giovedì 28 febbraio 2013

C'era una volta l'orgoglio di andare all'estero

Nell'estate del 2001 con un motorhome a noleggio ho viaggiato per venti giorni attraverso l'Arizona e la California. Uno dei sogni realizzati non appena finito di pagare il mutuo della casa l'ultimo anno della lira.
In uno dei primi campground in cui ci fermammo, quando fu ora di pagare, la padrona, una signora paffuta e simpatica, non volle un centesimo; amava l'Italia dove era stata da giovane: le nostre città d'arte, la gente, il cibo e ci chiese di mandarle una cartolina quando saremmo tornati (scelsi i mosaici di Ravenna). Ovunque ci spostassimo: nei ristoranti, nei supermercati, nei campeggi, nei parchi naturali, abbiamo sempre incontrato nelle persone una gentilezza e una socievolezza sorprendenti proprio perché eravamo italiani. Non erano ancora i tempi dei sorrisini e delle battutine sul bunga bunga. Mai mi sarei immaginato una cosa simile prima di partire. Un patrimonio e un credito che stiamo dilapidando e che se fosse gestito come si deve ci consentirebbe di attirare il quintuplo di turisti e investitori e quindi di vivere tutti meglio.

Non so bene perché, ma mi sono tornati in mente questi ricordi guardando per caso il video dei Loch Lomond girato in buona parte in Italia (alcune location facilmente riconoscibili) in occasione del loro tour europeo. La band americana di Portland, spesso gruppo di supporto ai Decemberists, sembra ancora dimostrare lo stesso sentimento di cui raccontavo sopra nei confronti del nostro Paese.

domenica 24 febbraio 2013

Ciuccia la matita (blob elettorale in attesa del verdetto)

Il 24 febbraio di ventitré anni fa se ne andava l'unico vero Presidente.



















Il tweet/sondaggio camuffato di Gianni Riotta che gira in rete da ieri. Bah!  Radio Londra bumbumbumbum conferma Smacchiatore euro 33, il Milan 29 punti, la Costellazione ad almeno 16, sulle Montagne temperatura +12”.  “In Ohio al dessert ancora molto indecisi i lombardi tra castagne e miele” (Maroni vs Ambrosoli).


Berlusconi alla scrutatrice che non ride: “Ma lei viene? Quante volte viene al seggio?” Microsatira


Finalmente!! E se fra sei mesi si vota di nuovo?

venerdì 22 febbraio 2013

Cos'è rimasto degli anni '80: Paz, il pentapartito e la politica 30 anni dopo

Cosa resterà degli anni '80 diceva la canzone. Per me sicuramente sono rimasti indelebili, a tre decenni di distanza, i fumetti e l'inventiva di Paz.
Per il resto rimpiango poche cose: la giovinezza (con moderazione), la marea di concerti e quasi quasi, visti i tempi di merda e col senno di poi, persino il pentapartito e il sistema proporzionale: almeno c'era sempre una vaga speranza di poter cambiare! E adesso? Mai come questa volta, la tentazione di seguire uno degli esempi suggeriti nel video 51 modi di utilizzare la scheda elettorale è forte, anche se alla fine andrò, solo perché il peggio non accada. Vedremo lunedì a urne chiuse cosa sarà successo tra Italia giusta, 75%, rimborsi IMU, rivoluzioni civili e tsunami annunciati.
Nel frattempo godetevi queste chicche quasi introvabili di Paz: "Il fumetto è evasione, è sempre evasione, deve essere evasione, del resto la parola evasione è una bellissima parola, evadere è sempre bello, la cosa più saggia da fare... Poi se c'è qualcos'altro ben venga." Speriamo di essere ancora in tempo per evadere anche dall'Italia degli ultimi vent'anni.

Dodici pin-ups: calendario di Andrea Pazienza (dal mio Frigidaire del 1982).


























































































lunedì 18 febbraio 2013

I politici, gli inni e la musica

Vagabondando in rete mi sono imbattuto in questa foto, non so quanto recente e frutto di un fotomontaggio* e subito il pensiero è corso ai nostri politici. A quali album potrebbero esibire.
Se avessi la possibilità di intervistarli, chiederei loro di cominciare presentando i dischi della loro vita. Forse sarebbe meno deprimente del teatrino elettorale di queste ultime settimane. Forse... perché visto il gusto che hanno dimostrato i partiti nella scelta dei loro inni c'è da aspettarsi roba altrettanto triste! Il peggiore, come sempre, è quello del PDL che sulle note di Candy Candy è riuscito quasi a superare in bruttezza Meno male che Silvio c'è; e non era facile!
Volete mettere la classe di Obama con The National? (Prima campagna elettorale).

* E' un fake: l'originale è in questo post intitolato Celebrities and their vinyl records dal blog dj-room. 

venerdì 15 febbraio 2013

Patti Smith: sentirsi alieni

"Durante la mia infanzia mi sentivo un'aliena nei confronti della razza umana. Mi faceva sentire bene il pensiero di provenire da un altro pianeta. Ero molto alta e magra e non assomigliavo a nessun altro, neanche ai membri della mia famiglia." Patti Smith da un'intervista al Guardian, maggio 2005 
 









La forza e l'immaginazione dell'infanzia e dell'adolescenza. Io proprio per questo genere di sensazioni un giorno di primavera mi alzai all'alba e pianificai la fuga. Preparai un sacchetto di provviste, attraversai il paese ancora addormentato e andai a nascondermi sotto l'argine del fiume, vicino all'acqua. Non volevo più andare a scuola con quella maestra stronza che menava come un fabbro e nessun rappresentante della razza umana aveva mai niente da ridire. Ricordo il giorno in cui il mio compagno di banco sbagliò a scrivere il proprio nome: "Getto Muro" al posto di Ghetti Mauro; un sacrilegio. Partirono un dritto e un rovescio che gli fecero girare la faccia a destra e a sinistra. Ho ancora negli occhi in slow motion gli sbruffi di sangue che partono dal suo naso e a pioggia macchiano le pagine del mio quaderno. Io ero anche bravo e me la cavavo senza botte, ma deve essere stato in quegli anni che ho cominciato a manifestare una profonda insofferenza verso le istituzioni e le persone che le rappresentano quando non rispettano la dignità e i diritti delle persone.
Va beh, ora sul versante scuola la situazione è quasi rovesciata: sono più spesso i docenti a prendersi mazzate (mediatiche) ma anche reali, se non stanno in occhio! In Italia non c'è mai la via di mezzo.

mercoledì 13 febbraio 2013

La commedia scoreggiona all'italiana (blob di carnevale)

... venivano cioè gettate le basi della nuova commedia all'italiana, quella pecoreccia e scoreggiona che garantirà al nostro cinema incassi miliardari. Il segreto era semplice: fondere l'aspetto sessuale e voyeuristico con la comicità volgare e caciarona propria dell'avanspettacolo. (fonte)



L'infermiera nella corsia dei militari (1979)


















Il cavaliere e l'impiegata (2013)
















"Non conosco i dettagli della situazione politica italiana. Avrei tanto voluto essere Silvio Berlusconi: un vero genio della finanza, un abilissimo amante e un uomo carismatico". Wilbur Smith


Vacanze Romane (2013) spinoza.it





















Io sono qui (se volete provare andate qua e rispondete a qualche domanda)

lunedì 11 febbraio 2013

Duecento dischi fondamentali: 1987 - 1988

Più di tre non sono riuscito a metterne, forse perché in quel periodo ero preso da altre cose fra cui in primis il trasferimento sulla teiera.
Il 1988 segna il passaggio dai vinili (che non ascolto più, ma conservo gelosamente) ai cd, che in vent'anni sono aumentati fino ad occupare tutti gli spazi possibili. Ora mi barcameno con tre hard disk e dispositivi vari: dopo 25 anni l'era dei cd è al capolinea.

111) David Sylvian - Secret of the beehive
Orpheus






112) Julian Cope - My nation underground
Charlotte Anne






113) Talk Talk - Spirit of Eden
I believe in you

domenica 10 febbraio 2013

C'era una volta i Baustelle

Da qualche giorno sto ascoltando Fantasma e mi hanno colpito l'ambizione altissima (presunzione?) e il coraggio (pretenziosità?) pensando al mercato italiano.
Momenti veramente affascinanti e suggestivi, grazie alle orchestrazioni e ai testi profondi e poetici, si alternano a cadute più meno eclatanti. Difficile dare un giudizio complessivo: alcune canzoni si imprimono nella mente con la forza delle parole e delle immagini che evocano, però man mano che si avanza diventa faticoso arrivare fino in fondo. Non mi manca il background, essendo cresciuto musicalmente quando i concept album, anche doppi, erano frequenti; è che dalla metà in poi si comincia ad accusare la pesantezza delle orchestrazioni e di un pessimismo cosmico che fanno un po' rimpiangere il sarcasmo di Charlie fa surf o l'ironia pop di Un romantico a Milano. Li ho già visti dal vivo una volta e la domanda che mi sono posto è la seguente: dopo questo ascolto sarei invogliato a rivederli? Più no che sì. Settantadue minuti così sono tanti, anche se va dato il merito a Bianconi e soci di provare, a tratti riuscendoci, a coniugare musica colta e popolare con la poesia e la letteratura come pochi, o nessuno ormai, si sogna di fare. Tracce come Nessuno e la cinematica Il futuro (per me un capolavoro), lasciano il segno. Difficile immaginare il futuro musicale dei Baustelle dopo un'opera del genere che tratta un tema assoluto come quello del tempo.

Il futuro desertifica
La vita ipotetica
Qui la vista era magnifica
Da oggi significa
Che ciò che siamo stati non saremo più


Il futuro by Baustelle on Grooveshark

mercoledì 6 febbraio 2013

Duecento dischi fondamentali: 1985 - 1986

Gli anni di Bottino Craxi e della Milano da bere, ma soprattutto di Reagan e Gorbaciov. Si comincia a parlare di Aids. Per la prima volta nella mia vita comincio a rientrare qualche sera prima di mezzanotte. Il motivo? Quelli della notte, programma cult di Renzo Arbore.
Nel febbraio del 1986 Berlusconi compra il Milan e due mesi dopo esplode la centrale nucleare di Chernobyl ... e vogliamo parlare della violenza visiva delle spalline imbottite e dei capelli cotonati? Anche no.

106) Eurythmics - Be yourself tonight
It's alright (Baby's coming back)






107) The Smiths - The queen is dead
Bigmouth strikes again






108) The The - Infected
Infected






109) David Sylvian - Gone to earth
Taking the veil






ITALIANI

110) CCCP - 1964-1985 Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi - Del conseguimento della maggior età.
Curami (Live doc Rai 2)
Artista del popolo for president!



lunedì 4 febbraio 2013

Compromessi sulla teiera: Les Misérables in cambio di Zero dark thirty


Equo compromesso cinematografico fra bravi piloti della teiera: Les Misérables, al cinema sabato scorso, in cambio di Zero Dark Thirty della splendida sessantenne Kathryn Bigelow, in uscita questa settimana. 
Ho una notevole passione per il musical, ma questa versione diretta da Tom Hooper non mi ispirava granché e ne avrei fatto anche a meno: sia per la lunghezza, che per il regista del sopravvalutato Il discorso del re. Infatti alla fine, pur non disprezzandolo, i miei timori erano abbastanza fondati (improponibile vederlo in dimensione casalinga). 
Primo aspetto poco esaltante: la staticità. Per quasi la metà del film gli attori sono inquadrati in primissimo piano che cantano e cantano fino allo sfinimento! La cosa regge di fronte alla bravura spaventosa di Hanne Hathawey; più faticoso resistere ai monologhi lamentosi di Hugh Jackman o al faccione di Russell Crowe. E poi cos'è un musical senza uno, dico, neanche uno straccio di coreografia? Niente dialoghi che non siano più di due parole ogni mezz'ora, e questa è una scelta stilistica in linea col musical originale, però in pratica i personaggi cantano anche quando tossiscono e starnutiscono e questo alla lunga provoca (in)sofferenza. Ciò non toglie che nell'arco delle quasi tre ore, tolti i momenti di (mio) sconforto, non emergano sequenze di grande impatto visivo ed emotivo: su tutte il finale dei rivoltosi sulle barricate con le note trascinanti della commovente Do You Hear the People Sing e, come già detto, la performance di H. Hathawey (Fantine). Con un classico del genere, già visto e stravisto decine di volte al cinema e a teatro, si poteva osare di più (Moulin Rouge insegna) ma così facendo la strada degli oscar si sarebbe allontanata ...
Giudizi finali molto distanti: una sufficienza striminzita contro un otto abbondante.

domenica 3 febbraio 2013

Mele marce (blob elettorale)

Partiamo da qui (tre settimane fa)


Giusto per ricordare le promesse mantenute. Come l'abolizione del bollo auto dopo le elezioni del 2008 o  la sconfitta del cancro.



Ci pensate che in questo mese, oltre a Sanremo, dovremo ancora sorbirci tre settimane di stronzate e propaganda elettorale? Peccato non possa prendere ferie, altrimenti me ne andrei per tornare quando tutto questo strazio sarà finito. Ma ci sarà una fine?