Prendetevi dieci minuti di pausa da qualsiasi cosa per ascoltare questa meraviglia di Michael Kiwanuka, cantautore londinese figlio di rifugiati ugandesi.
Un'introduzione Hammond accompagnata da una chitarra slide alla Gilmour, si trasforma in una ballata soul da brividi grazie ai cori e ad una voce che evoca coloro che hanno fatto la storia della black music. Per me, finora, canzone dell'anno.
Notevole, anche se gli echi floydiano sono sin troppo espliciti ;-)
RispondiEliminaIn genere preferisco andare alle fonti ... e un Terry Callier è per sempre ;-)
Buon ferragosto!!!
E' vero, però in fondo è un richiamo di tre minuti e poi cambia decisamente registro. Diciamo che le fonti sono quelle giuste. ;-)
EliminaPassa anche tu un buon ferragosto
Grande song e anche tutto l'album nel complesso non è niente male!
RispondiEliminagrandissimo disco.. questa settimana anche io lo ho postato!!! mi ricorda il periodo di quando la black music sfornva capaolavroi a ripetizione i primi anni settanta,con gli album di gaye, mayfiled hayes callier, withers..per ora disco dell'anno!!!
RispondiEliminaPiacere di conoscerti.
EliminaSì, siamo su quel solco: gran bel disco. Peccato solo i brani finali un po' in calando, ma questo è un grande.