I film di Nanni Moretti, Sorrentino e Garrone li ho visti e sono (nello stesso ordine in cui ho elencato i registi) buoni film, ma non da meritare premi importanti.
Sull'indipendenza di giudizio dei fratelli Coen non ho il minimo dubbio, come del resto sulla Francia sempre schierata Pro Domo Sua: troppe, cinque opere in concorso con in più il film d'apertura nonché quello di chiusura. Quest'anno, perlomeno, ho la quasi certezza che la palma d'oro sia andata ad un'opera di alto livello (Jacques Audiard è una garanzia) e non a qualcosa di inaccessibile come nel 2010 quando la giuria, presieduta da Tim Burton, premiò ลุงบุญมีระลึกชาติ...
... Non vi dice niente? Il titolo che avete appena letto in thailandese, produce lo stesso tipo di straniamento che ho avuto nella visione del film: tradotto in italiano sarebbe Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti.In ogni caso, prendendo in esame gli ultimi quindici anni di Cannes, i francesi hanno trionfato tre volte, mentre per trovare la terzultima vittoria italiana a Venezia dobbiamo risalire al 1988 con Ermanno Olmi
Non è scontato, però si spera che con Dheepan, Audiard abbia mantenuto i livelli dei suoi ultimi film (Il Profeta e Un sapore di ruggine e ossa) e soprattutto ci si augura che venga distribuito: cosa non scontata in Italia.
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