L'autore l'ha definita "una sorta de I soliti ignoti al tempo di Ocean's eleven, The Big Bang theory e Breaking bad". Riuscire a realizzare una commedia in Italia ben congegnata, originale, senza moralismi e volgarità, è già una notizia; se poi si aggiunge il fatto che ho riso di gusto come non capitava da anni, è più che sufficiente per consigliare questo film, opera prima del salernitano Sidney Sibilla. Una specie di stoner comedy all'americana (Una notte da leoni) attualizzata nella crisi della società italiana e innestata su una storia alla Romanzo Criminale, però in versione comico-amara. I protagonisti sono infatti un gruppo ricercatori universitari sfruttati e malpagati che decidono di utilizzare le loro intelligenze per delinquere nel mondo delle droghe sintetiche fino alle estreme conseguenze.
Gag a profusione e ritmo incalzante: su tutti Stefano Fresi, alias Alberto Petrelli, chimico computazionale.
Così il regista racconta la genesi del film, uscito nelle sale il 6 febbraio: "Tutto comincia da un articolo di giornale. La prima fonte di ispirazione è stato un trafiletto su un quotidiano che titolava ‘Quei netturbini con la laurea da 110 e lode'. In pratica si parlava di due ragazzi laureati in filosofia con tanto di master, che lavoravano per l'AMA, la società che si occupa della pulizia delle strade di Roma. Due netturbini che all'alba, mentre spazzano il marciapiede, discutono della critica della ragion pura è stata la prima, e per molto tempo unica, immagine del film. Era la primavera del 2010... in testa avevo solo i due netturbini filosofi. In realtà quell'immagine era però una sintesi di quello che stava accadendo in quei giorni. Le prime pagine dei giornali erano piene di articoli sui tagli alla ricerca, e sulle conseguenti manifestazioni di ragazzi che per una vita avevano sempre e solo studiato e che ora si ritrovavano, quasi quarantenni, senza un lavoro e senza una prospettiva. Nessuno sembrava accorgersi del paradosso che le persone più intelligenti del paese venivano messe ai margini. E se avessero deciso di ribellarsi? E se a delinquere adesso fossero le menti più brillanti in circolazione? Se si coalizzassero?".
Gag a profusione e ritmo incalzante: su tutti Stefano Fresi, alias Alberto Petrelli, chimico computazionale.
Così il regista racconta la genesi del film, uscito nelle sale il 6 febbraio: "Tutto comincia da un articolo di giornale. La prima fonte di ispirazione è stato un trafiletto su un quotidiano che titolava ‘Quei netturbini con la laurea da 110 e lode'. In pratica si parlava di due ragazzi laureati in filosofia con tanto di master, che lavoravano per l'AMA, la società che si occupa della pulizia delle strade di Roma. Due netturbini che all'alba, mentre spazzano il marciapiede, discutono della critica della ragion pura è stata la prima, e per molto tempo unica, immagine del film. Era la primavera del 2010... in testa avevo solo i due netturbini filosofi. In realtà quell'immagine era però una sintesi di quello che stava accadendo in quei giorni. Le prime pagine dei giornali erano piene di articoli sui tagli alla ricerca, e sulle conseguenti manifestazioni di ragazzi che per una vita avevano sempre e solo studiato e che ora si ritrovavano, quasi quarantenni, senza un lavoro e senza una prospettiva. Nessuno sembrava accorgersi del paradosso che le persone più intelligenti del paese venivano messe ai margini. E se avessero deciso di ribellarsi? E se a delinquere adesso fossero le menti più brillanti in circolazione? Se si coalizzassero?".
Praticamente un gruppo di Walter White italiani.. L'idea non è proprio originalissima come vogliono far credere, ma il film è comunque godibile. Per essere un film italiano.
RispondiElimina@ Faina:
RispondiEliminaIn effetti il regista ha ammesso apertamente di essersi ispirato alle gesta del grande W.W. alias Heisenberg.
concordo pienamente: una commedia coi fiocchi (purtroppo in Italia le commedie riguardano quasi sempre adolescenti svalvolati o coppie in crisi, mai cose serie...)
RispondiEliminaconcordo anche su Fresi: è il migliore del gruppo
Quindi merita? Se sì, lo recupero volentieri.
RispondiElimina@ Marco:
RispondiEliminaInfatti, basta coi Verdone, Ozpetek, Brizzi, Veronesi... il genere ha bisogno di una rinfrescata.
@ James Ford:
Merita sì. E' uscito da qualche mese e l'ho "recuperato" al cinema nella sala d'essai dove abito. In dvd mi sa che non è ancora uscito.
Io non sono molto d'accordo. Effettivamente il film ha dei momenti divertenti e delle gag ben riuscite, ma ne ha anche tanti che oserei definire vanziniani.
RispondiEliminaForse è stato un pò troppo esaltato dalla pubblicità.
@ Antursa:
RispondiEliminaBeh, chiaro che siamo in territori "leggeri"; non è un capolavoro (facciamo 7½), ma di vanziniano ci vedo ben poco.
Riguardo la pubblicità poi non saprei, io sono andato a vederlo col passaparola; mi era sfuggito: è uscito nel periodo in cui stavo traslocando ed ero fuori dal mondo.
Benvenuta sulla teiera.
L'ho messo in lista. E auspico una svolta simile anche per la nostra letteratura banale, scontata, superflua, ammuffita e/o semianalfabeta. O almeno, io ci provo... :-))))
RispondiElimina@ Nick:
RispondiEliminaCiao Nick... e ci riesci anche! ;-)
Ne ho già letto bene anche su altri blog, ma per ora non sono riuscito a vederlo... per fortuna è nel programma dei ripsescaggi estivi nei cinema dove vado di solito, e quindi riuscirò a vederlo a breve sul Grande Schermo :)
RispondiEliminaFilm fresco, commedia all'italiana al passo con i tempi, un bel gruppo di attori a fare squadra... forse non l'avrei visto senza il tuo consiglio. Grazie.
RispondiElimina@ Alligatore:
RispondiEliminaSe no che ci sto a fare qua!! ;-)