A parte i genitori, gli amici e le amiche con cui siamo cresciuti, esistono altri uomini e donne che non abbiamo mai incontrato personalmente ma che hanno contribuito, in maniera a volte anche determinante, a farci diventare quello che siamo. Grazie alla loro musica, arte, cinema e letteratura ci innalziamo oltre le brutture dell'esistenza quotidiana. Uno degli ultimi in ordine cronologico è Matthew "Matt" Berninger, la voce di The National: l'unico Nationalista che potrò mai supportare. Col nuovo album, I'm easy to find, è tornato a riscaldarci con la sua voce baritonale e con la sua band di antidivi, questa volta accompagnati da un quintetto femminile d'eccezione: Gail Ann Dorsey (la bassista di Bowie), Lisa Hannigan, Sharon Van Etten, Mina Tindle e Kate Stables.
Benvenuti a bordo. Suoni, visioni e liberi pensieri dall'universo musicale e da altri mondi paralleli . . . . . .
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mercoledì 29 maggio 2019
mercoledì 25 aprile 2018
Gli Appennini di Dino Campana, The National, The Handmaid's Tale
Il disco che preferisco di The National. Un album che ho amato alla follia e che per me è una delle cose più belle e poetiche degli ultimi dieci anni. In realtà ormai sono undici, perché The Boxer è uscito nel 2007.
Liberare la mente camminando o con la musica. Proprio oggi, di ritorno dai boschi dell'Appennino tosco-romagnolo, scopro che per il Record Store Day è uscita la versione live registrata a Bruxelles. Riascoltarlo è il modo migliore per concludere questo 25 aprile. E domani parte la seconda stagione di Handmaid's Tale. La mia assenza prolungata dice che sto passando un periodo no, però queste tre cose di oggi mi hanno un po' risollevato. Ci sono ancora.
Liberare la mente camminando o con la musica. Proprio oggi, di ritorno dai boschi dell'Appennino tosco-romagnolo, scopro che per il Record Store Day è uscita la versione live registrata a Bruxelles. Riascoltarlo è il modo migliore per concludere questo 25 aprile. E domani parte la seconda stagione di Handmaid's Tale. La mia assenza prolungata dice che sto passando un periodo no, però queste tre cose di oggi mi hanno un po' risollevato. Ci sono ancora.
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giovedì 12 ottobre 2017
Tricky, St. Vincent, The National e la musica dal vivo
Un tempo si andava sempre ai concerti ed è una delle cose che spesso facevo che più mi manca. Mi dispiace solo di essermi perso Thom Yorke e J. Greenwood quest'estate a Macerata. Il programma di Ferrara sotto le Stelle da qualche anno non ispira più di tanto; d'altra parte se chiamano anche Thegiornalisti...
Uscite interessanti e piccole delusioni in questo autunno mascherato da primavera.
Malgrado il coro di elogi, per la prima volta non sono entusiasta di un nuovo disco di The National. Sleep Well Beast, dopo due ascolti non mi ha convinto: mi sembra la ripetizione di una formula ormai logora e non sono riuscito a cogliere la svolta di cui tanto si parla. Mi dispiace. Per me Matt Berninger e soci sono una band di culto, fra le più amate del nuovo millennio.
Tornando al discorso live, ricordo ancora con emozione il concerto del 2011.
Altro brano live con St. Vincent al Late Show with Stephen Colbert. Uscirà a giorni Masseduction, il nuovo lavoro di Annie Clark, polistrumentista originaria di Tulsa. Dopo la collaborazione con David Byrne, probabilmente sarà l'album della sua consacrazione.
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sabato 1 luglio 2017
Teiera volante vol.15
Immagini e musica da una Romagna che si sta tropicalizzando (come il resto d'Italia). Subito sotto, due foto dell'impressionante tempesta dell'altro ieri, arrivata dopo una settimana torrida... e poi la Teiera #15: con Paul Weller, Texas, Karen Elson, Portugal. the man, Thievery Corporation, Fergeby? (unica presenza italiana), The Killers, The National, Arcade Fire, Manchester Orchestra, PJ Harvey, Slowdive.
Che cosa aggiungere se non buon ascolto a chi fosse interessato e buona estate.
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martedì 24 dicembre 2013
Silver Bells: auguri con The National e Gregg Allmann
The Colbert Report
Grande accoppiata per un classico di Natale. Buone feste a tutti.
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martedì 11 giugno 2013
The National - Unplugged mattutino
Si presentano alle dieci del mattino, reduci da una delle date del nuovo tour e nonostante Matt Berninger leggermente giù di voce, snocciolano con classe quattro pezzi dal loro ultimo album Trouble Will Find Me. Succede su NPR, la radio nazionale americana, che prosegue la serie dei suoi live unplugged intitolata Tiny Desk Concert dove si possono trovare un sacco di miniconcerti: Alt-J, Iron & Wine, XX, Wilco. Giusto per fare qualche nome.
I BRANIThis Is The Last Time
I Need My Girl
Pink Rabbits
Sea Of Love
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venerdì 10 maggio 2013
Disco del weekend: The National - Trouble will find me
Ritorna uno dei miei gruppi preferiti dell'ultimo decennio. Tra dieci giorni esce il loro sesto album intitolato Trouble will find me. Ovviamente in rete si trova già, ma un disco dei National si compra sempre a scatola chiusa perché sono una garanzia: prova ne è stato il favoloso live di due anni fa a Ferrara in coppia con i Beirut. Collaborazioni nel nuovo lavoro con: Sufjan Stevens (drum machine e synths), Annie Clark (St. Vincent), Sharon Van Etten (guest vocalists), Reed Parry (Arcade Fire), Doveman e Nona Marie Invie (Dark Dark Dark). Sotto la scaletta, la copertina e il primo video, intitolato Sea of love, che vede Berninger e compagni suonare in uno spazio angusto ripresi da una telecamera fissa. Recensione
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martedì 12 giugno 2012
Canzoni tristi per sporchi amanti
Ci sono canzoni e dischi che trasmettono emozioni; sospendono i nostri soliti pensieri e il trantran quotidiano: per questo non ci stanchiamo mai di ascoltarli.
Era il 2003 e The National, originari dell'Ohio ma cresciuti artisticamente a Brooklyn, pubblicavano il loro secondo album: Sad songs for dirty lovers. Non li conoscevo ancora; sarei arrivato a loro cinque anni dopo grazie ad uno dei tanti input dei blog musicali. Dopo essermi innamorato di The Boxer, ho ripercorso cronologicamente i loro album fino ad arrivare, qualche tempo fa, a queste dodici canzoni dove la forza espressiva dei National tocca corde di malinconia e dolcezza che smuovono brividi, come in 90-mile Water Falls con uno straziante assolo di violino che spezza in due il brano. Un album di genere indefinibile e dal titolo programmatico: una soap opera di ordinari disadattati (Scaruffi) di cui Matt Berninger è il narratore crepuscolare con la sua voce profonda che ci conduce nel racconto delle esistenze di questi personaggi.
giovedì 10 marzo 2011
The National - Conversation 16
Lui è un agente della sicurezza segretamente innamorato della presidentessa che però vola in Russia fatalmente attratta (come già qualcun altro prima di lei) dalla virilità di plastica di un altro uomo ...
I was afraid I'd eat your brains / Temevo che ti avrei mangiato la testa
I was afraid I'd eat your brains
'Cause I'm evil / Perché sono cattivo
'Cause I'm evil
'Cause I'm evil
Appuntamento il 5 luglio a Ferrara.
The National
I was afraid I'd eat your brains / Temevo che ti avrei mangiato la testa
I was afraid I'd eat your brains
'Cause I'm evil / Perché sono cattivo
'Cause I'm evil
'Cause I'm evil
Appuntamento il 5 luglio a Ferrara.
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lunedì 7 giugno 2010
La mia cavia musicale
La copilota della teiera hai suoi gusti musicali che molto spesso coincidono con i miei. Quando riunimmo i nostri dischi per andare a vivere assieme, i doppioni abbondavano e non era un caso. La copilota però detesta una cosa: fare da cavia quando si viaggia in macchina. Questo capita quando ne approfitto per ascoltare per la prima volta in auto le cose più svariate che ho scaricato e masterizzato in mp3. Le cavie in realtà siamo due, ma lei dice: - Ho una fiducia totale nei tuoi gusti però fammi sentire le cose solo dopo che hai selezionato quelle che ti piacciono veramente! Dura vita quella del selezionatore musicale, come quella del selezionatore della nazionale: fai esperimenti e ti criticano, vai sulle certezze antiche e ti accusano di essere conservatore!
A proposito di nazionale: oggi a mezzogiorno, di ritorno dal lavoro, cercavo il nuovo The National per ascoltare in particolare la splendida Runaway, ma era sparito. Buongustaia!
Lucien: Allora questo ti piace! E' un disco che cresce ascolto dopo ascolto.
Copilota: Veramente a me è piaciuto fin dall'inizio, questa è musica fatta col cuore.
A proposito di nazionale: oggi a mezzogiorno, di ritorno dal lavoro, cercavo il nuovo The National per ascoltare in particolare la splendida Runaway, ma era sparito. Buongustaia!
Lucien: Allora questo ti piace! E' un disco che cresce ascolto dopo ascolto.
Copilota: Veramente a me è piaciuto fin dall'inizio, questa è musica fatta col cuore.
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giovedì 20 maggio 2010
Ieri mattina a casa mia sono arrivati questi cinque
Da Amazon UK, sorpresa ieri mattina nella buchetta delle lettere. Packaging minimale con viola dominante. Niente plastica, solo cartoncino. Peccato non ci siano i testi.
L'artista californiano Mark Fox (graffiti styles, urban art, outsider e folk art) è colui che ispirato la copertina di High Violet con la scultura dal titolo Binding Force. Particolare dell'opera.
Riguardo la musica direi che The National non tradiscono le aspettative, mantenendo la rotta già tracciata in precedenza, con qualche impennata. Mi piace, ma nelle mie preferenze personali lo colloco dietro a The Boxer e Sad songs for dirty lovers.
Breve nota sui costi e spese di spedizione. Amazon UK: 12€ (nonostante il cambio con la sterlina). Fnac 20,80€; IBS 22,80€. Con prezzi come questi ultimi due: viva il download selvaggio!L'artista californiano Mark Fox (graffiti styles, urban art, outsider e folk art) è colui che ispirato la copertina di High Violet con la scultura dal titolo Binding Force. Particolare dell'opera.
Riguardo la musica direi che The National non tradiscono le aspettative, mantenendo la rotta già tracciata in precedenza, con qualche impennata. Mi piace, ma nelle mie preferenze personali lo colloco dietro a The Boxer e Sad songs for dirty lovers.
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venerdì 12 marzo 2010
The National - Terrible Love
High Violet è il titolo del nuovo album dei National che uscirà l'11 maggio. Pochi giorni fa il gruppo si è esibito al Late Night di Jimmy Fallon, suonando quello che sarà il brano d'apertura.
The Boxer (2007) è uno dei dischi che più ho amato negli ultimi tre anni, perciò le aspettative non sono poche. Speriamo che la calda voce di Matt Berninger sappia ancora avvolgerci insieme alla musica dei fratelli Dessner e Devendorf.
The Boxer (2007) è uno dei dischi che più ho amato negli ultimi tre anni, perciò le aspettative non sono poche. Speriamo che la calda voce di Matt Berninger sappia ancora avvolgerci insieme alla musica dei fratelli Dessner e Devendorf.
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venerdì 4 dicembre 2009
Anticipazioni musicali 2010

Stereogum ha pubblicato la lista dei 25 album più attesi per il 2010. Quelli che personalmente sono più curioso di sentire sono cinque:
THE NATIONAL - senza titolo
Sembra impossibile che riescano a fare ancora meglio o a livello di Boxer, ma ci si spera.
CHARLOTTE GAINSBOURG & BECK - IRM
Il primo singolo non è niente male. Uscita ufficiale a gennaio.
MGMT - CONGRATULATIONS
Horacular Spectacular mi era piaciuto. Ai due ragazzi di Brooklyn (assai pompati dalla critica) il talento non manca.
INTERPOL - senza titolo
Lunga vita alla wave.
MASSIVE ATTACK - HELIGOLAND
L'otto febbraio, pare. Era ora! I nuovi brani ascoltati al concerto mi erano parsi fortissimi; molto meno il recente E.P. Sapranno stupirci ancora?
E in Italia? Ho letto dei Baustelle in sala d'incisione. Poi per ora non vedo nient'altro di interessante all'orizzonte.
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domenica 31 maggio 2009
The National, David Byrne e il fascino della Grande Mela
Formato da un gruppo di amici originari di Cincinnati, The National hanno conosciuto il meritato successo dopo il trasferimento a Brooklyn. Considero The Boxer (2007) uno dei dischi più belli usciti negli ultimi anni. Durante un'esibizione live alla CBC Radio’s Studio Q in Toronto, la band ha presentato un nuovo brano che probabilmente farà parte del quinto album al quale hanno già iniziato a lavorare. La loro storia.
Intervista a David Byrne
Intervista a David Byrne
Bellissima e lunga intervista oggi su Repubblica di Giuseppe Videtti a David Byrne, in cui l'artista ripercorre la sua carriera, racconta i suoi progetti e le sue idee sulla musica oggi. Impossibile da sintetizzare. Riporto questo stralcio:
Vivevamo in una città, New York, in cui per un certo periodo il rock e l'arte, viaggiavano sugli stessi binari. All'epoca in cui frequentavo il Max's Kansas City tutto era permesso. Nell'arte non c'erano regole. La parte bassa di Manhattan fu abbandonata a se stessa, nel bene e nel male (1977 l'anno del debutto dei Talking Heads). Da una parte il trionfo di Andy Warhol, dall'altra le strade piene di homeless tossicodipendenti. In quel triangolo di città negletta accaddero cose straordinarie.
Vivevamo in una città, New York, in cui per un certo periodo il rock e l'arte, viaggiavano sugli stessi binari. All'epoca in cui frequentavo il Max's Kansas City tutto era permesso. Nell'arte non c'erano regole. La parte bassa di Manhattan fu abbandonata a se stessa, nel bene e nel male (1977 l'anno del debutto dei Talking Heads). Da una parte il trionfo di Andy Warhol, dall'altra le strade piene di homeless tossicodipendenti. In quel triangolo di città negletta accaddero cose straordinarie.
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