Strana parabola quella di mio padre: da giovane è stato grande un grande appassionato di moto, mi ricordo che aveva una Kawasaki 500, soprannominata bara volante per quanto era sgarbata. Da bravo romagnolo era anche un tifoso accanito di Renzo Pasolini (uno dei rivali più sfortunati di Agostini) e tutti gli anni da bambino mi portava a Imola a vedere le corse. La seconda fase, fino ai 50 anni, è stata quella della bicicletta; era stato soprannominato Fuente da amici e colleghi per le sue doti di scalatore. Infine con la pensione è esploso l'amore per il podismo. Grazie al tempo libero, si è potuto dedicare con soddisfazione alla maratona e contemporaneamente all'attività di casalingo (massaino rurale, come si era autodefinito). Siccome le cose ci piaceva farle per bene, ha partecipato con risultati più che dignitosi alle maratone di New York, Londra, Helsinki e Venezia, oltre a quelle locali.
A un anno esatto dalla morte di mia madre ci ha lasciato anche lui. Vittima collaterale del Covid, a causa del quale erano state posticipate diverse visite, fra cui quella per il cuore. Un cuore da fondista da 40 battiti al minuto diventato improvvisamente troppo fragile. Voglio ricordarti così, da giovane negli anni settanta, su una delle prime moto. Ciao maratoneta!
Gran bel ricordo di tuo. Condoglianze e un grande abbraccio.
RispondiEliminaGrazie Andrea.
EliminaMi spiace tanto, Lucien. Il ricordo è molto bello, avere un papà così è stata una fortuna..
RispondiEliminaUn abbraccio
Anche la fortuna di aver avuto genitori molto giovani, anche se la frattura generazionale fra chi è nato prima e dopo la guerra è stata inevitabile.
EliminaAccidenti che somiglianza,sotto quella barba: lo stesso viso intelligente e simpatico. Un forte abbraccio, amico mio!
RispondiEliminaSì, lo dicevano tutti. Ci sono solo 20 anni di differenza, quando avevo 17/18 anni più di una volta ci hanno scambiato per fratelli.
EliminaCiao Nicola, grazie.
Mi spiace un sacco Lucien, il tuo ricordo di questo uomo che amava correre, con stile, è toccante. Abbraccio.
RispondiEliminaIn effetti correre è sempre stata la sua passione: in moto, in bici, a piedi. Grazie!
EliminaUn papà dalla vita piena di interessi, sicuramente trasmessi alla prole... un abbraccio forte!
RispondiEliminaSembrerà strano, ma non è successo: la frattura generazionale, gli studi e forse anche il mio carattere irrequieto, mi hanno portato verso altri lidi. Però ho sempre ammirato la sua tenacia: 3h e 20 per la maratona a 55 anni, non è da tutti.
EliminaGrazie!
Caro Lucien, poche parole per esprimerti le mie condoglianze. Un abbraccio.
RispondiEliminaTi ringrazio
EliminaSei fortunato ad avere avuto un padre che ti ha ispirato questa descrizione affettuosa.
RispondiEliminaCondoglianze anche da parte mia; pur non avendolo conosciuto mi sento coinvolta dal tuo racconto.
Grazie a te
EliminaDopo parecchi mesi di assenza, sono tornato al tuo blog e ho letto il ricodro, forte e delicato allo stesso tempo, di tuo padre. Non conosco di persona te e, tantomeno, tuo padre. Posso dire che mi dispiace. Un abbraccio sincero. Fabio.
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