuovo millennio. 
Tornando al discorso live, ricordo ancora con emozione il concerto del 2011.

Il ritorno di Tricky, rinfrescato dalla permanenza a Berlino, qui dal vivo accompagnato dalla presenza di Martina Topley-Bird.




Altro brano live con St. Vincent al Late Show with Stephen Colbert. Uscirà a giorni Masseduction, il nuovo lavoro di Annie Clark, polistrumentista originaria di Tulsa. Dopo la collaborazione con David Byrne, probabilmente sarà l'album della sua consacrazione.

giovedì 1 giugno 2017

Byrne e Weller: due fuoriclasse

Grande ritorno di Paul Weller, che nonostante l'avvicinarsi dei 60 mostra vitalità e classe da vendere con il suo nuovo lavoro intitolato A Kind Revolution. Un repertorio che spazia fra soul, britpop, R&B fino alla ballata struggente, a conferma della sua ecletticità. Solo in apparenza tutto semplice e prevedibile. Ospiti d'eccezione tra cui anche Robert Wyatt alla tromba.


Uno degli artisti che più mi manca è David Byrne e così ogni tanto mi diverto a ricercare cose inedite. Da guardare, oltre che da ascoltare, la sua strepitosa performance di Zimbra in questo programma che si intitolava Sessions at West 54th presso gli Sony Music Studios in West 54th Street a Manhattan, esattamente vent'anni fa. Roba da matti: da saltare sulla sedia!

giovedì 18 maggio 2017

Black Hole Sun

Oggi la notizia: in un albergo di Detroit è morto anche Chris Cornell. Un buco nero ha ormai risucchiato tutti i front-man del quintetto grunge che nella prima metà degli anni '90, dopo la sbornia di elettronica, mi riportò felicemente sulle strade del rock più puro. 
Cinque voci uniche, pazzesche, di cui resta il solo Eddie Vedder e se fossi in lui una toccatina me la darei. 
Cinque gruppi: Nirvana, Stone Temple Pilots,  Alice in Chains, Soundgarden e Pearl Jam che hanno saputo riscrivere l'ultima grande stagione del rock con il secolo quasi ai titoli di coda. Dischi che ho divorato, in particolar modo: Unplugged dei Nirvana, Purple, Vs e i due E.P. di Alice in Chains. 

Black Hole Sun in una recente versione acustica su CBS.

mercoledì 18 gennaio 2017

Concerti indimenticabili - David Bowie, Modena 1990




Sound+Vision Tour
Bowie all'epoca scioccò tutti dichiarando che in futuro non avrebbe più reinterpretato i suoi vecchi brani più famosi.
Indimenticabile malgrado l'improvviso calo di voce del duca bianco.
Per dare l'idea, l'inizio fu questo.

venerdì 13 gennaio 2017

Il no di David Byrne al lauto affare di una reunion

Rock and Roll Hall of Fame in 2002
Così David Byrne di recente:
Una reunion dei Talking Heads, potrebbe essere un successo incredibile per una generazione o forse molte più generazioni […]
Mi farebbe fare un sacco di soldi e attirerebbe tanta attenzione su di me, ma farei un passo indietro […] Perciò mi sento come se dovessi sacrificare qualcosa, non mi interessano la fama e i soldi, voglio fare qualcosa di più, alla fine non si può avere tutto.



Peccato, perché io ad un eventuale concerto sarei andato (anzi tornato) di corsa e in prima fila. Comunque onore alla coerenza; uno dei rari casi di resistenza al fascino dei soldi e della fama. Diciamolo, scelta che in pochissimi si sono permessi di fare. Su questo fronte prima o poi quasi tutti hanno ceduto. A quanto pare non accadrà con i Talking Heads, ormai separati dal 1991. Una delle band più influenti nella storia della musica; nel tempo sono rimasti immutati il mio entusiasmo e la mia venerazione per ciò che hanno creato. 
Qui sotto un live d'annata dal programma The Old Grey Whistle Test, in onda dal 1971 al 1988 su BBC 2.

martedì 29 novembre 2016

Concerti indimenticabili - Devo 1980

Pareva di aver attraversato un portale che conduceva nel futuro della musica. Per la perfezione del suono, sembravano in playback e poi non si vedevano fili. L'amico Hans, fulminato dai Devo, mi spiegò che utilizzavano microfoni wireless. Furono i primi insieme a Rolling Stones e Todd Rundgren. Tre dischi abbaglianti di cui il primo clamoroso, colonna sonora di quell'estate che consacrò la definitiva esplosione della new wave anche in Italia. Poi si sono eclissati. A differenza di altre band di quel periodo non hanno tracciato una strada, ma sono rimasti un fenomeno direi irripetibile.






martedì 22 novembre 2016

Concerti indimenticabili - Bauhaus 1982

Il periodo dark. In quegli anni suonavo con i Reverse dove cercavamo di far convivere Talking Heads, Bauhaus e A Certain Ratio. Complicato, ma divertente.

Momento clou del concerto quando Peter Murphy si arrampica sui sostegni dei fari e canta Bela Lugosi a testa in giù come un pipistrello, mentre Daniel Ash con la sua chitarra scatena l'inferno.