Nella vita di una persona i periodi di ozio sono fondamentali. Senza di esso in quel caldissimo pomeriggio di giugno probabilmente non sarebbe scattata l'idea di aprire un blog.
Scrivere, è sempre stata fin dall'adolescenza un'attività appagante, ma di certo cinque anni fa non pensavo neanche lontanamente di pubblicare novecento e passa post, ospitare diecimila commenti, ricevere così tante visite e durare così a lungo. Dopo i primi mesi di calma piatta con la teiera che vagava sconosciuta in cerca di amici, ero tanto incredulo quanto soddisfatto per i contatti che iniziavano ad aumentare di giorno in giorno; poi la soddisfazione è diventata entusiasmo: in certi momenti le dita andavano da sole, i pensieri e le idee fluivano veloci: le copertine degli album, i ricordi musicali, i dischi fondamentali, le liste, ecc. In seguito sono subentrati l'appagamento, un po' di routine e la ricerca dell'equilibrio con altri settori dell'esistenza. Esiste un tempo fisiologico per la durata di un blog? Qualche volta, nell'ultimo anno, mi sono sentito al capolinea. In ogni caso una porzione non trascurabile della mia vita più recente l'ho passata in rete con voi e devo dire che sono sempre stati bei momenti, soprattutto a scrivere e leggere di musica e cinema. A presto.
Uno dei tanti post di carta prima del blog: sempre avuto certe manie.
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